Sullo sfondo di una Venezia piena di cinema, emozioni, red carpet e film che ci fanno sognare, abbiamo incontrato Diana Del Bufalo, una donna, un’attrice incredibile che con la sua sincerità e simpatia ci ha subito colpiti. E tra i tanti aspetti di Venezia che ci affascinano e ci lasciano senza parole ci sono anche i beauty look che, come nel cinema, anche nella vita reale, riescono a tradurre i gesti in emozioni.
E un viaggio nel mondo del beauty noi lo abbiamo fatto proprio insieme a Diana e a NARS, un brand che con la sua unicità e forza ha cambiato il mondo del makeup e che proprio in questa occasione rilancia un prodotto che è subito un cult: Explicit Lipstick.
E noi è lì che ci siamo intrufolati, nella sua stanza, durante un momento intimo di preparazione in cui NARS ha fatto da tramite.
La mia chiacchierata con Diana è stata un’immersione vivace e sincera nel suo mondo. Con me si è aperta, sfogata e confidata, condividendo i suoi primi ricordi legati al beauty e al cinema, rivelando un lato autentico e spontaneo che già potevamo intuire, per quanto è trasparente.
Tra aneddoti divertenti e riflessioni profonde, Diana parla della sua beauty routine, dei criteri con cui sceglie i suoi progetti e del rapporto con il proprio corpo, dimostrando una grande sensibilità nei confronti dele sfide della società moderna.
Con il suo inconfondibile senso dell’umorismo, offre uno sguardo speciale sulla sua vita personale e professionale, lasciando emergere una personalità forte, empatica e sempre pronta a mettersi in gioco. Una donna che sa essere sé stessa con orgoglio e ironia.
Qual è il tuo primo ricordo legato al mondo del beauty? E il tuo primo ricordo legato al mondo del cinema?
Quando ero piccola, mia mamma non aveva rossetti, ma usava dei lucidalabbra, o burro di cacao colorati e io spesso curiosavo tra le cose nella sua toeletta e mi ricordo che mi piacevano questi trucchi colorati che mi spalmavo forse dappertutto [ride].
Avrò avuto tra i 6 e gli 8 anni ed è stato il mio primo approccio con il makeup!
Invece, per quanto riguarda il cinema, ho un ricordo molto vivido, ed è quando sono andata a vedere per la prima volta “Titanic”. Ricordo che mia madre portò me e una mia amichetta a vederlo, e quello fu il primissimo film che abbia visto al cinema. Mi ricordo che mi innamorai di Leonardo DiCaprio e cominciai ad appendere sulle pareti della mia cameretta i poster che trovavo nei giornaletti [ride].
In generale, cosa ti fa dire di sì ad un progetto?
Sicuramente la sceneggiatura; poi, devo dire che mi appoggio molto al mio agente, chiedo a lui consiglio e mi fido ciecamente. Poi valuto anche la produzione, il regista, guardo le opere che ha fatto e capisco se mi piacciono, se le trovo interessanti e a me affini.
A dirla tutta, di base decido molto istintivamente, di pancia, mi fido delle mie sensazioni.
Qual è invece il tuo rapporto con il makeup e quello con il brand NARS?
Io amo il makeup, tendo a scegliere i colori della terra, non metto mai niente di colorato. Abito in campagna, quindi mi piace tutto ciò che è naturale, alberi e tramonto. Come colori, quindi, tendo sempre a preferire il marrone, gli scintillii e paillettes non mi interessano, perché sono i colori più neutri quelli che rendono il mio viso più bello e lo illuminano davvero.
Il mio rapporto con NARS è stupendo, è uno dei miei brand preferiti. L’ho scoperto grazie ad una mia amica del liceo che era fissata col makeup, quindi ho cominciato a comprare di tutto anche io. Giuro, ho provato correttori per le occhiaie di tutti i brand possibili, ma quando ho provato quello di NARS, mi si è aperto un mondo, è imbattibile. Per non parlare dei blush, che sono il mio prodotto preferito, con la mia pelle stanno benissimo.
L’ultimo lancio di NARS è Explicit Lipstick e tu ora stai indossando la shade Dirty Talk.
Sì, è stupendo. Io di NARS uso i rossetti matte che sono quelli che preferisco, ma Explicit è stupendo, perché idrata le labbra, è leggermente satinato. È un compromesso stupendo questo rossetto, sia per idratazione che per durata e finish!
“Il mio rapporto con NARS è stupendo, è uno dei miei brand preferiti”.
Dato che il claim di questo lancio è “Be explicit”, cosa significa per te essere esplicita?
Significa dire la verità.
La verità nel mio campo non la dice nessuno, mentre io dico quello che penso, e non in senso di essere sregolata e non pensare alle conseguenze, io penso alle conseguenze quando dico qualcosa, ma non mi va di dire il falso e di sembrare una persona finta o superficiale. Nella mia vita sono molto profonda e sensibile. Io dimostro la mia essenza a tutti anche se a volte vengo presa per “finta”, perché la mia esplicitezza dà all’altro una sensazione strana, perché oggi nessuno è esplicito. Io so di essere esuberante quando parlo, ma è questo il mio essere, sebbene molti pensano che il mio sia un personaggio costruito. L’essere esplicita però per me è essere me stessa, io sono questa, love me or hate me.
E invece quali sono i prodotti che stai indossando per questo look? I tuoi must have Nars?
I prodotti che ho utilizzato per questo look sono anche i miei preferiti: il Light Reflecting Primer per una base luminosa, insieme al fondotinta Light Reflecting Foundation e al Radiant Creamy Concealer. Per fissare il makeup, la cipria Light Reflecting Setting Powder, per dare un po’ di colore Bronzing Powder Laguna 02 e il blush nei colori Amour e Orgasm. Per gli occhi colori caldi e neutri come la matita Total Seduction Eyeshadow Pencil nel colore Mambo e la palette Voyager Eyeshadow Palette. Dopodiché il mio mascara preferito, il Climax Mascara e per finire Explicit Lipstick nel colore Dirty Talk.
A proposito di beauty… Qual è il primo prodotto che tocca la tua pelle la mattina?
Il contorno occhi.
Ho delle occhiaie ereditate da mio padre, quindi è quello il primo prodotto che uso al mattino. Devo dire che in questo periodo sono migliorate, un po’ anche grazie all’abbronzatura, ma di solito se dormo troppo o troppo poco si accentuano, quindi ho bisogno assolutamente del mio correttore, quello è proprio un must. Poi, il blush, perché la mia pelle è molto chiara, quindi il blush mi dà “un po’ di salute”. Infine, il mascara, perché ho delle ciglia lunghissime e quando metto il mascara praticamente sembro un cerbiatto!
Che cosa ti fa rimanere a letto?
Beh, una giornata di pioggia. Quando fa freddo e piove, e io sono sotto piumone, sicuramente rimango a letto molto volentieri, a meno che non abbia degli impegni o non debba lavorare.
Cosa, invece, ti fa uscire dal letto?
Un progetto emozionante. Se so che devo fare qualcosa di bello, di emozionante, che mi sono prefissata, se ho dei progetti belli all’orizzonte, quando devo lavorare ad una canzone, studiare per un concerto.
A proposito, sto per far uscire il mio disco, notizia esclusiva. Non ho mai fatto uscire un disco nella mia vita, solo qualche singolo, quindi sono emozionata. Sarà molto bello, usciranno delle belle canzoni che parlano anche di me, di alcune mie storie.
“A proposito, sto per far uscire il mio disco, notizia esclusiva”.
Congratulazioni, che bella notizia!
A proposito, tra cinema, televisione, musica e teatro, passi tanto tempo con te stessa, ad esplorarti, metterti alla prova e imparare a conoscerti. Qual è l’ultima cosa che hai scoperto su te stessa attraverso il tuo lavoro?
Con il musical “Cabaret” ho scoperto che interpretare un ruolo troppo drammatico per troppo tempo mi fa stare male. Alcuni attori riescono a scindere la loro emotività da quella del personaggio, riescono a filtrare, a limitare, a separare il personaggio e la persona. Però per me un musical come “Cabaret”, in cui tutte le sere devi interpretare quella scena tremenda dove abortisci e piangi e devi abbandonare l’amore per il successo, mi ha molto colpito e durante la tournée, quando tornavo a casa stavo male, avevo la nausea. Per questo motivo, ho deciso quest’anno di fermarmi, perché ho capito che questo lavoro mi faceva stare troppo male dal punto di vista emotivo.
Crescendo, c’è stato un aspetto di te che è stato difficile accettare? E come lo hai vissuto?
Sicuramente, da adolescente ero troppo buona. Lo sono ancora, però da ragazza mi facevo mettere tanto i piedi in testa, ero molto debole a livello caratteriale. Ho sofferto molto di questa cosa, ma per fortuna, crescendo, ho imparato a mettere dei paletti nei miei rapporti con le persone, ho anche perso tante amicizie, perché no, sono cose che succedono, soprattutto quando riesci a capire qual è il tuo posto nel mondo. Essere forte significa riconoscere di essere un individuo, capire che sei una persona e che devi essere trattata con rispetto. Io l’ho capito e adesso sono guarita del tutto.
“Essere forte significa riconoscere di essere un individuo, capire che sei una persona e che devi essere trattata con rispetto”.
In che modo ti prendi cura di te stessa?
Sicuramente, allenandomi. Lo stretching per me è molto importante, perché mantiene giovane il corpo e agevola il movimento. Poi, mi piacciono tanto i dolci, sono la cosa che mi rende felice, quindi ne mangio tanti perché mi rendono più serena! [ride]
A parte gli scherzi, trovo molto utili i digiuni a intermittenza, personalmente mi aiutano tantissimo, li consiglio.
Poi, io non spendo mai poco per la mia beauty routine; credo che i prodotti che ci mettiamo sul viso e sul corpo debbano essere di buona qualità. Sul beauty non si scherza, sulla pelle non si scherza!
Il prodotto makeup che troviamo nella tua borsa?
Rossetti matte e un burro di cacao. Basta così! Per fortuna, devo dire che la mia pelle tiene bene il trucco, non lo “mangia” col passare delle ore. È anche vero che mi piace un trucco naturale, però, appunto, mangiando, uscendo a cena, il rossetto va via, quindi per me averlo in borsa è importante. Il burro di cacao, invece, lo metto come base, perché ho le labbra sempre secche.
Se potessi inventare un prodotto beauty per semplificarti la vita, quale sarebbe?
Un ombrello per proteggere i capelli dall’umidità! Giuro che le ho provate tutte, non c’è attualmente un prodotto che funzioni davvero!
Ne hai troppi di…?
Creme per il corpo, perché ne uso tante, le cambio spesso. E anche shampoo.
Quali sono quelle cose che vedi che ti danno fastidio/che vorresti cambiare del mondo?
La violenza. La odio e mi fa paura.
Se ci pensiamo, la natura alla fine è perfetta, se mai è l’uomo ad essere imperfetto, soprattutto perché gli manca la sensibilità. Nell’essere umano manca tanto l’empatia, mentre l’ego è gigante. Questo fa male. I conflitti nascono quando non ci capiamo, le guerre nascono perché non c’è comprensione reciproca, soprattutto per questioni di interesse e soldi; se per esempio le persone fossero un po’ meno interessate ai soldi, e disposte ad accettare quello che hanno già, il mondo sarebbe un posto migliore. C’è abbondanza, c’è tutto per tutti, allora perché levare delle risorse a certe persone quando già hai tanto? Oggi, con il consumismo, l’accontentarsi è diventato qualcosa che non va più di moda. Mi piacerebbe tanto se la gente si accontentasse di quello che ha.
Per esempio, io alle medie e al liceo la storia non la capivo, avevo il debito, per me era inconcepibile come gli uomini del passato per raggiungere i loro obiettivi, per avere “di più”, dovessero sempre necessariamente uccidere persone innocenti. Sarà per via della mia purezza, ma io questo meccanismo, così come quello dell’ambizione, non lo capivo e continuo a non capirlo. Se io dovessi morire domani, sarei contenta perché so che ho fatto tutto quello che ho potuto fare. Ho la carriera dei miei sogni, ho una famiglia stupenda, un cane, gli amici, un fidanzato che, finalmente, è una persona per bene e che amo follemente e che mi ha dato quello che volevo. Sono contenta di quello che ho, ed è così triste che non funzioni così per tutti: pensa che palle vivere una vita così, nell’eterna ricerca di “qualcosa di più”!
Questo fenomeno è sicuramente stato amplificato dai social; tu, per esempio, sei molto presente online, è anche parte del tuo lavoro. Che rapporto hai con i social? Ci pensi mai al bene e al male che ci fanno?
Ma certo, ma io mi cancellerei domani, ma è uno strumento che devo avere e con cui guadagno denaro, che mi fanno un po’ da cuscinetto. Però io li odio, trovo tremendo far vedere la tua vita o vedere quello che fanno gli altri, di cui teoricamente non dovrebbe fregarci nulla, ma invece ci interessa. I social sono diventati una droga, una malattia.
Dall’altra parte, devo ammettere che mi hanno anche permesso di fare cose belle: tante volte mi arrivano messaggi stupendi da persone che mi dicono che grazie a me e alle mie storie si divertono, quindi sono contenta che tramite i social almeno porto il sorriso nelle case delle persone. Io infatti non pubblico mai cose brutte sui miei feed, non mi va di fare propaganda di cose spiacevoli.
“C’è abbondanza, c’è tutto per tutti, allora perché levare delle risorse a certe persone quando già hai tanto?”
Quando ti senti più al sicuro? E quando ti senti più sicura di te?
Il luogo in cui mi sento più al sicuro è casa mia; la mia casa è il mio posto sicuro, è la mia vita.
Mi sento più sicura di me quando so cosa dire. Io amo fare le prove, amo stare davanti al pubblico quando sono preparata e so quello che devo dire; lì sul palco mi esplode dentro un’energia unica, a noi attori piace quando il pubblico ci guarda, ci ammira e ci applaude. Quindi quando sono preparata, sul palco, è il momento in cui sono più sicura di me.
Qual è l’ultima bugia che ti sei raccontata?
Devo dire che io sono molto onesta con me stessa, e quello che devo risolvere lo risolvo con la mia psicologa e quindi è a lei che dico se c’è qualcosa che ho fatto o pensato in un momento in cui non stavo bene, magari. Io non mi tengo mai le cose dentro, insomma, ne parlo sempre con qualcuno, anche con mia mamma. Non sono una che si dice bugie.
Cos’è che ti fa incazzare di più?
Ultimamente, le persone che buttano per terra le sigarette ancora accese, come se non esistessero gli incendi. Non si rendono conto che l’aria riavviva la fiamma, se c’è un po’ di vento può succedere di tutto.
Mi fanno incazzare anche le dipendenze sciocche, anche se fanno parte dell’essere umano io le detesto, per esempio io sono dipendente dallo zucchero!
Cos’è il tuo corpo per te? C’è stata un’evoluzione nel vostro rapporto?
Il mio corpo è il mio santuario, infatti cerco di tenermi in forma e in salute quanto posso, ci tengo tantissimo al mio corpo.
La salute è tutto. Mi piaccio molto di più adesso rispetto a 10 anni fa, anche nelle mie imperfezioni, il mio corpo per me è stupendo. Nei confini della salute – perché l’obesità per esempio non va bene e la body positivity, per quanto io la supporti, non deve sfociare nella malsanità – ogni corpo è bellissimo a modo proprio.
Il tuo più grande epic fail beauty? E il tuo più grande epic fail sul set?
Un epic fail beauty è una foto di quando avevo 15 anni e portavo una frangetta orrenda anni ’90, che mi era cresciuta troppo e quindi l’avevo messa un po’ di lato con la molletta e sembrava un riporto [ride].
Sul set, invece, un vestito verde orrendo che mi hanno fatto indossare in un periodo in cui soffrivo di attacchi di panico: questo vestito mi strozzava, praticamente, e sul set mi sono sentita male, sono svenuta e mi sono venuti a prendere con l’ambulanza.
Tra le varie categorie in cui possiamo dividere le persone, te ne propongo due: gli animali notturni e i mattinieri. Tu a quale appartieni? E qual è la tua ora preferita della notte o del giorno?
Io sono un animale notturno al 100%. La mia ora preferita della notte sono le 3, quando il cielo stellato è bellissimo, e tutti stanno dormendo quindi sei sola, stupendo.
L’ultimo film o l’ultima serie che hai guardato e che ti è rimasto nel cuore?
“Dark Matter”, stupenda, geniale. È su Apple TV.
Il tuo più grande atto di coraggio?
In verità, io le cose le faccio impulsivamente, e che magari sono atti di coraggio me ne rendo conto dopo.
Mi viene in mente, però, una volta in cui non avevo scelta e ho avuto il coraggio di dire “Okay”. Ero stata presa per un film americano in cui avrei dovuto limonare con Ryan Reynolds, però siccome avevo già un film da girare in Italia per cui avevo preso accordi, pur non avendo ancora firmato niente, e le date non coincidevano, ho dovuto rinunciare a Ryan Reynolds, con grande coraggio [ride].
Di cosa hai paura?
Ma sai che non ho paura? So che posso fare quello che voglio in qualsiasi momento con le mie risorse, quindi non ho paura… Qualcosa mi può infastidire, può rendermi nervosa, ma non esattamente spaventarmi.
Cosa significa per te sentirsi a proprio agio nella propria pelle?
Significa essere coscienti che il mondo è fatto di dualità: il bene e il male, il nero e il bianco, lo spirito e la materia; quando capisci che tipo di ruolo hai nel mondo, e quale ti piacerebbe coprire, va da sé che cominci a piacerti. Sentirsi a proprio agio con sé stessi deriva non tanto dal guardarsi allo specchio ma è una cosa che viene da dentro: se non cominci a vivere la vita e a capirla, non ti puoi piacere, non puoi essere a tuo agio con te stessa.
Qual è la tua isola felice?
Casa mia, a costo di essere ripetitiva, confermo che è la mia comfort zone. È a casa mia che io posso essere veramente me stessa. Devo dire che io lo sono sempre, però ci sono occasioni in cui mi ritrovo a sforzarmi di essere simpatica e accogliente con le persone che si aspettano questo da me, anche quando la giornata è storta e quel giorno non mi va, e quindi devo tirar fuori una puntina di “falsità”. Solo a casa mia, quindi, posso esprimermi del tutto e permettermi di essere come voglio.
In collaboration with NARS Cosmetics.
Photos & Video by Johnny Carrano.
Makeup using NARS by Maurizio Calabró e Arturo Vermiglio.
Hair using Alfaparf by Martina Fedrizzi.
Styling by Valeria Palombo.
Total look: Urink
Thanks to TUC Comunicazione.