La nostra Cover di novembre non poteva che essere legata ad uno dei fenomeni globali più visti ed apprezzati degli ultimi anni. Stiamo parlando di “The Crown” (Netflix) che, per la sua terza stagione si presenta con un cast tutto nuovo e con tante aspettative da parte dei fan più accaniti della famiglia Reale, e non.
In questo nuovo e meraviglioso gruppo di attori, tra i quali vedremo Olivia Colman come la Regina, ci sarà anche Erin Doherty che interpreterà la Principessa Anna, un ruolo e un mondo tutto nuovo per lei che non conosceva bene la figura della principessa e che non conosceva nemmeno la vita del set, abituata a quella del teatro che ama ma che l’ha resa ancor più consapevole della magia che il cinema può portare con sé.
L’abbiamo incontrata una mattina a Londra dove le nuvole si sono spostate per far spazio ad un sole ed insolito caldo, e dove abbiamo potuto chiacchierare con lei dell’emozione di far parte di un progetto così grande, della libertà con cui si è avvicinata al suo personaggio e della sua lieve ossessione per Meryl Streep. Se volete sapere questo, e molto altro, sulla giovane e talentuosa Erin e sulla terza stagione di “The Crown”, non perdete la nostra Cover Story di novembre.
Cominciamo con una domanda classica: eri una fan di “The Crown”?
Oh mio Dio, ero una grande fan! È una bellissima serie! Anche solo esteticamente, rimani incantato da ogni singola scena. Non ho mai visto niente di simile, e poi soprattutto ci sono questi attori incredibili che vorrei vedere ovunque, quindi metti insieme le cose e… sì, l’ho adorata!
Quindi ti sei fatta una scorpacciata di puntate…
Sì, il che ha reso ancora più spaventosa l’idea di entrare a far parte del cast, perché conoscevo bene quel mondo ed ero anche consapevole di non aver mai interpretato una principessa prima, o comunque nessuno con un titolo simile, quindi anche quello era un po’ spaventoso, ma non so, è stato davvero speciale, la cosa più surreale che potesse capitarmi.
Conoscevi la vita della principessa?
No, non sapevo niente a riguardo, credo non sapessi nemmeno della sua esistenza, non avevo mai sentito parlare di lei, non avevo idea di chi fosse, ma l’ho usato a mio vantaggio, spero. Penso sia molto bello e liberatorio per un attore, perché così non hai preconcetti sulla persona che interpreti. E inoltre, all’inizio, ho pensato cose del tipo “okay, se io non la conoscevo, ci saranno altre persone della mia generazione che molto probabilmente non la conoscono, quindi è la mia occasione per presentargliela da una nuova prospettiva”. Quindi l’ho presa come una cosa positiva il fatto di non conoscerla.
“…era un po’ spaventoso, ma non so, è stato davvero speciale, la cosa più surreale che potesse capitarmi.”
Come ti sei preparata per interpretarla, considerato che si sa così tanto della sua vita istituzionale, ma così poco della sua vita privata?
Lo so e, ripeto, l’ho trovato davvero liberatorio, perché si sapeva molto poco! All’attore spetta il compito di mettere insieme i tasselli del puzzle nel miglior modo possibile e rappresentare il personaggio al meglio delle proprie capacità. Ci sono molti video su YouTube di lei che viene intervistata, quindi li ho guardati, tipo cinquanta volte ad essere sincera, mi concentravo sui suoi manierismi, la sua voce, il linguaggio del suo corpo; il modo in cui elaborava dentro di sé una domanda mi ha insegnato molto su che tipo di persona fosse e su come negoziasse un’intervista. Ho dovuto comportarmi da detective, praticamente, guardandola nelle interviste. Gran parte della storia è licenza artistica, comunque, perché stiamo facendo la versione di Peter Morgan di “The Crown” o la versione di Peter Morgan della Principessa Anne, quindi dovevo rispettare anche quella e attenermi alla sceneggiatura.
La Principessa Anne sa anche cavalcare, è stata il primo membro della Famiglia Reale a partecipare a tornei e grandi giochi. Tu sapevi andare a cavallo?
Allora, quando mi hanno chiesto se sapessi andare a cavallo io ho risposto “sssssì, lo so fare, certo che lo so fare!”, ma, in realtà, sto iniziando adesso a prendere lezioni di equitazione, quindi… questo è tutto ciò che posso dirvi.
Sotto che lato conosceremo la Principessa Anne, se c’è qualcosa che puoi condividere con noi?
È difficile, perché non mi è permesso svelare nulla della trama… Lo so, è stressante. La vedrete finire la scuola e fare i conti con il passaggio da quasi zero doveri reali a una vita interamente capovolta per il bene della famiglia e per rappresentanza della famiglia. Quindi, sarete testimoni della sua battaglia con i genitori sulla quantità di tempo che dovrebbe dedicare a tutto questo, perché è passata da 0 a 100, il che è molto eccitante da interpretare. Questo è quello che vedrete, in sostanza.
“Mi concentravo sui suoi manierismi, la sua voce, il suo linguaggio del corpo…”
Com’è stato lavorare con Olivia Colman?
È l’essere umano più meraviglioso che esista sul pianeta, veramente. Tutti dicevamo “oddio, è fantastica” ed è davvero una persona fantastica. Per me le riprese erano un’esperienza relativamente nuova allora e una cosa che ho adorato di lei è che mi ha fatta sentire al sicuro e libera di sperimentare; Olivia non si prende sul serio, quindi non capita mai che arrivi sul set e pensi “oddio, è Olivia Colman!”, lei ha un ego inesistente e rende la stanza un ambiente splendido e sicuro perché un attore faccia semplicemente il suo lavoro, il che scalda davvero il cuore. Mi ha già insegnato così tanto su come comportarmi sul set e come essere una brava attrice. Quando reciti la parte della figlia di qualcuno, ricrei la natura di quella relazione, in un certo senso, quindi è stata una vera figura materna.
Chi è il tuo Reale preferito di sempre?
Oddio… Scelgo la Regina, perché penso che il suo sia il compito più difficile, dato che poi ci sono i “principi Harry”, per esempio, per cui tutti impazziscono… Ripeto, la mia scelta probabilmente deriva dal fatto che ho lavorato in questa serie e letto queste sceneggiature meravigliosamente scritte e ho visto Olivia lavorare, quindi sono dalla parte della regina, penso, per la pressione a cui è sottoposta, credo possa essere lei la mia preferita.
Qual è la tradizione più assurda legata all’etichetta reale che hai appreso durante le riprese?
Prima di iniziare le riprese abbiamo dovuto prendere delle lezioni su come mangiare, cosa folle, e in quell’occasione ho imparato che se bevi un sorso dal tuo bicchiere, non puoi tenerlo in mano dopo, devi riposarlo sul tavolo, anche se vuoi bere un altro sorso, non puoi tenere il bicchiere in mano. Ed hanno anche un modo assurdo di usare il cucchiaio e io sul più bello scoppiavo a ridere, perché è l’opposto di come mangio.
“Quando reciti la parte della figlia di qualcuno, ricrei la natura di quella relazione, in un certo senso, quindi è stata una vera figura materna”.
Cosa ti piace di più dello stare sul set e dello stare sul palcoscenico?
Ho passato più tempo sul palcoscenico e quindi quello che amo e che amerò sempre e che continuerà a farmici ritornare è la relazione che hai con il pubblico, perché è uno spettacolo dal vivo e attore e spettatore vivono le stesse cose nello stesso momento e se sbagli qualcosa è una sorta di dono, perché si è entrambi in una situazione del tipo “oddio, e ora come faranno?”, mentre sul set, se sbagli, puoi rifare la scena, quindi il pubblico non è mai parte di quel processo. Ciò che ho imparato, in parte da Olivia, da Tobias [Menzies], da Josh [O’Connor], da Marion [Bailey] e da tutte le persone meravigliose con cui ho lavorato nella serie, è che quel tipo di magia la si può ottenere sullo schermo, devi semplicemente essere abbastanza coraggioso da esporti ogni volta: può essere molto facile risultare monotoni sullo schermo, penso, perché non c’è pressione, perché sai che puoi avere più di un’occasione, ma credo sia importante spingerti ogni volta a fare qualcosa di diverso ed essere coraggiosi in un modo sempre nuovo.
Quindi ti piace anche improvvisare, lo erediti dal teatro…
Sì, adoro improvvisare, è quello che amo del fare l’attore, l’energia di quando non sai cosa succederà, perché è la verità, la vita è questo, non conosciamo il futuro, quindi mi sto sforzando di trasferire quest’energia in tutti i mezzi di comunicazione che posso, perché penso che rappresenti l’essenza della vita.
Una pièce teatrale che tutti quanti dovrebbero vedere?
Penso di averlo già detto, ma ho visto una pièce di Philip Ridley, che è uno scrittore straordinario; si chiama “Mercury Fur” e l’ho vista nel 2012 e mi ha lasciata a bocca aperta. Personalmente, mi piace il teatro che ti lascia sotto shock e tu non hai idea di cosa succederà e penso che Philip Ridley sia quel tipo di scrittore, non ha paura di essere brutale, o schietto, e da quel rischio risultano personaggi molto umani, formidabili ma vulnerabili e vederli sul palco è fantastico, quindi vedrei qualunque cosa scritta da Philip Ridley.
“…quel tipo di magia la si può ottenere sullo schermo, devi semplicemente essere abbastanza coraggioso da esporti ogni volta…”
Se potessi rivedere un film per la prima volta, quale sceglieresti?
“Kramer contro Kramer”, adoro quel film! È il mio film preferito, sono cresciuta amando Meryl Streep.
Le somigli un pochino…
Penso sia questo il motivo, ho visto qualcosa in lei, ed ho pensato “oddio, non so cosa sia, ma è semplicemente incredibile”, quindi ho cominciato a guardare tutti i suoi film uno dopo l’altro. Credo che il primo che ho visto fosse “Il diavolo veste Prada” ed era stupendo, e poi sono andata indietro e ho cominciato dall’inizio, quindi ho visto “I ponti di Madison County”, “La morte ti fa bella”. Ho visto tutti questi film e “Kramer contro Kramer” è il mio preferito. Tra l’altro, ed è uno dei motivi per cui amo questa forma d’arte, è una storia molto umana trasposta sullo schermo, parla di questi due genitori che stanno cercando di fare chiarezza sul loro divorzio, in pratica, e io sono entrata in sintonia con la semplicità del tutto. È una storia intensa, ma semplice allo stesso tempo. Ed è il motivo per cui anche “The Crown” è straordinaria: parla di relazioni allo stato puro, ogni scena ti fa conoscere nel profondo i personaggi e come funzionano e credo sia qualcosa di davvero speciale. Penso anche che se sai scrivere bene, hai tutto quello che ti serve, e “The Crown” è una serie scritta magnificamente.
“Sono cresciuta amando Meryl Streep”.
Qual è stata la tua reazione quando hai avuto la sceneggiatura in mano per la prima volta?
Il solo pensarci mi fa girare la testa! È surreale farne parte, perché è una porzione immensa, meravigliosa della nostra storia. Quindi, avere in mano quella sceneggiatura e sapere di aver avuto l’opportunità di dar vita a queste persone… è raro sentirsi eccitati per un pezzo di arte, per essere parte di qualcosa, quindi sono semplicemente grata di aver avuto l’opportunità di partecipare.
Il film per cui hai una passione segreta?
Questa è bella… Non so se posso considerarla una passione segreta, ma “Le amiche della sposa” è fantastico, non è vero? Le amo, quelle donne sono così intelligenti e mi ispirano, perché a loro non importa di niente e questa cosa mi elettrizza, vedere tutte quelle donne sullo schermo che fanno quello che vogliono e quello che pensano sia giusto senza preoccuparsi delle apparenze, si buttano e io le adoro per questo.
“…è raro sentirsi eccitati per un pezzo di arte, per essere parte di qualcosa…”
Qual è la prossima storia che ti piacerebbe raccontare?
Probabilmente una storia che sia l’opposto della mia. Non so se è una cosa personale, ma ho l’impressione che a tanti attori piaccia interpretare persone diverse, quindi dato che non mi sono così profondamente immedesimata in Anne e nel modo in cui lei pensa, l’opposto rispetto a me penso sia qualcuno che non viene da dove vengo io, dal Crawley per esempio, qualcuno che venga da una terra grezza, o semplicemente con una storia un po’ più succosa, qualcuno come un pugile, ad esempio, questo mi piacerebbe fare.
Un oggetto irrinunciabile sul set?
Farò la persona noiosa e risponderò: il caffè. Il caffè nero è d’obbligo, lo amo e ne ho bisogno, specialmente durante le riprese di notte o di mattina presto e cose così, ne hai bisogno, anche solo per avere l’energia di capire dove sei, a che punto della storia, per essere in grado di raccontarla come dev’essere raccontata invece di pensare a quanto sei teso. Caffè. È questo.
La tua parola preferita?
“Human” (“umano”), perché sono affascinata dagli esseri umani e penso che quella parola abbia così tanti livelli e la trovo ipnotica.
“Sono affascinata dagli esseri umani e penso che quella parola abbia
così tanti livelli e la trovo ipnotica”.
Il tuo epic fail sul lavoro, se ne hai avuto uno?
Oddio, fammi pensare… C’era uno spettacolo in cui ho recitato all’Old Vic che si chiamava “The Divide” ed ero sul palco e dovevo correre dietro le quinte, salire su degli scalini piatti e poi su un trampolino da dove il pubblico mi avrebbe vista nella scena immediatamente successiva. Io correvo in giro e allo stesso tempo dovevo sistemarmi i capelli, quindi sono corsa dietro le quinte a farmi i capelli e per salire su questi scalini, ma sono rimasta sulle scale e tutti erano sconvolti perché quella avrebbe dovuto essere la scena immediatamente successiva; poi le luci si sono accese su quell’affare e io non ero lì, e a quel punto penso “oddio, che imbarazzo”, quindi sono andata sotto il riflettore, praticamente in lacrime perché ero sconvolta per l’errore che ho fatto, e ho recitato la scena. Non c’è stato nessun taglio in quella situazione, ho semplicemente dovuto continuare.
Qual è stata la cosa più bella per te del recitare in “The Crown”?
Le persone, credo, questa incredibile specie di macchina di reale grandiosità, ma ciò che ha reso davvero speciale e magico farne parte è il fatto che le persone fanno il loro lavoro, e non parlo solo del cast, ma anche del reparto costumi, trucco, capelli, tutti quanti fanno il loro lavoro al meglio delle loro possibilità e tu arrivi sul set, settimana dopo settimana, e loro sono ancora lì che vanno avanti, che continuano a chiederti “come stai? Come va?” e sono loro le persone che rendono l’ambiente una casa piuttosto che un lavoro, perché le riprese vanno tipo da agosto a marzo o qualcosa del genere, e potrebbe non essere così piacevole, oppure essere molto intenso, ma le persone rendono il tutto magico.
Se potessi descrivere la Principessa Anne con una sola parola, quale sarebbe?
“Determinata”. In tutti i sensi: emotivamente, ma anche esternamente, la faccia che mostra alla gente, lei è una donna di grande determinazione, che vuole fare le cose a suo modo.
C’è qualcosa che ti accomuna con lei?
Sì, la situazione in cui si ritrova, ovvero essere una principessa e doversi assumere tutte quelle responsabilità, cose che lei non ha mai chiesto, ci è semplicemente nata, quindi ha dovuto farsene una ragione man mano che le cose le capitavano e io mi sono letteralmente messa nei suoi panni e ho reagito come avrei reagito io stessa, perché non penso fosse pronta e questo è evidente già dalle sue conversazioni con la famiglia che vedrete nel corso della serie, o anche dal fatto che lei si chieda spesso perché ha dovuto vivere la vita in questo modo. Quindi mi sono immedesimata del tutto in lei, perché penso che reagirei nello stesso modo alla situazione. Sarei davvero insopportabile, vorrei tirarmi indietro.
Ultima domanda: qual è il bello del fare l’attore secondo te?
Penso sia il potenziale di quello che puoi trasmettere allo spettatore, per esempio ciò che puoi condividere e, per quanto riguarda il teatro, ciò che puoi creare in una stanza. Penso che si possa offrire così tanta verità attraverso questo lavoro, e il bello è avere la capacità di condividerla, di condividere qualunque emozione particolare richiesta in una scena, in un momento, condividerla il più onestamente possibile. La cosa più speciale che può venirmi in mente è che qualcuno guarderà il prodotto finale e penserà “oddio, mi ci ritrovo!”, che si riconoscerà nella situazione e penserà “okay, bene, è una cosa umana, normale”. Secondo me, ciò che è speciale del mestiere dell’attore, è la connessione che si crea tra di lui o lei e lo spettatore, perché non avremmo un lavoro se non ci fosse nessuno che ci guarda, quindi è tutto qui ed è questo che trovo particolarmente suggestivo.
Determinata.
The Crown returns to Netflix on 17 November.
Thanks to San Domenico House Hotel.
Thanks to Public Eye Communications.