In occasione della prima edizione del FeST, il Festival delle Serie TV che si è tenuto a Milano, abbiamo visto in anteprima italiana i primi episodi di “Kidding”, la serie TV che ha riportato sul piccolo schermo Jim Carrey.
Titolo
“Kidding”.
Scheda Tecnica
La prima stagione è composta da 10 episodi dalla durata di 30 minuti, trasmessa negli Stati Uniti su Showtime dal 9 settembre 2018 e in Italia su Sky Atlantic dal 7 novembre. È stata già rinnovata per una seconda stagione.
Davanti alla Cinepresa
Protagonista indiscusso della serie è Jim Carrey, che dimostra ancora una volta di essere molto più della maschera per cui lo conoscono in molti. La sua profondità e la sua innata espressività rendono i suoi personaggi complessi, con molte sfaccettature e subito interessanti. Il suo personaggio in “Kidding” rimane in un limbo tragicomico che ci fa empatizzare con lui affrontando insieme il trauma e la voglia di rialzarsi.
Intorno a Carrey un cast importante con Catherine Keener (“Soldado”, “Essere John Malkovich”), Frank Langella (“Dracula”, “Captain Fantastic”) e Judy Geer (“Driven”, “Arrested Development”).
Chi Scrive
L’apice drammatico di Jim Carrey è stato in “Se mi lasci ti cancello”, film che ha ufficializzato la sua bravura drammatica, scritto e diretto da Michel Gondry grazie al quale ha vinto anche l’Oscar alla miglior sceneggiatura originale.
E proprio Gondry dirige e scrive “Kidding”, mostrando ancora una volta quel lato di Carrey che solo lui era riuscito e riesce tuttora ad utilizzare così bene.
Cosa c’è da sapere (NO SPOILER)
“Kidding” è incentrato sulla vita di Jeff Piccirillo, famoso presentatore televisivo della TV per bambini conosciuto col nome di Mr. Pickles (ovvero Signor Cetriolino) dall’acconciatura interessante, che deve però affrontare unaterribile tragedia familiare.
La sua personalità televisiva negli anni è diventata la parte principale del suo carattere, e l’animo gentile e naif di Mr. Pickels non è in grado di superare un trauma del genere. Al limite del crollo psichico con le due personalità che si ritrovano a scontrarsi, Jeff non può nemmeno far affidamento sulla propria famiglia, che gestisce anche il suo multimilionario branding. Lo scindere persona e personaggio è difficile anche per loro, che si ritrovano a dover scegliere fra salvare Jeff o l’impero televisivo che hanno creato.
Di cosa avrete bisogno
Per goderselo al meglio bisogna allontanarsi dall’immagine di Jim Carrey che hanno in molti, e per questo guardarsi “Se mi lasci ti cancello” potrebbe aiutare.
Per quanto sia una serie tragicomica e quindi faccia effettivamente ridere in diversi momenti, l’intensità e la gravità della situazione sono da comprendere a pieno per poter apprezzare la bellezza di “Kidding”.
Cosa dicono
“Kidding” arriva anche in un momento particolare della vita e della carriera di Jim Carrey: dopo un periodo in cui sembrava avesse perso il sorriso, e dopo l’intenso documentario “Jim & Andy” (tecnicamente “Jim & Andy: The Great Beyond – Featuring a Very Special, Contractually Obligated Mention of Tony Clifton”) presentato a Venezia 74, in cui parlando di Andy Kaufman trapelavano commenti che potevano benissimo adattarsi anche allo stesso Jim Carrey. E questa serie TV rappresenta ancora una volta il volere dell’attore di staccarsi dalla sua vecchia maschera per poter dimostrare di essere molto di più:
“Finalmente sono solo e soltanto Jim Carrey. Non più ho maschere. Sono così anche sui social dove non mi presento come attore, ma come scultore e pittore. Basta anche con i ritratti dell’anima torturata di un uomo che voleva andare contro una certa Hollywood serializzata. Poi, ovviamente, recito perché bisogna lavorare”.
E in certo senso autobiografico sembra anche “Kidding”, con questo scontro fra persona e personaggio che ben viene descritto sempre dall’attore: “Fare l’attore è un gioco pericoloso e ingannevole, vivi altre vite, perdi la tua. Il distacco mi è servito a crescere come persona e anche come interprete. La fama ti toglie molte consapevolezze, ti avvolge in una nebbia. In passato spesso erano i miei personaggi a impadronirsi della mia vita più vera.”
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