La sostenibilità non è un trend. È l’unica strada percorribile verso il futuro.
Un motto, una dichiarazione di intenti, un remind, un’affermazione: questo è l’intento di Talia Collective, la piattaforma dedicata allo shopping e alla divulgazione di informazioni e valori sostenibili, chiari e semplici per avvicinare i consumatori alla moda sostenibile, con un occhio di riguardo sempre aperto verso l’inclusività e la collaborazione con brand indipendenti per apportare un cambiamento positivo e, ormai, imprescindibile.
A parlarci ulteriormente del mondo di Talia Collective, dei cambiamenti nel settore e delle speranze per uno shopping più consapevole, è la Founder & CEO Rebecca Prunali, in un’intervista che, a sua volta, è un messaggio che ci ricorda che tutti noi, nel nostro piccolo, facciamo la differenza. E che la facciamo ogni giorno, sempre.
Come e quando è nata la tua passione per la moda e soprattutto per la moda sostenibile?
Mia mamma era una modella e da bambina mi portava a volte sui set fotografici. Ricordo che rimanevo incantata dai colori degli abiti. Immagino la mia passione per la moda sia nata allora! Per diventare consapevole e avere un approccio sostenibile invece ho impiegato più tempo. Come molti millennials ero un avida consumatrice di fast fashion. Il mio approccio è cambiato nel 2018, dopo un master a Londra in comunicazione nella moda con focus sulla sostenibilità. Quando vedi i numeri e capisci l’impatto che questa industria sta avendo, non puoi più voltarti dall’altra parte.
In che modo hai cambiato/stai cambiando il tuo lifestyle per essere in linea con i principi della sostenibilità?
Compro meno ma meglio. Leggo le etichette e non solo. Studio i siti dei marchi prima di comprare, per assicurarmi della trasparenza e tracciabilità della supply chain. Se non trovo le informazioni mando un’email e chiedo! Cerco di ridurre l’uso della plastica monouso, anche se a volte non è facile, soprattutto in cucina. Supporto il più possibile piccoli produttori locali, comprando prodotti di stagione e a km zero. Sono attenta al consumo di acqua e prediligo una passeggiata alla macchina – vivendo a Milano, questo è molto facile.
“Compro meno ma meglio. Leggo le etichette e non solo. Studio i siti dei marchi prima di comprare, per assicurarmi della trasparenza e tracciabilità della supply chain. Se non trovo le informazioni mando un’email e chiedo!”
Talia Collective è una piattaforma che vuole ispirare i consumatori ad essere più eco-friendly, sia attraverso lo shopping che attraverso l’informazione: quando hai capito che c’era una certa necessità di condividere questo tipo di contenuti?
Per quanto si parli spesso di sostenibilità, c è ancora poca informazione reale e tanto greenwashing. Sono convinta che l’educazione dei consumatori sia fondamentale se si vuole avere un impatto reale. La sostenibilità deve essere percepita come qualcosa di attraente, oltre che necessario.
Hai detto che vorresti che la sostenibilità venisse percepita come “aspirational” e “cool”: in che modo Talia Collective sta spingendo verso questa direzione?
Il nostro approccio al mondo green è divertente e aspirazionale, dalle grafiche sul nostro sito, alla selezione di alta gamma dei prodotti che vendiamo. Inoltre stiamo creando una vera e propria community verticale intorno al tema. Attraverso il Talia Magazine, diamo voce e raccontiamo le storie delle eccellenze che stanno portando avanti il cambiamento. Siamo convinti che questi esempi possano essere fonte di ispirazione.
Qual è stato il momento più bello fino ad ora con Talia Collective e quale il più difficile? Come lo hai superato?
Difficile rispondere. Lanciare una start-up significa affrontare sfide diverse ogni giorno, ma allo stesso tempo avere soddisfazioni continue. Da brand meravigliosi che ci contattano per collaborare, a penne importanti che vogliono scrivere per noi o di noi cosi come ricevere feedback entusiasti dalla nostra community.
“Sono convinta che l’educazione dei consumatori sia fondamentale se si vuole avere un impatto reale. La sostenibilità deve essere percepita come qualcosa di attraente, oltre che necessario“.
Qual è il processo di selezione dei brand che avviene per essere in vendita sul vostro sito?
Amiamo scoprire nuovi marchi, a volte siamo noi a contattarli, altre la richiesta arriva da parte loro. Il primo passo è l’analisi del marchio e del prodotto cosi come il posizionamento del brand. I brand con cui decidiamo di collaborare non devono essere solo sostenibili, ma anche allineati al nostro stile dal un punto di vista di prodotto e design. Una volta assicurato questo, chiediamo loro di compilare un sustainability criteria form che viene poi analizzato dalla nostra consulente di sostenibilità.
Inclusività e sostenibilità: in che modo sono relazionate tra loro?
Credo sia importante ricordarsi che quando si parla di sostenibilità non si fa riferimento solo ai cambiamenti climatici e all’ambiente, ma anche all’aspetto umano: quali sono le condizioni lavorative dei lavoratori? Sono pagati abbastanza? In quest’ottica rientra anche il concetto di inclusività. La moda sta per fortuna abbattendo sempre di più quei parametri che l’hanno contraddistinta in passato in termini di razza, genere e body shape.
Da #girlboss creativa quale sei, qual è stato il consiglio che si è rilevato più utile durante il tuo percorso?
“Non tutte le risposte si trovano su excel. Il gut feeling e l’intuito sono fondamentali”.
Quando devi fare shopping, a quali elementi presti attenzione?
Sono molto attenta ai materiali che compongono i pezzi che compro, da un punto di vista sia di sostenibilità, sia di vestibilità. Prediligo materiali naturali e upcycled, in particolare seta, lino e lana.
Quali consigli daresti ai consumatori che vogliono avvicinarsi alla moda sostenibile?
Uno dei grossi problemi in particolare nel fast fashion, è che i capi vengono utilizzati per pochissimo tempo prima di essere gettati via. Investite in pezzi che sapete utilizzerete per molto tempo. Aprite il vostro armadio e cercate di capire quali sono i capi di cui non vi siete stancati nel tempo e cercate di definire cosa vuol dire per voi timeless. Inoltre non abbiate paura di chiedere! Contattate il customers service dei marchi per avere informazioni sulla loro sostenibilità. Non solo vi chiarirete le idee ma lancerete un messaggio chiaro di un interesse di mercato.
Quali sono i tuoi go-to brand sostenibili?
Grazie al mio lavoro scopro ogni giorno nuovi marchi meravigliosi. Una nuova scoperta che è velocemente diventata un mio must è Troo: brand di lingerie super femminile e comodissima prodotta con pizzi offcut. Se parliamo di seta upcycled e linee senza tempo, senza dubbio Vernisse. The Minu per activeware: i loro completi sono bellissimi e fatti con reti da pesca riciclate!
Come definiresti il tuo stile personale?
Nel mio day to day, direi basic – il che fa un po ridere essendo founder di un marketplace di moda! Amo i blazers, le sneakers e le camicie di lino. Per una serata o occasioni particolari invece adoro andare nella direzione esattamente opposta fino allo stravagante.
Che cosa significa per te sentirti a tuo agio con te stessa?
Sapere cosa vuoi e chi sei, limiti inclusi, accettarli ed esserne grata.
“Aprite il vostro armadio e cercate di capire quali sono i capi di cui non vi siete stancati nel tempo e cercate di definire cosa vuol dire per voi timeless. Inoltre non abbiate paura di chiedere! “
L’ultima cosa che hai scoperto di te stessa.
Che adoro i carciofi!
Il libro sul tuo comodino in questo momento.
“Let my people go surfing” di Yvone Chouinard.
Il tuo must-have di tutti i giorni.
Siero e crema idratante.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Talia Collective è un progetto in veloce crescita. Abbiamo lanciato nel 2020 e in questo momento siamo molto focalizzate sulla nostra community e sviluppi ulteriori della piattaforma. Abbiamo molte novità in serbo!