Immaginate di essere spediti a tutta forza verso un universo post-apocalittico, un mondo crudele, su una navicella che cade a pezzi. Immaginate di dover combattere le persone che abitano la Terra, essere feriti, manipolati.
É innegabile che i personaggi femminili siano particolarmente difficili da bilanciare, a causa di tutta una serie di preconcetti nella loro rappresentazione, specialmente quando si tratta di donne, di guerriere, di geni – e Raven Reyes è tutte e tre queste cose. É una ragazza che scopre del tradimento del proprio fidanzato dopo aver rischiato tutto per lui, è la più giovane meccanica della sua generazione, combatte attraverso la perdita, la morte e la dipendenza.
Nel mondo di “The 100” la vita non è sicuramente rosea per il personaggio di Raven, interpretato da Lindsey Morgan, attrice originaria di Huston dalle radici Messicane e Irlandesi. Ma Lindsey è riuscita a scavare in un personaggio complesso, trasformando un nome tracciato nero su bianco su una sceneggiatura in una personalità vera, fatta di luci e di ombre, di sofferenza e compromessi (ai quali è costretta a scendere con se stessa, con i suoi amici e con il mondo che li circonda). Parte integrante della serie per ben sei stagioni (The CW ha recentemente confermato la sesta stagione di “The 100”), nonostante tutte le sofferenze del suo personaggio Lindsey è stata una delle presenze più solide e radicate nello show, accanto ai protagonisti Bob Morley ed Eliza Taylor.
Ma come si è preparata Lindsey per interpretare Raven, e quali sono stati momenti più divertenti sul set di “The 100”? Come si è sentita ad essere nominata per un Daytime Emmy come miglior giovane attrice in una serie drammatica e quali sono i suoi sogni per il futuro? Scopritelo nella nostra intervista!
______________
Sei una delle attrici Latine più famose degli ultimi anni: come hai iniziato a recitare e com’era il tuo rapporto con la recitazione quando eri più giovane?
______________
Ero abbastanza terrorizzata all’inizio, la classica paura da palcoscenico, ma qualcosa dentro di me mi spingeva a recitare. Penso che, essendo timida, sono stata spinta dal coraggio di recitare e di essere libera di fronte agli altri. Non ho davvero iniziato finché non mi sono iscritta al college. Ho recitato in piccoli ruoli a scuola ma ero ancora troppo timida per provarci davvero. Passavo più tempo a dipingere le scenografie che a recitare.
______________
Hai interpretato Captain Rose in “Beyond Skyline”, il sequel di “Skyline”: come ti sei preparata per la parte e qual è stato il momento migliore sul set?
______________
É stato un ruolo pazzo perché mi è stato offerto ed abbiamo iniziato a girarlo il giorno del mio 27esimo compleanno, ma siccome la sera prima ho avuto un’intossicazione alimentare ho dovuto fare finta di essere svenuta per la prima parte! Resterà sempre un momento speciale e divertente per me.
.
C
O
R
A
G
G
I
O
S
A
F
O
R
T
E
______________
Interpreti Raven Reyes dalla prima stagione di “The 100”. Ripensandoci ora, avresti mai immaginato tutto il successo che la serie ha ottenuto nel tempo?
______________
Ripensandoci, non sapevo assolutamente che tipo di serie sarebbe diventata o l’evoluzione del mio ruolo, come avrebbe cambiato la mia vita o la risonanza che avrebbe avuto. Ma ricordo un’energia unica quando abbiamo iniziato a girare. Tantissime cose erano a sfavore del nostro show ma noi abbiamo creato qualcosa di spettacolare nonostante tutto. Qualcosa che non si era mai visto su CW e di cui sono molto fiera.
______________
Cosa ti ha fatto dire “Si voglio farlo” quando hai letto il copione di “The 100”?
______________
Ci scherzo sempre dicendo che sia stato il fatto che ero disoccupata, ma la verità e che Raven mi ha attratta fin da subito ed è stato il primo ruolo di cui ho letto dopo molto tempo che non era definito dalla propria sessualità. Certo ha delle storie, ma non la definiscono. Ha sfidato tutti gli stereotipi fino a quel punto come personaggio femminile o “l’altra donna” o la “concorrenza” per la protagonista femminile. [Lei, Clarke e Finn] Non avevano un triangolo amoroso, avevano una dinamica reale di rispetto e di dolore. Mi è piaciuto molto.
Racconto sempre che, quando ho fatto l’audizione per Raven, non aveva ancora un cognome. Non ho avuto un cognome circa fino a metà della seconda stagione, quando gli sceneggiatori l’anno deciso. Avevo anche tre amiche, tutte di etnie diverse, che avevano fatto il provino per la parte: amo il fatto che la figura di Raven non fosse definita e minimizzata in base ad un’etnia in particolare.
“Non avevano un triangolo amoroso, avevano una dinamica reale di rispetto e di dolore“.
______________
Dalla fine della prima stagione fino alla quinta, il corpo di Raven subisce molti cambiamenti drastici: come hai lavorato sulle sue disabilità e come ti sei preparata per i cambiamenti del suo carattere?
______________
Ho fatto un sacco di ricerche su persone con dolore cronico e che hanno perso la sensibilità o l’uso delle gambe. Ho letto questa incredibile biografia di una ragazza che ha contratto la polio a 13 anni, e mi ha davvero toccata. Avere l’uso del proprio corpo e poi d’improvviso, non averlo più? Raven ha dovuto sperimentare questo shock, frustrazione e prigionia. Ho anche trovato questo sito incredibile dove chiunque può postare anonimamente un’esperienza subita, dallo Sky Diving ad un’otturazione. È come un diario pubblico.
Avevo bisogno di quei resoconti degli stati emotivi interpersonali che avevano a che fare con la disabilità, non di verità addolcite come “è difficile ma lo sopporto”, ma della vera evoluzione della tua psiche, della depressione, della rabbia, della risoluzione e dell’evoluzione.
“Ho anche trovato questo sito incredibile dove chiunque può postare anonimamente un’esperienza subita, dallo Sky Diving ad un’otturazione. È come un diario pubblico”.
______________
Raven è una ragazza intelligente che va contro cliché, ha un talento meccanico e passa attraverso un tanto dolore, sia fisicamente che emotivamente: qual è stata la parte più difficile nell’interpretarla e quale la migliore invece?
______________
Sono sempre stato estremamente sensibile, le mie emozioni sono molto forti. Purtroppo non posso fingere di piangere, deve provenire da qualche sincerità dentro di me, quindi Raven ha la sua giusta quota di esperienze traumatiche. Esplorare le sue tenebre è stato difficile e doloroso, emotivamente e fisicamente, alcuni giorni ero solo stanca di ferire ed sfinire me stessa. Quindi, direi questo.
La cosa migliore di interpretare Raven è che mi ha costantemente messa alla prova a livello creativo come attrice. Non capita spesso che una ragazza arrivi a sperimentare tanto quando ho dovuto fare io con Raven. Sono stato paralizzata, posseduta, innamorata, trasformata in una buddista Zen, ho perso la testa, solo per rifare tutto daccapo. È una cosa piuttosto epica a mio parere.
______________
“The 100” è stato rinnovato per una sesta stagione: come pensi che la serie evolverà e cosa dobbiamo aspettarci da Raven dalla prossima stagione?
______________
Se ci arriva fino alla sesta stagione…
______________
Il tuo must have on set?
______________
Acqua e limone e le mie cuffiette.
______________
Epic Fail sul lavoro?
______________
Mi ero preparata su una scena sbagliata e ho dovuto affrettarmi per essere pronta nel giro di pochi minuti. Ho finito per sbirciare le mie frasi tra una scena e l’altra!
______________
L’ultima serie di cui hai fatto binge-watch?
______________
“Altered Carbon”!
______________
Qual è la domanda che nessuno ti ha chiesto fino ad ora e a cui ti piacerebbe rispondere?
______________
“Quali sono le difficoltà in questo lavoro?”
Penso che si presupponga che attore da un certo livello in poi, piaccia l’attenzione o il red carpet, ecc. Francamente, non potrebbe essere più lontano dalla verità. Sono una persona intrinsecamente timida e ho problemi di fiducia in me stessa. Ho sempre pensato che recitare per me fosse il bisogno di essere vista senza essere guardata. Per me, non si tratta molto nell’intrattenere come espressione onesta dell’esperienza umana e della fantasia.
La maggior parte del tempo è grezzo e imperfetto. Viviamo in questa strana dicotomia di un mondo di perfezione che è in diretto conflitto con l’idea di essere umano. Quindi, non sono perfetta, lotto in continuazione ed è una cosa umana, ma mi sento come se gli altri si aspettassero che io non sia così e questo mi infastidisce. Mi sento forte grazie alla lotta, non per la sua assenza.
“Quindi, non sono perfetta, lotto in continuazione ed è una cosa umana, ma mi sento come se gli altri si aspettassero che io non sia così e questo mi infastidisce. Mi sento forte grazie alla lotta, non per la sua assenza“.
______________
La cosa più bella mentre giravi “The 100”?
______________
Gli occhi di Paige Turco e la foresta.
______________
Il tuo progetto dei sogni?
______________
Vorrei interpretare un supereroe!
______________
Progetti futuri?
______________
Dormire? Oppure disfare la valigia finalmente.
Photo credits: Ryan West.