Avere le idee chiare non è cosa da poco. Accettare il proprio naturale disequilibrio e viverne il flusso è ancora più sorprendente. Per non parlarle del vivere la fragilità come punto di forza.
Lea Gavino è una scoperta, e nella nostra intervista ci racconta come vive il suo personaggio di “Skam”, il mondo del beauty e il suo effetto terapeutico e la recitazione come strumento di crescita.
Come e quando ti sei innamorata per la prima volta del mondo del cinema?
Il mio amore per il cinema nasce con una tradizione che a casa mia era chiamata “il venerdì cinema” tutti i venerdì mio padre arrivava con un DVD diverso per vedere un nuovo film tutti insieme
“Skam” è una serie che, nel corso delle varie stagioni e adattamenti a livello europeo, ha saputo aprire diverse conversazioni su tematiche importanti, soprattutto per le nuove generazioni. Su cosa ti piacerebbe aprire una conversazione con la tua generazione? O in generale nel mondo?
Mi piacerebbe aprire una conversazione su cosa ci spaventa del futuro e come essere rivoluzionari con così tanto passato.
Rispetto a Viola, il tuo personaggio di “Skam”, come hai vissuto gli anni della scuola? Ci sono dei punti di contatto con lei, che ti hanno permesso di calarti nella parte? E quali sono stati, invece, gli aspetti su cui hai dovuto lavorare di più?
Sicuramente ci sono stati dei punti di contatto ma ho preferito concentrarmi sui punti distanti tra noi due per prepararla perché mi sembrava la scelta più giusta. Trovare la spensieratezza del liceo ma anche la malinconia che caratterizza quegli anni è venuto da sé dal momento in cui giravamo in un vero e proprio liceo con gli studenti presenti.
“…aprire una conversazione su cosa ci spaventa del futuro…”
Viola rappresenta per Elia il punto di svolta, motivandolo a rivelare la sua “vergogna” così da esorcizzarla e, anzi, aprire una discussione per normalizzare quelle che noi vediamo come insicurezze. Che cos’è per te la fragilità? E in che modo, riesci a elaborarla per trasformarla in un punto di forza?
Durante l’adolescenza ho scoperto che la fragilità non significa debolezza e per me è stata una grande rivelazione. La fragilità diventa forza nel momento in cui si ha coraggio di essere vulnerabili.
Crescendo, qual è stata la cosa più difficile da accettare di te stessa?
La cosa più difficile da accettare di me stessa è stata probabilmente il mio naturale disequilibrio. Ho imparato a rispettarlo senza cercare per forza coerenza ma piuttosto stando nel flusso.
“La fragilità diventa forza nel momento in cui si ha coraggio di essere vulnerabili.”
Quando reciti, il lavoro che fai su te stessa e il personaggio può essere molto grande, magari entri proprio in contatto con parti di te stessa che non pensavi di avere. Qual è l’ultima cosa che hai scoperto di te stessa grazie alla recitazione?
La recitazione ci costringe a evolvere giorno per giorno. qualcosa che ti insegna a metterti nei panni di qualcun altro è per forza uno strumento di crescita. Non so ricordare l’ultima cosa che ho imparato perché sono piuttosto difficili da razionalizzare ma il cambiamento è l’evoluzione sono protagonisti.
Cosa ti fa arrabbiare?
L’ingiustizia.
Cosa significa per te sentirti a tuo agio con te stessa?
Sentirmi a mio agio significa libertà di esprimermi senza paura di giudizio.
Come ti sei approcciata le prime volte al mondo del beauty?
Sicuramente durante l’adolescenza quando mia madre mi ha dato il permesso di truccarmi con le mie amiche, eravamo contentissime. Ho messo una matita nera sotto gli occhi facendo un gran casino, però la priorità era truccarsi, non truccarsi bene.
Qual è per te il potere del makeup?
Il potere che ha il makeup è quello di accompagnarmi in un processo di sicurezza. Nella giornate in cui sono triste mi piace truccarmi per sentirmi meglio e poi per me è un processo di auto cura personale, mi piace tantissimo, mi fa sentire che sto facendo una cosa proprio per me. Quindi nella mia vita ha potere la scelta di truccarsi o non truccarsi, mi piace l’idea di poter scegliere e di scegliere in base a quelle che sono le mie necessità del giorno
Quali sono i tuoi prodotti makeup must have?
Blush in crema, correttore e cipria sotto le occhiaie. Altro must have incredibile è il gel per le sopracciglia.
Il mondo del beauty è anche un modo per prendersi cura di sé nel profondo: vivere un po’ di più nel presente attraverso una routine quotidiana o speciale. Qual è la tua routine speciale?
Sono molto d’accordo, la mia routine è sicuramente una skincare completa con detersione, tonico, sieri e crema per poi passare a correttore, sopracciglia, fisso tutto e la mia giornata ha già sicuramente preso una piega più positiva.
Il prodotto beauty che troviamo sul tuo comodino?
Il lip balm.
“…mi piace truccarmi per sentirmi meglio e poi per me è un processo di auto cura personale…”
Cosa ti spaventa di più?
Mi spaventa subire un’ingiustizia.
Qual è stato il tuo più grande atto di ribellione finora?
Deve ancora arrivare probabilmente.
L’ultima cosa che ti ha fatto sorridere?
Camminare scalza per Venezia con il male ai piedi e la crisi di riso.
Qual è il tuo libro sul comodino?
Murakami “Kafka sulla spiaggia.”
Qual è la tua isola felice?
La montagna, mio fratello e una birra.
Photos by Johnny Carrano.
Hair by Carla Oppes – Cotril.
Makeup by Marta Ricci – Simone Belli Agency.
Look: Karl Lagerfeld via Beside Communications.
Press Lorella Di Carlo.
Agency Planet Film.