“Siamo artisti a prescindere da quello che facciamo.” Questa è Keesha Sharp, il cui obiettivo principale è raccontare delle grandi storie, indipendentemente che si trovi alla regia, di fronte alla camera o alla tastiera per scrivere una sceneggiatura.
Nella nostra intervista Keesha ci ha raccontato di come il suo personaggio, Trish in “Lethal Weapon” si sia evoluto nel corso delle stagioni, e di cosa abbia significato prendere parte a “American Crime Story: Il caso O.J. Simpson” nel ruolo di Dale Cochran, moglie dell’avvocato Johnnie Cochran.
Continuate a leggere scoprire i suoli lavori alla regia e prossimo progetto sulla vita della cantante e attrice Eartha Kitt.
Com’è cambiato il tuo rapporto con la recitazione nel corso degli anni?
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La mia passione per l’arte penso non sia cambiata, perché ho sempre amato raccontare storie. Il mio rapporto con l’arte della recitazione è cambiato nel senso che, se un tempo mi lasciavo guidare dall’approvazione degli insegnanti di recitazione e dal cast, adesso invece mi affido al mio istinto e alla mia esperienza e lavoro sul personaggio senza pensare troppo all’approvazione altrui.
In “Lethal Weapon” indossi di nuovo i panni di Trish Murtaugh: com’è essere di nuovo nella serie? E come hai lavorato sul tuo personaggio, Trish, e sulla sua evoluzione nel corso della serie? E se potessi descrivere cosa hai provato durante le riprese del tuo primo episodio e durante la terza stagione, cosa diresti?
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Ciò che mi elettrizzava di Trish era che il suo personaggio è probabilmente quello più diverso dalla versione del film. Ovviamente, tutti i personaggi sono diversi dalla loro controparte cinematografica, ma Trish è un avvocato influente, in grado di essere contemporaneamente una mamma, una moglie che supporta il marito poliziotto e una donna d’affari di successo. È il personaggio credo più simile a come sono io nella vita reale, quindi penso sia cresciuta naturalmente insieme a me. Matt Miller ha dato vita ad un grande personaggio e io sono entusiasta di avere l’opportunità di interpretarlo.
La prima scena che ho girato è stata il pilot, in cui Trish dà a Roger un regalo “speciale” per il suo compleanno. Strano che quella sia stata la prima scena che ho girato! La terza stagione comincia con lei in lutto, in realtà con tutti quanti in lutto, quindi c’è stato un bel cambiamento a distanza di sole due stagioni.
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Hai anche diretto un episodio di “Lethal Weapon”, “Panama”. Com’è stata l’esperienza da regista?
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Anche se non era la mia prima volta dietro la macchina da presa, era la prima volta che dirigevo qualcosa a questo livello. Insomma, abbiamo girato l’equivalente di un grosso film in soli nove giorni. Quindi, per me è stato importantissimo durante la settimana di preparazione avere già tutte le sequenze e le location pronte così da non perdere tempo. Adoravo il copione ed ero davvero grata per la mia meravigliosa troupe. È stato davvero un traguardo importante per me.
Hai scritto e diretto dei cortometraggi, in passato. Come ci si sente a stare dietro e davanti la cinepresa, qual è la differenza per te?
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Beh, io e mio marito diciamo sempre che siamo artisti a prescindere da quello che facciamo. Quindi per me scrivere, dirigere o recitare sono la stessa cosa. Adoro raccontare storie con emozione, divertenti o tragiche che siano. Sento di avere più libertà dietro la telecamera perché posso modellare il progetto come voglio, ma la recitazione è il campo in cui ho davvero lasciato il segno fino ad ora.
C’è un progetto di cui ti piacerebbe essere regista? E perché?
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Non ho nessun progetto in particolare, ma mi piacerebbe essere alla regia di qualunque cosa mi appassioni. Commedia, tragedia, azione o suspense, qualunque cosa. Il genere non ha importanza. Ciò che importa e che siano grandi storie.
Ciò che importa è che siano belle storie.
Hai anche interpretato Dale Cochran, la moglie dell’avvocato Johnnie Cochran, in “American Crime Story. Il caso O.J. Simpson”. Come hai lavorato sul personaggio e hai incontrato difficoltà nell’interpretare questa storia vera?
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Anche se è uno dei più famosi e sensazionalizzati casi di tutti i tempi, molti non sapevano nulla di Dale. È una donna affermata, ma lontana dai riflettori, a differenza di suo marito. Vengo spesso scelta per interpretare la donna alle spalle del grande uomo, ma penso sia perché molte donne sono forti, intelligenti e indipendenti, ma allo stesso tempo graziose e spesso non ottengono le attenzioni che meriterebbero. Il copione era fatto molto bene e il mio partner di scena, Courtney B. Vance, era incredibile quindi è stato facile mettere in scena il tutto. Abbiamo anche avuto registi fantastici per quella serie. Una difficoltà che ho incontrato è stata il fatto che in partenza non ne sapevo granché sul mio personaggio, ma ho fatto tutte le ricerche che ho potuto.
“Abbiamo anche avuto registi fantastici per quella serie.”
Qual è l’ultimo film che ti è piaciuto?
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È davvero difficile restringere il campo. Potrei tirare in ballo un film interessante dal punto di vista artistico come “Roma” oppure “Black Panther” che ha un valore personale per me, ma opterò per una scelta divertente: “Gli Incredibili 2“. Anche se è un film d’animazione, lo stile, l’ironia, i dialoghi e il sentimentalismo sono sempre resi magistralmente da Brad Bird.
Qual è la tua “isola felice”?
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Le lezioni di danza. Amo allenarmi e amo la musica. Con le lezioni di danza combino le due cose e mi diverto molto.
Qual è stato l’ultimo binge-watch?
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“Il Trono di Spade“, senza dubbio. Sì, faccio maratone di altre serie tv, ma “Il Trono di Spade” è l’unica che guardo ogni anno! Guardo tutti gli episodi di tutte le stagioni almeno una volta all’anno e ogni volta scopro cose nuove. È fatta benissimo. Anche “The Handmaid’s Tale” (la seconda stagione) l’ho vista tutta d’un fiato, ma è stato più difficile da guardare a causa di ciò che sta succedendo nel mondo attualmente.
“‘Il Trono di Spade’, senza dubbio.”
Se potessi scegliere un personaggio qualunque da interpretare, chi sceglieresti?
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La versione femminile di James Bond. Io la chiamo Jane Bond.
Qual è il progetto dei tuoi sogni?
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Ho molti progetti dei miei sogni, ma direi che mi piacerebbe essere la creatrice di uno show tutto mio. Sarebbe un sogno riuscire ad esprimere tutte le mie visioni artistiche.
Cosa c’è nel futuro di Keesha?
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Beh, una volta finite le riprese della terza stagione di “Lethal Weapon“, sarò ospite di alcune altre serie tv (non posso ancora rivelare niente!) e ho in programma delle riunioni preliminari per alcuni progetti di sceneggiature. Il progetto più importante su cui sto lavorando al momento è un film sulla vita di Eartha Kitt, un’incredibile leggenda internazionale. Interpretarla e raccontare la sua storia è un mio sogno da molti anni, quindi sono entusiasta di iniziare questo processo di produzione. Infine, sto registrando un album, come cantante.
Credits
Photos by Brett Erickson
Hair by Gina Everett
Makeup by Stacy Gibson Andrews
Styling by Keisha Stewart