Quando conosci per la prima volta Harry (Harriet Hadfield), la prima cosa da fare è guardare dentro il suo kit. Secondo me, qualcosa si capisce già da lì. Il suo kit è perfetto, di un ordine bellissimo e sembra appena uscito da uno store Glossier. Non solo perché utilizza moltissimo il brand ma perché la sua idea di bellezza traspare anche dai brand che sceglie e come li utilizza. Vediamo allora prodotti di tutti i tipi: Glossier, Kosås, Pinch of Colour, RMS, Milk ect ect.
Abbiamo conosciuto la makeup artist Harriet Hadfiled la prima volta durante lo shooting fotografico con l’attrice di “This is Us”, Eris Baker. Harry, con la sua risata coinvolgente, il suo taglio di capelli pazzesco, il suo ombretto marrone/rosa caldo sugli occhi, la sua allure inglese (direttamente da Londra), ma la sua voglia di colori e sole di Los Angeles, ci ha fatti subito innamorare di lei.
Harriet ha anche un canale YouTube (Harry Makes It Up) e un Blog, che rispecchiano il suo stile alla perfezione e che noi consultiamo regolarmente per consigli su prodotti, collezioni, brand, look, e per saperne di più su cosa vuol dire voler bene a sé stessi. Piacere a sé stessi prima di tutto. Perché, come anche lei ci ha detto, che senso avrebbe nascondere i propri difetti, usare il makeup per mascherare? Harry non ci sta, si vede bella (e lo è, moltissimo), ama il makeup naturale, acquista anche i brand più indipendenti (e grazie a questo noi conosciamo prodotti meravigliosi) e ama i colori di Los Angeles, della quale (dopo un anno e mezzo) si sente di fare parte.
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Com’è nato il tuo amore per il makeup?
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Ero un vero maschiaccio, ero piuttosto mascolina e attratta dallo sport. Ricordo però mia madre che stava facendo il trucco a mia nonna per una festa a sorpresa per mio padre. Ricordo che stavo guardando mia madre mentre la truccava e ho pensato: ”Voglio farlo anche io!”. Non avevo idea di come, ma sapevo che avrei voluto “dipingere le persone“, immagino. Molto presto ho iniziato a collezione trucchi, anche se, erano prodotti davvero poco costosi e presi al supermercato, tipo rossetti gialli che non ho mai indossato, ma mi piaceva averli! Era strano, era come la mia collezione. Poi la mia povera sorella mi ha lasciato provare tutto ciò che volevo fare su di lei e questo era prima dei giorni di Photoshop. Prima, che il mondo digitale arrivasse a quello che è adesso: quindi tutto ciò che ho fatto è stato provare a copiare quello che vedevo nei magazine stampati, nei musei o mostre fotografiche.
Ho provato a fare di tutto sulla mia povera sorella, non che a lei piacesse molto! Dall’età di quattordici anni sapevo che quella del makeup era la strada che volevo percorrere: tutto ciò che facevo girava intorno a questo e tutto ciò, pre-Youtube. Non si poteva semplicemente googlare “come fare qualcosa”, dovevi leggere un libro, andare al college o a lezione. Ed è stato davvero piuttosto difficile all’epoca trovare corsi di trucco o fare le cose che volevi e, in un certo senso, era difficile educarsi. Ora tutti imparano da soli, è molto più facile. Così sono andata al college, ho fatto un corso di makeup e poi, penso di aver avuto 19 anni, mi sono trasferita a Londra. Ho frequentato il London College of Fashion, ho fatto un corso di trucco che è stato grandioso e poi ho iniziato abbastanza presto a lavorare come assistente. Quindi ho assistito in sfilate a Milano, lavorato per sfilate a Londra, settimane della moda, iniziato a fare la gavetta molto presto. Ho assistito altri makeup artist per circa tre anni e poi ho portato avanti progetti miei, iniziando a costruire il mio portfolio e Londra è stata la mia base di lavoro per molto tempo.
“Non avevo idea di come, ma sapevo che avrei voluto dipingere le persone”.
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Com’è stato trasferirsi da Londra a Los Angeles?
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Penso che, sia per me che per mio marito, fosse sicuramente importante la sensazione di voler qualcosa di avventuroso. Il lavoro è stato una parte importante della decisione, ovviamente, ma sapevamo che trasferirsi a Los Angeles significava l’esatto opposto di Londra. Qui abbiamo il sole, che è un grosso cambiamento [ride].
E ovviamente qui si basa tutto sulla “celebrity culture”, ma mi piace avere la possibilità di fare molte cose diverse. Qui lavoro per l’advertising, faccio editoriali, faccio red carpet e ho sempre il tempo di lavorare sui miei progetti, come ad esempio il blog e il canale YouTube. Insomma, all’inizio le cose sono sempre difficili perché è un luogo diverso e penso che sia un grande passo, dici addio ad amici e parenti e questo è certamente difficile, ma abbiamo anche amato l’avventura. Abbiamo adorato provare qualcosa di nuovo e, d’altronde, si vive una volta sola.
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Hai mai trovato una differenza notevole tra l’industria di Londra e quella di LA?
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Penso di essere stata molto fortunata. La maggior parte delle persone con cui lavoro è perché hanno visto il tipo di lavoro che faccio e vogliono esattamente quel tipo di makeup. Certo, in passato ho lavorato con persone che forse volevano un trucco più pesante, tipo con troppo contouring, e penso che ci siano altri truccatori che lo fanno benissimo, che sono davvero bravi, ma non è qualcosa che farei io. Non è proprio il mio tipo di estetica e credo che sia vero per chiunque lavori nel settore: rispetto quegli artisti e quello che fanno, solo che io non lo faccio. Abbiamo tutti la nostra specializzazione e direi che, per quel che mi riguarda, mi piacerebbe concentrarmi sulla vera pelle ed esaltare la bellezza. Il bello del makeup è riuscire a far vedere il carattere di chi trucchi e farlo sentire la versione migliore di se stesso. E mi piace che con il trucco si possa cambiare ogni giorno, usare colori diversi, essere diversi ogni giorno: non c’è un modo giusto o sbagliato per farlo e, di nuovo, penso che ci sia spazio per tutti nel settore, c’è spazio per tutti i diversi tipi di talento artistico ed è bello sostenerci a vicenda.
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Com’è cominciato il Blog “Harry Makes It Up”? E qual è la cosa migliore, per te, da condividere con i tuoi followers?
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In realtà non ricordo esattamente quando ho iniziato. Credo che, dopo sei anni nel settore, Myspace sia stata la mia prima vera introduzione al mondo digitale. Penso di aver iniziato a vedere altre persone che ammiravo nel settore, altri artisti come Lisa Eldridge, che iniziavano ad utilizzare YouTube come piattaforma, non tanto per mostrare le loro abilità ma quanto, penso, per avere qualcosa che fosse solo loro. E penso che la cosa più bella per me, sia quando incontro degli utenti che mi seguono e che mi dicono che hanno ritrovato il loro amore per il trucco, come esprimere se stessi. Una volta ho incontrato questa persona che mi seguiva, davvero, davvero adorabile, e che che era stata in ospedale per un lungo periodo e aveva guardato tutti i miei video questo… sai, non posso ottenere questo genere di soddisfazione lavorativa da quello che faccio in un contesto normale e quotidiano.
Ma pensare che stai migliorando la giornata di qualcuno, o che stai ispirando qualcuno…non sono un modello, non mi considero particolarmente speciale, nel modo più gentile possibile, ma mi piace quello che faccio con il makeup e mi fa sentire bene, e il fatto che le altre persone si sentano bene è una cosa davvero potente e credo che il web lo renda molto più facile.
“Mi piace quello che faccio con il makeup e mi fa sentire bene, e il fatto che le altre persone si sentano bene è una cosa davvero potente…”
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Dove trovi ispirazione per gli editoriali?
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Ovunque. Perché il mondo digitale ha un lato negativo: siamo così presi da Instagram e dai social media che a volte ci dimentichiamo di guardare altrove. Quando sono in una città in cui non sono mai stata guardo l’architettura, è uno dei miei più grandi amori, credo che, se tornassi a studiare, farei architettura. Amo viaggiare e i viaggi on the road, è lì che ho trovato molta della mia ispirazione, nuove tavolozze di colori quando sono in ambienti completamente nuovi, scenari diversi, magari qualcosa di molto urbano o molto verde. Penso che le palette di colori, le forme e le trame siano tutto intorno a noi, ma un tante volte non li vediamo e non le cerchiamo nel modo giusto. Questa è la cosa più importante e devo allenarmi per continuare a farlo, perché è facile dimenticarselo. Magari sono al telefono, sto rispondendo alle e-mail…non guardi altrove abbastanza e credo che sia, invece, una cosa importante.
Mi piace avere il tempo per andare ad una bella mostra. Ad esempio, amo ancora il Victoria & Albert di Londra, è incredibile, è un luogo così bello anche solo per andare a prendere una tazza di tè, fare una passeggiata. Di Los Angeles amo la spiaggia, amo l’oceano, e credo che anche la luce sia una parte importante. La luce cambia il modo in cui tutto appare, ad esempio nelle diverse ore del giorno. E per quanto mi riguarda, penso di prendere molta ispirazione anche da quello, dalla luce.
Da qualsiasi cosa e da tutto, davvero.
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C’è un look editoriale del quale sei particolarmente orgogliosa?
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Oh, questa è una domanda difficile. Forse la copertina che ho realizzato per Marie Claire Messico con Winnie Harlow, è stata davvero fantastica. Mi è piaciuto farla. Perché lei è davvero bellissima e penso che più persone dovrebbero iniziare a parlare di inclusività nel settore, che è un messaggio davvero importante. E penso che anche per me sia stata un’esperienza di apprendimento importante: non avevo mai truccato qualcuno affetto da vitiligine prima, quindi è stato bello che mi consigliasse, dicendomi “oh, io faccio così”. É bello quando impari anche da altre persone. E penso che anche trovare la propria estetica personale richieda molto tempo, questa è l’altra cosa. Come makeup artist, all’inizio stai solo cercando di pagare le bollette, cercando di prendere qualche lavoro, ma arrivi ad un punto in cui capisci cosa vuoi davvero dire, cosa vuoi mostrare. Forse è stato solo negli ultimi anni…sto arrivando ai trent’anni sapendo cosa c’è in me, cosa voglio dire.
“Penso che più persone dovrebbero iniziare a parlare di inclusività nel settore, che è un messaggio davvero importante”.
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E riguardo il red carpet?
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Quando ho creato il makeup per la cantante Foxes, quella volta è stato davvero divertente. Abbiamo aggiunto un sacco di riferimenti anni ’60, Brigitte Bardot e Jane Birkin, e lei ha adorato tutto. Abbiamo ricreato le ciglia inferiori anni ‘60, che è stato davvero molto divertente. Poi, voglio dire, io amo la pelle. Mi piacciono le lentiggini e la texture: penso sempre che la pelle dovrebbe apparire come pelle, ma nella migliore versione possibile.
È divertente perché qui a Los Angeles c’è un senso estetico diverso. Ti rendi conto che, ancora una volta, dal trucco Instagram alla cultura glam, Londra è piuttosto diversa da quello che succede qui a Los Angeles. Quindi è un po’ come cercare di incoraggiare le persone a sentirsi più belle con meno trucco. È qualcosa di cui mi piacerebbe far parte. Penso che sentirsi a proprio agio con la propria pelle sia davvero una bella cosa.
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Se potessi portare tre prodotti con te su un’isola deserta, quali sarebbero?
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Beh, di sicuro cambierebbero ogni volta! Posso portare la borsa? [ride] Ok, presupponendo di avere la protezione solare già con me… porterei con me Glossier Haloscope in Quartz, lo adoro. Poi il mio Kiko Milano Supercolor Eyeliner in 102 Bronze, lo sceglierei al posto del mascara. Che ci crediate o no, preferirei avere l’eyeliner piuttosto che il mascara. E poi giocherei d’astuzia e sceglierei un prodotto per labbra e guance, o uno stick multiuso.
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Qual è il tuo look preferito del momento?
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Ultimamente, sono attratta dall’ombretto color rosa. Penso che, da quando mi sono tagliata i capelli, ho ricominciato a voler giocare con il trucco. Il makeup è diventato di nuovo emozionante per me: spesso mi emoziono quando vedo il viso di altre persone ma, dal momento che la nostra faccia la vediamo ogni giorno, immagino che sia piuttosto difficile voler fare qualcosa di diverso. Quando mi sono tagliata i capelli, invece, era come se avessi un nuovo volto! Quindi sì, makeup occhi rosa. Sto amando l’ombretto rosa, che sia opaco o no. Mi piace anche con outfit androgini, occhi molto femminili e poi completi o abiti. Penso che sia come la versione diluita del trend dell’ombretto rosso lanciato da Chanel La Rouge, è stato fantastico e l’ho amato, ho amato vedere le persone iniziare ad indossare il rosso, perché in realtà è davvero un colore che può stare bene a tutti. Penso che la gente sia spaventata dall’uso del colore ma, finché la base è ben fatta e pulita dai rossori, il risultato sarà fantastico.
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Qual è la tua Skincare routine?
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Al momento, sono davvero presa da Lixir, è un marchio piuttosto nuovo. È stato fondato da Colette Hayden, che è una formulatrice molto nota per molti altri marchi e che ha realizzato prodotti straordinari che abbiamo già tutti nei bagni. Ha fatto ora la sua linea, l’ha resa super semplice. Quindi: un detergente al mattino e un idratante per il viso a cui aggiungi il tuo siero in modo davvero veloce. Poi c’è questo Elctrogel Cleanser, che uso la sera per struccarmi. Funziona come una calamita che attira e fa uscire tutte le impurità, ed è sorprendente. E Kate Somerville, è l’altra mia fissazione. La amo. Utilizzo anche degli esfolianti, anche se non tutti i giorni, tipo due o tre volte alla settimana. Mi piacciono i prodotti con base AHA. Semplicemente liberarsi della pelle morta, prendendosi cura di quella nuova. Al momento, sto provando e mi piacciono davvero tanto i Dermatologica Daily Resurfacer: mi piacciono perché sono veloci, davvero illuminanti. Mi piace includerli nella mia routine, non tutti i giorni ma quando la mia pelle ne ha bisogno.
“Sono attratta dall’ombretto rosa.”
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E riguardo la possibilità di aprire una tua linea di makeup?
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Sai, penso che sia davvero un momento difficile per questo tipo di cose. Penso che per proporre prodotti per la pelle come fondotinta e correttori si debba essere inclusivi e penso che, se devi farlo, deve essere perfetto: c’è molta pressione nell’industria. Penso che così tanti marchi facciano bellissime cose adesso, ed è come se il mercato non fosse mai stato più competitivo. Ad esempio, adoro che Pixiwoo faccia solo pennelli, sarebbe bello fare solo una cosa e farlo in modo impeccabile. Anche come Eyeko, quando hanno fatto solo eye-liner e mascara.
Ho amici che lavorano in PR che mi dicono che la quantità di lanci che un singolo marchio organizza in un anno è dieci volte maggiore di quello che era, tipo, dieci anni fa. C’è così tanta pressione per continuare a creare e non farei mai qualcosa solo per il gusto di avere di nuovo versione da proporre.
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Perderesti il divertimento!
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Sì, infatti! Penso che preferirei essere conosciuta come quella che fa un piccolo edit di qualcosa, e la cosa divertente è che non ho idea di cosa sarebbe. Non ho mai davvero pensato così oltre.
Una cosa su cui so che mi piacerebbe lavorare, forse anche più di un prodotto, è il mio canale Youtube. Mi piacerebbe, in futuro, poter organizzare qualcosa di simile a documentari, mi piacerebbe viaggiare in paesi diversi e mostrare la bellezza attraverso gli occhi di altre culture. Come ad esempio le donne italiane, qualcuno che è in Bulgaria, qualcuno in Messico. E mi piacerebbe poi cercare di inserire questi spunti nel mio makeup: quello per me sarebbe un sogno, forse, un giorno. Sono affascinata dai paesi che non ho mai visto.
Ed è una cosa nuova…
Sì, insomma, è stato fatto tutto, ormai. É difficile…e, sapete, anche nel mio kit, ci sono prodotti che continuo a ricomprare ancora e ancora e ancora, ma che non sono particolarmente nuovi. Perchè funzionano e per me, perché qualcosa rimpiazzi altro nel mio kit, deve funzionare meglio di ciò che ho già. Per me, non ha senso aggiungere qualcosa solo perché è nuovo. Se non è buono, non lo userò. Credo che qualcosa debba funzionare e debba davvero impressionarmi per riuscire ad essere aggiunto a quella borsa.
Non so nemmeno come funzionerebbe una cosa del genere, ma mi piace viaggiare e vedere luoghi che non ho mai visto, e che potrebbe essere anche da punti di vista di diverse età. Tipo, come il makeup è cambiato per mia nonna quando era una bambina rispetto a quello che vede ora: quel tipo di intervista, parlando semplicemente alle donne.
Mi piacerebbe portare tutto questo a persone che non potrei mai vedere e luoghi che non potranno mai vedere, ad esempio come si traduce il makeup in montagna o in culture diverse. Il mondo è così grande e abbiamo così poco tempo, e per me Youtube è come la nuova tv. Le persone scelgono ciò che vogliono vedere mentre, quando ero un piccola, dovevi aspettare una volta alla settimana per quel programma che volevi guardare. E trovo che ci siamo abituati al consumo eccessivo, lo capisco, ma penso anche che le persone abbiano maturato la capacità di essere specifici con ciò su cui trascorrono il loro tempo. C’è un nuovo elemento di scelta, che è fantastico.
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Cos’è la bellezza per te?
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È difficile da dire senza sembrare un cliché, perché me lo chiedono spesso nel blog! Penso che sia sentirsi a proprio agio con ciò che sei, accettandolo, essere padroni della mostra bellezza senza scusarsi per l’aspetto che hai, per chi sei. Trovo che ci sia una tentazione, nella cultura di oggi, come se non potessimo più accettare i complimenti.
Qualcuno dice “il tuo lavoro va bene” o “sei davvero carina” e tu sei tipo “Oh no, oh Dio, beh…” Risulta davvero imbarazzante. E sento che è qualcosa che ha a che fare anche con l’età: mi sento più bella ora sui trent’anni rispetto a quando ne avevo venti ed è qualcosa che ha a che fare con l’accettazione, immagino. Accettazione di chi sono.
Amo le persone come Lena Dunham, che dice sempre che il corpo è un contenitore. Noi veniamo al mondo, siamo qui, viviamo il mondo, ma questo è il mio unico corpo: posso prendermene cura e posso trattarlo bene, ma alla fine invecchierò. L’invecchiamento è un privilegio, non dovremmo temerlo. Per me è importante che le ragazze non sentano l’invecchiare come un peso, e penso di lavorare in un settore che, invece, spinge sul contrario. La parola anti-invecchiamento per me è controversa: voglio dire, capisco che tutto venga dalla paura ma, in definitiva, la bellezza è una tua definizione personale e ciò che ti fa sentire bene.
Photos by Johnny Carrano.
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