È molto raro poter parlare di rivoluzione nel campo del makeup, quando alla fine quasi ogni cosa si somiglia. Ci sorprendono le nuove texture, nuove formule innovative ma anche, e soprattutto, quei brand che hanno una comunicazione che fa bene anche alla mente, non solo alla faccia.
Questo è riuscita a farlo Chiara Cascella, Founder di Espressoh, che ha creato un brand davvero per tutti, con l’obbiettivo di rendere il makeup accessibile e non esclusivo. Ed è con lei che abbiamo parlato di inclusione e progetti futuri, proprio in occasione dell’apertura del nuovo Pop Up Store – Oh Bar – dove trovare il giusto makeup ed applicarlo sarà facile come bere una tazzina di caffè (che vi offriranno).
Più che un brand, Espressoh sembra essere simbolo di un modo di vivere la propria bellezza tutti i giorni. E già a partire dalla prima mossa comunicativa, avete fatto capire che voleva essere per tutti e che non occorre essere makeup artist per truccarsi: un concetto così fresco e così tipicamente non italiano. Qual è il tuo rapporto con il mondo del beauty in generale? E come comprendi il mondo della bellezza adesso, dopo aver creato Espressoh?
Io lavoravo nel beauty anche prima di Espressoh e, appunto per questo, perché non ho mai percepito il make-up come un qualcosa di “semplice” e per tutti, ma al contrario, ho sempre vissuto la ricerca della perfezione, dei tutorial da seguire per imparare a fare le cose in un certo modo, ho voluto creare qualcosa di diverso.
Infatti, a volte i nostri tutorial vengono criticati, perché Espressoh non ti insegna a fare chissà cosa, però secondo me sono belli per questo, perché possono ispirare anche le persone che non sono particolarmente esperte. Io, per esempio, quando vedo un tutorial di uno smokey eye complicato, chiudo il video, perché non fa per me. Prima infatti, il make-up veniva visto come qualcosa di più complesso e, così com’era, veniva esposto anche a persone che non avevano questo interesse, ma questo inevitabilmente le allontanava dal mondo del make-up, perché non è un qualcosa che puoi imporre alle persone come standard.
Mentre prima, per forza di cose, per il mio lavoro, dovevo seguire quella filosofia, e io stessa mi truccavo di più anche perché tra i miei compiti c’era quello di testare i prodotti, con Espressoh il mio approccio al beauty è ritornato a quello che secondo me è veramente il mondo del make-up, ovvero la ricerca e l’attenzione alle formule, con la semplicità come valore prevalente dal punto di vista della comunicazione.
“La ricerca e l’attenzione alle formule”
Espressoh nasce con prodotti make-up ma sta inserendo anche prodotti ibridi come Dewy Latte e Ohily, pensi che sarà questa la direzione che continuerà a prendere?
Al momento no, siamo ancora focalizzati sul make-up, e abbiamo tanti nuovi lanci in arrivo. Questi prodotti ibridi che abbiamo si legano a tutto il resto della gamma, ma non abbiamo al momento intenzione di entrare a pieno nel mondo skincare.
Quali sono i prodotti di Espressoh che senti che ti rappresentano di più? Quelli che magari usi di più, tutti i giorni?
Dewy Latte e Hey Bro, mai senza, anche se devo andare a fare la spesa, a comprare il pane, Dewy Latte e Hey Bro sempre. Ci pensavo proprio l’altro giorno, se dovessi scegliere dei prodotti beauty, tra skincare e make-up, due sarebbero questi. Il Dewy Latte è un ibrido, si può usare anche come crema idratante restituendo anche un effetto glow, e l’Hey Bro è l’ideale per le sopracciglia.