Avete presente quei personaggi che iniziano in sordina e poi, man mano che il loro ruolo acquista importanza, diventano importanti anche per voi? Madison di “This Is Us” è esattamente uno di quei personaggi: l’abbiamo conosciuta come una delle amiche del gruppo di supporto di Kate, con poche battute, quel che bastava per farci ridere; poi le imprevedibili storie dei fratelli Pearson l’hanno avvicinata a Kevin e (SPOILER ALERT, ma non così tanto se siete al passo con la serie) adesso è incinta di 2 gemelli.
Abbiamo chiacchierato con Caitlin Thompson, che interpreta Madison, e che ci ha racontato dell’evoluzione del suo personaggio, di come è stato crescere con lei e di cosa dovremmo aspettarci dalla quinta stagione appena iniziata.
Ma la passione di Caitlin per lo storytelling va al di là della camera, o meglio, anche dietro la camera, fino alla sceneggiatura: ecco dunque che Caitlin porterà presto sul piccolo schermo il suo adattamento del libro “Learning to See” di Elise Hooper, che racconta la vita della fotografa Dorothea Lange. E siamo sicuri che questo sia solo l’inizio!
Il tuo primo ricordo legato alla recitazione?
La prima volta in cui ricordo di aver recitato e di essermi commossa è stato durante il mio secondo anno di superiori. Era una produzione di “The Sound of Music” e uno dei ruoli che ho interpretato era quello della marionetta femminile dal numero di Lonely Goatherd. È stato un momento così divertente, ballare sul palco come se fossi un burattino con i fili, il pubblico rideva a crepapelle ogni sera. Penso che la soddisfazione immediata sia diventata qualcosa che da lì ho sempre voluto inseguire. Ho sempre amato far ridere la gente.
Che cosa cerchi quando leggi una sceneggiatura?
Oltre ad una scrittura convincente? La prima volta che leggo un copione, lo leggo come se fossi una spettatrice. Voglio essere coinvolta e immersa nella storia. Quindi, se è per un ruolo per il quale sto facendo un’audizione, cerco di capire in che che modo sono simile o diversa da quel personaggio. È un ruolo che ho già interpretato? Sarebbe divertente o stimolante?
“…il pubblico rideva a crepapelle ogni sera. Penso che la soddisfazione immediata sia diventata qualcosa che da lì ho sempre voluto inseguire”.
“La prima volta che leggo un copione, lo leggo come se fossi una spettatrice”.
Riguardo a “This Is Us”, lasciacelo chiedere, ci sono state lacrime sul set? Perché sicuramente ce ne sono state a casa di fronte allo schermo.
L’atmosfera può essere sorprendentemente leggera sul set, soprattutto per le scene in cui gran parte del cast è insieme. Ma non appena si chiama l’azione, tutti entrano nella parte e sono pronti a iniziare. Penso che sia solo una testimonianza del talento del cast. Naturalmente, per le scene davvero pesanti ed emozionanti, penso che preferiamo rimanere concentrati tra un take e l’altro.
Come ti sei preparata per il tuo personaggio Madison? Che tipo di ricerca hai fatto?
La cosa divertente dell’interpretare Madison è che, per molti episodi, è stata un personaggio minore della serie. Solo qualche battuta qua e là nel gruppo di supporto di Kate (interpretata da Chrissy Metz). Ma, man mano che il ruolo cresceva, ho imparato più cose su di lei e ho potuto scavare più a fondo. Immagino che, all’inizio, la maggior parte della mia preparazione aveva l’obiettivo di riempire gli spazi vuoti nella vita di Madison per creare un personaggio completo. Ho anche fatto ricerca sui disturbi alimentari e su come funzionano i gruppi di sostegno.
Come sei entrata in contatto con lei?
Quando ho iniziato a interpretare Madison, ho deciso che gran parte del suo comportamento sarebbe stato guidato dalle sue insicurezze e dal suo desiderio di adattarsi e sentirsi desiderata. Semplicemente, nasconde quei sentimenti con la sua grande personalità. Volevo che fosse più complessa della tipica ricca ragazza di Los Angeles. Soprattutto perché la serie è così radicata nella realtà e Madison è spesso la nota comica in una scena. Ad ogni modo, ero una bambina molto timida e con le mie insicurezze, quindi per me aver avuto “accesso” a quei sentimenti è stato un modo per avvicinarmi a lei.
“Ero una bambina molto timida e con le mie insicurezze, quindi per me aver avuto ‘accesso’ a quei sentimenti è stato un modo per avvicinarmi a lei”.
La fine della quarta stagione di “This Is Us” è stata uno shock per tutti quando si è scoperto che Madison era incinta. Qual è stata la tua reazione quando hai letto il copione?
Sono rimasta sorpresa anche io! Sapevo che il mistero che circondava la madre dei figli di Kevin era un grande argomento di dibattito tra i fan, quindi ero entusiasta di ricoprire quel ruolo.
Cosa dobbiamo aspettarci dalla nuova stagione?
Vedremo un lato completamente nuovo di Madison mentre assume il ruolo di futura madre. Abbiamo iniziato le riprese alcune settimane fa ed è stato molto divertente esplorare queste nuove sfaccettature di Madison.
Come descriveresti l’evoluzione di Madison e dove vorresti vederla in futuro?
Ha fatto molta strada dalla ragazza apparentemente superficiale in abiti sportivi della prima stagione rispetto ad ora. Penso che sia davvero cresciuta e sbocciata nella sua amicizia con Kate Pearson. Adoro il modo in cui gli scrittori descrivono la loro amicizia. Sembra davvero pura e genuina. Fino ad ora, abbiamo visto Madison solo nel contesto della sua amicizia con Kate, quindi sono entusiasta di vederla esplorare relazioni al di fuori di quell’amicizia.
Chi è il tuo personaggio preferito nello show?
Come posso rispondere? Li amo tutti!
Qual è la tua parola preferita?
Casa.
Che passione è arrivata prima? La recitazione o la scrittura?
Difficile da dire. Ho sempre avuto una forte immaginazione da piccola. Ricordo che stampavo le sceneggiature di scene di film prese da internet e le facevo recitare ai miei amici. Ricordo anche che, sin da piccola, scrivevo sceneggiature e brevi storie. Credo che lo storytelling sia la mia passione, come lo è il portare quelle storie in vita, in qualunque modo sia possibile.
E su “Dorothea Lange”, cosa puoi svelarci a riguardo?
Ho letto un romanzo basato sulla vita di Dorothea Lange la scorsa estate intitolato “Learning to See” di Elise Hooper. Tutto quello che sapevo riguardo a Dorothea era che fosse una fotografa tosta che ha scattato alcune delle foto più iconiche del XX secolo. Dopo aver finito il libro, non riuscivo a smettere di pensare a lei. Ha condotto una vita così interessante: complicata, imperfetta, piena di passione. Sono davvero attratta dalle storie con donne che lottano per uscire dai ruoli femminili tradizionali e Dorothea era una donna molto avanti rispetto ai suoi tempi. Potrei parlare di Dorothea Lange tutto il giorno! Ad ogni modo, ho contattato Elise Hooper, l’autrice, abbiamo parlato al telefono per due ore e lei mi ha fatto il grande dono di fidarsi di me per adattare il suo libro. Quindi negli ultimi mesi ho lavorato duramente allo sviluppo del suo libro per la televisione.
Un libro che vorresti adattare allo schermo?
Lo sto facendo!
“Learning to See”, di Elise Hooper. Ma sono una grande lettrice quindi sono sicura che non ci metterò molto a trovarne un altro.
“Credo che lo storytelling sia la mia passione, come lo è il portare quelle storie in vita, in qualunque modo possibile”.
Qual è il tuo personaggio preferito in assoluto?
Sally Albright in “Harry, ti presento Sally…”. Meg Ryan ha trasmesso così tanto umorismo, vulnerabilità e stravaganza con quel ruolo. Non credo di dover spiegare perché è così brava. Mi piacerebbe interpretare un ruolo simile!
Quale film è il tuo guilty pleasure film preferito?
Non mi sento in colpa a riguardo ma direi che se in tv danno “Titanic” o “Dirty Dancing”, li guardo sempre.
Il libro sul tuo comodino.
Ne ho una pila! Ma ora sto leggendo “Disappearing Earth” di Julia Phillips.
Una serie da guardare tutta d’un fiato e una da assaporare?
Ogni volta che esce una nuova stagione di “Queer Eye”, la finisco in meno di 24 ore. Quei ragazzi sono incredibili nella loro capacità di connettersi con gli altri e trasformare la vita delle persone. Piango sempre quando la guardo. Da assaporare? Penso “The Crown”.
Qual è l’ultima cosa che hai scoperto di te stessa?
Ho appena avuto un bambino, quindi ho scoperto che sono in grado di funzionare con pochissime ore di sonno, cosa che non avrei mai creduto possibile. Prima avevo bisogno di almeno 8 ore per sentirmi di nuovo umana. Ora sono fortunata se ne dormo 4 o 5 con continue “interruzioni”. Non sto appoggiando la mancanza di sonno, anzi, è decisamente importante. Ma sono orgogliosa di come io stia reggendo con così poche ore alle spalle. Sono sicura che non durerà per sempre e alla fine mi disintegrerò!
Cosa significa per te “sentirti a tuo agio nella tua propria pelle”?
Essendo una madre ora, la mia definizione di “sentirsi a proprio agio nella mia pelle” è decisamente cambiata. Ha meno a che fare con l’apparire in un certo modo e più con il vedere il mio corpo come un incredibile mezzo che ha cresciuto, ha dato la vita e ora nutre un altro essere vivente.
Qual è la tua isola felice?
Io e mio marito abbiamo un piccolo ranch a Santa Ynez, in California, e per me quello è il paradiso in terra. È un posto magico. Ogni volta che possiamo, andiamo lì. È un gran posto per ricaricare le batterie, rilassarsi e riconnetterti con te stesso e la natura. Tutte quelle cose importanti. Mi sento molto fortunata per questa via di fuga.
Il tuo must-have sul set!
La mia borraccia d’acqua riutilizzabile.
Sto cercando continuamente di eliminare l’utilizzo della plastica dalla mia vita quotidiana. Non è facile, ma ne vale la pena.
Un epic fail sul lavoro.
In uno dei miei primi ruoli importanti, ho dovuto fare un balletto hip hop su un palco di fronte a centinaia di comparse. Non sono una ballerina. Penso di aver mentito sul curriculum dicendo che sapevo ballare, ma nessuno della produzione ha verificato questo aspetto. Ho fatto solo due prove (in tutta onestà, avrei potuto farne dieci di prove e non sarei stata comunque pronta) e avevo otto ballerini professionisti dietro di me, è stato un disastro. Non seguivo il ritmo. Sembravo terrorizzata. Ero rigida. Non dimenticherò mai l’espressione di totale delusione sui volti del regista e dei produttori. Penso che alla fine abbiano usato solo dei primi piani del mio viso per quella scena. È stato un incubo!
Cosa c’è in future per Caitlin?
Devo ancora girare qualcosa di “This Is Us” il prossimo anno e mi sto preparando per “lanciare” la sceneggiatura di “Dorothea Lange”. Oltre a questo, un sacco di coccole con i miei cani, galline, cavalli e mio marito.
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