Tinte pastello, colori millennial o forme audaci e accattivanti: Justin Coit ha davvero fotografato di tutto. Le foto di Justin, che ritraggono bellissime donne dello star system o affascinanti modelle, famiglie felici o carismatiche icone fashion, sono sempre infuse di un’atmosfera pulita e fresca, che rende la sua arte estremamente cool e moderna, mai confusionaria.
Con un ricco curriculum di servizi e campagne pubblicitarie coronato da collaborazioni con marchi come Cover Girl, Tiffany & Co., Target, Honest Company e Walmart, sia come fotografo che come direttore commerciale, sono molte le star internazionali con cui Justin ha avuto il piacere di collaborare.
Ricordate le foto di una Jennifer Lawrence in abito rosso e bianco, seduta sui sedili posteriori di una decappottabile dal romantico gusto retrò? O la bella foto in bianco e nero con una delle star di “Orange is The New Black”, Ruby Rose? Era lui.
Oppure, ancora, ricordato il fascino lirico e l’atmosfera leggera del cortometraggio fashion realizzato per Passion Magazine? Lui di nuovo.
Al di là di ogni dubbio, una cosa è certa: Justin sa come risaltare le caratteristiche dei suoi soggetti, oltre a dare ai suoi scatti uno stile personale e immediatamente riconoscibile. Gli abbiamo chiesto qualcosa sulle sue passioni e sul suo lavoro, e abbiamo anche avuto l’opportunità di avere un succoso (e spassoso, promettiamo!) insight su una certa foto con un gatto addormentato su un laptop!
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Com’era il tuo rapporto con la fotografia da bambino? Quando hai capito che avresti voluto diventare un fotografo professionista?
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Non penso che da bambino ci sia stato un momento particolare in cui abbia detto “Voglio diventare un fotografo”. Non credo che nessun amico dei miei genitori fosse fotografo quando ero giovane, quindi non era una carriera con cui avessi qualche connessione. Penso che uno dei più grandi collegamenti con il mio lavoro dalla mia infanzia è che ero sempre alla ricerca di modi per essere creativo, sia che si trattasse di smontare giochi per capire come funzionassero, fare video con la VHS dei miei genitori, o guardare i programmi TV che mostrassero come i cineasti di Hollywood usavano gli effetti speciali. Essere creativi è sempre stato qualcosa a cui ero inconsciamente attratto – non ci ho mai riflettuto, era solo qualcosa che facevo e basta.
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Abbiamo amato il tuo editoriale per Passion Magazine, sia per le foto che per lo short movie di moda! Puoi dirci qualcosa di più sull’ispirazione principale e il processo di quel lavoro?
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Grazie, è stato uno shooting molto divertente! È stato anche quello in cui sono stato più malato. Ho avuto l’influenza qualche giorno prima e sono riuscito a malapena a superare la giornata, ma sono molto contento delle foto e del film. L’ispirazione principale è stata l’erba lunga e dorata che abbiamo trovato nel parco. Il modo in cui la luce la colpisce…si illumina. Mi sembra come quando ricordi un sogno – un po’ nebuloso ed etereo. Il film è stato fatto un po’ dopo il servizio fotografico. Non avevo una visione specifica su come avrei fatto l’editing, ma non riuscivo a togliermi dalla testa l’idea di usare una voce fuori campo, quindi quella è stata la prima direzione che ho preso. Nel mio lavoro mi piace mostrare solo donne emancipate, e quindi Sylvia Plath è stata una scelta ovvia per la voce del poema. Usare una canzone non sarebbe stato così potente come Plath che registra, quindi sono contento che abbia funzionato.
“Nel mio lavoro mi piace mostrare solo donne emancipate”.
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C’è una foto di cui sei particolarmente orgoglioso? Quale?
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Sarebbe molto difficile scegliere una foto di cui sono più orgoglioso. Nessuno scatto è mai uguale, ognuno rappresenta un insieme unico di ostacoli che è necessario per capire. I servizi fotografici alle celebrità sono spesso i più difficili perché la star arriva al servizio fotografico con molte emozioni che poi devo rielaborare nuovamente sul lavoro. I fotografi devono essere allo stesso tempo terapisti e artisti. A volte solo riuscire ad arrivare a sera con un sorriso sul viso e alcune fantastiche fotografie nel computer è un enorme successo.
“I fotografi devono essere allo stesso tempo terapisti e artisti”.
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Potremmo descrivere le tue foto come leggere, colorate, pop e tuttavia eleganti: come definiresti il tuo stile? C’è qualche fotografo che ti è d’ispirazione?
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Ci sono molti fotografi che mi hanno ispirato in passato e che continuano a farlo oggi. Mario Testino è probabilmente per me la più grande fonte d’ispirazione. Mario può fotografare qualsiasi cosa! Mostra anche un’energia incredibile nei suoi soggetti. Il suo servizio fotografico alla Principessa Diana per Vanity Fair nel 1997 è un servizio a cui sono molto legato. Mario ha catturato Diana in modo così onesto e bello, quelle fotografie sono sempre rimaste con me. Definirei il mio stile senza tempo, ma energico. Non voglio mai creare una fotografia alla moda, quello non sono io.
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Secondo te, qual è la più grande difficoltà nel girare un editoriale?
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Attualmente la parte più difficile della realizzazione di un editoriale è assicurarsi che sia stata eseguita la giusta pre-produzione creativa. Trovo che le riviste siano incredibilmente sottili in questi giorni, così tante volte la quantità di ricerca creativa che un tempo c’era, oggi non c’è più. Penso che ora più che mai spetti al fotografo assicurarsi che il concetto sia stato sviluppato al meglio prima della giornata di riprese.
“Definirei il mio stile senza tempo, ma energico”.
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Adoriamo i tuoi ritratti! Qual è stato il più difficile da cogliere e perché?
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Grazie! Molti dei miei ritratti mostrano celebri talenti, come ho detto sopra. Un altro aspetto difficile di questo lavoro è la velocità alla quale devi fotografare. Spesso con una celebrità ho solo poche ore per un servizio fotografico, quindi ho bisogno di lavorare molto velocemente.
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Qual è il volto che sogni di fotografare un giorno?
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In realtà non ne ho una. Sono più ispirato da ciò che fa il mio talento piuttosto che da come appare.
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Siamo grandi fan anche del tuo Instagram! E una delle nostre foto preferite è quella con il gatto, Steve, che dorme sul MacBook: quali sono i tuoi “trucchi” per trasformare qualcosa di apparentemente normale in una bella foto?
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Penso che ogni foto straordinaria abbia un elemento di novità, come qualcosa fuori posto (come un gatto che dorme su un laptop) che ti fa fermare e guardarla più volte. I gatti sono animali divertenti perché incredibilmente egoisti in modo carino.
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Qual è lo scatto dei tuoi sogni?
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Il mio sogno sarebbe fotografare l’ex presidente Barack Obama o Elon Musk. Barack sembra avere un’energia incredibile e sarebbe davvero bello parlare con lui del suo periodo alla Casa Bianca. Elon è una persona che ho ammirato per molti anni, uno dei più incredibili visionari tecnologici del nostro tempo, mi piacerebbe molto trascorrere del tempo con lui.
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Lavori con attrici televisive e cinematografiche. Qual è l’ultimo film che hai guardato e amato? E qual è stata l’ultima serie che hai guardato senza sosta?
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L’ultimo film che ho visto e amato è stato “Dunkirk”. Christopher Nolan è uno dei miei registi preferiti. L’ultima serie che ho guardato senza sosta è stata “The End of the F***ing World“. È stata una serie davvero divertente da guardare.
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Quali sono i tuoi piani per il futuro?
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I miei piani per il futuro sono di continuare a lavorare per affinare il mestiere di fotografo e approfondire il mondo commerciale. Un giorno spero anche di dirigere un film.
Credits Images: Justin Coit