Creatività, esperienza, tradizione e innovazione sono nulla senza un ingrediente fondamentale: l’umanità.
Quella che ci spinge a fare sempre di più e sempre meglio. E quella che possiamo ritrovare in ogni creazione di Norbert Stumpfl, Executive Design Director di Brioni: che sia un abito su misura, una creazione per reali o per star di Hollywood, o ancora, una fragranza, in tutto quello che fa traspira l’assoluto rispetto per l’heritage della maison e la voglia di creare una nuova idea di benessere, al passo con la modernità. In modo semplice ma, proprio per questo, difficilissimo da ottenere.
In occasione della presentazione della nuova Eau de Parfum Essentiel, la fragranza 100% di origine naturale realizzata in collaborazione con il maestro profumiere originario di Grasse, Michel Almairac, dando vita così ad un profumo potente e ricco di sfaccettature, ci siamo seduti con Norbert per parlare del percorso che ha portato a questa creazione, sostenibilità e continua sperimentazione. E del sapere esaltare costantemente la nostra qualità più grande: l’essere umani.
Moderno, eppure tradizionale, importante, intelligente, sostenibile, e stiloso: com’è cambiato l’uomo Brioni nel corso di questi ultimi anni? Com’è il suo identikit oggi?
Ci penso ogni giorno a ciò che hai appena detto. Appena arrivato, avevo la sensazione che l’uomo Brioni avesse una sola caratteristica: essere un businessman di successo con un bel completo, camicia e cravatta. Questa cosa è ancora valida ad oggi, è ciò per cui Brioni è conosciuto, ma io volevo dargli un po’ più di profondità, trasmettere l’idea che non un semplice businessman. Questo businessman parla di famiglia e amici e si apre, racconta dei suoi weekend e di cosa gli piacerebbe fare: il mio obiettivo era quello di creare intorno all’uomo Brioni un intero universo, un lifestyle. Ora ho la sensazione che sia abbastanza moderno, infatti volevo comunicare che si trova su un livello eguale comparato agli altri uomini. Donare una sensazione di agio ma anche vivere il presente, ecco in che modo volevo contribuire.
Quando si tratta di creare una nuova collezione o prodotto, come si incontrano l’esperienza sartoriale di Brioni e gli standard di sostenibilità per ottenere “la gioia del lusso lento”?
Questo tema è molto importante, perché tutto quello che facciamo è ispirato dalla nostra eredità quotidiana, il che significa che ci stiamo prendendo davvero cura di quello che facciamo. Io volevo creare un guardaroba che puoi costruirti nel giro di tanto tempo, qualcosa che conservi e che cresce con te, che non dia eccessivo potere a chi indossa gli abiti, il che è fondamentale; vorrei che questo guardaroba sia quasi invisibile, vorrei che fosse la persona a trasparire, non voglio fare cose troppo appariscenti. Il mio lavoro è questo: rendere l’uomo Brioni più moderno e lussuoso, e dare l’idea di esperienza sartoriale, prendendomi del tempo per selezionare i tessuti; voglio un tessuto a scacchi fatto a mano – sai, di norma i tessuti a scacchi sono realizzati in due ore, per fare i nostri che ne voglio 19 invece, è tutto un altro mondo, e se la gente dice che è costoso, io replico che dovrebbe essere molto più costoso. È un modo di lavorare all’antica, ma penso sia anche il più moderno, perché così creiamo qualcosa che dura per molto tempo. Per me, questa è sostenibilità, ma anche rispetto per le materie prime. Lavoriamo un sacco con Kering, abbiamo molti progetti di collaborazione in arrivo, usiamo lane provenienti da fattorie che non hanno tante pecore. Questi tipi di produzione potrebbero andare avanti per anni, noi non li esploriamo eccessivamente, tutti i nostri produttori sono sulla stessa pagina, e così assicurano che sia così per sempre, pagare il giusto prezzo per i materiali, prenderci cura delle persone.
È una sensazione di benessere che vorrei pervadesse ogni cosa, qualsiasi cosa facciamo, e questa è la maniera più moderna di esistere per loro. Noi ci ritroviamo nella posizione di influenzare le persone e assicurarci di fornire delle direzioni. Questo punto è vitale per me.
Brioni punta molto anche sul “tocco umano” e su una forte connessione con sia gli artigiani che con i talent, tra passato e futuro. Come gestisci questo aspetto nel tuo lavoro?
Io ricerco sempre il talento e l’artigianato. Cerco di lavorare con persone che sono molto brave in quello che stanno facendo. Ho lavorato con Michel [Almairac], che ha tanta esperienza alle spalle nel campo della formulazione di profumi e, nonostante io abbia lavorato con diverse persone, lui mi ha da subito trasmesso una sensazione positiva, perché a questo livello non devi dimostrare più niente a nessuno, vuoi semplicemente fare il meglio che puoi. È stato divertente, in un certo senso, perché Michel ha una filosofia simile alla mia, ossia lui crede nello scegliere un ingrediente efficace usare la tecnica appresa nel corso degli anni di esperienza. Arrivi ad un punto in cui vuoi soltanto fare cose semplici, ma la semplicità è la cosa più difficile da ottenere perché non puoi nascondere niente. Tutti gli effetti speciali, tutte le superfici specchiate, da eliminare. È importante per me.
Hai parlato di un “approccio delicato alla modernizzazione”: come lo traduci nel tuo processo creativo?
Secondo me, Brioni ha ancora una tasca piena di sartorialità e artigianato, ma si sta anche modernizzando, utilizzando anche tecniche moderne. Se consideriamo la boccetta del profumo, per esempio, per la realizzazione di quella vengono utilizzate alcune tecniche che cinque anni fa non venivano utilizzate. Io ho sempre voluto mettere insieme il tradizionale e l’ultra-moderno, ma non questa cosa dovrebbe essere visibile, dovrebbe scomparire. Con i tessuti, per esempio, cerchiamo la leggerezza, o utilizziamo tecniche che prima non eravamo in grado di utilizzare, per il nostro knitwear per esempio, ora utilizziamo macchinari super moderni, i migliori cantieri di lusso, così c’è sempre un certo contrasto tra modernità e tradizione che ho voluto portare nelle collezioni.
“La nostra Eau de Parfum Essentiel è una fragranza moderna, naturale. Un profumo potente, inaspettato e rassicurante”, leggiamo questo sul sito di Brioni. Quali sono la storia e l’ispirazione che hanno dato origine a questa nuova fragranza?
Si tratta del desiderio di mostrare le varie sfaccettature del nostro uomo Brioni. Il primo era un profumo più orientato “al business”, indossabile durante il giorno, poi Intense è per la sera, Éclat è un profumo molto fresco ed estivo, mentre questa novità è più legata alla natura, ispirata da una camminata nei boschi. Io sono cresciuto nelle campagne austriache e mi è sempre piaciuto trovarmi a contatto con la natura. Ormai da 25 anni vivo in città molto grandi, prima New York, poi Parigi, Londra, e ora Roma. A Roma, riesco ancora ad entrare in contatto con la natura perché è una città con molte aree verdi, ma quando vivevo a New York, questa cosa mi mancava tanto; così, ho voluto creare un profumo che ricreasse gli odori con cui sono cresciuto. Ricordo le rose che circondavano casa di mia nonna, vicino ad un muretto sempre colpito dal sole, e quel profumo mi fa venire la pelle d’oca, oppure ricordo di quando correvo nei boschi con mio fratello da bambini, il che rimanda ai profumi muschiosi e terrosi. È bello creare un profumo in grado di farci rivivere queste esperienze che abbiamo vissuto tempo fa, sia io che Michel, perché lui ha vissuto nel sud della Francia, che è piena di aree verdi.
“Arrivi ad un punto in cui vuoi soltanto fare cose semplici, ma la semplicità è la cosa più difficile da ottenere perché non puoi nascondere niente. Tutti gli effetti speciali, tutte le superfici specchiate, da eliminare”.
Come avete portato avanti la ricerca sulla fragranza?
È stata una collaborazione tra me e Michel. Abbiamo parlato di cosa avrebbe potuto essere e ci abbiamo fatto molti test per questo profumo, ci abbiamo lavorato per quasi due anni. È stato difficile perché è tutto fatto con ingredienti naturali, quindi è stato quasi come tornare alla profumeria del XIX secolo; data la sua tecnica, è stata anche una sfida per lui perché a volte è facile stabilizzare ingredienti naturali con quelli fatti dall’uomo per bilanciare il tutto, ma usare ingredienti naturali è stato complicato, non l’aveva mai fatto prima, conosce la storia del profumo ma questa cosa non era mai stata fatta prima. Quindi, siamo all’avanguardia perché stiamo facendo qualcosa del passato che sta diventando di nuovo moderno. È stato come guardare indietro al passato e trovare le cose buone e cercare di convincere le persone ad andare in questa direzione con noi per creare qualcosa che sia aggiornato.
Siamo molto orgogliosi di questa fragranza perché ha questa apertura frizzante ma poi diventa davvero morbida e avvolgente, non è un odore a senso unico, è davvero commovente e sviluppandosi, ti sorprende; è tutto ciò che la natura può darti, come l’odore dei bellissimi fiori di cui sei circondato – questo profumo cerca di emularlo.
Qual è la firma “viva” che assoceresti a Brioni se potessi?
Sai, Michel comprende tutte le sfaccettature dell’uomo Brioni: in tutti i nostri profumi c’è la fava tonka, che è un ingrediente speciale con un significato preciso, perché in alcune culture, se metti una fava tonka nel tuo letto, è presagio che sarai circondato dalla felicità. Quindi, tutti questi piccoli aneddoti portano un po’ di vita quotidiana nella fragranza, che ti fa sentire rilassato e senza forzare niente, esalta solo la tua personalità.
Qual è la parte del tuo lavoro che ti rende più entusiasta?
Per me è la creazione, è così bello poter lavorare con artigiani talentuosi e creare qualcosa insieme. Mi vengono quasi le lacrime agli occhi a pensarci. Abbiamo un progetto e lottiamo perché è difficile, ci sono molti alti e bassi, ma poi il prodotto finale è fantastico. Quindi, quando lo vedi sul red carpet, ti accorgi che è un progresso enorme quello che abbiamo fatto, tutti insieme. Ho lavorato con la regina, ho lavorato con principesse e attori e attrici di Hollywood, anche se il mio background austriaco è molto “normale” e incontrare Brad Pitt e Jude Law è stato incredibile! È così bello incontrare persone a questi livelli, sono fonte di ispirazione.
Ma per tornare alla tua domanda, è la creazione, vedere qualcosa passare da un’idea a una concretezza che qualcuno indossa e quel qualcuno che mi ringrazia, dicendo che si sente bene nelle mie creazioni. In quei casi, sento il bisogno di condividerlo con i miei sarti e mi rende super felice. È un processo molto lento perché ci andiamo molto piano, l’uomo Brioni non è uno alla moda che “se la tira”, il nostro processo è più simile a un flusso.
Qual è stata l’ultima cosa che hai scoperto di te stesso?
Quando sono cresciuto in Austria, ero molto solo, ero un po’ timido, sempre in disparte, e mi sentivo quasi un outsider, quindi ora, sentire che alla gente piace quello che faccio è molto bello.
Cosa ci sarà nel futuro di Brioni?
Penso che ci sarà solo una continuazione di ciò che è stato già fatto. Miriamo a mostrarlo a quante più persone possibile, per cercare e trovare e scavare sempre più a fondo e magari scovare i materiali più incredibili che mi fanno venire la pelle d’oca. Voglio condividere questo con i miei clienti, per continuare a ricercare e rompere tra la tradizione e ciò che è possibile ora, e creare un futuro uomo Brioni che sia molto umano, qualcuno a cui senti di poterti avvicinare. Lui o lei indossa abiti incredibili, ma si tratta solo di questo.
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