Protagonista del film “Settembre”, dramma diretto da Giulia Louise Steigerwalt, nelle sale italiane dal 5 maggio, Thony è attrice e cantautrice e le piace sempre di più cimentarsi sempre in progetti che più la mettono alla prova, e più la fanno crescere.
Proprio in “Settembre”, Thony interpreta, al fianco di Barbara Ronchi, una donna alla ricerca della propria identità, in una generale esplorazione del significato del contatto umano: tema mai tanto attuale come in quest’era storica che stiamo vivendo, in cui il valore del contatto interpersonale è più riconosciuto ed elevato che mai. Proprio di questo abbiamo parlato con Thony, in una chiacchierata sulla meraviglia del vivere circondati di affetti, dell’accogliere la propria vera natura, per quanto “stramba” possa effettivamente rivelarsi.
In corsa verso la leggerezza, la comprensione, l’inaspettato che solo il cinema può suscitare, tanto quanto una colonna sonora che risuoni di verità. In fuga dalla “dissociazione costante” dal mondo e dalle persone, che rischi di vivere sulla tua pelle quando ti allontani dalla versione più autentica di te.
Qual è il tuo primo ricordo legato al cinema, e quello invece legato alla musica?
Il mio primo ricordo legato al cinema risale a quando è uscito “La Sirenetta” al cinema. Ero a New York con i miei in viaggio, perché i miei zii vivono lì, ed è stato bello vedere quel film tutti insieme, penso sia stata l’unica volta che ho visto un film con tutta la mia famiglia.
Sia “Summertime,” che molti altri film e serie tv tra cui “Tutti i santi giorni” di Paolo Virzì, “Tutto può succedere” di Lucio Pellegrini, “In guerra per amore” di Pif, includono alcuni tuoi brani originali nella loro colonna sonora. Come procedi quando devi comporre brani per un film o una serie tv? Come cambia il tuo approccio alla musica e alla composizione rispetto a quando scrivi per te stessa o per un pubblico non cinematografico?
Spesso leggo la sceneggiatura o le scene su cui so andranno i brani. Cerco di non essere troppo descrittiva verbalmente, anzi di essere il meno specifica possibile per evitare un effetto didascalico e ovviamente cerco di capire il mood che serve al brano. Questa è la principale differenza tra lo scrivere per me stessa o per un’opera cinematografica.
La musica e la recitazione sono le tue grandi passioni: che ruolo svolgono, rispettivamente, nella tua quotidianità?
Non sono solo le mie passioni, per fortuna sono anche il mio lavoro, quindi, insieme ad una sana parte di socialità, rappresentano tutta la mia vita.
“Settembre”: il racconto di tre personaggi alla ricerca della felicità, un’analisi esistenzialista del significato di quel sentimento e di tante altre emozioni che spesso, per un motivo o per l’altro, nella vita non ci concediamo di provare; è proprio il caso del tuo personaggio, Debora, una donna alla scoperta della propria identità nel rapporto con la sua amica Francesca (Barbara Ronchi). Il film di Giulia Louise Steigerwalt uscirà nelle sale italiane il 5 maggio: cosa dobbiamo aspettarci da questa storia?
Penso che usciti dal cinema ci si senta più leggeri. Più compresi. Hai la sensazione di poter vivere le cose sapendo che c’è sempre una componente inaspettata che non puoi gestire, ed è bello così.
“…c’è sempre una componente inaspettata che non puoi gestire, ed è bello così”.
Cosa ci hai messo (o non ci hai messo) di tuo nel personaggio che interpreti?
Ho cercato di eliminare ogni mia parte aggressiva, capricciosa, egocentrica. Volevo che Debora non mi somigliasse affatto. Che fosse un’amica che ti sta sempre accanto senza sovrastarti.
Una donna con un carattere limpido.
Il film parla della scoperta e accettazione della propria identità, in tutti i sensi, che è per tutti essenziale: quanto è importante per te, e quanto lo è diventato anche nel tuo lavoro, il poter essere sempre te stessa?
Ci sto ancora lavorando, a dirti la verità… Ma penso che a poco a poco sto riuscendo ad essere stramba come mi sento, senza essere in ansia per questo. Non è sempre facile, ma quando ci riesco piaccio molto di più a me stessa e agli altri.
“Settembre” racconta anche la ricerca di un “contatto più autentico tra le persone”, per citare le parole della stessa regista. Tu come ricerchi il contatto? Cosa rappresenta per te ed è cambiato qualcosa negli ultimi anni secondo te?
Non sono mai stata così piena d’affetti come in questo momento.
Penso vada di pari passo con la domanda precedente sull’essere sé stessi. Se fingi la gente lo capisce, e tu in primis vivi una sorta di dissociazione costante che non ti consente di volere davvero bene alle persone che hai nella tua vita.
“Non sono mai stata così piena d’affetti come in questo momento”.
Qual è stato il tuo più grande atto di ribellione?
Rifiutare a 19 anni un disco “pop” in Italiano con Sony.
Il miglior “vaffanculo” della tua vita?
A mio padre. [ride]
La colonna sonora della tua vita: quale brano sceglieresti?
Una produzione qualsiasi di Jon Brion.
Quale canzone descrive alla perfezione questo momento della tua vita, invece?
Phoebe Bridgers, “Motion Sickness”.
“Motion Sickness”
Il primo dvd e il primo album che ricordi di aver comprato?
VHS: “Pomi d’ottone e manici di scopa”.
Disco: Alanis Morissette.
Il tuo ultimo binge-watch?
Mmm… Forse “Desperate Housewives”. Non sono molto da binge-watching.
La musicista che ti piacerebbe interpretare in un biopic?
Nina Simone.
Cosa significa per te “sentirsi a proprio agio nella propria pelle”?
Volersi bene. Considerare le proprie cose positive e anche quelle negative come davvero uniche.
Perché lo sono.
Qual è la cosa più coraggiosa che tu abbia mai fatto?
Andare in terapia. [ride]
Di cosa hai paura?
Di annoiarmi di me stessa.
Qual è l’ultima cosa/persona che ti ha fatto sorridere, oggi?
Mia sorella che cerca di convincermi ad andare giù per Pasqua.
La tua isola felice?
L’euforia degli affetti. La Sicilia.
Photos by Johnny Carrano.
Makeup by Micaela Ingrassia.
Styling by Sara Castelli Gattinara.
Thanks to Others srl.
LOOK 1
Top: Think B
Dress: Zara
Shoes: Baldinini
Tights: Philip Matignon
Blazer: Carmel
Jewelry: Voodoo Jewels
Bag: Jimmy Choo
LOOK 2
Trench coat: Primark
Total look: Mimi a La Mer
Shoes: Bocca
Ring: Voodoo Jewels
Bag: Halìte
LOOK 3
Dress: Twinset
Earrings: Marco de Vincenzo
Eco fur: Think B
Shoes: Kalliste
Ring: Voodoo Jewels