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Cominciamo con “Tredici”: eri già una fan della serie prima di unirti al cast per la seconda stagione? E come è stato inserirsi in un cast già consolidato?
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Ho visto la prima stagione quando è uscita e l’ho amata, sono una fan dal primo istante. Penso sia stata d’impatto e provocante. Gli attori sono tutti molto talentosi, sono in grado di raccontare storie intense dal punto di vista dei teenagers senza apparire irrealistici o condiscendenti.
Non sapevo cosa aspettarmi dall’unirmi al cast per la seconda stagione ma tutti sono stati fantastici e mi hanno accolta a braccia aperte, specialmente Devin Druid (Tyler Down). Molte delle mie scene erano in sua compagnia e di conseguenza abbiamo avuto molto tempo per conoscerci bene. Mi ha fatta sentire come se fossi stata parte del cast fin dall’inizio.
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Considerando i temi trattati dalla serie, come pensi che possa essere d’aiuto ai teenager e ai giovani adulti per cercare supporto?
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Spero che la serie tv faccia capire ai ragazzi e ai giovani adulti che non sono soli. Attraversare momenti difficili come l’abuso sessuale, il bullismo, la morte di una persona cara, ecc, può, basandomi sulla mia esperienza, far si che ci si senta molto isolati, come se si fosse completamente soli mentre si cerca di affrontare una gran quantità di emozioni. Spero che “Tredici” aiuti le persone, e i giovani in particolare, a sentirsi meno soli mentre affrontano questo tipo di esperienze e a far loro comprendere che va bene parlarne con qualcuno, e che va bene andare oltre e crescere.
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Riguardo il tuo personaggio, Mackenzie, pensi che avrebbe potuto prevedere le azioni di Tyler?
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Non penso, credo che Tyler abbiamo tenuto molti dei suoi sentimenti nascosti. Credo che Mackenzie pensasse che si fosse ripreso, ha sempre cercato di tirar fuori il meglio da Tyler.
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Se potessi parlare con Tyler, cosa gli diresti? E al fratello di Mackenzie?
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Personalmente credo che proverei a suggerire a Tyler di aprirsi. Di raccontarmi l’intera storia, dall’inizio, e lo ascolterei senza giudicarlo o criticarlo. È successo così tanto a Tyler che penso che la cosa più onesta che potrei offrirgli è la mia presenza come persona con la quale poter comunicare in libertà.
Per quanto riguarda Cyrus non saprei! Amo il suo personaggio. Magari gli direi di tenere a freno la sua sete di voler cambiare a tutti i costi lo status-quo, magari trasferendola dal creare problemi all’arte o alla musica ad esempio. Sono degli ottimi metodi per sfogarsi.
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Cosa pensi che accadrà in futuro al tuo personaggio e a Tyler?
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Bella domanda, non lo so sinceramente. Vorrei che Mackenzie continuasse ad essere amica di Tyler e ad aiutarlo a superare tutto ciò che sarà necessario per farlo star meglio. Credo che abbiano veramente un bel legame, e spero che questo possa fungere da scintilla per portare Tyler alla guarigione.
“Per me, women’s empowerment significa sentirmi sicura…
…delle mie scelte, delle mie abilità e del mio diritto di essere dove sono ora”.
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I genitori nella serie tv (esclusi quelli di Hannah), hanno un ruolo marginale potremmo dire, eppure la loro presenza (o assenza) gioca una parte cruciale nel comportamento dei figli, pensi che gli sceneggiatori della serie dovrebbero esplorare questo aspetto più in profondità nella terza stagione?
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Ammiro molto il modo in cui i genitori sono rappresentati nella serie. Siamo tutti sotto certi aspetti un riflesso dei nostri genitori; mi piacerebbe continuare a vedere in che modi i personaggi vengono modellati e influenzati dai loro genitori nel proseguo della storia.
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Riguardo a “The Tale”, come è stato trovarsi sul set di un film indie così intenso? E il fatto che la storia sia basata su eventi reali vissuti dalla regista/sceneggiatrice?
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Partecipare a “The Tale” è stata un’esperienza incredibile. Mi sono confrontata con la regista/sceneggiatrice Jennifer Fox prima di iniziare le riprese, e la sua volontà e desiderio di raccontare la sua storia mi hanno davvero ispirata. Lavorare con Laura Dern è stato un sogno diventato realtà, è tanto gentile quanto talentosa. Guardando il film vado in estasi nel vedere la trasformazione del suo personaggio, sono stata molto fortunata a condividere lo schermo con lei.
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Women’s empowerment: cosa significa per te?
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Per me, women’s empowerment significa sentirmi sicura delle mie scelte, delle mie abilità e del mio diritto di essere dove sono ora. Ho lavorato molto per arrivare qui, e ne vado fiera.
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Cosa ti riserva il futuro?
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Beh, è stato appena annunciato che ci sarà una terza stagione di “Tredici”! Questa rientra sicuramente tra i miei piani. Vorrei partecipare a un film indipendente che parli del “crescere”. Ho amato “Lady Bird” e “Chiamami col tuo nome”, quindi qualcosa di questo genere Hmmm…Forse in realtà voglio semplicemente lavorare con Timothée Chalamet. È così affascinante sullo schermo!
L’anno scorso ho prodotto il mio primo progetto, uno cortometraggio intitolato “The human project”. È stata un’esperienza incredibile, mi piacerebbe molto continuare a produrre e anche provare a dirigere.
Ora, la parte divertente…
Must have sul set: CAFFÈ. Non carburo senza quello.
Superpotere: Respirare sott’acqua.
Epic fail sul lavoro: Oddio. Ho fatto dei piccolo errori ma sono abbastanza perfezionista. Probabilmente un epic fail mi porterebbe alla pazzia.
La tua isola felice: Il mio letto. È cosi comodo.
Accento preferito: Inglese o Scozzese.
Film preferito: da bambino e adesso: Da bambina “Le avventure del piccolo tostapane”: Ora: cambia in continuazione, ma al momento “Lady Bird” decisamente!
Parola Preferita: Figo.
Che personaggio vorresti essere: Qualsiasi personaggio? Tempesta di “X-Men.”
Emoji Preferita: ??
Film Italiano: Non ne ho visti molti da dare una risposta adeguata! Ma “Chiamami col tuo nome” è stato un film bellissimo.
Citazione preferita: “Non puoi essere semplicemente talentuosa. Devi essere anche molto intelligente, energica, senza scrupoli… Non devi solo presentarti. Trasforma il tuo lavoro, te stessa e chiunque intorno a te. Sii necessaria. Sii interessante, sii qualcosa che nessun altro può essere, e sempre.” -Katharine Hepburn
L’ultimo binge-watch: “Barry” della HBO, con Bill Hader. Meraviglioso! Ho guardato l’intera serie in una volta sola, non mi era mai capitato prima. È molto bella.
Cosa hai già spuntato dalla tua Lista dei Desideri: Viaggiare è sempre sulla mia lista dei desideri. Sono stata in pochi posti fino ad ora, inclusa l’Italia! Vorrei tornarci e immergermi completamente nella sua cultura.
Il progetto dei tuoi sogni: Vorrei avere l’opportunità di interpretare Janis Joplin un giorno. La sua musica, la sua storia, l’epoca in cui è vissuta…Mi hanno sempre affascinata e attirata. Ero solita ascoltare il suo album “Pearl” in continuazione quando ero piccola, tentando di mimare la sua voce graffiante. Ho letto alcune biografie su di lei e ho anche visto il documentario sulla sua vita intitolato “Little Girl Blue”, per me è unica e bellissima. Vorrei provare personalmente a esplorare la sua vita sperando di farlo nel modo giusto.
La cosa più bella mentre giravi “Tredici”: Conoscere il cast e la crew! Sono un gruppo di persone molto generoso, pieno di talento e di ambizioni. Mi sento fortunata ad aver conosciuto degli amici così.
Ops! Break Time:
Snack Crush? Patatine e guacamole.
Dolci o Popcorn? Entrambi!
Dato che siamo italiani… Hawaiian pizza, si o no? Potrei anche mangiare Hawaiian pizza, ma non è decisamente la mia scelta quando si parla di pizza! Margherita classica tutta la vita.
Credits:
Photographer: Shanna Fisher
Make-Up: Sabrina Bates-Whited
Hair: Randi Petersen
Stylist: Lucy Warren