Dal “King Arthur – Il potere della spada” di Guy Ritchie al fantasy “Outlander”, questo è Craig McGinlay. L’attore scozzese con ambizione e determinazione sta vivendo il suo sogno con l’obiettivo, come dice lui, di continuare a recitare in ruoli sempre più diversi e ricchi di sfide.
Che rapporti avevi con la recitazione quando eri più giovane e quando hai deciso di voler diventare un attore?
_____
Ho sempre voluto fare l’attore, ma siccome nessuno dei miei amici o familiari lo era, non riuscivo ad intravedere un percorso realistico; così ho intrapreso la carriera nel rugby. Probabilmente ero anche spaventato dal fallimento. La paura corrompe e si deve superare quelle paure per avere successo. Questo sogno è il risultato di molti anni di sogni, ed eccomi qui. Adesso non ho paura di tentare nulla, la vita è troppo breve, e sono un attore apertamente ambizioso e che lavora duramente. Sono ancora molto lontano da dove voglio arrivare, ma sono stati un paio d’anni vorticosi, sono entusiasta del futuro e mi sto sforzando di migliorare continuamente. Sono felice di essere finito a recitare e non mi guarderò indietro.
La mia ossessione per i film è iniziata guardando Christopher Reeve nei panni di Superman. È stata un’esperienza davvero importante nella mia giovinezza, guardare e riguardare quei film più volte come a volerli studiare, è stato fondamentale per me nel solidificare questo sogno di diventare un attore. Nel terzo film, Christopher interpreta tre personaggi: Superman l’eroe, Superman il malvagio e lo smanettone e goffo Clark Kent. Le sue sfumature e i suoi manierismi sono eccezionali in tutti i personaggi, e anche molto sottovalutati a mio parere. Il regista Richard Donner ha detto, testuali parole: “É stato il miglior attore con cui abbia mai lavorato”. Un vero eroe per me, dentro e fuori lo schermo, con tutto il lavoro di beneficienza che ha portato avanti anche dopo l’incidente.
Leggenda.
“Probabilmente ero anche spaventato dal fallimento. La paura corrompe e si deve superare quelle paure per avere successo.”
Qual è stato, ad oggi, il più bel momento sul set?
_____
In senso cinematografico, probabilmente liberare Charlie Hunnam (Re Artù) e salvarlo. Quella scena ha richiesto 2 o 3 giorni per essere filmata e ho amato far parte di una scena così dinamica ed energica. L’adrenalina era alle stelle, eravamo in un set incredibile con migliaia di comparse e oltre 100 cavalli addestrati negli studio della Warner Bros… è stato epico.
Ciò nonostante, il momento per me decisivo, quello in cui ho capito che avrei rischiato tutto, che avrei lasciato il lavoro, che mi sarei trasferito a Londra, è stato un altro. È stato quando ero sul set della pubblicità dell’Haig Club, ero uno dei sei attori al fianco di David Beckham. Ricordo vivamente il vedere Becks andare in moto da Glencoe, Guy (Ritchie) dietro il monitor/cinepresa, John Mathieson (Direttore della fotografia di film come “Il Gladiatore”) dietro la macchina fotografica, e Mark Wolfe (conosciuto per le riprese aree di “James Bond”) nel suo elicottero a fare le riprese aeree. É stato il momento in cui ho realizzato che, una volta tornato a casa, avrei lasciato il mio lavoro, mi sarei trasferito a Londra e avrei provato a ottenere il mio primo ruolo in un film. Fortunatamente da quando mi sono trasferito sono [professionalmente] stabile (“Bloodloss” RYAN; “King Arthur – Il potete della spada”, SIR PERCIVAL; “Knightfall”, ALDRED; “Outlander – L’ultimo vichingo”, MACNEIL): al momento interpreto un soldato inglese, stiamo girando a Mumbai, India… ve ne parlerò più nel dettaglio nella prossima intervista 😉
So che come attore ci possono essere dei periodi più tranquilli, per questo motivo sono estremamente grato a Guy per avermi dato quelle prime opportunità e per aver lavorato con lui due volte in un anno. Mi ha davvero aperto le porte e gliene sarò per sempre grato, come a tutti coloro che da allora mi hanno supportato.
Per quanto riguarda “King Arthur – Il potere della spada”, come hai affrontato il ruolo di Sir Percival?
_____
Non mi è stato detto di cambiare il mio look per il ruolo, ma dopo aver approfondito il mio personaggio (Sir Percival) e l’intera storia di Re Artù, ho capito che Sir Percival sarebbe stata una figura dominante, aggressiva e potente. Mi sono impegnato molto per imparare a combattere creando fisicità molto più imponente, per non sentirmi inadeguato. Per questo film sono stato spinto a cercare e ad avvicinarmi al mio lato barbaro.
Ho deciso di farmi crescere una folta e lunga barba e di mettere su 10 kg di massa muscolare. Volevo che il pubblico mi vedesse intrinsecamente misterioso, ma anche simpatico. Dopo aver fatto ricerche sul personaggio, nella mia testa ho immagazzinato varie idee su come avrei voluto interpretare Sir Percival, ne ho relegato alcune in un serbatoio e ho reso Sir Percival come credevo che dovesse essere interpretato. Avendo giocato a rugby ad alto livello, e poi allenando atleti professionisti in vari sport e discipline, sapevo cosa dovevo fare per mettere su peso e, nonostante mi fosse stato offerto un trainer, ho deciso di creare da solo un allenamento e una strategia alimentare personalizzata per aumentare massa muscolare in vista del ruolo. Sono aumentato di peso velocemente, ho fatto Muay Thai, pugilato, e jiu jitsu per non essere troppo rigido. Quando abbiamo iniziato a girare mi sono reso conto che avrei dovuto essere in grado di muovermi, agitare la spada e saltare su e giù dai cavalli con una facilità degna di un cavaliere della Tavola Rotonda. Ci siamo molto divertiti in palestra, ci siamo allenamenti per combattere con Mike Lambert a abbiamo anche fatto esercizi da “stunt” con Eunice Huthart, entrambi lavorano alla Warner Bros ed entrambi hanno una tale quantità di energia e conoscenza che ho trovato estremamente contagiose. Mi è piaciuto allenarmi sul set e fuori dal set, sia con loro che con tutti gli altri ragazzi, é stato molto divertente. Mi sono anche allenato con A Devils Horsemen per andare a cavallo. Hanno lavorato in grandi produzioni e tutti i cavalli sono ben addestrati e seguiti.
“King Arthur – Il potere della spada” è stata una spettacolare rivisitazione dell’ascesa al potere di Re Artù e dei suoi cavalieri: la scenografia è fantastica. Com’è stato far parte di un progetto così grande? E come era l’atmosfera sul set?
_____
Guy ha creato un Artù nuovo, accessibile alle nuove generazioni. A tutti piacciono i supereroi, giusto? Artù è proprio questo. Ci ha dato grande licenza poetica per prenderci alcune libertà, visto che dopotutto la storia è un mito. Mi sono divertito tantissimo ed è stato un film fantastico. Lo doveva essere per forza. È il Re Artù di Guy Ritchie. Ha qualcosa per tutti. Guy ha creato un bel clima sul set e penso che con Charlie nel ruolo principale ci siano somiglianze con “Sons of Anarchy”, pur non essendo lo stesso. La serie tv è andata bene, quindi perché andarle contro… A volte Guy si allenava con noi sul set tra una scena e l’altra, e facevamo gare di chin-up o flessioni; ha reso l’allenamento molto divertente ed è stato un bel modo per creare un legame.
Sarai nella quarta stagione del fantasy “Outlander” nel ruolo di uno scozzese proprietario di una piantagione in America: cosa puoi svelarci a riguardo? E quale è stato il miglior momento sul set?
_____
Sì, interpreto il proprietario di una piantagione Andrew MacNeil. È un “cattivo”, come avrete potuto leggere dai messaggi twitter della “Fanmily”, (fan di “Outlander”), ciononostante il loro supporto è stato immenso. I libri sono ovviamente un enorme successo, quindi essere riconosciuti dai fan sotto una luce positiva ha significato molto per me. E spero di aver reso giustizia al personaggio, in linea con i libri e le aspettative della Fanmily di “Outlander” sul cattivo MacNeil.
Hai interpretato molti ruoli storici, da “Outlander” a “Knightfall” e ovviamente “King Arthur – Il potere della spada”. In quale periodo storico vorresti recitare in futuro?
_____
Difficile da dire. Al momento ci sono così tante belle produzioni storiche. Sono pronto a fare praticamente qualsiasi ruolo. Molte persone dicevano che non riuscivano a immaginarmi mentre interpretavo personaggi orribili, come Aldred e MacNeil, rispettivamente in “Knightfall” e “Outlander”, quindi spero di aver reso giustizia a questi personaggi, mi piacerebbe provare qualcosa di completamente diverso in futuro. Sono pronto a sfidare me stesso in ruoli che le persone non si aspettano da me. Detto questo, mi piace interpretare il ruolo dell’eroe e Superman e James Bond erano tra i miei favoriti da ragazzo.
Passando alla fantascienza e al futuro: cosa puoi dirci del tuo prossimo progetto, “Tellurian”, di cui sei anche produttore, E del tuo personaggio?
_____
“Tellurian” è un progetto che mi sta a cuore e sono molto contento di poter contribuire alla produzione e di aiutare con le coreografie. La casa di produzione mi ha dato un’opportunità nuova per la mia carriera offrendomi il ruolo da protagonista, Ryan, nel loro primo cortometraggio, “Bloodloss”. Mi piace quindi pensare che posso sempre aiutarli, se riesco, nel far decollare i progetti. Sono dei ragazzi fantastici e di grande talento che vivono tutti ad Arbroath, in Scozia. Queste cose richiedono tempo, ma sono convinto che presto otterranno il riconoscimento che meritano. Il regista e sceneggiatore è immensamente creativo e il direttore della fotografia crea lavori di cui alcuni dei migliori di Hollywood sarebbero orgogliosi. Fanno tutto con un budget ridotto, quindi diamo loro le risorse e sono sicuro che riusciranno a produrre dei lavori davvero speciali. Li supporto fino in fondo.
L’ultimo Binge-watch?
_____
“Outlander”.
Qual è tua isola felice?
_____
Un campo da golf, con amici e famiglia. Non mi interessa molto giocare bene o male a golf, è già fantastico essere all’aria aperta, farsi una risata, qualche chiacchierata con persone a te vicine e stare assieme.
Il tuo must have on set?
_____
Una barra per trazioni chin up. Da “King Arthur” al set in cui mi trovo adesso in India, ho scoperto che se c’è una barra posso fare un allenamento completo tra una ripresa e l’altra, con squat, flessioni, e esercizi per le gambe. Se parliamo di cibo e bevande invece, allora mi piacciono i frullati con carote, arance, zenzero o un succo di verdure, mantengono forte il mio sistema immunitario e mi rende pieno di energie sul set, assieme a molta acqua. Anche qualche scherzo e risata: dietro tutta la serietà, è importate divertirsi e andare d’accordo, per cui ci devono essere, soprattutto nei giorni più lunghi.
Qual è il progetto dei tuoi sogni?
_____
Penso di averne già accennato prima, ma devo dire che James Bond e Superman sono ai primi posti. Adoro anche ruoli come Wolverine, Indiana Jones, Batman; tutti gli eroi DC e Marvel sono altrettanto fantastici. Il ruolo dell’eroe protagonista è il sogno.
Cosa c’è nel futuro di Craig?
_____
Non lo posso dire, mi dispiace… Tutto quello che posso dire è che sono attualmente a Mumbai, in India e interpreto il ruolo da protagonista di un soldato inglese. Il film verrà distribuito nel 2020. Vi terrò aggiornati e ne possiamo parlare durante la nostra prossima intervista, se mi vorrete ancora!
Cover Photo by Laurence Dunmore for Hamilton & Inches
Photos by Michael Shelford