Creatività è libertà.
Creatività è saper trarre ispirazione dal passato per dar vita a qualcosa di nuovo e unico, qualcosa che sia un tramite di bellezza. E sì, anche l’hairstyling può esserlo.
Ne è un esempio la creazione che l’hairstylist Owen Gould ha realizzato su Barbara Palvin per il red carpet della cerimonia di apertura della 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica: un fiocco che richiama la forma dell’abito, in tutta la sua dolcezza e, allo stesso tempo, sensualità.
Abbiamo incontrato Owen per chiacchierare del suo approccio all’hairstyling, dei suoi must-have (avete tutti almeno una buona spazzola nel vostro kit, vero?) e del suo rapporto personale con il colore.
P.S. Ci ha svelato anche i segreti per una high ponytail e onde perfette quindi, pronti a prendere nota.
C’è stato un momento preciso in cui hai capito che questo era quello che volevi fare nella vita? O si è trattato più di un processo?
Sono sempre stato attratto dai capelli, anche da bambino, giocavo con le bambole di mia sorella e tagliavo i loro capelli e finivo sempre nei guai. Ad ogni modo, non avevo idea che potesse essere una professione. Ho sempre pensato che sarebbe stato un hobby per me. Dopo il diploma, è stata mia sorella ad incoraggiarmi, mi disse: “Sai, hai talento, perché non provi seriamente con l’hairstyling?”. Avevo alcuni pregiudizi sul mestiere del parrucchiere, pensavo che non fosse una carriera poi così rispettabile, ma le ho dato retta e alla fine mi sono iscritto alla scuola di cosmetologia. Ho apprezzato l’aver imparato la differenza tra il tagliare davvero i capelli e farlo così per dire, ed è stato poco dopo essermi diplomato alla scuola di cosmetologia che ho realizzato che poteva diventare davvero una carriera.
Come funziona il processo di hairstyling per te? Lo sviluppi insieme al makeup artist, o dai libero sfogo alla tua creatività?
Sì, è una grande collaborazione tra tutti quanti. Mi piace vedere qual è il vestito e poi scoprire chi è la donna. Ciò che amo del lavorare con Barbara [Palvin] è il fatto che lei mi lascia essere creativo quanto voglio, ed è bello perché alcuni clienti hanno, invece, un’idea precisa di ciò che vogliono, il che va bene, ma ho la sensazione di riuscire a dare il massimo quando qualcuno mi concede un pizzico di libertà a livello creativo.
“Ho la sensazione di riuscire a dare il massimo quando qualcuno mi concede un pizzico di libertà a livello creativo”.
Lavori molto con Barbara, quindi immagino sia diventato tutto molto naturale con lei…
Esatto! È interessante, perché la conosco da così tanto tempo che è come se l’avessi vista crescere. Ricordo di un lavoro che ho fatto con lei quando era agli inizi, una pubblicità, e lei era così timida. Ora, a distanza di sei anni circa, è una donna.
Il red carpet è anche sempre un momento di frenesia, spesso pieno di adrenalina, aspettative. Come lo affronti personalmente?
Io do il mio meglio sotto pressione. Per quanto possa pensare che non mi piace, lì sul momento, quando il tempo corre e il cliente dev’essere pronta per uscire e lo stylist è lì intorno, poi il cliente ti sta col fiato sul collo, può essere stressante ma tu sei carico di adrenalina, e poi, quando il cliente va via e calca il red carpet, da lì in poi non hai più il controllo, e io mi rendo conto di essere esausto immediatamente dopo che tutti sono andati via.
L’acconciatura era meravigliosa. Da cos’è nata l’idea per realizzarla?
Mi sono lasciato ispirare dal vestito di Barbara. Volevo che i capelli avessero una forma simile alle sue linee sinuose, con un pizzico di volume. Le ho proposto la forma a fiocco e lei ha adorato l’idea!
Quali sono stati i prodotti e gli strumenti fondamentali che hai utilizzato?
Ho usato l’Oribe Supershine cream per la piega, e in seguito lo Smoothing Serum di Sachajuans. Infine, ho fissato il tutto con la lacca Living Proof Flex.
Hai usato, o ti capita mai di utilizzare, mondi alternativi come fonte di ispirazione?
Adoro lasciarmi ispirare dal passato. Helmut Newton è uno dei miei fotografi preferiti a cui far riferimento. Le sue donne sono sempre glamour e seducenti.
Per quanto riguarda gli editoriali invece? Fai delle cose incredibili: in che modo lavori sugli editoriali e la loro creatività?
È più o meno la stessa cosa, nel senso che do il meglio di me quando mi viene concessa una certa libertà creativa. A volte, è un po’ come se stai copiando se ti presenti sul set e loro hanno dei modelli di riferimento e ti dicono “Vogliamo questo” e tu vorresti rispondergli, “perché non assumi loro allora?”.
Quindi, secondo me ognuno fa la sua parte, io posso ispirarmi ad una silhouette o a un’idea e farla mia. Faccio anche fotografie. Durante la pandemia, chiamavo alcune mie amiche, che lavorano come modelle, e loro venivano da me e facevamo piccoli servizi fotografici nel mio appartamento. Molte delle foto che vedete su Instagram sono istantanee di noi che ci divertiamo e scherziamo.
“Secondo me ognuno fa la sua parte, io posso ispirarmi ad una silhouette o a un’idea e farla mia”.
Qual è stata una delle ultime acconciature che hai fatto e che ti ha reso fiero di te stesso?
Recentemente, ho lavorato con la cantante Grimes, lei si è fidata di me, era la prima volta che lavoravo con lei, e abbiamo realizzato questa pettinatura intrecciata, è stato divertente, un’acconciatura abbastanza enorme. Inoltre, adoro sbizzarrirmi con le parrucche.
Quali sono i must-have indispensabili del tuo kit? Quelli che, se te li dimenticassi, penseresti subito “MERDA!”
Una buona spazzola. Come queste tre, le mie tre spazzole, le porto con me in ogni lavoro. In un certo senso, hai sempre bisogno di un po’ di tutto, non puoi portare con te una cosa sola, è un lavoro d’insieme, ma la risposta alla tua domanda sarebbe: una buona spazzola.
Una curiosità: qual è il segreto per la coda di cavallo perfetta? Le tue code di cavallo sono straordinarie.
[Ride] Il segreto è la pazienza, perché devi spazzolare, spazzolare e spazzolare, e quando pensi di avercela fatta, all’improvviso spunta fuori un rigonfiamento. Realizzare una bella coda di cavallo è, forse, il compito che mi mette più in ansia, perché è l’acconciatura più difficile da fare. Le ragazze devono inclinare la testa all’indietro, perché se raccogli i capelli quando hanno la testa dritta, quelli sulla nuca saranno un po’ rigonfi, mentre se raccogli i capelli mentre hanno la testa inclinata, nel momento in cui poi la raddrizzeranno, i capelli saranno liscissimi.
“Una buona spazzola”
E il segreto delle onde perfette?
Onde? Un ottimo arricciacapelli. Il T3 è il migliore.
Le tinte per capelli, invece? Qual è il tuo rapporto con il colore?
Mi sbizzarrisco con il colore. Ecco perché trovo le parrucche così divertenti, posso sperimentare con qualsiasi colore, verde, giallo, rosa, senza preoccuparmi se alla cliente piacerà o meno. Uso anche le extension, molto spesso, se il cliente le vuole. Io e Barbara abbiamo realizzato un look un paio di anni fa, per l’after-party di Alexander Wang, e ne ho portate di blu, verdi, in colori pastello, e le ho inserite nella sua coda, è venuto fuori un look molto simpatico. Mi piace sperimentare con il colore.
Pettinerò Grimes, di nuovo, quando torno dal Met Ball, e lei cambia colore di capelli in continuazione. Sarà una sorpresa anche per me quando mi presenterò da lei quel giorno, perché non credo che saprò prima il colore dei suoi capelli, quindi devo prepararmi psicologicamente.
“Ecco perché trovo le parrucche così divertenti, posso sperimentare con qualsiasi colore, verde, giallo, rosa, senza preoccuparmi se alla cliente piacerà o meno”.
Tu vivi a New York: credi che la città, in qualche modo, ti abbia aiutato o ispirato nel corso degli anni?
Oh sì. È una grande fonte di ispirazione. Io vivo a Brooklyn, e lì ci sono moltissimi artisti, e la gente non ha di certo paura di sperimentare col look. Durante la pandemia, quando eravamo in quarantena, andavamo al supermercato e vedevamo uomini che o si erano fatti tingere i capelli dalle fidanzate o avevano provato a decolorarsi i capelli [ride], quindi era un tripudio di arancioni, gialli, ed erano così terribili che sembravano quasi belli, non so se mi spiego. Ho visto un sacco di capelli interessanti lo scorso anno.
C’è una moda dominante, attualmente, per quanto riguarda i capelli in generale?
Non ci si poteva tagliare i capelli durante la pandemia, quindi molti uomini se li sono fatti crescere, e secondo me stavano benissimo. Tutti oggi portano questo taglio di capelli, più corti sui lati e un po’ più lunghi davanti, ma molti miei amici se li sono lasciati crescere in quel periodo; alcuni sono ritornati al loro solito taglio, ma parecchi altri hanno tenuto i capelli lunghi, e secondo me stanno benissimo.
C’è un hairstyle o editoriale dei sogni?
Sono sempre stato attratto dai capelli glamour. Spesso la gente viene etichettata per l’unica cosa per cui sono noti. Io, invece, mi sento a mio agio negli ambienti alternativi, se una persona desidera uno stile grunge, colori pazzi, ma anche se preferisce uno stile più classico. Credo sia importante saper fare un po’ tutto. Io sono un hairstylist che sa fare bene le trecce, è una parte fondamentale del mio lavoro, quindi direi che l’hairstyle perfetto includerebbe capelli voluminosi con tante trecce.
Qual è il tempo massimo che hai impiegato per realizzare un’acconciatura?
Bella domanda. Forse due ore e mezza. Il fatto è che, se hai tempo, lo usi, ma se sei di fretta… Io so essere abbastanza veloce, se devo, non è la condizione in cui preferisco lavorare, ma funziona un po’ come quando dai ad un artista più tempo per dipingere o cose così, ovviamente poi lo sfrutta [ride].