L’ho capito non appena mi sono seduta di fronte a Jüne Plã: sarebbe stata una di quelle interviste memorabili. Non solo perché Jüne è estremamente simpatica, schietta e consapevole di sé stessa e di ciò che dice, ma soprattutto perché sa metterti a tuo agio e dar vita ad una conversazione sempre interessante e importante. Insomma, ha saputo rendere proprio il concetto di quanto sia essenziale la comunicazione.
Quella stessa comunicazione che, quando manca, crea situazioni di disagio. E, proprio maneggiando l’arte della comunicazione, è riuscita a trasmettere sia attraverso le parole che le illustrazioni l’importanza del buon sesso: perché Jüne Plã è l’autrice di “Club Godo – Una Cartografia del piacere“, un libro sensazionale, un aggettivo che non utilizzo casualmente, in quanto questo manuale ti insegna ad analizzare le tue sensazioni, il tuo piacere e il benessere nello stare con un’altra persona in una situazione, quella del sesso, di cui non si parla mai abbastanza in termini educativi e che offre una panoramica di possibilità tutte da esplorare, anche da soli.
Tra superare tabù generazionali (o meglio, secolari) e fantasie da esplorare, Jüne ci ha parlato di cosa l’ha spinta a scrivere questo libro e di come sesso, femminismo e arte siano l’abbinamento perfetto. Anche fuori dalle lenzuola…
Mi è piaciuto molto che, nella dedica della prima pagina, hai citato la frase: “Parliamo di sesso, baby”, di Salt-N-Pepa, quindi la mia prima domanda viene da sé: com’è stato il tuo primo approccio al mondo del sesso? E quando hai vissuto una sorta di “epifania”?
Penso che potremmo aver avuto lo stesso approccio tu ed io! Non ho fatto alcuna educazione sessuale a scuola e non ho mai realmente parlato di sesso con i miei genitori, quindi il sesso non era nulla per me all’inizio, era un grande mistero, fino a quando un giorno ho deciso di essere penetrata perché non volevo rimanere vergine ancora a lungo [ride]. Quindi, l’ho fatto ed è stato fantastico, ed è così che è iniziata la mia vita sessuale. Tuttavia, era sempre la stessa cosa: preliminari, penetrazione, e poi il ragazzo ha un orgasmo, il che è fantastico in un certo senso, ma ancora, non avevo alcuna informazione per capire che forse non era del tutto giusto quello che stavo facendo e che c’era ben più di quel che sapevo. Poi, quando avevo 20 anni, ho incontrato un ragazzo: il suo pene era molto piccolo, era un po’ lento, ma è stato il miglior amante della mia vita perché lavorava molto con i sensi. In realtà gli ho detto di scrivere un libro su questo, ma non l’ha mai fatto, quindi ci ho pensato io!
Sesso, femminismo e arte: come si combinano nel tuo approccio alla vita e al lavoro?
La creatività è una cosa importante nella mia vita, ho bisogno di cambiare le cose anche in quello che mangio, a casa mia, ho bisogno di cambiare i mobili di tanto in tanto, non voglio annoiarmi! Ecco perché la creatività è importante per me, e penso che debba avere una grande importanza anche nella sessualità. Pure il femminismo ovviamente deve essere preso sul serio nella sessualità, perché non abbiamo mai avuto donne che ne parlassero e ora, finalmente, possiamo dire tutto quello che c’è da dire. Almeno, ora ci stanno ascoltando. Non è ancora finita, ma ci stiamo lavorando. Femminismo, sessualità, arte e creatività: combinate tra loro creano l’abbinamento perfetto per me.
Qual è il tipo di lettore che avevi in mente mentre scrivevi “Club Godo”?
Beh, per lo più donne [ride]. È divertente perché ho iniziato a scriverlo per gli uomini, per insegnare agli uomini come toccarmi, ma, con mia sorpresa, ha attirato molte donne: il 70% dei miei lettori sono donne eterosessuali, che hanno bisogno di freschezza, di qualcosa di più. Penso che i miei lettori siano persone che erano come me, incapaci di trovare un modo per dire al loro partner cosa volevano. Ma ora, hanno il manuale perfetto da regalare loro! [ride]
Le prime due regole del club sono “Consenso” e “Comunicazione”. Hai mai avuto la sensazioni che questi due elementi mancassero nelle tue relazioni? E se sì, in che modo questa consapevolezza ha cambiato la tua prospettiva?
Consenso e comunicazione sono, per me, la base per un buon rapporto; non si tratta solo di sesso, ma di tutto proprio, il consenso e la comunicazione sono le fottute chiavi di tutto. Non lo sapevo prima di scrivere questo libro. Il giorno in cui l’ho capito, la mia vita è migliorata in ogni modo: durante il sesso, ora posso dire di no, che è qualcosa che non potevo fare prima, e sto molto attenta anche ai miei partner, se sento che non sono a loro agio, voglio avere una conversazione con loro prima perché è così importante, ed è anche sexy.
A proposito di creatività nel sesso invece… Puoi raccontarci la tua più grande fantasia?
Ho tonnellate di fantasie, in realtà, voglio esplorare tutto … Forse, rivoglio il mio ex, era tremendamente figo! [ride] Avevamo tante connessioni insieme, in realtà infatti ho già vissuto la fantasia che desideravo vivere, quindi ora mi piacerebbe esplorare altre cose. Ad esempio, mi piacerebbe andare in una di quelle feste sessuali che i ragazzi fanno di questi tempi, penso che potrebbe essere bello.
Il sesso è un tabù che stiamo (lentamente) cercando di abbattere, ma la masturbazione è un tabù ancora più grande volendo. Perché secondo te?
Penso che sia un tabù soprattutto per le donne, perché tendiamo a vederlo come qualcosa di sporco. Vorrei incolpare la religione per questo, anzi, lo farò! [ride] Penso che la religione abbia ucciso la nostra sessualità, facendoci pensare che il sesso sia solo un modo di procreare e quindi, se lo fai da solo, sei un peccatore. Ora la società si è evoluta, non pensiamo nemmeno più in questo modo, l’abbiamo superata senza rendercene conto.
“Consenso e comunicazione sono, per me, la base per un buon rapporto; non si tratta solo di sesso, ma di tutto proprio, il consenso e la comunicazione sono le fottute chiavi di tutto”.
Ho trovato i capitoli dedicati all’anatomia dell’apparato sessuale femminile e maschile davvero interessanti perché, oltre alla mancanza di educazione sessuale (nelle scuole, ma anche nella vita in generale), ho anche assistito a una completa mancanza di conoscenza quando si tratta di conoscere noi stessi e il nostro corpo. Pensi che forse i social media, e progetti come il tuo @jouissance.club, potrebbero aiutare a “spargere la voce” in questi termini?
Sì, certo, siamo qui per questo, per riempire il vuoto che il governo ha lasciato! [ride] Stiamo cercando di farlo, ma in realtà, il governo deve fare il proprio lavoro e parlare di questo genere di cose, dovremmo parlarne a scuola perché, con il mio libro, non possiamo toccare ogni singolo giovane. Ci sono molte persone influenti che seguono @jouissance.club, come Carlotta Vagnoli, per esempio, e questo è bello, ma non è abbastanza, e sono per lo più donne di età compresa tra i 18 ei 35 anni, il che significa che non stiamo raggiungendo gli adolescenti. Quindi, è importante insegnare l’educazione sessuale a scuola perché non possiamo farlo da soli, abbiamo bisogno di bravi insegnanti che siano disposti a parlare di argomenti come genere, sesso e comunicazione. Non sto dicendo che dobbiamo parlare di cose come fellatio, cunnilingus, sesso esplicito, sto parlando delle basi, dobbiamo insegnare quelle.
Prendersi cura di se stessi, e del proprio corpo, e fare del buon sesso, sia con qualcun altro che da soli, sono anche aspetti fondamentali per la nostra salute mentale, un altro argomento che, purtroppo, è ancora un grande tabù nella nostra società. Non capisco perché le cose che sono così importanti e così belle per noi siano di solito tenute segrete o viste come qualcosa di cui vergognarsi. Non sembra quasi che le persone abbiano paura di essere veramente se stesse e veramente felici?
Non credo che in Francia la cura di sé sia un grosso problema in questo momento, quindi non è qualcosa di cui ci vergogniamo; tuttavia, forse le persone hanno paura di stare bene ed essere felici perché sentono che è egoista pensare a se stesse tutto il tempo, mentre è una buona cosa perché quando ti senti bene, sei sano, puoi condividerlo con le persone, e le persone possono sentirsi bene a loro volta, il che è magico. Non c’è vergogna nell’essere felici.
Cosa ti fa sentire a tuo agio con te stessa e cosa ti fa sentire a tuo agio con un’altra persona?
Mi sento a mio agio con me stessa quando la mia piccola voce meschina sta zitta! [ride] E quando mi sforzo di essere gentile con me stessa, felice di me stessa. Quello che mi fa stare bene con gli altri è, forse, la comunicazione: penso davvero che sia sexy comunicare, può aprire molte porte e in ogni modo possibile, non solo dal punto di vista sessuale.