Abbiamo incontrato Kassandra qualche tempo fa a Silver Lake, Los Angeles, e quello che ci ha colpito immediatamente è stato il suo amore per la recitazione, e il suo entusiasmo nel raccontare com’è nato questa passione, nonostante i momenti difficili come essere lontani dalla propria famiglia e casa in Australia. L’attrice, nata a Adelaide, si è unita al cast di “UnReal” per la terza stagione, la rivoluzionaria serie TV su come i reality show modellino la nostra società.
Scoprite tutto sulla sua esperienza sul set, la differenza tra produzioni americane e australiane e altre curiosità come un epic fail sul lavoro e il suo film preferito!
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Come ti trovi a Los Angeles? Vivi qui ora, giusto?
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Sì, mi sono trasferita qui dall’Australia, sono venuta per alcuni lavori e ora invece ho un appartamento mio, diciamo che sono qui in pianta stabile al momento.
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Cosa ti ha fatto desiderare diventare un’attrice?
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Da bambina non volevo fare l’attrice o cose simili. Poi ho preso delle lezioni di recitazione a scuola, cose normali insomma. Ovviamente è stato molto divertente, ma non pensavo che avrei potuto farlo come lavoro. Poi ho finito il liceo, e in quel momento ho iniziato a prendere la cosa un po’ più seriamente, ho capito quanto mi piacesse e che non volevo fare altro.
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Chi ti ha ispirato di più durante la tua carriera e vita?
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Mia nonna. Mia nonna è stata una delle mie più grandi ispirazioni, proprio come persona. Ha insegnato il ruolo delle donne nella storia per oltre 40 anni, è stata la mia più grande figura di riferimento, in tutta la mia vita.
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Qual è la cosa più bella della recitazione, e quale invece la più difficile?
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La cosa più bella è la narrazione e il poter essere una piccola parte di una produzione dove tutti sono così bravi nei loro diversi ruoli e dove si uniscono per dar vita a un piccolo capolavoro. Questo lo trovo davvero interessante. Ed è bello poter interpretare altri personaggi e altre persone, e sentirsi come se fossi loro, direi che per me questa è la parte più bella. La parte più difficile è stare lontano dalla famiglia e dagli amici. Penso che questa sia la parte difficile, in questo settore come in molte altre industrie in cui devi viaggiare per lavoro. Stare lontano dalla famiglia spesso significa che stai lavorando, il che è fantastico! Ma significa anche che la tua famiglia e i tuoi amici sono spesso in un altro paese.
“…è bello poter interpretare altri personaggi e altre persone, e sentirsi come se fossi loro”.
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La terza stagione di “UnReal” è da poco finita. Com’è stato entrare in una serie tv alla sua terza stagione?
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Era la prima volta che entravo a far parte di una serie tv che avevo già visto in precedenza. Spesso con i film si tratta della prima volta in cui vengono realizzati, quindi non hai idea di come possano essere.
Quindi eri una fan…
Sì, avevo visto le prime due stagioni, è stato bello arrivare e pensare “Oh, questi sono i set che ho visto, questi sono i personaggi che conosco”. È stato molto divertente.
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In che modo ritieni che show come “UnReal” stiano plasmando lo schermo oggigiorno?
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Penso che con “UnReal” si stiano abbattendo molte barriere, e questo è meraviglioso. È una serie tv su un reality show, che è la prima del suo genere, ovvero una sceneggiatura basata su una serie tv senza sceneggiatura, penso che sia qualcosa di completamente nuovo e diverso. I personaggi sono audaci e impenitenti, sono molto reali, schietti e onesti, di così non se ne vedono molti ai nostri giorni. Come queste due donne forti che dicono quello che vogliono fare e che non sono perfette, sono viziate e sfaccettate. Penso che sia questo a far funzionare la serie tv.
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Come hai lavorato sul tuo personaggio?
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Ho lavorato sull’accento americano, o perlomeno ho dovuto assicurarmi di sembrare perlomeno americana per non scivolare e dire qualcosa di australiano.
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Recitando sia in Australia che in America, noti differenze nelle varie produzioni?
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Penso di sì. Penso che la grande differenza tra il mio ultimo lavoro in Australia e “UnReal” è che prima ero in uno show chiamato “Home and Away”, che era una sorta di soap-opera, quindi si girano velocemente nolti episodi. Mentre in show come ” UnReal “, ci sono solo dieci episodi per stagione. È più lento e c’è più tempo, e questo lo trovo migliore. Parlo proprio di ritmo!
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E come è andata con il cast?
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È stato davvero adorabile.
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Quale è il tuo posto preferito qui a Los Angeles? E quale in Australia?
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Il mio posto preferito? Oddio, è difficile. Dell’Australia adoro la campagna, quello è il mio posto preferito! Ad un paio d’ore da New South Wales c’è una piccola città chiamata Kangaroo Valley, che adoro. E qui a LA sono andata a Malibu per la prima volta non molto tempo fa ed è stato piuttosto speciale! Potrebbe essere quello.
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Cosa c’è nel futuro di Kassandra?
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“UnReal” è finito da poco e sono appena tornata da un viaggio da casa, quindi vedremo cosa accadrà.
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Sogni di interpretare un personaggio in particolare?
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Mi piacerebbe interpretarne moltissimi, e ci sono tanti personaggi che vorrei vedere sullo schermo.
Fare un lavoro incentrato sulla caratterizzazione dei personaggi sarebbe fantastico.
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Qual è il tuo più grande obiettivo come attrice?
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Il mio più grande obiettivo è quello di fare lavori di cui andare fiera e sentirmi appagata.
“Il mio più grande obiettivo è quello di fare lavori di cui andare fiera”.
Must have sul set:Probabilmente solo il mio copione, così non mi dimentico le battute!
Superpotere:I superpoteri sono difficili, perché penso che in tutti vi siano pro e contro. Probabilmente volerei, per riuscire ad andare ovunque velocemente e senza dover guidare! Niente traffico, ci voli sopra… “Byeeee”!
Epic fail sul lavoro:Oddio! Il mio più grande fallimento sul lavoro è stato in tutti i piccoli lavori che ho dovuto fare tra quelli di recitazione. Quando avevo circa 19 anni avevo 3 lavori diversi, ce la stavo davvero mettendo tutta, ed ero pessima in tutti. Mi svegliavo la mattina per fare un lavoro da barista e aprire il coffee shop. Mi sono cadute un sacco di cose, direi che non faceva per me. Poi sono andata in un asilo per l’infanzia e mi occupavo dei bambini. E non mi piaceva proprio cambiare pannolini, cercavo di evitarlo durante quel periodo. Direi che non è andata molto bene! E poi ho lavorato in un night-club e l’ho odiato. Quindi, si spera che questi siano i miei più grandi fallimenti!
Accento preferito: Oh, penso che dovrei dire quello Italiano, ecco [ride].
Parola preferita: Dico “yacks” piuttosto spesso. Per esempio “Sono caduta dalla scale” “Oh, yacks!”
Film preferito, da bambina e adesso:Il mio film preferito da bambina era “Il re leone” anche se mandavo avanti la parte in cui Mufasa cade, penso sia troppo triste. E ora, il mio film preferito… Non sono molto recenti, ma adoro tutti i film di “Harry Potter”, li adoro!
Ho letto i libri per la prima volta quando avevo circa 11 anni. E poi sono usciti tutti i film e avevo la stessa età dei personaggi, quindi l’ho trovato davvero speciale. Sono andata alla Universal qui ad LA, dove c’è il mondo di Harry Potter, è davvero bello.
Citazione preferita:“Ciò che è destinato a te troverà il modo di raggiungerti”. Toglie il peso dalla maggior parte delle situazioni.
L’ultimo Binge-watch:Ho guardato l’intera serie di “Friends”, non l’avevo mai vista e ho iniziato dal primo episodio della prima stagione per poi guardarla tutta. Ero sempre quella che diceva “Non ho ancora visto ‘Friends’” e la gente mi guardava disgustata e diceva “Yacks, devi vederlo” [ride].
Cosa hai già spuntato dalla tua Lista dei Desideri: Avere un cane, questo è sempre stato in cima alla lista dei miei desideri. Avere un cane, e ora ne ho uno! Compie sei anni a luglio, è ancora in Australia, se ne occupa la mia famiglia.
Ti manca?
Sì, e penso che sia il miglior cane che sia mai esistito.
La cosa più bella mentre giravi “Unreal”:Ha nevicato mentre stavamo girando, e in Australia non ne vedi molta di neve a meno che tu non la vada proprio a cercare.
Photos and Video by Johnny Carrano.
Makeup by Paul Blanch at Opus Beauty using NARS Cosmetics.