Siamo tornati su Isla Nublar per quella che potrebbe essere l’ultima volta!
La saga inizia finalmente a prendere forma e, per quanto avrebbero potuto fare molto meglio, non sembra portare in una direzione poi così tanto brutta.
Ecco la nostra recensione di “Jurassic World – Il regno distrutto”!
Titolo
Jurassic World – Il regno distrutto
Dietro e Davanti alla Cinepresa
La moda degli ultimi anni di ridare vita ad un vecchio franchise con una nuova trilogia assegnando il secondo film ad un regista diverso (come nel caso di Star Wars, dove il settimo e il nono capitolo vedono J.J. Abrams alla regia mentre “Star Wars: Gli ultimi Jedi” è di Rian Johnson) è stata seguita anche dalla Universal per continuare le avventure all’interno del Jurassic Park.
E infatti dopo il primo “Jurassic World” diretto da Colin Trevorrow, “Jurassic World – Il regno distrutto” vede alla regia Juan Antonio Bayona, regista spagnolo con pochi film alle spalle ma internazionalmente apprezzato.
Allievo di Guillermo Del Toro (con cui ha co-prodotto il suo primo lungometraggio “The Orphanage”), Bayona ha già dimostrato di saper gestire grandi creature e il loro rapporto con gli umani, anche col suo ultimo lavoro, “Sette minuti dopo la mezzanotte”, una piccola perla assolutamente da vedere.
A vivere le avventure su Isla Nublar ritroviamo i protagonisti del primo Jurassic World, Chris Pratt e Bryce Dallas Howard (che ricordiamo non essere Jessica Chastain), e diverse new entry importanti: James Cromwell (“Il miglio verde”, “Babe, maialino coraggioso”), Toby Jones (“La talpa”, “Captain America: The Winter Soldier”) e una delle attrici preferite di Bayona, la grandissima Geraldine Chaplin (“Il dottor Zivago”).
New entry che in realtà è la più “old entry” che ci possa essere è Jeff Goldblum che ritorna a vestire i panni di Ian Malcolm per la prima volta dopo il secondo film “Il mondo perduto – Jurassic Park”.
Chi Scrive
Alla sceneggiatura troviamo Colin Trevorrow e Derek Connolly, già autori del primo capitolo e buona coppia creativa (hanno lavorato insieme anche al primo successo di Trevorrow “Safety Not Guaranteed”).
Trevorrow continua quindi la sua visione del proseguimento del franchise giurassico, mentre Connolly porta la sua esperienza e bravura nello scrivere colossal e monster movie (suo anche il recente “Kong: Skull Island”).
Cosa c’è da sapere (NO SPOILER)
“Jurassic World – Il regno distrutto” arriva tre anni dopo il primo Jurassic World, sia come data di uscita che come trama.
Il risveglio di un vulcano che potrebbe spazzare via tutti i dinosauri rimasti ci riporta su Isla Nublar per cercare di salvarne il più possibile, e come al solito non fila proprio tutto liscio.
Jurassic Park non ha mai avuto picchi di novità narrativa fra un film e l’altro, e anche questo non osa più di tanto, solcando strade già battute precedentemente: dalle cospirazioni vecchia scuola alle mutazioni genetiche simbolo di questo nuovo arco, dall’Indominus Rex all’Indoraptor di questo film.
Rispetto agli altri film però si percepisce la volontà di voler esplorare parti mai toccate negli altri film, prima su tutte il rapporto uomo-dinosauro. Anche grazie al Velociraptor Blue si ha una percezione diversa dei dinosauri, che non sono più attrazioni di un parco o bestie feroci di cui avere paura (a parte il T-Rex, lui desta sempre un po’ di terrore) o semplicemente esperimenti di laboratorio, ma vengono riconosciuti come animali veri e propri. Animali che bisogna salvare dall’estinzione, che hanno bisogno di cure e di attenzioni, che ormai fanno parte della vita di più generazioni abituate al ritorno in vita dei giganti di un tempo.
Il film in sé non è assolutamente privo di difetti, anzi, ma c’è da riconoscergli questa volontà di far evolvere un franchise con molte potenzialità raramente sfruttate. Potenzialità di cui è stata solo grattata la superficie per ora, ma è già qualcosa.
Di cosa avrete bisogno
Per la prima volta ci sarebbe bisogno di riguardare il film precedente, non tanto per ripassare le nozioni (fanta)scientifiche ma perché la storia continua realmente da un film all’altro, rendendo Jurassic Park finalmente una vera e propria saga. Non solo i personaggi ma anche i temi e la trama seguono una storia ben precisa spalancando la porta al terzo episodio del 2021 che concluderà la trilogia di Jurassic World.
Cosa dicono
Jeff Goldblum: “Il mio agente un giorno mi ha chiamato dicendomi: ‘Abbiamo ricevuto una telefonata dai produttori del film. Hanno scritto una parte per te!‘. Ecco quello che è successo. In che condizioni ero? Ovviamente ero entusiasta. Sono un fan di J. A. Bayona. Ho visto “The Orphanage” la prima settimana che era uscito al cinema“.
E raccontando com’è stato il tornare nei panni di Ian Malcolm: “Incantevole. Ricordo ancora con affetto il tempo trascorso a lavorare con Steven Spielberg e il cast dei due film. Le persone sembrano entusiaste del mio personaggio e non volevo deludere nessuno. Sono felice di aver avuto un’altra possibilità“.
In un’intervista con Total Film, il regista Colin Trevorrow ha confermato che il terzo film tornerà alle origini di Jurassic Park: “Non vedo l’ora, nel terzo film, di tornare un po’ alla natura paleontologica di tutto questo, con animali selvaggi, veri dinosauri.” Trevorrow ha aggiunto poi che l’Indoraptor che vediamo in “Jurassic World – Il regno distrutto” sarà l’ultimo mostro ibrido che vedremo nel franchise.
Un’ultima cosa…
Fra le tante colonne sonore entrate nella storia della coppia Spielberg-Williams quella di Jurassic Park ha un posto d’onore, e andare a toccare una pietra miliare del genere è sempre molto rischioso. Per fortuna Michael Giacchino, già autore delle musiche del primo Jurassic World, è uno degli studenti migliori della “scuola Williams” e ha dimostrato ancora una volta di saper creare un’ottima colonna sonora originale riuscendo ad omaggiare ed utilizzare i leitmotiv storici. Dopotutto non sono dinosauri senza il “PAPAPAAPAPAAAA”.
Voto su 5 Scimmie: