Makeup Artist. Amante del Green Beauty. Blogger e scrittrice di Green Beauty.
Questi sono i tre modi in cui Lou Dartford descrive sé stessa. Lou è una makeup artist di Londra il cui primo obbiettivo è far sentire belle le persone con cui lavora, e lo fa non solo con prodotti che siano performanti ma anche, e soprattutto, prodotti che abbiano buoni ingredienti ed elementi naturali che non inficieranno negativamente sulla propria pelle o sull’ambiente.
Abbiamo incontrato Lou a Londra dove abbiamo scoperto qual è la sua beauty routine, quale è stato il suo percorso verso il Green Beauty e i brand che ama acquistare per seguire e supportare il movimento della bellezza sostenibile.
Leggete l’intervista per scoprire i consigli sul beauty vegano e sostenibile e perché dobbiamo parlarne sempre e sempre di più.
Hai iniziato con gli effetti speciali, come hai scoperto la tua passione per il makeup e come si è evoluta?
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Ho sempre voluto fare la makeup artist e ricordo che volevo esserlo già da bambina.
Non ricordo cosa sia stato di preciso, ma ricordo di aver realizzato un mio progetto creativo a scuola quando avevo 13 anni. Ad un certo punto avevo un kit per makeup teatrale che mi avevano comprato i miei genitori. Ho delle foto di me con uno squarcio finto sulla testa o cose del genere, ma quando ho portato a termine il mio progetto creativo a scuola mi hanno detto: “questa non è una carriera, non puoi vivere con tutto ciò”. Non mi hanno incoraggiata affatto.
L’industria non era quello che è adesso, ma ho fatto frequentato il London College of Fashion per un diploma in Fashion e Makeup che è durato tre anni.
Ho scelto il percorso degli effetti speciali pensando che sarebbe stato più incentrato sul makeup, ma non lo era. Ho lavorato sul primo “Harry Potter”, è stato meraviglioso, poi ho seguito alcuni film per la TV ma ho deciso che volevo cambiare direzione. Mi sono iscritta ad un corso di trucco fotografico e da allora ho capito che mi piaceva rendere belle le persone, non dei mostri “da effetti speciali”.
“Ho sempre voluto fare la makeup artist”.
Com’è nato il tuo blog e quali sono gli argomenti che ami più condividere?
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Il blog ha avuto alti e bassi per alcuni anni, perché penso che mi sia sempre piaciuto il fatto di scrivere di beauty, ed era solo un’idea quella di creare un blog per parlare di prodotti.
Poi però ho iniziato a parlare di bellezza sostenibile, avevo già il blog all’epoca, ma ho deciso che volevo iniziare a condividere riguardo il green beauty con gli altri. Mi piacciono gli “how to” che mostrano agli utenti come truccarsi. Mi piace fare recensioni di prodotti, perché ho anche scritto per alcuni magazine di beauty, mi piace fare ricerca e scavare più a fondo. Quindi mi piace tutto, sinceramente!
Come trovi l’ispirazione per gli editoriali?
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Un po’ ovunque, davvero: l’ispirazione può venire per un’immagine che ho visto su qualcosa, e voglio magari espanderla, o ad esempio prendo idee dalla natura, dai colori e/o dal guardare un film, e così via. L’ispirazione può venire da un pattern o da qualcosa di simile, da ogni cosa.
Qual è il tuo look del momento, se ne hai uno in particolare?
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Mi piace dedicarmi alla pelle, adoro creare un makeup che appaia naturale e che mantenga la texture della pelle e che quest’ultima risulti fresca e luminosa. Non mi stanco mai, potrei farlo per ore. A volte è un po’ come fare meditazione.
“Mi piace dedicarmi alla pelle, adoro creare un makeup che appaia naturale e che mantenga la texture proprio della pelle e che quest’ultima risulti fresca e luminosa. Non mi stanco mai”.
Qual è la tua routine personale di skincare?
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Cambia spesso perché provo nuovi prodotti ma generalmente mi dedico ad una doppia pulizia, specialmente se sono a Londra per lavoro e la mia pelle tende ad essere molto sporca. Uso l’olio come prima pulizia, che sia un olio vegetale singolo o magari una combinazione di più oli per togliere il makeup, e poi tendo ad usare un altro detergente. Poi uso un tonico idratante per rinfrescare la pelle, un siero all’acido ialuronico, ma lo cambio a seconda di ciò che richiede la mia pelle. Amo molto gli oli vegetali, sono molto nutrienti e hanno effetti benefici. Non è solo qualcosa che riguarda la tua pelle, coinvolge anche i sensi. Tantissime miscele di oli hanno buonissimi profumi pensati per essere rilassanti: alla fine della giornata, prima di strofinare il prodotto sulla pelle, fate tre bei respiri.
Una volta lasciavo lo skincare al momento subito prima di andare a dormire, ma andavo sempre a letto e pensavo, “Oddio, ho dimenticato di struccarmi”, diventava un obbligo. Ora lo faccio presto la sera così da potervi dedicare più tempo, è molto meglio sia per me che per la mia pelle. A mia figlia piace che le stia vicino mentre si addormenta, e la porta del bagno è accanto a quella della sua camera, quindi mi dedico alla mia routine mentre si sistema: è un momento di calma anche per me.
Qual è il tuo look preferito tra quelli che hai realizzato?
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Mi piace tutto quello che ho fatto. È bello occuparsi del makeup, amo creare una pelle più naturale possibile quindi mi dedico spesso a quello, ed è bello a volte aggiungere un po’ di colore o uscire dalla propria comfort zone. Di recente mi sono occupata di un look che era decisamente qualcosa di diverso da quello che faccio di solito, ma che è stato interessante perchè ha messo alla prova la mia tecnica.
“Non è solo qualcosa che riguarda la tua pelle, coinvolge anche i sensi. Tantissime miscele di oli hanno buonissimi profumi pensati per essere rilassanti”.
La bellezza sostenibile e non tossica è l’argomento di cui parli di più. Come è cominciato il tuo interesse per questo ramo del beauty e si è evoluto nel tempo?
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L’intero discorso del beauty sostenibile è iniziato circa dieci anni fa. Mi sono sempre presa cura di me stessa internamente, sono da sempre stata interessata a un’alimentazione sana e alla salute in generale, fino a quando mi sono imbattuta in questa gamma di prodotti skincare biologici che mi ha fatta riflettere. Prima di allora non avevo davvero mai pensato a cosa entrasse in contatto con la pelle. Mangiavo cibi biologici e stavo assumendo integratori, ma poi stavo utilizzando qualsiasi cosa sulla pelle senza metterlo minimamente in discussione.
Alcuni di questi ingredienti erano in realtà legati a malattie o a cause di ipersensibilità dermatologica, così mi sono chiesta: “perché sto usando tutti questi prodotti, tutti questi ingredienti, quando potrei usare qualcosa di più salutare, qualcosa di meglio?”.
Ci sono alcuni fattori che sono davvero spaventosi e quando leggi le liste degli ingredienti ti chiedi: “perché dovrei usare quel prodotto se c’è la possibilità che danneggi la mia salute o la mia pelle? Perché dovrei usarlo?”
Da lì le cose sono evolute e ho iniziato a pensare che, poiché stavo facendo tutto ciò per me stessa, dovevo anche cambiare ciò che usavo sui miei clienti: così ho preso la decisione di rendere il mio kit il più green e sostenibile possibile. Allora purtroppo non era davvero possibile farlo, ma nell’ultimo periodo sta andando molto meglio.
Penso che non ci sia consapevolezza; la gente non lo sa perché non si parla poi tanto di questo tema. Penso che sia importante iniziare e parlarne sempre più.
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Sì. Se penso alle persone normali, me compresa, che vanno in farmacia o in un negozio di cosmetici, perché mai dovrebbero mettere in discussione i prodotti? Sono stati testati, qualcuno li ha provati, quindi pensi: “beh, non mi possono fare del male“.
Ma in realtà sono stati testati fino ad un certo punto, magari sono anche stati provati per tre mesi in uno studio, ma di fatto noi applichiamo questi prodotti sulla nostra pelle ogni giorno, anno dopo anno. Inoltre li uniamo con altri prodotti ogni giorno, ogni mese, ogni anno, per venti o trent’anni, e i nostri corpi li assorbono. C’è una statistica secondo la quale il nostro corpo assorbe il 70% di ciò che applichiamo sulla cute, nonostante sia ancora oggetto di dibattito.
In realtà basta pensare ai cerotti alla nicotina, o ai cerotti ormonali: c’è una specie di passaggio trans-dermico, alcune sostanze sicuramente entrano nel corpo. La domanda è: in quali quantità? Varia da persona a persona, dipende dal prodotto, dipende dalle dimensioni delle molecole nella formulazione – alcuni oli possono penetrare meglio perchè le molecole sono più piccole -, ma la maggior parte di questi prodotti ha un fattore che aumenta la penetrazione del prodotto, ovvero un’altra sostanza chimica che rende gli ingredienti in grado di essere assorbiti più a fondo nella pelle.
Quindi la nostra pelle assorbe in qualche modo ciò che abbiamo messo, lo fa certamente.
E c’è anche il problema ambientale: come il packaging, l’olio minerale, o ad esempio l’olio di palma non sostenibile, le cui coltivazioni non sostenibili sappiamo tutti cosa stanno facendo agli Oranghi. Ci sono così tanti fattori diversi, ed è di questo che si occupa il green beauty: ingredienti più puliti che sono positivi per la nostra pelle ma anche per l’ambiente.
Dobbiamo iniziare a parlare di prodotti migliori.
Pensi che ci sia un brand in particolare che sta rivoluzionando il mercato in questo senso?
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Ce ne sono molti in questo momento. Sicuramente RMS, Ilia, Kjær Weis, Ere Perez dall’Australia e The Organic Pharmacy, che ha appena lanciato prodotti molto carini con packaging in vetro, che è fantastico.
C’è anche Pinch of Colour; è un brand che non usa acqua.
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Sì, non usano l’acqua! Di dove sono?
New York.
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Sì, sicuramente ha senso come location.
Anche a Los Angeles ci sono molti brand che stanno seguendo questo trend positivo.
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Sì. Penso che, poiché adesso esiste una domanda, i brand possono seguire questo tipo di trend e ragionare in modo sostenibile. I consumatori stanno cercando questo tipo di prodotti. Penso che sia uno dei trend con la crescita più sostenuta.
Se potessi portare tre prodotti su un’isola deserta, quali sarebbero?
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La protezione solare. Altrimenti mi scotterei. Probabilmente porterei con me un qualche tipo di balsamo idratante da poter applicare sulle labbra e sulle mie mani. E poi forse una matita occhi che potrei usare anche per le sopracciglia, un eyeliner che potrebbe essere usato anche sulle ciglia.
“Penso che sia uno dei trend con la crescita più sostenuta”.
Qual è, per te, il futuro del beauty?
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Un beauty più pulito. Il modo in cui il beauty è cambiato negli ultimi anni è incredibile, e può solo andare meglio. È l’unica via che è possibile seguire, per tanti motivi, per la nostra pelle, per l’ambiente… è l’unico modo di andare avanti.
C’è tutto questo hype per ciò che è vegano, organico e naturale, e deve esserci. C’è una grande forza in questo nuovo trend, e ho visto sempre più makeup artist abbracciarlo. Per me è sicuramente la strada da seguire, non possiamo tornare indietro e usare i brand più classici: una volta che apprendi questo genere di cose non puoi tornare indietro, non puoi “disimparare”.
Ora ci sono molte più opzioni. Il beauty sta cambiando le cose più velocemente rispetto, per esempio, alla moda – che rimane la seconda industria più inquinante al mondo.
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L’altro giorno stavamo giusto dicendo che è molto più facile vedere questa svolta “green” con il makeup, proprio perché stanno aggiornando i packaging e la formulazione dei prodotti. É molto più difficile anche perché la moda sostenibile è qualcosa di molto meno accessibile, penso.
“…non possiamo tornare indietro e usare i brand più classici: una volta che apprendi questo genere di cose non puoi tornare indietro, non puoi “disimparare ”.
Cos’è il Beauty per te?
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Immagino che il green beauty sia la mia passione.
Per me la bellezza sostenibile non è solo makeup, ci sono così tanti problemi al suo interno, come tutta la questione ambientale. Inoltre, il green beauty è un modo per aiutare le persone a diventare più ambientaliste e a cambiare. Perché la gente dice spesso: “Non posso cambiare, non posso aiutare. Non ho intenzione di riciclare perché io, da solo, non farò mai alcuna differenza”.
Ma non è vero, si può!
È possibile acquistare magari un rossetto organico, oppure è possibile scegliere di acquistare da un brand che utilizza formule sostenibili e imballaggi riciclabili. Quindi la bellezza sostenibile diventa più una sorta di movimento, non si tratta solo di makeup: tutti vogliono sentirsi bene, tutti vogliono avere un bell’aspetto, e in realtà possiamo farlo anche esprimendo una “posizione”.
Puoi sostenere una causa.
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Esattamente. È diventato il mio modo di essere, perché se non lavorassi come makeup artist forse sarei una specie di attivista di Greenpeace. Questo è sempre stato il mio modo di aiutare la causa e di dire: “Dai, salviamo insieme il Pianeta: puoi farlo con il tuo rossetto”.