Carlotta Antonelli è una giovane attrice nel panorama italiano che è semplicemente unica.
Capelli biondi ossigenati, occhi neri neri ed un bellissimo sorriso che ci ha incantati dal primo momento, o meglio affascinati. A questo lavoro che l’ha scelta per caso ma che ora è diventata la sua di scelta, ha deciso di dare tanto e, proprio lei, è protagonista del fenomeno di Netflix con “Suburra” che sta arrivando con la sua seconda stagione.
Con lei abbiamo parlato di sogni, dell’importanza di dare qualcosa di sé ad un personaggio e soprattutto, come dice lei, di scomporsi in mille pezzi.
Come è nata la passione per la recitazione?
__________
È successo per caso, non è una cosa che ho scelto. È successa e l’ho presa: adesso è diverso perché ho iniziato 4 anni fa e all’inizio era un po’ strano, quando non si sceglie di fare qualcosa e ci si ritrova a farlo non si sa come muoversi. Ora invece è diventata una scelta.
Qual è stata la tua reazione quando hai scoperto di essere stata scelta per “Suburra”?
__________
Ho avuto tantissima paura, non ero felice in realtà, ero terrorizzata, non sono riuscita a godermi il momento perché ero davvero spaventata. Per tre giorni sono stata a casa a dire: “No, oddio” e poi invece ho accettato [ride]. Dopo c’è stata tutta l’adrenalina, ma all’inizio proprio no.
“Ero terrorizzata.. Dopo c’è stata tutta l’adrenalina”.
Come cambierà Angelica, il tuo personaggio, nella seconda stagione?
__________
Nella seconda stagione a un certo punto prenderà il potere, quindi il suo desiderio di diventare regina della famiglia a un certo punto si farà realtà. Sicuramente è un personaggio che realizza il suo sogno e che prende il potere.
Come ti sei preparata per il ruolo? C’è qualcosa che nel tempo ti sei portata dietro di Angelica e che tu invece hai lasciato a lei?
__________
Preparata non lo so, sicuramente mi sono scomposta: essendo un personaggio un po’ animalesco ho cercato di trovare nel corpo e nella fisicità un modo non controllato di muovermi, senza fare caso a come camminavo, a come stavo con la postura, era tutto libero. Ho lavorato sulla fisicità più che altro, e questo mi ha portata a trovare una voce e un modo di pormi.
Penso che siamo noi che lasciamo qualcosa ai personaggi, se ci portassimo dietro qualcosa di loro potrebbe essere un problema [ride]. Sicuramente ho dato tante cose ad Angelica, è un personaggio sia ingenuo che furbo, ha tanti lati diversi.
“Preparata non lo so, sicuramente mi sono scomposta”.
Dopo il film, anche la serie tv di “Suburra” ha avuto un grandissimo successo: cosa pensi delle piattaforme come Netflix che stanno cambiando il mondo delle serie tv e del cinema?
__________
Penso che Netflix sia una cosa molto bella, ma dall’altra parte penso che si stia un po’ perdendo questa cosa di andare al cinema e mi dispiace. Io ad esempio vado ancora a comprarmi i dvd, è come andare il cinema, è un piacere che purtroppo con Netflix si sta perdendo perché le persone preferiscono stare a casa. Secondo me è un’arma a doppio taglio, da una parte è interessante, è bello che tu possa vedere tutto subito, ma per i film non lo so, sono un po’ incerta.
La tua serie preferita di sempre e una che hai binge-watchato recentemente?
__________
Non ne ho guardate tante nella vita ma quella che mi ha presa di più fino ad ora è “Peaky Blinders“, anche “Black Mirror”, ma Peaky Blinders è proprio da vedere.
“Peaky Blinders è proprio da vedere”.
Hai anche la passione per la musica e sai cantare…
__________
So cantare ma non canto [ride]. È una passione che condivido con le mie sorelle, lo abbiamo sempre fatto ma senza aver mai studiato tanto, però è una cosa che vorrei riprendere e farla bene, perché non ho mai avuto il coraggio di portarla fuori casa.
C’è una canzone che ti piace particolarmente?
__________
In realtà no, purtroppo essendo fatto tutto di periodi, ogni periodo che viviamo ha qualcosa di diverso, per me dipende tutto dai periodi.
.
.
.
Sei una giovane attrice ma hai già partecipato ad alcuni progetti a livello internazionale come “Suburra”: c’è un progetto in cui ti sei sentita maggiormente libera di poterti esprimere?
__________
Si, credo che questa cosa sia successa nella serie “Solo”, ho avuto modo di lavorare con dei registi che mi hanno dato molta libertà, infatti è un lavoro preziosissimo per me. Ho sentito molta libertà lavorando in quella serie, e rivedendolo ho respirato la libertà non solo mia, ma anche di altri attori, ci hanno lasciati liberi di fare le cose come pensavamo noi.
C’era anche la possibilità di improvvisare?
__________
Si e secondo me dovrebbe esserci sempre, in quell’occasione sono uscite delle cose non scritte ed era molto interessante come situazione.
“…ho respirato la libertà non solo mia, ma anche di altri attori, ci hanno lasciati liberi di fare le cose come pensavamo noi”.
C’è un personaggio che vorresti interpretare invece?
__________
Non c’è un’idea, sicuramente cose più lontane da noi sono quelle che ci interessa più fare. Interpretare un personaggio che ci somigli può essere comodo ma la vera sfida è il divertimento, lo scomporsi in mille pezzettini per ricomporsi in qualcosa che non è minimamente avvicinabile alla nostra personalità. Quindi qualsiasi personaggio che sia dall’altra parte.
Il tuo must have sul set.
__________
Le sigarette [ride]. In realtà mi sono sempre portata anche una tazza con i cereali, ho quest’abitudine di portarmela dietro ovunque.
“…scomporsi in mille pezzettini per ricomporsi in qualcosa che non è minimamente avvicinabile alla nostra personalità”.
Dei tuoi progetti futuri ci puoi raccontare qualcosa, incluso “Suburra 2”?
__________
Di “Suburra” in realtà quello che succede di eclatante l’ho detto prima: la storia riprende subito dopo la fine della prima stagione, non passa molto tempo nel mezzo. La prima parte è più o meno come la prima stagione e poi avviene un’evoluzione. Sicuramente è tutto in crescendo, per ogni personaggio.
Deve anche uscire “Bangla”, ma non so ancora quando. Quello è stato un bel progetto, perché il ragazzo con cui ho lavorato è sia regista che sceneggiatore che attore del film, è un ragazzo del Bangladesh e la storia è molto interessante, c’è questo incontro tra due culture e religioni diverse, è stato un insegnamento anche a livello umano, oltre che lavorativo. Poi è una storia leggera e simpatica che non deve per forza avere un messaggio, quando uno va a vedere questo film non si deve aspettare una morale, è molto bella e tenera.
Cosa significa per te la recitazione ora?
__________
Non è la mia vita, la recitazione è qualcosa che mi rappresenta, oltre che il mio lavoro, è un mio secondo mondo, una ricerca, una scoperta: è una cosa grande e me ne rendo conto solo ora. È importante anche perché quando fai questo fai un grande lavoro su te stessa, e penso che mi abbia lasciato una cosa grandissima: ho imparato a non avere più giudizio, né su altri né su di me. Non puoi fare questo lavoro se hai giudizio, perché ti lasci andare e non ti frega più niente di come vieni visto, è una libertà. Quando ho iniziato ero molto insicura e preoccupata di tante cose, invece dopo mi sono spogliata, ho fatto proprio un grande lavoro su di me ed è una bella sensazione, perché ti senti sempre nudo davanti agli altri e comunque non hai paura.
“…ho imparato a non avere più giudizio, né su altri né su di me. Non puoi fare questo lavoro se hai giudizio, perché ti lasci andare e non ti frega più niente di come vieni visto, è una libertà”.
Photos & Video by Johnny Carrano.
Makeup & Hair by Chantal Ciaffardini.
Styling
Suits: Isabelle Blanche Paris.
Dress: Blumarine.
Boots: Unisa and Blumarine.