Amazon Prime Video ha pubblicato il 31 agosto la prima stagione di “Tom Clancy’s Jack Ryan”, con John Krasinski nei panni del famoso analista.
Ad accompagnarlo in tutta Europa fino al Medio Oriente un gran cast, tra cui John Hoogenakker che interpreta Matice.
Abbiamo parlato con lui del suo nuovo ruolo scoprendo divertenti e interessanti aneddoti dal backstage!
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Tom Clancy è molto popolare non solo fra i lettori ma anche fra la vasta popolazione di videogiocatori. Pensi che la serie “Tom Clancy’s Jack Ryan” riuscirà a conquistare e soddisfare tutti i fan dei videogame?
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Questa serie è piena di personaggi pienamente realizzati e credibili in scene d’azione drammatiche e molto intense, quindi devo dire che sì, penso che piacerà anche ai gamer!
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Conoscevi la gigantesca opera di Tom Clancy prima di entrare nel cast della serie?
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Assolutamente, il lavoro di Clancy e l’ampio interesse popolare sono a dir poco iconici! Ero un grande fan dei film quando sono usciti, ero un bambino ai tempi. Mio padre aveva anche molti dei libri.
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Dopo Jack Ryan, il personaggio più famoso creato da Clancy è John Clark, interpretato in passato da grandi attori come Willem Dafoe e Liev Schreiber. Nella serie TV non ci sarà, ma lo showrunner Carlton Cuse ha spiegato che sarà proprio il tuo personaggio, Matice, a sostituirlo. Quali sono le differenze fra Matice e Clark?
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Clark è stato descritto come il lato oscuro di Ryan, il che penso possa essere assolutamente illuminante per un attore che si sta preparando ad interpretare Clark.
Penso ci sia più leggerezza qui in Matice rispetto ai Clark precedenti. Dove c’è oscurità è semplicemente il risultato della natura del lavoro e dell’allenamento dell’uomo.
Dove c’è oscurità
è semplicemente il risultato della natura
del lavoro e dell’allenamento dell’uomo.
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Ti sei ispirato all’interpretazione di Willem Dafoe e Liev Schreiber per creare il tuo personaggio?
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Sono un grande fan di entrambi. Mi sono approcciato al ruolo di Matice, comunque, senza l’intenzione di ricreare il loro lavoro.
Infatti, io e Carlton non abbiamo neanche parlato di un eventuale arrivo di Clark in questa produzione. Era un’opportunità di creare una nuova vita con un diverso passato.
Una similitudine fra Clark e Matice potrebbe essere che ti aspetti che siano uomini d’azione, il che è forse in contrasto con Jack, la cui volontà di agire si presenta come una specie di sorpresa dato che da fuori la vediamo come un comportamento da secchione.
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Cosa ne pensi del sempre più grande potere delle piattaforme streaming, come Prime Video?
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Per il pubblico ci sono così tanti contenuti da scegliere ora, che penso stiamo imparando che i gusti della cultura pop sono più vari di quanto storicamente siamo stati indotti a credere.
In più, i creativi possono avere una chance in più di far produrre il proprio lavoro rispetto al passato, e i produttori stanno scoprendo che hanno tante storie nuove e diverse da raccontare e nuovo pubblico a cui raccontarle.
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Quanto è diverso lavorare per una piattaforma streaming rispetto alle solite emittenti?
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Non ho notato chissà quale differenza, onestamente. Molte delle persone che stanno producendo e lavorando a questi show hanno passato gran parte della loro carriera lavorando per i network, quindi mi sembra tutto molto simile.
Film preferito, da bambino ed adesso:
Ero un grande fan di Kubrick, in particolare di “Full Metal Jacket” e “Arancia Meccanica”. Ma anche, “Monty Python e il Sacro Graal” e “Brian di Nazareth”.
Credeteci o no, ma sono molto affezionato al classic di John Ford “Un uomo tranquillo”. Un po’ un controsenso, penso.
Ultimamente sto guardando tanti film animati perchè le serate film sono tipicamente controllate dai nostri figli.
I miei preferiti di sempre dovrebbero essere qualcosa di Christopher Guest, Mike Judge o Wes Anderson. “Le avventure acquatiche di Steve Zissou” è proprio in cima alla lista.
Epic Fail sul lavoro:
Stavo facendo uno show a due in un piccolo teatro a Chicago più o meno quindici anni fa, e mi sono dimenticato le mie battute. Il mio partner di scena ha fatto tutto il possibile per salvarmi e ha continuato a darmi una mano ma ero ormai completamente e totalmente perso. In qualche modo alla fine siamo tornati allo spettacolo, ancora oggi non so dire come.
La parte peggiore, però, è stata che qualche sera dopo è successo ancora. Quella volta il mio compare mi ha lasciato a rimuginare un po’ prima di aiutarmi.
Che personaggio vorresti essere?
Mi piacerebbe molto essere Andy Taylor in un rilancio dell’Andy Griffith Show.
Amo il mio Stato d’origine, il Nord Carolina, e l’opportunità di stare lì per molti anni a lavorare sulle montagne come attore è assolutamente inebriante per me. In più, penso che Andy Griffith in quel ruolo abbia fatto da genitore bonus per molti della mia generazione e anche di un paio di generazioni prima di me.
Accento preferito:
Questa è difficile, amo i modi diversi in cui tutti noi parliamo.
Se devo sceglierne uno, però, andrò con l’accento neozelandese. Amo quel Paese e ho trovato persone gentili ed accoglienti, quindi il suono di quell’accento evoca in me ricordi molto felici.
Il gallese potrebbe essere secondo di poco per gli stessi motivi!
Citazione preferita:
Wendell Pierce una volta mi ha detto: “Ci pagano per aspettare e recitiamo gratis”. Mi ha detto che non era sua, ma l’adoro comunque!
L’ultimo Binge-watch:
“The Frankenstein Chronicles“, con Sean Bean. Quel ragazzo è un grande. E amo il modo in cui si cala in quel ruolo.
Cosa hai già spuntato nella tua lista dei desideri?
Siamo andati in Nuova Zelanda l’anno scorso, e sono ancora su di giri da allora. Sto già sognando di tornarci!
La cosa più bella durante le riprese di “Tom Clancy’s Jack Ryan”:
Un paio di centinaia di noi, cast e crew, ma soprattutto comparse, stavano girando in questo stretto mercato a cielo aperto a Marrakech per tutta la giornata, bloccandone i movimenti e spostando le persone del posto. La maggior parte della gente lì fa l’ultimo pasto intorno alle 3.30 del mattino e poi basta fino alle 19.45, nel rispetto del Ramadan. Niente acqua, niente sigarette, niente di niente. Non molti hanno l’aria condizionata in questa parte della città, molti dormono fino alle 13 circa e si alzano a metà giornata quando il sole è già alto, poi escono nei vicoli sotto a lavorare e assicurarsi il cibo per le sere successive. Eravamo tutti schiacciati come sardine in una sauna, alcuni con cibo e acqua nello stomaco ma la maggior parte a digiuno. L’odore di asini, incenso, gas di scarico e sudore in egual misura. Una miscela di tensione con solo un pizzico di curiosità per evitare di esplodere.
Fa il suo ingresso Mohammed Marouazi.
Questo tizio ed io ci eravamo trovati bene qualche tempo prima quell’anno lavorando a parti diverse di un episodio a Montreal. Mi aveva detto che si era trasferito di recente in Quebec con sua moglie e i bambini dal Marocco, dove, l’aveva menzionato disinvoltamente, aveva recitato in qualche ruolo, oltre ad aver diretto e prodotto qualcosa.
Quel giorno al mercato ho visto quanto importante fosse e riduttivo fosse stato.
I nostri movimenti ci portavano continuamente al centro della folla brulicante, alcuni dei quali erano della produzione, la maggior parte no. Andavamo avanti e indietro, dietro l’angolo e indietro ancora. Una manciata di assistenti cercavano di trattenere la gente, la folla continuava a spingere verso il cast e la crew. Le cose sono andate decisamente fuori controllo un paio di volte.
Ma pian piano si sono accorti della star in mezzo a loro. Donne, uomini, ragazzi, ragazze, giovani, madri con bambini, anziani, chi più ne ha più ne metta, tutti loro sono andati a stringergli la mano e, chi aveva la camera, a farsi selfie con lui. Chi non ce l’aveva, si portava un amico, chi alla fine chiedeva se potevano averne una. Lui ha avuto per tutto il tempo un sorriso compiacente e scambiava felicemente saluti con ognuno di loro.
Solo il fatto di essere in sua presenza probabilmente sarebbe bastato, ma la sua energia quel giorno ha calmato tutti quelli con cui entrava in contatto.
Ed era anche a digiuno.
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Il tuo prossimo progetto?
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Prossimo argomento, mi sto prendendo un po’ di indispensabile tempo in famiglia. Potrebbe anche essere una gita!
Credit Images: Bjoern Kommerell
Images from “Jack Ryan”: Amazon Studios