Ingrid Oliver è l’eccezione alla regola: è una comica che è anche divertente nella vita reale. Forse è un’affermazione esagerata, perché ci sono altri comici che sanno essere divertenti per davvero, come lei stessa ci ha assicurato, ma si sa, “c’è sempre un fondo di verità”.
Abbiamo avuto il piacere di intervistarla a Londra ed è stato un divertimento senza fine, che ci ha portato a perdere la cognizione del tempo: ci siamo ritrovate ad ammettere che l’umorismo grossolano a volte sia più divertente di qualsiasi altra cosa al mondo e a pensare a come potrebbe essere una versione femminile di James Bond senza armi se non il suo cervello. E, ultimo ma non meno importante, abbiamo parlato del suo prossimo film “Attenti a quelle due“, con Anne Hathaway e Rebel Wilson, un remake del film “Due figli di…”
Attrice, regista e sceneggiatrice: questi ruoli coesistono tra loro o vengono affrontati uno per volta?
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Dipende dal progetto. Ho iniziato come attrice, ma poi ho deciso di scrivere delle commedie, perché quando scrivi una commedia ti puoi scritturare delle parti buone. Ho fatto uno show sulla BBC che era una sketch comedy: un mio amico ed io lo abbiamo scritto insieme ed interpretato, ne eravamo anche i produttori, poi ho fatto dei lavori come attrice, e altri invece in cui dovevo scrivere per gli altri; di recente poi ho scritto e diretto un cortometraggio, ma non volevo recitare nel film da diretto perchè sarebbe stato troppo. Non so come facciano le persone a recitarse e allo stesso tempo dirigersi, sarebbe troppo difficile per me.
Dicono che i comici non siano davvero divertenti nella vita: è un una sorta di pregiudizio?
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No, non lo è. Alcuni comici possono essere davvero divertenti di persona. Di fronte ad alcuni comici che ho conosciuto, e di cui ero una grande fan (non farò nomi), ho esclamato : “Wow, sei così onesto e serio”, prendono la commedia molto seriamente, il che è strano, è una vera e propria forma d’arte che prendono con serietà e che capiscono profondamente; così quando ne parlano non sembra molto divertente, o non sono molto divertenti, perché molti comici e attori sono abbastanza insicuri. Forse, i migliori comici e attori sono delle persone leggermente disadattate nella vita, e che quindi sono molto divertenti come performer ma, in realtà, come persone, penso che non siano divertenti il più delle volte, prendono la comicità molto, molto seriamente. Penso che l’umorismo, essendo divertente, presupponga l’essere rilassato e il godersi la vita, mentre molti comici non lo fanno per niente.
“Penso che l’umorismo, essendo divertente, presupponga l’essere rilassato e il godersi la vita, mentre un sacco di comici non lo fanno per niente”.
Un film o serie TV che ti ha fatto ridere fino alle lacrime?
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Oddio! [Ride] Se trovo qualcosa di divertente, penso: “Wow, è divertente!” non voglio ridere ad alta voce. La gente pensa che io sia sarcastica. Le cose che mi fanno ridere ad alta voce sono cose di cui sono davvero sorpresa, come le persone che cadono, il che è davvero banale, vorrei essere più sofisticata. Ho guardato il film di Amy Schumer “Come ti divento bella” e non pensavo che mi sarebbe piaciuto, ma c’è una scena in cui lei sbatte contro un vetro che mi ha fatta ridere per almeno cinque minuti. “Comicità grossolana”, è così che chiamiamo quel genere di umorismo.
“Wow, è
divertente!”
“Comicità
grossolana”
Riguardo a “Attenti a quelle due”, cosa ti ha fatto dire di sì progetto? E cosa puoi rivelarci del tuo personaggio, l’ispettore Desjardins?
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È un remake del film “Due figli di…” che è una delle mie commedie preferite, con Michael Caine e Steve Martin. Ci sono Rebel Wilson ed Anne Hathaway, che sono pazzesche, mentre la mia parte, nell’originale, è interpretata da Anton Rodgers, un attore comico inglese piuttosto famoso che amo; si può dire che sono una sorta di spalla per il personaggio di Anne Hathaway.
“Attenti a quelle due” è un remake tutto al femminile pieno di #girlboss proprio come te; c’è una donna che ammiri e che ti ispira?
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Sì, molte. Variano spesso, ogni anno direi, perché c’è sempre qualcuno di nuovo che ti sorprende. Tina Fey lo è stata per molto tempo, ha una sua etica del lavoro ed è fantastica, è una delle donne più divertenti che abbia mai visto in vita mia, mi piace tutto quello che ha fatto. Anche lei è per metà tedesca, come me, quindi nella mia testa c’è una connessione: penso sia metà tedesca e un po’ greca, che è anche il mio mix; ho letto la sua autobiografia, dove parla di avere delle braccia pelose e mi sono detta: “è mia sorella“, penso sia straordinaria.
Parlando di remake, di quale altro vorresti far parte?
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Un remake… “James Bond”. Un James Bond al femminile. Ma non mi piacciono le armi quindi in realtà forse non lo vorrei fare davvero… Magari una James Bond senza armi se non la persuasione e la comunicazione… Cervello, non armi, questo sarebbe un bel franchise.
Secondo te, per quale motivo i remake e reboot sono di tendenza nell’industria cinematografica?
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Penso ci sia un ovvio vantaggio nei remake, cioè il fatto che sono investimenti finanziario sicuri, perché c’è già un pubblico curioso di vedere quello che hanno saputo rifare, ma sono anche abbastanza divertenti, soprattutto quando si parla del rapporto uomini-donne per rivedere un già ben noto franchise e invertire i ruoli. Penso sia un modo per portare gli uomini dal pensare cose come “non ho intenzione di guardare un film sulle donne” a “Oh, se si tratta di un remake di ‘Ghostbusters’ allora posso guardarlo”, quindi credo sia una fase di transizione. Non credo che sarà sempre così, penso che stiamo rendendo le persone consapevoli del fatto che le donne possono essere le protagoniste di un film di successo. Come “Ocean’s 8” sembra che abbia addirittura superato quello con Brad Pitt e George Clooney. Adoro Sandra Bullock, è incredibile, è mezza tedesca e parla tedesco.
“Penso che stiamo rendendo le persone consapevoli del fatto che le donne possono essere le protagoniste di un film di successo”.
Qual è il tuo must-have sul set?
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Prima erano le sigarette, ma ora non più.
I chewing-gum direi!
Il superpotere che vorresti avere?
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Volare.
Ho sempre desiderato di poter volare.
Un Epic fail sul lavoro?
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Dovevo piangere in “Doctor Who” e mi avevano dato cinque minuti per farlo alla fine della giornata. Era la mia grande scena drammatica dopo aver fatto un sacco di commedie, e continuavo a ripetere a me stessa: “Questo è il mio momento, posso piangere, posso piangere”; avevo provato per tutto il giorno, ero nella mia roulotte a piangere e mi sono detta: “Incredibile, posso farcela, sono così triste…” Alle 6.55, dal momento che di solito si finiva di girare alle 7, ho pensato: “Ok, non lo faremo oggi a questo punto ma domani” e invece mi hanno detto “Ingrid, dobbiamo farlo ora” e ho pensato: “Cosa? Oh mio Dio”, così sono andata sul set. C’erano circa 200 persone a guardarmi, perché era per il 50° anniversario, ed era anche in 3D, e c’era un sacco di gente, ben più del normale; mi hanno detto: “OK, vai!” e io ho risposto: “Non posso farlo e basta! Datemi un minuto”, ma loro mi hanno risposto: “Non abbiamo un minuto”, e io ho pensato: “non ci riesco”: è stato spaventoso, ero così sconvolta perché non ci riuscivo.
Quando ho visto il regista andare dalle makeup artist e dire: “Potete darci delle lacrime finte,” ho pensato: “Oh mio Dio, sono un disastro…”. Alla fine, hanno messo il balsamo di tigre per fissarle, ma non succedeva niente, e la makeup artist mi ha detto: “Non è mai accaduto prima”, poi mi ha messo delle gocce d’acqua negli occhi ma non usciva nulla comunque, e mi ha detto: “questo è strano”, ero così spaventata perché i miei occhi stavano assorbendo tutto; poi, alla fine, si sono dovuti adattare alla situazione, c’ero io che mi muovevo senza sosta, con il volto ricoperto di balsamo di tigre e sconvolta, perché lo ero davvero.
Ero così arrabbiata di non riuscire a far uscire le mie vere lacrime, ma poi David Tennant mi ha detto: “Non preoccuparti, nessuno piange mai per davvero, sono sempre lacrime finte” e io ho pensato: “Oh Dio, vorrei averlo saputo prima! Dannazione!”
Qual è la tua isola felice?
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Ovunque quando sono in vacanza. L’America in realtà, la amo. La California, dove è sempre soleggiato. Sapete, quando si vive a Londra si sente la mancanza del sole.
Il tuo accento preferito?
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Mi piace fare quello scozzese e quello californiano. Da ascoltare invece amo quello stretto di New York, della vecchia scuola.
La tua parola preferita?
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“Parabola”.
Il tuo film preferito ora e da piccola?
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Il mio film preferito ora è “Magic Mike XXL“, è davvero uno dei film più femministi che io abbia mai visto, è incredibile. Adoravo guardare i film Disney da piccola, ero ossessionata dalla Disney, erano i miei baby-sitter, li guardavo sempre: “La Sirenetta”, “I Goonies“… Quest’ultimo era il mio preferito.
Che personaggio vorresti interpretare?
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Una detective. È tutto quello che vorrei fare. Guardo molti polizieschi in tedesco e in italiano, come “Montalbano”, “Tatort”, che è tedesco, e “Wallander”, ne sono ossessionata, perché in quel mondo ci sono delle regole, una struttura precisa e una risoluzione, mentre nella vita reale questo non accade, non ci sono indizi o strutture… Voglio interpretare questo tipo di personaggio; Adoro i puzzle e i rompicapo.
Qual è la tua emoji preferita?
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🏳️🤓
Mi piacciono le emoji delle bandiere, le uso molto. In realtà, mi piace anche quella con gli occhiali, che sembra egocentrica, mentre io lo uso per scrivere “cose da nerd”, come il mio personaggio in “Doctor Who”, che mi rappresenta pienamente. Prima non le usavo mai, all’inizio dicevo “parla con parole tue”, mentre ora le uso sempre, completano le frasi dove le parole non riescono. Uso anche molte gif di gatti.
Il tuo film italiano preferito?
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Sinceramente, uno dei film più belli che io abbia mai visto è “La Grande Bellezza,” penso sia stupendo, lo amo.
Qual è la tua citazione preferita?
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“Champagne per i miei veri amici, vero dolore per i miei falsi amici”.
Il momento più bello durante le riprese di “Attenti a quelle due”?
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Stavamo girando in un porto, a Mallorca, circondati da yacht, e c’era il sole: stavamo girando la scena in cui ero seduta con Anne a un tavolo circondata da altre persone all’interno del caffè ed erano tutti così sofisticati, poi Rebel è arrivata con una Ferrari dorata e… Di solito non mi agito quando lavoro – a parte quando devo piangere – ma è stato un lavoro capitato di fretta quindi non avevo avuto il tempo di pensarci davvero, ma mentre ero seduto nel mezzo della scena con Anne, circondata da tutti questi yacht, dal lusso e con il sole, ho pensato: “Oh mio Dio, questo è il miglior lavoro di sempre, non c’è dubbio”. Quanto spesso succede? Non molto. E indossavo un look bellissimo, era tutto perfetto.
Il tuo snack preferito?
Dipende… Le noci, molto sane.
Dolci o popcorn?
Dolci.
Questa è difficile, essendo noi italiani: Hawaiian pizza, si o no?
Assolutamente no. Anche se non è poi così male, in effetti è abbastanza gustosa.
Photos by Johnny Carrano.
Makeup & Hair by Chantal Ciaffardini.
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