Nella serie “Mare Fuori” di Carmine Elia, in onda su Rai2, è la zingara Naditza; nella recente co-produzione Rai Fiction-Anele “Carla”, l’abbiamo vista interpretare la ballerina Anita: Valentina Romani dà il meglio di sé, motivata dell’entusiasmo e l’importanza di rappresentare sullo schermo personaggi che comunicano messaggi potenti, vite di figure iconiche e personaggi in continua ricerca di se stessi.
In attesa di ritrovarla anche nella terza stagione de “La porta rossa”, abbiamo chiesto a Valentina i dettagli sullo sviluppo dei suoi personaggi, così diversi tra loro, eppure tutti così radicati nel suo cuore, tutti così “su misura”, come piace a lei. In un flusso di ispirazioni continue sottilmente offerte dai suoi cinque sensi e da quello che del nostro mondo complicato riescono a captare ed elaborare.
Qual è il tuo primo ricordo legato al cinema?
Il mio primo ricordo legato al cinema sono i film della Disney, da “Cenerentola” a la “Carica dei 101”, film che hanno segnato la mia infanzia.
Abbiamo recentemente visto “Carla”, il film-omaggio all’étoile Carla Fracci, un progetto ambizioso di cui fai parte. Qual è stata la tua prima impressione quando ne hai letto la sceneggiatura e la prima domanda che hai rivolto al regista e a te stessa?
Prendere parte ad un progetto così ambizioso come “Carla” è stato per me un grande onore; sentivo di avere non solo la possibilità di unire due grandi passioni, quella per la danza e quella per la recitazione, ma anche l’opportunità di raccontare la vita di un’icona di femminilità, eleganza, sportività. Ricordo che al momento della lettura pensai che Anita non avesse un carattere simpatico, e insieme ad Emanuele Imbucci, il regista, a cui mi sono completamente affidata, abbiamo deciso di darle il realismo che un carattere così deve avere; per Anita il fine giustifica sempre i mezzi, ha degli obiettivi e vuole raggiungerli a tutti i costi.
“…abbiamo deciso di darle il realismo che un carattere così deve avere…”
Interpreti la ballerina Anita, una ragazza determinata, testarda, in competizione con Carla verso un obiettivo comune, il successo. Qual è stato il tuo approccio al personaggio, e quanto c’è di te in lei?
Durante lo studio del personaggio tenevo sempre a mente il fatto che Anita non dovesse starmi necessariamente simpatica; a volte dobbiamo accettare che i personaggi a cui diamo vita non si muovono nel mondo esattamente come faremmo noi e probabilmente questo è uno dei lati più belli del mestiere. Per quanto mi riguarda però, non mi sento di giudicarla; la competizione se intesa nella giusta misura, è sana.
Tu stessa hai studiato danza in passato: com’è stato rispolverare body, scarpette e tecnica?
La danza ha sempre fatto parte della mia vita, è un mondo a cui sono legatissima; ho praticato danza classica per quasi tredici anni e forse un po’ ho sempre sperato che sarebbe arrivato il momento di ritirare fuori le mie cose. Le punte sono state ovviamente la parte più difficile, ho dovuto riprendere dimestichezza con delle scarpette non proprio comodissime!
Sono da poco terminate le riprese di un altro tuo progetto di successo, la terza stagione de “La porta rossa”. Com’è stato ritornare sul set e riprendere il filo di una storia amatissima e attesissima? Cosa dobbiamo aspettarci da questo capitolo 3?
“La porta rossa” è un progetto a cui mi sento profondamente legata. Amo Trieste, la cornice che viene data alla storia che raccontiamo. Vanessa è uno dei personaggi più difficili che finora mi sono trovata ad interpretare. Racconta il disagio della crescita, di pari passo con la difficoltà di scoprire di avere un dono straordinario, quello di essere una medium. Non posso anticiparvi nulla sulla terza stagione, ma posso garantirvi che non ne rimarrete delusi. La scrittura (sempre a cura di Sofia Assirelli e Giampiero Rigosi) è realisticamente vincente.
Come descriveresti “La porta rossa 3” in una sola parola?
Magnetica.
Ti abbiamo ritrovata in “Mare Fuori” di Carmine Elia per la seconda stagione, il cui ultimo episodio andrà in onda su Rai2 il 22 dicembre. Il tuo personaggio, Naditza, è una zingara con l’orecchio assoluto. Qual è stata la tua tecnica di preparazione e interpretazione di questo personaggio così dettagliatamente caratterizzato e lontano da te?
Naditza è amore puro.
Un fiume in piena a caccia di sentimenti ed emozioni, un personaggio in continua ricerca di sé stessa. La sua fame di vita, il suo grande coraggio e la sua spavalda autenticità sono tra le caratteristiche centrali della sua persona. Ho voluto dare questo a Naditza, la possibilità di essere sé stessa senza freni. La possibilità di avere un’occasione per guardarsi allo specchio senza giudizio. Naditza infatti è un personaggio che si porta appresso un messaggio importante, soprattutto per le donne; in un mondo spesso avverso e complicato; assecondare i nostri sentimenti e le nostre volontà ci rende libere. Naditza sa bene cosa vuole e si butta a capofitto quando vede la possibilità di ottenerlo. Il primo scoglio che ho dovuto superare è stato il napoletano, lingua che ho potuto esplorare grazie ai colleghi presenti sul set; senza di loro non sarebbe stato possibile dare voce a Naditza. Per il resto mi sono affidata ai registi, Carmine Elia nella prima stagione e Milena Cocozza e Ivan Silvestrini nella seconda. Naditza ha bisogno di realismo, è come Trilli di “Peter Pan”, mi diceva sempre Carmine.
“…in un mondo spesso avverso e complicato; assecondare i nostri sentimenti e le nostre volontà ci rende libere”.
Lavori nel cinema e nelle serie tv: che differenza c’è e come cambia il tuo approccio a questi due tipi di produzioni? Dove ti senti più “a casa”?
Il cinema, come la televisione e il teatro sono delle potentissime forme di comunicazione. È difficile riuscire a scegliere il campo migliore, alla fine ciò che conta è quello che hai da dire, le storie che racconti. Se un personaggio è bello e lo senti su misura per te, che sia cinema teatro o tv, lo sposi.
Qual è stato l’incontro cinematografico più significativo della tua carriera, finora?
Direi quello con Lino Guanciale. Lino è un attore straordinario e una persona da cui imparare moltissimo anche da un punto di vista umano, è generoso e professionale. Tra le cose che più stimo di Lino c’è il suo profondissimo amore per la cultura e l’Arte e il suo costante impegno in tutto ciò che fa.
Chi o cosa ti ispira sul lavoro, ma anche nella vita di tutti i giorni?
Mi lascio ispirare da quello che riescono a vedere i miei occhi e a sentire le mie mani, il mondo è un posto davvero difficile da guardare e essere degli osservatori attenti ci consente di scoprirne continuamente lati meravigliosi e in continuo contrasto.
“Mi lascio ispirare da quello che riescono a vedere i miei occhi e a sentire le mie mani…”
Un personaggio di un film o serie TV che ti piacerebbe avere come amico?
Ironman!
Un epic fail sul set?
Uno dei più divertenti riguarda uno dei primi progetti a cui presi parte; “Questo è il mio paese”, ricordo che in una scena entrai con il pettine incastrato tra i capelli senza accorgermene!
Il tuo must have sul set?
Il divertimento vale?
Cosa significa per te “sentirsi a proprio agio nella propria pelle”?
Credo che abbia a che fare con la capacità di ascoltarsi nel profondo. Sentire quello che il tuo corpo e la tua anima ti dicono e assecondarlo senza giudizio, a mio avviso, è il modo più sincero che esista per poter dire di essere sé stessi.
“Credo che abbia a che fare con la capacità di ascoltarsi nel profondo”.
Qual è la cosa più coraggiosa che tu abbia mai fatto?
Voltaire diceva: la più coraggiosa decisione che puoi prendere ogni giorno è di essere di buon umore.
Credo che questo sia un punto di partenza fondamentale; l’accoglienza di un’anima aperta e libera invita a nozze bellezze e soddisfazioni.
Di cosa hai paura?
Le mie paure sono tantissime ma la più concreta è l’ornitofobia, ho paura dei volatili da sempre. Per il resto, il buio.
La tua isola felice?
La mia casa.
La tua torta preferita?
Torta? Marron glacé tutta la vita!
Photos and Video by Johnny Carrano.
Makeup & Hair by Carlotta Badiali.
Location: Vivai Mari.
LOOK 1
Dress: Vivetta
Shoes: Vivetta
Coat: Red Valentino
LOOK 2
Total look: Red Valentino
Shoes: Vivetta
LOOK 3
Total look: Red Valentino
Shoes: Vivetta