C’è Matilde, e c’è Valentina di “È per il tuo bene”.
C’è Matilde, e c’è Giulia di “DOC – Nelle tue mani”.
In ogni personaggio che interpreta, Matilde Gioli c’è sempre: per rendere la sua interpretazione ancor più vera, per mescolare le caratteristiche del personaggio con le sue e per creare empatia con il pubblico. Noi abbiamo avuto modo di conoscere lei, Matilde, la ragazza con la passione per l’equitazione (e per l’aprire le finestre di ogni posto in cui entra) e l’attrice di “È per il tuo bene” (Disponibile su Prime Video), di “DOC – Nelle tue mani” e di numerosi altri film e serie TV italiane. Matilde è una persona sicura di sé e dolce, che fa le parole crociate nei momenti liberi sul set e che sogna di fare un viaggio nel tempo.
Matilde ci ha conquistati con la sua personalità e la sua determinazione e si è raccontata a noi in modo spontaneo qui, nella nostra Cover Story di Ottobre.
Qual è il tuo primo ricordo legato al cinema?
Il mio primo ricordo legato al cinema è chiaramente il provino per “Il capitale umano”, la mia primissima esperienza e il mio primissimo incontro con il cinema. Non sapevo ancora nulla di questo lavoro, sapevo anche molto poco di cinema, e quindi ricordo proprio la “leggerezza” con cui mi sono approcciata a questo primo incontro con un grande regista come Paolo Virzì. Ripensandoci dopo anni, davvero non mi rendevo conto della portata del film, del cast e del regista con cui mi sono trovata a lavorare.
Come scegli i progetti a cui partecipare?
Per la scelta dei progetti a cui partecipare mi affido tantissimo all’agenzia, sono all’interno di un’agenzia che si chiama Volver, gestita da due giovani ragazzi veramente in gamba, Gianni Chiffi e Consuelo de Andreis, mi fido molto di loro. Prima di ogni scelta e decisione di partecipare o meno ad un progetto, c’è sempre una riunione in cui si parla liberamente di cosa penso io, di cosa pensano loro, in maniera assolutamente democratica. Ho bisogno di affidarmi tanto al parere degli agenti e di chi come loro ha grande esperienza. Poi chiaramente c’è anche una parte legata alle tematiche trattate nel progetto: se sono tematiche che mi gasano, partecipo ancor più volentieri.
“Poi chiaramente c’è anche una parte legata alle tematiche trattate nel progetto: se sono tematiche che mi gasano, partecipo ancor più volentieri”.
“È per il tuo bene”: come hai costruito il personaggio di Valentina e come hai lavorato con i tuoi genitori sullo schermo, Isabella Ferrari e Marco Giallini, sulla vostra relazione familiare?
Come ho detto prima, anche nella preparazione di un personaggio tendo ad affidarmi molto al regista e a parlare anche con gli sceneggiatori che hanno creato il personaggio. Dopo questa parte iniziale di scoperta del personaggio, della sua personalità e di cose sue del passato che magari nel film poi non vengono dette, perché non è necessario, cerco di unire queste informazioni alle mie esperienze personali, nel tentativo di rendere il personaggio più vero possibile. Lavorare con Marco Giallini e Isabella Ferrari è stato bellissimo; Isabella la conoscevo già, è una grande professionista, mentre era la prima volta che lavoravo con Marco, è un grandissimo attore e una persona deliziosa, generosa d’animo e soprattutto molto simpatica, io e lui sul set abbiamo riso molto.
Quanto di Matilde c’è in Valentina?
Come in ogni personaggio che interpreto, Matilde c’è sempre, perché non avendo un’esperienza alle spalle legata a studio e scuole di recitazione, ma avendo imparato sul campo, per me questo aspetto è fondamentale. Utilizzo delle esperienze personali per cercare di dare credibilità a un personaggio. Chiaramente Valentina è in realtà una persona diversa da me, perché è una ragazza con le idee molto chiare, che vuole seguire la strada del padre, che decide di accettare un fidanzato che le è stato un po’ imposto, e in questo è molto diversa da me. Però l’amore che ha nei confronti dei suoi genitori è una cosa che sicuramente ci accomuna.
“Nella preparazione di un personaggio tendo ad affidarmi molto al regista e a parlare anche con gli sceneggiatori che hanno creato il personaggio”.
“Utilizzo delle esperienze personali per cercare di dare credibilità a un personaggio”.
Il primo pensiero quando hai finito di leggere la sceneggiatura di “È per il tuo bene” e la prima domanda che hai posto al regista Rolando Ravello?
Quando ho finito di leggere la sceneggiatura ho pensato che sarei stata entusiasta di partecipare a un cast corale composto da attori cosi bravi, perché oltre al mio nucleo familiare, composto da Marco Giallini e Isabella Ferrari, ci sono Vincenzo Salemme, Giuseppe Battiston, Claudia Pandolfi che, oltre a essere un’attrice straordinaria, è anche una grande amica, Valentina Lodovini e, soprattutto i giovani! Biondo ad esempio, lui è un cantante uscito da “Amici” che ha scoperto di avere una vena d’attore molto credibile, quindi il pensiero è stato: “Che bello, passerò tanto tempo insieme a questo gruppo di persone fantastiche”. Forse è meglio che non dica la prima domanda che ho fatto a Rolando [ride]. Io e lui ci troviamo molto perché siamo entrambi inclini allo scherzo, quindi è difficile scavare tra tutte le battute che facciamo quando siamo insieme per farmi venire in mente una domanda seria [ride]. No, non è vero, è un grande professionista ma io e lui abbiamo scherzato veramente tanto.
Cosa ci dobbiamo aspettare dal finale di “DOC – Nelle tue mani”?
Non posso assolutamente parlare del finale di DOC, posso dire che sarà sicuramente avvincente, questo è poco ma sicuro.
Cosa ti ha colpito di più del tuo personaggio Giulia Giordano?
Mi ha colpito tanto la dedizione e la determinazione che mette nel suo lavoro, è una donna che può sembrare fredda e poco empatica, e all’inizio è proprio quello che si vuole raccontare, cioè che lei sposa un modo di fare medicina poco empatico, però in realtà ha un grandissimo amore per la medicina e per i suoi pazienti, ha una grandissima dedizione e determinazione appunto, e questo mi ha colpito.
“Mi ha colpito tanto la dedizione e la determinazione che mette nel suo lavoro”.
Cinema vs serie TV, come cambia, se cambia, il tuo approccio al personaggio?
Il personaggio si prepara sempre allo stesso modo, ma il vantaggio del girare una serie TV è che si ha molto più tempo per stare con quel personaggio, perché dura di più. Sicuramente nella serie TV ci si può dedicare più tempo, questo è il vantaggio, mentre lo svantaggio è che le tempistiche sono un po’ più brevi durante la giornata, quindi magari le scene vanno preparate un po’ più in fretta.
Ti piace cercare dello spazio per l’improvvisazione?
Mi piace molto, però il regista deve essere d’accordo e deve essere una cosa coerente con tutti gli altri che stanno lavorando al mio stesso progetto. Se sono da sola a decidere di farlo, allora no.
L’ultimo film che hai visto e che ti ha fatto scoprire qualcosa di te stessa?
“È per il tuo bene” di Rolando Ravello, mi ha fatta ragionare tantissimo sul rapporto tra genitori e figli, e mi ha fatto rivalutare molto anche quanto i genitori si sacrifichino per noi e quante volte noi lo diamo per scontato.
“Mi ha fatto rivalutare molto anche quanto i genitori si sacrifichino per noi e quante volte noi lo diamo per scontato”.
Cosa vuol dire per te sentirsi a proprio agio nella propria pelle?
Significa che non importa quello che sto facendo, quello che sto indossando, dove sto andando, con chi mi sto per incontrare, io sono sicura di me stessa e quello è un enorme punto di partenza, poi sono pronta per affrontare qualsiasi cosa.
Il tuo go-to beauty look?
Capelli legati in uno chignon disordinato, zero trucco se non un po’ di rossetto e una piccola pettinata alle sopracciglia.
Quando ti senti più libera di esprimere te stessa?
Quando sono a cavallo.
Il primo DVD che hai comprato?
Quello di “Space Jam”.
Il tuo guilty pleasure film?
Il mio guilty pleasure film è “The Mask” con Jim Carrey.
Il libro sul comodino?
“1984” di George Orwell.
Non esci mai senza…
Le caramelle nello zaino o in borsa.
Must have sul set.
Le parole crociate per i momenti di pausa.
Epic fail sul lavoro.
Più di una volta sono andata in bagno dimenticandomi di togliere o di spegnere il microfono.
Look fashion più bello del cinema.
La scena di “Basic Instinct” dove Sharon Stone ha quel completo super fashion.
Il film che sai quasi a memoria.
“Braveheart”.
La tua prima crush per un personaggio del grande schermo?
Keanu Reeves in “Matrix”.
Il personaggio del cinema che vorresti come amico?
Gandalf de “Il Signore degli Anelli”.
Ci hai svelato la tua passione per aprire le finestre…la finestra che una volta aperta ti ha sorpresa di più?
Quella sul mondo dei cavalli e dell’equitazione, mi ha dato una botta di adrenalina e di gioia che non avevo mai sentito prima.
Che storie sogni di raccontare?
In futuro mi piacerebbe tantissimo raccontare il periodo storico medievale di cui si parla poco e che viene sempre considerato un periodo buio, in realtà non lo è assolutamente, mi piacerebbe fare un viaggio nel tempo proprio nel periodo del Medioevo, e chiaramente far parte del cast.
Cosa ci puoi svelare dei tuoi progetti futuri?
Tra poco inizio a girare un film come protagonista affianco a un altro grande attore di cinema e di teatro più grande di me, anche lui protagonista, e posso solo dire che ci saranno tanti bambini nel film.
Photos & Video by Johnny Carrano.
Makeup by Raffaele Schioppo per Simone Belli Agency.
Hair by Cinzia Bozza.
Styling by Suite19pr.
Shirt and skirt by Federica Tosi.
Dress by Stella McCartney.
Shoes by Gianvito Rossi.
Ring by Bulgari.
Thanks to LaPalumbo Comunicazione.
Thanks to San Clemente Palace Kempinski.