Dal primo momento in cui lo si vede recitare, che sia in TV o al Cinema, è chiaro che Bart Edwards sia un attore carismatico e una persona divertente. Soprattutto, con personalità da vendere. Lo sapevamo, certo, ma, attraverso le sue parole, abbiamo avuto l’occasione di scoprire molto, molto di più: Bart è talentuoso, dedito alla recitazione, all’arte e ad un lavoro che lo rende profondamente felice.
Accanto a Constance Zimmer and Shiri Appleby, Bart interpreta l’intrigante Jasper in “UnREAL“, l’amatissimo drama che rivela i dietro le quinte della serialità e che è recentemente ripartito con una terza stagione.
Sulla serie lui promette “molto drama e tanto egocentrismo” e non possiamo che credergli: quindi, preparatevi e non dite che Bart non ci aveva avvertito (e nei panni del l’affascinante broker di Wall Street, è davvero difficile non annuire a quello che dice).
Quello di Bart, però, è già un nome molto conosciuto in Gran Bretagna, grazie a “Peep Show”, di Channel 4, e al ruolo, nel 2008, di Olly Greenwood (il fidanzato di Lucy) nella serie della BBC “EastEnders”.
Bart ama viaggiare, com’è stato chiaro con la mini-serie Lykkeland, in cui interpreta Jonathan Key e per la quale è dovuto volare fino in Norvegia, e adora il teatro. In redazione, ci ha conquistato quando ha confessato di favorire l’accento italiano (ovviamente, aggiunge lui), e siamo certi che, entro la fine della chiacchierata con questo attore inglese, lo amerete anche voi!
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Cosa ti ha fatto decidere di diventare un attore?
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Da bambino ero un grande fan della commedia e ho guardato un sacco di classici: Peter Cook e Dudely Moore, Monty Python, Blackadder e Faulty Towers. Li ho guardati così tanto da saperli a memoria. Ricordo di aver imparato uno sketch tra i miei prefertiti , “Dirty Uncle Birty” di Cook and Moore, con il mio amico Craig e di averlo poi recitato ad alcuni amici. Inoltre, qualsiasi cosa di Eddie Izzard. La sua commedia mi fece impazzire. Eddie Izzard e Peter Cook hanno avuto un’enorme influenza su di me.
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E cosa della tua esperienza teatrale porti sul set?
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Sono un grande fan del teatro e ne ho fatto molto per tutta l’infanzia. Ciò che ho sempre amato, oltre alla pura eccitazione di andare sul palco ogni sera, è la “famiglia” che si crea durante il processo. La TV è notoriamente un processo veloce ed è comprensibile che, a volte, non ci sia nemmeno il tempo di creare questo tipo di rapporto. Ma questo non è stato il caso con “UnREAL“. Mi sono sentito come in famiglia. Era una gioia andare al lavoro tutti i giorni e ho incontrato persone fantastiche.
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La terza stagione di UnREAL sta per arrivare. Cosa ci dobbiamo aspettare?
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Aspettatevi di tutto. La terza stagione prende il via con il futuro di “Everlastings”, quindi la tensione sarà altissima. C’è un sacco di ego nell’aria.
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Come pensi che spettacoli come quello raffigurato in UnREAL influenzino lo schermo al giorno d’oggi?
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Trovo i reality show molto affascinanti e come nel tempo gli spettacoli diventino parodie di sé stessi. È stato molto divertente guardarne un po’ prima di iniziare a girare UnREAL.
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Come ci si sente a lavorare in produzioni in Paesi diversi?
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Sono sempre stato un grande fan dei viaggi e la possibilità di farlo per lavoro è un’assoluta benedizione.
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Sul tuo altro imminente progetto, Lykkeland, come è stato far parte di questa produzione?
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La Norvegia è un paese bellissimo e poter girare lì per 8 mesi è stato meraviglioso. Lykkeland (State of Happiness) è una storia così incredibile, per la Norvegia e in particolar modo per Stavanger, ma anche per il mondo. La notte prima del Natale ’69 viene trovato il più grande bacino petrolifero sottomarino della storia. Un singolo momento che cambia tutto.
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In che modo ti sei preparato per il ruolo?
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Per UnREAL, ho guardato moltissimi reality. È veramente interessante notare la differenza tra come le persone scelgono di comportarsi quando pensano di essere filmate e quando credono di non esserlo. Volevo davvero che in Jasper ci fosse questa ambivalenza. Per Lykkeland interpreto un avvocato texano chiamato Jonathan Kay. Ho quindi trascorso molto tempo con un voice coach prima delle riprese, così mi sono sentito a mio agio quando abbiamo iniziato a girare. Per la maggior parte del tempo abbiamo anche ascoltato musica anni ’60 / ’70 suonata da vecchi jukebox sparsi qua e là sul set. Questo ha davvero aiutato a farci entrare tutti nel mood.
Must have on set: Bottiglie d’acqua riutilizzabili.
Superpower: Questo è un superpotere che ho fin da quando ero bambino. Ed è splendidamente inutile. Riesco a imitare la faccia di chiunque per un secondo. E poi svanisce!
Epic Fail sul lavoro: Mi sono addormentato mentre lavoravo in un negozio, quando ero più giovane. Il mio capo mi ha trovato rannicchiato dietro al bancone.
La tua isola felice: Londra in estate.
Accento Preferito: Italiano (ovviamente)
Film preferito, da bambino ed adesso
Da bambino: “Brian di Nazareth”, “L’alba dei morti dementi”, “Ritorno al Futuro” 1, 2 e 3.
Adesso: È difficile rispondere perché cambia spesso, ma recentemente ho visto “Captain Fantastic” con Viggo Mortensen. L’ho trovato favoloso.
Parola preferita: Kumquat.
Emoji preferito: Mi piacciono tutte.
Film italiano: “Le conseguenze dell’amore”.
Citazione preferita: “Non fare mai domani quello che puoi fare oggi. La procrastinazione è il ladro del tempo” Mr. Micawber da David Copperfield.
L’ultimo Binge-watch: “The End of the F***ing World” su Netflix. Ho trovato superbi Jessica Barden e Alex Lawther. Oh, anche “Westworld” – Dove tutto è concesso, è così dannatamente bello!!
Cosa hai già spuntato nella tua lista dei desideri: Ho scalato Preikestolen mentre ero in Norvegia. È mozzafiato. Se ti capita di andare a Stavanger, assicurati di farlo.
Ho sognato di… Interpretare Philip Marlowe, personaggio tratto dai libri di Raymond Chandler. Penso che sia il tentativo di soddisfare il mio desiderio di bambino, ovvero diventare un investigatore privato. Penso anche che bisognerebbe rifare “In viaggio nel tempo”, quello sarebbe grandioso!
La cosa più bella mentre giravi… UnREAL?: Le persone. Ne ho conosciute di meravigliose.
Ops! Break Time:
Snack Crush: Burro di arachidi.
Dolci Popcorn?: Popcorn.
Dato che siamo italiani…Hawaiian pizza, si o no?: Sono vegetariano, quindi senza bacon né prosciutto. Può sembrare un sacrilegio, ma non disdegno un po’ di ananas su una pizza.