Immaginate di amare una serie tv alla follia. Immaginate di essere uno di quei fan che amano tutto di quello show, dalla regia alla scrittura brillante. E magari di essere anche un po’ affezionati a quei personaggi così complicati. Immaginate di essere un attore o un’attrice e di essere presi per interpretare un ruolo della seconda stagione di quella serie tv che tanto amate. E immaginate di poter chiedere consigli a lui, lo scrittore che ha sempre accompagnato i vostri sogni d’attore, sin da quando eravate piccoli. Immaginate.
E immaginate che tutto questo è successo a Patrick Cage che, nella seconda stagione di “Westworld – Dove tutto è concesso” interpreta Phil, un nuovo personaggio, scritto da uno dei suoi geni del cinema preferiti: Jonathan Nolan (“The Dark Knight”, “Interstellar” e “Memento”).
Abbiamo incontrato Patrick a Los Angeles, precisamente West Hollywood, all’Harlowe Bar, un cocktail bar ristrutturato anni ’30: una rara gemma a Los Angeles. L’atmosfera vintage del posto ha fatto da sfondo alla nostra intervista dove Patrick ci ha parlato dei suoi sogni (non solo di quelli da attore), della sua passione per la musica, di come si è preparato ad interpretare Phil in “Westworld – Dove tutto è concesso” e della sua voglia di far parte di questa nuova rivoluzione di supereroi di colore.
Seguiteci nel conoscere questo ragazzo da sorriso contagioso, che ci ha mostrato non solo la sua gentilezza e simpatia, ma anche delle inviabili mosse di ballo.
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Che tipo di storie hai sempre sognato di raccontare quando hai deciso di diventare un attore?
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All’epoca ero innamorato dello spettacolo e della narrazione in generale. Non avevo un focus particolare ma ora voglio solo fare il mio lavoro, voglio aiutare le persone a guarire. Perché penso che tutti noi viviamo eventi traumatici e difficoltà nella nostra vita e a volte ci sentiamo soli, penso che il cinema sia un mezzo a cui tutti possiamo rapportarci, tutti stanno vivendo qualcosa di simile. Voglio dire, forse non sto attraversando la tua stessa identica cosa, ma se il mio personaggio può mostrare qualunque evento traumatico che sta attraversando qualcun altro e avviare un processo di guarigione, ho fatto il mio lavoro.
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L’empatia che crei con il pubblico è uno degli aspetti più importanti del tuo lavoro…
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Oh sì, voglio mostrare alle persone che non sono sole, nessun pensiero che tu abbia mai avuto non è stato già condiviso da qualcun altro. Questa è la magia del film: essere in grado di connettersi immediatamente con qualcuno in tutto il mondo solo attraverso una telecamera e le tue parole.
“…se il mio personaggio può mostrare qualunque evento traumatico che sta attraversando qualcun altro e avviare un processo di guarigione, ho fatto il mio lavoro.”
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Conoscevi già il film “Westworld” su cui è basata la serie TV?
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No, ma ero un grande fan della serie quando ho fatto l’audizione. Ed ero un grande fan di Lisa Joy e Jonathan Nolan: è stato fantastico. Averli sul set e fare loro domande sul set è stato fantastico. Ho ammirato Jonathan Nolan da quando è uscito “Memento”, quindi è stato sempre un mio sogno poter lavorare con lui. Avere la possibilità ora, a 24 anni, di lavorarci insieme mi fa sentire fiducioso per il mio futuro. Alla fine, ho guardato anche il film “Westworld” degli anni ’70, ma solo dopo essere stato preso; ero curioso di vedere come si era evoluta la storia nella serie tv. Ne ero davvero affascinato. Penso che quello che Lisa e Jonathan hanno fatto con quell’idea sia semplicemente impressionante.
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Come ti sei preparato per Phil, il tuo personaggio? Puoi dirci qualcosa a riguardo?
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È stato divertente essere parte di quel mondo e far parte della storia. Come ho detto, ero un fan della prima stagione quindi, quando sono arrivato alla seconda, continuavo a dirmi: “Non rovinare la tua serie tv preferita!”. È stato molto divertente. Non so se lo noti ma sto cercando di essere il più vago possibile (ride)
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Quindi hai sentito la pressione di dover recitare nella tua serie tv preferita?
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Sì, al 100%. Faccio sempre molta pressione su me stesso. Voglio dire, lo faccio con tutti i ruoli, ma questo in particolare, essere con Lisa e Jonathan… Ero un grande fan! Ogni volta che mi sono presentato al lavoro dovevo lavorare al livello più alto in cui abbia mai lavorato. Dovevo essere migliore di ieri. Speriamo, lo vedremo presto. Ora sono tornato alla modalità fan: non vedo l’ora che lo show esca!
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Hai recitato anche in altri programmi televisivi come “This Is Us” e “Jane The Virgin”. Come sono state quelle esperienze?
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“This Is Us” è stato fantastico. Ci hanno portato alla Howard University per girare delle scene con il giovane Randall, con Niles Fitch e Milo è stato troppo divertente. Non sono mai stato portato in aereo sul set, quindi è stata una prima volta per me. E poi Milo e Niles… Niles in realtà è diventato un fratello dopo quelle riprese. Ho acquisito un po’ una famiglia e questa è la parte interessante del fare quella serie tv: puoi incontrare diversi tipi di persone che magari non avresti incontrato nella vita di tutti i giorni e quando ci sono tutte queste connessioni vere, si creano amicizie durature… “This Is Us ” è stato fantastico. C’è molto amore lì.
“Jane the Virgin” è stata così divertente, anche solo perché era la mia prima volta in uno show in prima serata, essere in quell’arena era davvero una buona conquista per me. Ogni volta che succede qualcosa di nuovo, mi sento così ispirato.
“Ogni volta che mi sono presentato al lavoro dovevo lavorare al livello più alto in cui abbia mai lavorato. Dovevo essere migliore di ieri.”
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Per te qual è stata la parte più bella di recitare in “Westworld”?
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A parte andare sul set ogni giorno ed immergersi in quel mondo… Probabilmente lavorare con Jonathan. È sempre stato il sogno da quando ero bambino: essere in un film scritto da Jonathan, diretto da Chris Nolan e con le musiche di Hans Zimmer. E quindi penso sia un po’ come un pezzo del puzzle. Ho apprezzato ogni momento in cui era sul set e ogni volta che potevo gli facevo domande sul mio personaggio e sul mio viaggio, ho sfruttato appieno queste opportunità perché quando lavori con le persone a cui hai guardato per tutti questi anni, quando ottieni quei momenti che hai chiesto all’Universo, ne devi trarre pienamente vantaggio. Quindi: Jonathan e Lisa erano il culmine.
“Quando lavori con le persone a cui hai guardato per tutti questi anni, quando ottieni quei momenti che hai chiesto all’Universo, ne devi trarre pienamente vantaggio.”
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C’è un regista o un attore in particolare con cui ti piacerebbe lavorare?
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Come attori: Denzel Washington, Leonardo Di Caprio, Will Smith. Mi piacerebbe fare un film con Robert De Niro ora che sta facendo tante commedie. Come registi: Christopher Nolan, Martin Scorsese e James Cameron. Oh sì, vorrei essere su “Avatar” 4 o 5.
O “Titanic 2″…
Oppure “Titanic 2” (ride). C’era sicuramente spazio per entrambi su quella porta. Non aveva bisogno di buttarlo giù.
Quando ho visto il primo film Avatar mi sono innamorato di quel mondo e sono tornato a casa e ho pianto perché non era reale e non potevo veramente andarci. Quindi, se potessi essere un Na’vi, penso sarebbe il cerchio che si chiude (ride).
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I prossimi progetti?
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Voglio assolutamente fare un film. Voglio concentrarmi maggiormente su questo e sto pensando anche di tornare alla musica. Suono da quando avevo 9 anni. Sono andato a una scuola di musica e recitazione al liceo, quindi ho dovuto imparare a suonare da 3 strumenti a 10. La musica per me era un hobby.
Ero in un gruppo di mariachi al liceo dove suonavo il “guitaron”, poi sono stato in una jazz band e suonavo il sassofono. Mia madre voleva davvero che avessi un background musicale. È diventato uno sfogo per me, uno sfogo divertente. La pressione che sento nel recitare, la libero nella musica, la musica è così personale: le mie parole, la mia storia. Con la recitazione posso nascondermi dietro un personaggio, non sono io, ma con la musica sono me stesso al 100% e penso di dover arrivare a quel punto in cui riesco ad accettare anche il feedback negativo, di non sentire sempre il rifiuto quando parlo di musica.
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Quindi, ti piacerebbe interpretare un personaggio che sia un musicista?
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Mi piacerebbe farlo. Io e il mio amico, ne parlavamo proprio per “The Greatest Showman”, stavamo ascoltando la colonna sonora e io pensavo “Posso assolutamente vedermi mentre faccio questo”. Un maestoso film musical. Se c’è un personaggio in cui mi posso mettere alla prova cantando, ballando e suonando, io ci sono.
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Qual è per te l’obiettivo principale quando reciti?
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Raccontare storie e aiutare le persone a guarire. Sento davvero come se i film avessero un tale potere da avere un impatto sulla vita delle persone. Essere parte di quella storia o essere la storia che aiuta a cambiare la vita di qualcuno o aiuta a espandere un modo di pensare. Tutto ciò che può aiutare a far progredire le persone. Perché ad esempio c’è una mancanza di comunicazione quando si tratta di salute mentale nella nostra società, non parliamo di instabilità mentale e di salute mentale abbastanza. Penso che possa essere ricollegato a qualsiasi problema ci sia mai stato ed è stato traumatico per noi e non abbiamo affrontato correttamente, può espandersi e trasformarsi in una moltitudine di emozioni diverse. Affrontarle, iniziare una conversazione… Se posso farlo, questo è l’obiettivo.
“Sento davvero come se i film avessero un tale potere da avere un impatto sulla vita delle persone”
ORA LA PARTE DIVERTENTE…
Must have on set: bacchette.
Superpower: viaggiare nel tempo o poter fermare il tempo, se lo puoi fermare puoi andare ovunque.
Epic fail sul lavoro: non riuscire a raggiungere la grandezza di una scena. Non riuscivo a provare quei sentimenti. È stata dura.
La tua isola felice: la casa di mia mamma.
Accento preferito: Inglese.
Film preferito, da bambino ed adesso: adesso il mio film preferito è “Black Panther” ma il mio preferito quando ero più giovane era “Il Cavaliere oscuro” o “Le pagine della nostra vita”. La gente mi prende in giro per questo, ma lo adoro, è un film bellissimo, una storia bellissima e mi fa sempre piangere.
Parola preferita: Preso. Confermato. Hai la parte.
Il personaggio che vorresti essere: Vorrei interpretare il supereroe Blade. Se mai facesse un remake, penso sarei un fantastico vampiro di colore. Vorrei interpretare un supereroe super figo, dato che adesso c’è la rivoluzione dei supereroi neri.
Citazione preferita: “Sii come un Dio, lavora come un Dio”.
L’ultimo binge-watch: “Insecure” e “Silicon Valley”.
Cosa hai già spuntato dalla tua Lista dei Desideri: Lavorare per Jonathan Nolan. Andare in Europa, amo Parigi. Vorrei tanto andare a Londra, sono ossessionato da quella città.
Posto preferito a LA: Se vuoi avere il miglior breakfast sandwich devi andare da “Perfect Donut”, il migliore. Ma “Simply Awesome”, è il mio spot preferito.
Photos and Video by Johnny Carrano.
Grooming by Nathaniel Dezan at Opus Beauty Using Baxter of California and Glossier.
Thanks to Harlowe Bar.