È l’ultimo fenomeno hollywoodiano, sta sbancando al box office da settimane, ed è semplicemente “Crazy Rich Asians”.
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Qual è state la prima battuta in assoluto che hai detto sul set?
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Vorrei ricordarmelo. E magari fosse stato qualcosa di molto figo, ma ne dubito. Non sono andata a una scuola di recitazione e, dopo la laurea in giurisprudenza, sono riuscita a farmi strada nell’industria recitando in molti film di studenti, non pagati, e video di formazione aziendale. Ho eliminato dalla mia memoria molte cose di quei primi giorni, ma probabilmente avrò detto qualcosa di tanto “emozionante” come: “Pulite tutte le perdite alla prima occasione possibile”.
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Uno dei tuoi primi ruoli è stato Meng Li Hua, la principessa di “Clash of Empires: The Battle for Asia”. Cosa rappresentava la recitazione per te in quel momento e come si è evoluta nel tempo?
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Ho girato “Clash of Empires” nel 2009. Allora non avevo un agente e ho ottenuto la parte grazie un incontro fortuito con l’attore protagonista Stephen Rahman-Hughes, che mi ha raccomandata al regista. Non sapevo cosa fosse la recitazione. Non conoscevo niente degli aspetti tecnici dello stare sul set, delle angolazioni della telecamera, della luce e della flessibilità richiesta durante un progetto simile, dove le cose cambiano continuamente, specialmente in un paese soggetto al clima monsonico come la Malesia, dove abbiamo girato il film.
Ero talmente ossessionata dall’idea di fare tutto perfettamente che alla fine non mi sono goduta il lavoro. Ma con il tempo e con l’esperienza, ho imparato che la recitazione non ha a che fare con la perfezione. Si tratta di essere realistici e sinceri, e il più delle volte non è facile. Da quando ho realizzato ciò, tutto è cambiato. Posso essere me stessa, qualcosa in cui sono abbastanza brava, ed essere molto più divertente rispetto a quando mi sforzavo per raggiungere standard impossibili.
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Riguardo “Crazy Rich Asians”, cosa ci puoi rivelare del film e di Amanda, il tuo personaggio?
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Lo scrittore Kevin Kwan mi ha rivelato che il personaggio di Amanda è ispirato a una sua cara amica. Nel libro e nel film è l’ex ragazza d Nick Young, la corteggiatrice preferita della madre di lui, Eleanor (Michelle Yeoh). Quindi quando Nick (Henry Golding) porta Rachel (Constance Wu) a Singapore per il matrimonio di Colin, potete immaginare come Amanda non prenda molto bene la situazione…
Per coloro che hanno letto il libro, Amanda nel film è un mix tra Amanda e Francesca. Rachel si sente già abbastanza insicura e fuori luogo a Singapore, quindi Amanda fa di tutto per spingerla oltre il limite. È il lato “Mean Girls” di “Crazy Rich Asians”, il che è stato molto divertente per me, considerando che ho sempre amato Regina George.
“…con il tempo e con l’esperienza, ho imparato che la recitazione non ha a che fare con la perfezione. Si tratta di essere realistici e sinceri…”
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“Crazy Rich Asians” sta ottenendo un successo strepitoso al box office: qual è stata per te la reazione migliore tra quelle dei fan?
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La giornalista e produttrice radio Stephanie Foo ha registrato la sua reazione dopo aver visto “Crazy Rich Asians” per Vox. Parla di quanto abbia pianto durante tutto il film nel vedere la sua identità riflessa, e io di conseguenza ho pianto di fronte alla sua reazione. Ha detto: “Mi sento meno sola dopo aver visto questo film”, e sono parole che ricorderò per sempre.
Allo stesso modo, Kimberly Yam, editor e referente per l’Asia di The Huffington Post ha scritto su Twitter di quanto si fosse vergognata delle sue origini Asiatiche crescendo, concludendo con: “Hai 25 anni. Vedi un film con un cast completamente asiatico e per qualche ragione inizi a piangere e poi non ti fermi più. Non hai mai visto un cast simile ad Hollywood. Sono tutti bellissimi. E tu sei felice di essere Cinese. #CrazyRichAsians #RepresentationMatters”, ho pianto tantissimo.
“Mi sento meno sola dopo aver visto questo film”
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In che modo pensi che il grande successo di questo film possa cambiare l’industria, in un momento in cui Hollywood sta iniziando ad aprire le sue porte?
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Hollywood è incentrata sul denaro, si tratta di business, dopo tutto. “Crazy Rich Asians” è sempre stato un investimento rischioso, in quanto sono passati 25 anni dal suo primo modello di business come un film asiatico contemporaneo. Siamo stati così fortunati ad avere avuto persone determinate come Nina Jacobson, John Penotti e Jon M Chu, che hanno sostenuto la realizzazione di questo film con la loro incrollabile convinzione e passione.
“Crazy Rich Asians” sta sfidando tutte le aspettative al Box Office e ha cambiato il paesaggio di Hollywood in modi che potevamo solo sognare fino a pochi anni fa. Il suo successo fenomenale dimostra che c’è un disperato bisogno di storie asiatiche, di facce asiatiche e di voci asiatiche. I nostri racconti sono importanti e validi come tutti gli altri. “Crazy Rich Asians”, seguito poco dopo dal successo di “Searching”, ha dimostrato che i progetti asiatici sono economicamente redditizi, e che gli attori asiatici possono sbancare al botteghino. E se il denaro parla, allora Hollywood dovrebbe finalmente capire ciò che noi abbiamo saputo, ossia quanto siano validi gli asiatici.
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Recentemente, piattaforme di streaming mondiale come Netflix si stanno aprendo a film e serie tv asiatiche: quale pensi saranno le ripercussioni di tale mossa sul cinema asiatico?
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C’è una distinzione importante tra cinema asiatico e inclusione degli asiatici all’interno di Hollywood. La Cina, Hong Kong e Bollywood hanno le proprie industrie cinematografiche, che hanno prodotto grandi film per decenni. L’inclusione è diversa. Rompe la barriera tra “Loro e noi”, dove gli altri sono rappresentati dagli asiatici.
C’è stata molta rappresentazione negativa dell’Asia nel corso degli anni da cancellare e risanare, come il pericolo giallo, l’oggettivazione delle donne asiatiche, e tutte quelle situazioni in cui in una scuola o in ufficio c’è l’indesiderato smanettone asiatico di turno. “Crazy Rich Asians” è solamente il primo passo di un processo molto lungo. Ciò che questo film ha fatto è stato trasformare gli stereotipi dal principio: gli uomini sono attraenti e le donne sono indipendenti. E quanto raramente si vedono degli asiatici essere divertenti? Di solito siamo noi ad essere presi di mira.
Questo film ha gettato una base estremamente solida per eventuali progetti futuri a cui fare riferimento in termini di rappresentanza positiva. Il dialogo che ha iniziato deve continuare. Mi auguro sinceramente di vedere più asiatici inclusi nei progetti mainstream, piuttosto che raggruppati in un film o una serie ambientati sulla grande muraglia, con il periodo comunista sullo sfondo mentre si praticano le arti marziali.
Più volti asiatici vedremo nei progetti di tutti i giorni, più “normali” diventeremo. Il che è ridicolo, perché siamo sempre stati normali.
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Qual è il tuo progetto dei sogni?
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Ora sto scrivendo. Ero arrivata ad un certo punto della mia carriera, poco prima di “Crazy Rich Asians” in realtà, a ritrovarmi insoddisfatta per l’assenza di parti notevoli per le donne asiatiche. Ho avuto la fortuna di interpretare medici, detective, principesse e cattivi nella mia carriera, così la gamma di quello che volevo fare si stava rimpicciolendo sempre di più.
Un giorno, dopo aver letto una tonnellata di sceneggiature che non mi convincevano, ho pensato: ”Perché non scrivere il mio ruolo dei sogni, nel mio progetto dei sogni?” E così ho fatto. Mi ci sono voluti due anni. Infine, ispirata dall’incredibile viaggio di Kevin Kwan come scrittore e da quello che ha creato, ho avuto il coraggio di inviare il mio copione in America, dove è stato ben accolto. Il mio show è un mix moderno tra “Ally McBeal” e “Un disastro di ragazza”, ma come protagonista un asiatico\a che non si sente mai veramente a proprio agio. D’altronde, dicono
“scrivi di ciò che sai”.
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Cosa c’è nel futuro di Jing?
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Ora sto girando “The Feed” per Amazon Studios. È la mia prima serie tv a tema Sci-Fi e sono molto entusiasta di farne parte. Si basa sull’omonimo libro di Nick Clark Windo. Ambientato in un mondo distopico dove la tecnologia è stata assorbita nel nostro sistema nervoso, pone molte questioni filosofiche ed etiche riguardo l’impatto della tecnologia sull’umanità. Appena ho letto lo script mi sono venuti i brividi. È tutto ciò che temo del mondo in cui ci stiamo avventurando. Dovevo farne parte.
Ora la parte divertente…
Must have sul set: Il telefono e il power bank.
Superpotere: Un potere che vorrei avere? Se si, vorrei tanto possedere l’abilità di dormire 8 ore al giorno.
Epic fail sul lavoro: Bere troppo la sera precedente, dimenticandomi che gli effetti dell’alcol non svaniscono dopo sole quattro ore di sonno, e presentarmi al lavoro in uno stato tra sbornia e stanchezza. Non sorprende il fatto che la mia memoria a breve termine e le mie capacità di parlare fossero compromesse.
La tua isola felice: Hong Kong. Ho girato molto qui, anche “The Romanoffs” per Amazon recentemente. Sembra la New York asiatica ma sotto steroidi. Il cibo è mondano, il paesaggio è cinematografico, e il clima è sempre piacevole. Ho degli amici lì che mi portano a fare escursioni sulle isole meno conosciute, quindi per me è la combinazione perfetta tra città e natura.
Accento preferito: Irlandese o italiano, e non lo dico solo perché voi siete un magazine italiano. Ha molto a che fare con un ragazzo napoletano che conobbi quando avevo 15 anni.
Film preferito da bambina e adesso: Allora, “La sirenetta”; Ora, “Prima dell’alba”.
Parola Preferita: Non so se sia “letteralmente” la mia preferita, ma è “letteralmente” quella che utilizzo più spesso: letteralmente.
Quale personaggio vorresti essere: Goia di “Inside Out”. Immaginate quanto debba essere bello, essere felici tutto il tempo.
Emoji preferita: Questa è difficile, è come dover scegliere il proprio figlio preferito, ma direi la scimmia accovacciata. ?
Film Italiano: “Il padrino II” vale? Amo tutto di quel film, mi ha trasmesso tanto. Vedo molte similitudini tra la cultura italiana e quella asiatica. Il cibo, l’immigrazione, la pietà filiale. Tutto quello che fanno, anche se appare come negativo al mondo esterno, lo fanno per l’amore e per la protezione della loro famiglia.
Citazione preferita: “La vita è ciò che ti succede mentre stai facendo altri progetti” – John Lennon.
L’ultimo binge-watch: “Killing Eve”. Sandra Oh, mi inchino. E l’eclettica Phoebe Waller-Bridge è qualcuno che aspiro a diventare. Guardando serie tv come questa, posso letteralmente vedere il mondo della TV spostarsi davanti ai miei occhi. È un momento emozionante per essere attrice e scrittrice.
Cosa hai già spuntato dalla tua lista dei desideri: Far parte di un film innovativo e rivoluzionario che è stato al primo posto del botteghino degli Stati Uniti per tre settimane.
Il progetto dei tuoi sogni: Quello che sto scrivendo.
La cosa più bella mentre giravi “Crazy Rich Asians”? Sentirsi adeguatamente accettati per la prima volta, non ero stata ingaggiata per spuntare la casella della diversità, per riempire una quota politicamente corretta. Non ero l’ “altra” per una volta, ero lì per il mio merito, per la mia persona. Questa sensazione risuonava in tutto il cast e, di conseguenza, ci ha uniti come una famiglia, un legame che rimane forte tutt’oggi. Ho sempre creduto che se il pubblico poteva sentire anche solo un po’ dell’amore che abbiamo provato durante le riprese, allora il film sarebbe stato un grande successo.
Ops! Break Time:
Snack Crush: Il burro di arachidi sul toast.
Dolci o Popcorn: Popcorn, salati per favore.
Dal momento che siamo italiani,… Hawaiian pizza, si o no? Si!