E si ritorna nel Continente.
L’attesissima seconda stagione di “The Witcher” uscirà su Netflix il 17 dicembre, e non vediamo l’ora di vedere dove ci porteranno le avventure di Geralt, Ciri e Yennefer tra gli altri (ma se avete letto i libri o giocato ai videogiochi, potreste già esservi fatti qualche idea…). In questa stagione, incontreremo nuovi personaggi e scopriremo qualcosa in più su cosa significhi veramente essere un Witcher, grazie anche ad alcuni compagni di Geralt come Lambert, interpretato da Paul Bullion.
Abbiamo fatto una chiacchierata con Paul sulla sua preparazione per questo ruolo, estremamente accurata, sull’essere competitivi in modo divertente insieme al resto del cast sul set, un po’ di musica (perché no?), ed essere coraggiosi nella vita reale, ricordandoci di prenderci sempre cura delle altre persone e di farle sentire amate, oltre ovviamente ad amare noi stessi.
Qual è il tuo primo ricordo legato al mondo del cinema?
Ricordo di aver imparato ad andare in bici senza rotelle all’età di due anni. Sono sempre stato un bambino molto determinato e ricordo che continuavo a girare in tondo nel mio giardino e a cadere, ero davvero arrabbiato ma non demordevo.
Sarai uno dei Witcher nell’attesissima seconda stagione di “The Witcher”. Qual è stata la tua prima reazione quando hai letto la sceneggiatura e qual è stata la prima domanda che ti sei fatto e che hai fatto al regista sul tuo personaggio?
Ricordo di aver pensato che la serie stesse davvero crescendo, mettendo da parte ogni freno. Per quanto riguarda Lambert, ricordo di aver pensato che fosse una persona radicata nell’insicurezza. Ho discusso con i creatori su quello che potrebbe averlo portato ad essere così. Ci sono molti lati diversi in lui. Ne ero entusiasta. Avevo un’idea chiara di chi fosse Lambert e di come si inserisse nell’insieme.
Come ti sei preparato ad interpretare Lambert e come hai superato le sfide di questo ruolo?
Mi sono assicurato di aver davvero compreso il suo rapporto con gli altri personaggi, a prescindere da quanto brevi possano essere state le interazioni. Ho letto i libri per capire il suo approccio al mondo e mi sono dilettato nei videogiochi. Fisicamente, mi sono calato nella forma fisica di qualcuno che caccia i mostri per vivere, dunque potente e atletico. Sono andato dalla mia amica che è una PT (Leanne Marshell). Le ho detto: “Voglio il fisico di una persona che potrebbe scalare degli edifici”. Abbiamo sistemato la mia alimentazione e cambiato il mio piano di allenamento, che all’epoca era principalmente basato sulla cardio, poiché faccio spesso triathlon come hobby. Poi c’è stato il lockdown e ho dovuto adattarmi. Mi sono comprato un bilanciere e dei pesi, e alcune fasce di resistenza. Mi inviavano le mie schede di allenamento e io andavo in giardino ad allenarmi.
Eri un fan dei videogiochi/libri prima di ottenere la parte? Se è così, cosa hai “preso” dalla rappresentazione di Lambert, e cosa hai aggiunto invece di tuo?
Non avevo letto i libri, né avevo giocato ai giochi prima di ottenere la parte. Le scene delle audizioni erano particolarmente impegnative e qualsiasi cosa io abbia fatto nella sala delle audizioni ha funzionato.
Una volta scelto, ho svolto tutte le ricerche del caso. Sono la mia versione di Lambert e sono stato irremovibile sul fatto che non fossi lì per fare un’imitazione. Il gioco cattura Lambert molto bene. Ma io sono diverso. Ho fatto un sacco di lavoro di ricerca. Le mie scelte per il personaggio erano ben fondate.
Il tuo personaggio ha uno rapporto stretto con Geralt e aiuterà con l’addestramento di Ciri. Come hai costruito il tuo rapporto con il cast, in particolare con Henry Cavill e Freya Allan, per riportare questo legame sullo schermo?
È stato molto facile andare d’accordo con tutti. Henry è un vero gentiluomo ed è stato molto accogliente con i nuovi membri del cast. Ci scambiavamo alcune battute tra una ripresa e l’altra per mantenere l’umore leggero, e questo ha alimentato il senso di cameratismo dei Witcher. Yasen Atour (Coen), mi ha chiamato “Lambchop” (“agnellino”) dal giorno in cui l’ho incontrato alla prova per le lenti a contatto. Mi chiama tutt’oggi così. È stata una gioia lavorare con Freya. Abbiamo riso molto. Principalmente a mie spese. Eravamo competitivi, ma in modo divertente. Questo ci ha davvero permesso di plasmare i nostri personaggi durante le riprese delle scene di allenamento.
Descrivi la seconda stagione di “The Witcher” in una sola parola.
EPICA!!!!!!!
Sappiamo anche che canti e suoni. Qual è la tua top 3 tra le canzoni della tua playlist in questo momento?
“Drinking song for the Anxious” di The Amazing Devil.
“Canter” di Gerry Cinnamon.
“Rise Up” degli Imagine Dragons.
Un cantante/musicista che ti piacerebbe interpretare sullo schermo e perché?
David Bowie, per forza. Adoro la sua musica e la sua personalità.
L’ultimo film o serie TV che ti ha fatto scoprire qualcosa di te?
“Soul” mi ha fatto capire che i film d’animazione spesso mi fanno piangere. Soprattutto se fatti in modo brillante.
Il tuo must-have sul set.
Amaretti.
Un epic-fail sul lavoro.
Non sono riuscito ad affettare il manichino di paglia se non alla dodicesima ripresa, quando Freya lo aveva tagliato al primo colpo. Mi piace pensare di essere stata la sua guida. Freya ha imparato dai miei errori.
Qual è la cosa più coraggiosa che tu abbia mai fatto?
Una volta ho salvato un uomo che si stava per lanciare sotto a un treno. Mi piace pensare che anche gli altri lo avrebbero fatto. L’ho tenuto stretto a me fino a quando non sono arrivati i soccorsi, gli ho parlato tutto il tempo. È stato un istinto, credo. Sentivo che quest’uomo stava soffrendo. Penso spesso a lui quando passo da quella stazione. Spero che si senta amato ovunque si trovi oggi.
Di cosa hai paura?
L’idea che i miei amici si tolgano la vita.
Qual è la tua isola felice?
Il Queens Park Rangers Football Club.
Photos by SNHFOTO.