È risaputo che i gioielli non sono mai “solo” o “semplici” gioielli: i gioielli hanno un valore, un significato, sono il tramite di messaggi ed emozioni. Senza esagerare, sono quasi un’estensione della nostra anima nel rappresentarci e nel completarci. Quando si parla poi dei gioielli di Voodoo Jewels, questo concetto si amplifica ulteriormente: con le loro forme “grezze“, le pietre squadrate e i colori brillanti, si caricano ulteriormente di ideali e di sentimenti. Come l’amore, quello che Livia Lazzari infonde in ogni creazione e che, lo saprete benissimo se già possedete uno dei suoi anelli, si percepisce sempre, attraverso ogni dettaglio.
Noi Voodoo lo conoscevamo già da tempo, ma quel che ancora non conoscevamo da vicino era la spontaneità di Livia, la sua voglia di sperimentare, di lasciarsi trascinare dagli input del mondo per dar vita a nuove collezioni e, soprattutto, il grande desiderio di raggiungere ogni donna con i suoi gioielli. Un processo fatto di ricerca dei materiali, di scoprirsi, di contatto e di equilibrio. E di amore per la bellezza dell’imperfezione: il tutto, senza mai avere paura di crescere.
I gioielli di Voodoo Jewels si compongono di forme uniche, colori brillanti, ispirazioni esotiche e naturali… Quali sono stati gli step, e i momenti di consapevolezza fondamentali, che hanno caratterizzato questo percorso?
È sempre molto difficile per me spiegare come avviene il processo creativo, perchè tutto si sviluppa in maniera spontanea e naturale. Ogni giorno cerco di immagazzinare degli input che lascio sedimentare nella mia mente aspettando che il mio spirito creativo li rielabori, nel tempo. Negli anni, ho cercato di creare uno stile che fosse allo stesso tempo grezzo e audace nelle forme, se vogliamo anche aggressivo, ma che conservasse comunque una certa dolcezza, eleganza e femminilità. L’equilibrio che si gioca tra linee e colori rispecchia in pieno la donna a cui parlo. Forte e risoluta ma sempre in contatto con i suoi sentimenti.
“L’equilibrio che si gioca tra linee e colori rispecchia in pieno la donna a cui parlo. Forte e risoluta ma sempre in contatto con i suoi sentimenti”.
Come avviene il processo di selezione dei materiali e di realizzazione dei gioielli?
Quando è nato il progetto Voodoo Jewels, l’obbiettivo era creare un gioiello che fosse prezioso per il valore artigianale e del design e non per il valore economico dei materiali, quindi ho cominciato a sperimentare con il bronzo e le pietre sintetiche, anche per offrire un prodotto che fosse accessibile a tutti. Con il passare del tempo e con moltissima ricerca di fornitori ho capito che i miei gioielli si potevano evolvere anche nella direzione del fine jewelry, quindi lavorando con pietre preziose, ma sempre rimanendo all’interno di una fascia di prezzo “raggiungibile”. Voglio che i miei gioielli vivano addosso alle mie donne e non che rimangano degli oggetti a sé stanti.
La tua ultima collezione, Zuleika, si rivolge alla bellezza “rara, unica e imperfetta” di ogni donna: come si è sviluppato in questo caso il processo creativo?
Zuleika, la prima collezione di Fine Jewelry, rappresenta un momento molto importante per Voodoo Jewels perchè quando ho cominciato a ragionarci ho capito che il brand stava mutando. Ho capito che non avrei più parlato di un mondo che era al di fuori di noi come la natura ma che avrei cominciato a narrare del mondo interiore di ognuna di noi.
Mi sono resa conto che l’obbiettivo dei miei gioielli, cosi grezzi e imperfetti, era spiegare che l’insieme disarmonico dei nostri difetti ci rende armonicamente uniche e belle. L’ ossessiva ricerca della perfezione ci rende frustrare e infelici, dobbiamo invece imparare ad amarci, cosi come siamo, imperfette e affascinanti, come le pietre preziose naturali. Da questa consapevolezza è nata Zuleika.
“Mi sono resa conto che l’obbiettivo dei miei gioielli, cosi grezzi e imperfetti, era spiegare che l’insieme disarmonico dei nostri difetti ci rende armonicamente uniche e belle. L’ ossessiva ricerca della perfezione ci rende frustrare e infelici, dobbiamo invece imparare ad amarci, cosi come siamo, imperfette e affascinanti, come le pietre preziose naturali”.
Qual è la tua creazione preferita? E che significato ha per te?
Il mio legame con una creazione muta in base al mio umore e alla fase della vita che sto attraversando. Non posso dire quale sia la mia preferita ma in generale mi compiaccio quando riesco a realizzare un oggetto che sia semplice ma allo stesso tempo d’impatto, secondo me è li che sta il talento di un designer. Sembra strano vedendo i miei gioielli, ma credo nella filosofia del “Less is More”.
La ricerca di pietre e di ispirazioni deve averti portata in giro per il mondo. C’è un aspetto culturale, un ricordo che ti è particolarmente caro?
C’è un aspetto molto affascinante dell’India, quasi magico. Quando arrivi tutto sembra impossibile, difficile, irraggiungibile e irrisolvibile mentre invece alla fine in India, tutto è veramente possibile. E’ qualcosa che può capire solo chi l’ha visitata ma è cosi, e chiunque ci sia stato può affermare la stessa cosa. Tutto alla fine incredibilmente e inaspettatamente si risolve.
Quali sono i 3 gioielli iconici che rappresentano Voodoo Jewels?
Anche in questo caso è difficile dirlo perchè dipende dalla percezione che si ha del brand. Credo che Voodoo Jewels abbia tante anime diverse che convivono insieme, bisogna vedere quale aspetto ha toccato l’animo della donna che lo indossa, quale click è scattato.
Si tratta di gioielli che parlano in qualche modo a quella parte ribelle che, più o meno velatamente, ritroviamo in tutti noi, e ribellione spesso è sinonimo di libertà. Che cosa rappresenta per te questo concetto?
Beh direi che rappresenta tutto. Imparare a essere libera, imparare ad essere sè stessi, scoprirsi e mostrarsi agli altri per come siamo è l’unico modo per non avere una vita mediocre, ma vera al 100%.
Qual è stata la giù grande sfida e soddisfazione lavorativa fino ad ora?
L’insegnamento credo. Da quest’anno insegno Oreficeria allo Ied di Roma, lo stesso istituto dove ho studiato e devo ammettere che mi piace tantissimo. Non tanto per il fatto di comunicare nozioni ma per il contatto che si stabilisce con ogni singolo studente, per il percorso creativo che viviamo insieme.
“Per il contatto che si stabilisce con ogni singolo studente, per il percorso creativo che viviamo insieme”.
Che cosa significa per te sentirti a tuo agio nella tua pelle?
Rappresenta un grande traguardo al quale non sono ancora arrivata, ma ci sto lavorando. Per chi mi conosce ora può sembrare strano ma in passato ero una persona timida e insicura. Ho fatto già fatto dei passi da gigante in questo senso ma a volte sono ancora molto critica e severa con me stessa. Il che per certi versi è anche un bene.
Il libro sul tuo comodino in questo momento.
“Yoga” di di Emmanuel Carrère, ma non pratico, sono solo molto fan dello scrittore.
Quest’anno Voodoo Jewels compie 10 anni: un grande traguardo, ma anche un punto di partenza volendo. Cosa rappresenta questa celebrazione per te, e quali aspettative hai per il domani?
Sarà un momento soprattutto di partenza, cambieranno moltissime cose, non voglio anticipare nulla ma ci tengo a dire che sì, sarà soprattutto un nuovo punto di partenza. Un’occasione per fare passi importanti, per crescere come designer e come imprenditrice, per strutturare Voodoo Jewels in maniera più solida e dare al brand un volto nuovo.
“Un’occasione per fare passi importanti…”
“…Per crescere come designer e come imprenditrice”.
Photos & Video by Johnny Carrano.
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Styling by Sara Castelli Gattinara.
Makeup by Camilla Iacobitti.
Thanks to mm Studio.