La semplicità è l’eleganza più bella. Non potremmo essere più d’accordo con questa verità, e la stylist Aimée Croysdill ne ha fatto il punto focale del suo lavoro e dei suoi look.
Aimée è ora la stylist di nomi come Nicole Coughlan, Natalie Dormer, Michaela Cole, Sally Hawkins, e molti altri: mentre era a Venezia, si è occupata dei look di Laura Haddock, ed è lì che l’abbiamo incontrata, tra un abito scintillante e un kit di styling perfettamente organizzato. Abbiamo parlato con Aimée del suo processo creativo, del rapporto di stile che ha con Laura e dell’importanza di strumenti “vecchio stampo”, ma sempre importanti come ago e filo.
La moda è tornata in tutto il suo splendore, e non vediamo l’ora di vedere di quali look Aimée si occuperà per esaltare la “magia del red carpet” che ci fa sognare ogni volta.
Com’è nata la tua passione per la moda?
Mia madre ci faceva sempre dei vestiti a mano quando eravamo bambini, noi la guardavamo cucire e creare, era una cosa naturale a casa nostra. Mi ha insegnato a cucire quand’ero piccolissima, ma io ad oggi non so ancora lavorare a maglia, anche se lei ha provato a insegnarmelo un milione di volte. Mio padre è sempre stato molto interessato alla qualità degli indumenti e allo stile. Indossava spesso scarpe fatte a mano in Jermyn Street, e me ne ha date moltissime di suo nonno, quindi la moda è parte del DNA della nostra famiglia.
Il fatto che il tuo bisnonno sia stato il primo sarto di abbigliamento femminile in tutta Savile Row ti ha influenzata in qualche modo?
Sono riuscita ad avere informazioni su mio nonno abbastanza tardi, ma l’amore per la moda e per la sartoria è decisamente nei geni di famiglia.
Quando e come hai capito di voler diventare una stylist?
Quando ho iniziato a lavorare come assistente di una coppia di stylist. È successo tutto un po’ per caso, non avevo un’idea precisa di cosa fosse uno stylist prima di entrare in quell’ambiente. Non c’erano i social o Instagram allora, quindi il lavoro dietro le quinte nella moda non era così pubblicizzato come lo è oggi. Ad ogni modo, ho sempre saputo, sin da piccola, di voler lavorare nel mondo della moda, ma non sapevo cosa comportasse fino a che non mi ci sono immersa e non me ne sono innamorata.
“Mia madre ci faceva sempre dei vestiti a mano quando eravamo bambini, noi la guardavamo cucire e creare, era una cosa naturale a casa nostra”.
Cosa puoi dirci a proposito del tuo processo creativo?
Amo conoscere la personalità del cliente, in modo da poterlo aiutare a materializzare la sua visione. Spero che ciò si noti dal mio lavoro, tutti i miei clienti hanno uno stile differente.
Tornando al lavoro del tuo bisnonno, la sartorialità è un aspetto importante per te?
Lo è. Io lavoro con questa sarta straordinaria di nome Bernie, lei completa i miei look con il suo gusto e il suo talento. Fa sembrare tutto come se fosse stato fatto apposta per il cliente, cosa fondamentale per il red carpet, può cambiare radicalmente un look.
Quali sono i must-have nel tuo styling kit?
Ago e filo. Ora esistono così tanti nuovi strumenti fantastici, ma per me i più importanti sono l’ago e il filo vecchio stampo. Sono grata a mia madre per avermi insegnato a cucire, è stata un’abilità preziosissima per la mia carriera.
Qual è la tua principale fonte di ispirazione quando realizzi mood board e look?
La mia fonte di ispirazione sono i viaggi che faccio, le persone che vedo e Instagram. Vivere a Londra significa incontrare una schiera di stili e personalità diverse, è un posto molto stimolante in cui vivere.
“Ago e filo. Ora esistono così tanti nuovi strumenti fantastici, ma per me i più importanti sono l’ago e il filo vecchio stampo”.
Sei anche la stylist di Laura Haddock: quali sono state l’idea e l’ispirazione per i suoi look sul red carpet di quest’edizione della Mostra del Cinema di Venezia?
Laura ha un look e uno stile personale molto definiti, quindi lei stessa mi ispira molto con la sua bellezza e la sua grazia. Siamo amiche, quindi ci mandiamo spesso idee di riferimento o ci facciamo notare persone che vediamo per strada di cui ci piace lo stile. Effettivamente, ricordo ancora una ragazza che abbiamo visto a Milano qualche anno fa, la usiamo tutt’ora come riferimento durante i fitting!
Immagino che il red carpet sia un momento molto frenetico per te, quando devi vestire i tuoi clienti. Come gestisci la pressione?
Divento piuttosto silenziosa e spengo tutti i miei sensi eccetto la vista, in modo che i miei occhi siano completamente focalizzati sui dettagli più piccoli, assicurandomi che non mi sia sfuggito niente.
Da cosa cominci quando devi realizzare un look?
Parlo con gli stilisti e capisco chi ha la possibilità di prestarci i capi per l’occasione. Poi, da lì, la mia visione può iniziare a concretizzarsi, ma il look comincia a prendere vita solo nel momento del fitting, quando ti interfacci il cliente e la sua energia.
E per i dettagli e gli accessori, invece?
Io sono dell’idea che “meno ce n’è e meglio è”, quindi per me gli accessori non dovrebbero mai oscurare il resto, dovrebbero sempre essere la ciliegina sulla torta.
“Io sono dell’idea che ‘meno ce n’è e meglio è‘, quindi per me gli accessori non dovrebbero mai oscurare il resto”.
Com’è evoluta la tua relazione con Laura durante questi anni di collaborazione nel campo della moda?
È stata un’evoluzione naturale e continua ad esserlo, con lo sviluppo della femminilità di Laura, che è semplice ed elegante.
Una parola per definire Laura e il suo stile.
Eleganza.
“Eleganza”
Qual è la sfida più grande e la più grande soddisfazione dell’essere una stylist?
La sfida più grande è riuscire a mettere le mani sui look/ capi che vorresti utilizzare, perché utilizziamo dei campioni e spesso ce n’è solo uno in tutto il mondo, e può essere difficile procurarselo dal punto di vista logistico.
C’è un look di cui vai particolarmente fiera tra quelli che hai realizzato nel corso della tua carriera?
Adoro l’abito di Valentino che ho fatto indossare a Sally Hawkins agli Oscar del 2014. Avevamo un’esclusiva con Valentino, quindi potevamo scegliere tutto quello che volevamo dalla sfilata couture di quella stagione, cosa che capita molto raramente.
Hai mai avuto un epic fail durante il tuo lavoro da stylist?
Sicuramente sì, ma la mia testa poi li cancella! Dico sul serio.
Qual è il tuo segreto nello styling?
Non è un segreto, ma cerco sempre di ricordarmi che “meno ce n’è e meglio è”, perché i look più iconici sono sempre stati quelli più discreti e disinvolti ai miei occhi.
Qual è il tuo superpotere fashion?
Far sentire bene le persone, spero! È la parte più importante del mio lavoro.
Cosa puoi dirci dei tuoi progetti e styling futuri?
Stanno per accadere tante cose, ma prima di tutto, darò luce al mio secondo figlio, manca poco! Poi, attendo con ansia il nuovo anno, perché mi aspettano due importanti tour promozionali. Non vedo l’ora di vedere sempre più magia da red carpet dopo più di un anno e mezzo di astinenza.