Ecco di nuovo Luca Guadagnino con una storia di formazione con cui tutti, adolescenti e adulti, si possono identificare. Questa volta lo fa con una serie tv “We Are Who We Are“: ambientata in una base militare americana in Italia, la serie segue uno spaccato di vita di due quattordicenni americani, Fraser Wilson and Caitlin “Harper” Poythress.
Ad interpretare la mamma di Caitlin (Jenny) è Faith Alabi che ci ha raccontato com’è lavorare a un progetto di Guadagnino e l’apertura del regista nel creare insieme le sfaccettature del personaggio.
Faith non solo ci ha parlato di questa serie assolutamente da vedere con una “sceneggiatura deliziosa” come lei stessa la descrive, ma anche di qualche curiosità in più sulla sua carriera, il suo modo di approcciare i personaggi che interpreta e qualche titolo da aggiungere alla nostra watchlist (a parte “We Are Who We Are” se non l’avete ancora vista, ovviamente).
Che cosa è venuto prima per te, la TV o il teatro? È stato “amore per la recitazione” a prima vista?
I miei primi ruoli sono stati a teatro. Sono grata di aver raccontato storie avvincenti e di aver partecipato a dei lavori che hanno nutrito il mio spirito, quindi sì, direi che mi è piaciuto fin da subito.
“We Are Who We Are” (Siamo Chi Siamo) quindi… Chi è Faith per davvero?
Wow, è una super domanda! Penso che il modo più semplice di rispondere sarebbe quello di dire il mio nome nigeriano, ossia “Ife”/Ifeoluwa”, che significa “amore/amore divino”.
Qual è stato il tuo primo pensiero quando hai letto la sceneggiatura “We Are Who We Are”? E la prima domanda che hai fatto al regista Luca Guadagnino?
“Questa sceneggiatura è deliziosa”.
Tutti i personaggi sono sorprendenti, realistici e mai visti prima. La prima domanda che volevo fare a Luca era: “Ma sei sicuro che vuoi che io interpreti questo ruolo?!? Hai chiamato l’attrice giusta?? Non è che ti è partita la chiamata per sbaglio??!” In realtà, penso di aver chiesto come prima cosa a Luca del passato di Jenny, mi interessava il suo conservatorismo e la sua omofobia. Luca è stato incredibile e ha poi inserito nel copione anche alcune cose personali inerenti alle mie origini nigeriane di cui gli avevo parlato.
“…penso di aver chiesto come prima cosa a Luca del passato di Jenny, mi interessava il suo conservatorismo e la sua omofobia. Luca è stato incredibile e ha poi inserito nel copione anche alcune cose personali inerenti alle mie origini nigeriane di cui gli avevo parlato”.
Come sei entrata in sintonia con Jenny? C’è qualcosa di te in lei?
Conosco il patrimonio culturale di Jenny, il sentirsi fuori posto e il senso di obbligo nei confronti delle aspettative verso i ‘ruoli’ che potrebbero formare la vostra identità, ossia quelli che la società ci impone come moglie, madre, collega ecc.
In che modo hai lavorato con il resto del cast per costruire le vostre relazioni sullo schermo?
Abbiamo trascorso diversi mesi a Padova, in Italia, legando grazie al pochissimo italiano che parlavamo e alla follia che c’era spesso sia dentro che fuori dal set. Abbiamo organizzato cene, serate di gioco, al cinema, feste, gite a Venezia, abbiamo riso molto. Siamo cresciuti stando vicini, in particolare la mia famiglia sullo schermo, è stata un’esperienza fantastica che mi ha lasciato molti ricordi a cui sono affezionata.
Quali sono I tuoi romanzi/film/serie TV di formazione preferiti?
Non saprei sceglierne solo uno!
Libri – “L’ibisco viola”, “I loro occhi guardavano Dio”, “Brevemente risplendiamo sulla terra”.
Film – “Moonlight”, “Boyhood”, “Rocks”.
Serie TV – “The End of The F***ing World”, “Sex Education”.
L’ultimo film o serie Tv che ti ha fatto scoprire qualcosa di nuovo su te stessa?
“Tanti piccoli fuochi”.
Un film per ridere, uno per piangere e uno per trattenere il respiro.
“The Breaker Upperers”, “Room”, “A Quiet Place”.
Quali sono le storie che sono di raccontare?
Vorrei interpretare più cattivi. Trovo affascinante il loro doversi giustificare per le loro azioni, inoltre, è un ottimo esercizio per provare maggiore compassione ed empatia nel confronti dell’umanità.
Il tuo must-have sul set.
Oli essenziali o il kit per lavorare a maglia, non saprei scegliere! Si capisce che sono della Bilancia?
Un epic-fail sul lavoro.
Una volta ho affermato (mentendo) di parlare fluentemente il francese per ottenere un ruolo, poi quando mi hanno presa, il regista ha organizzato un viaggio per tutti noi a Parigi dando per scontato che avrei fatto da traduttrice.
Qual è la tua isola felice?
Affacciata sul mare, preferibilmente sotto il sole.
What’s the book on your nightstand?
“Girl, Woman, Other” di Bernardine Evaristo.
Cosa c’è nel futuro di Faith?
Presto tornerò sul set per girare una nuova serie Netflix.
Photos by Joseph Sinclair
Makeup by Sam Lascelle
Hair by Carl Campbell
Styling by Tilly Wheating
Show credit: We Are Who We Are is on Sky and NOW TV