A Londra, presso il Sundance Film Festival, abbiamo avuto l’opportunità di vedere “Late Night”, produzione Amazon Studios, una commedia brillante incentrata sulle difficoltà incontrate sul posto di lavoro, dove una famosa presentatrice di Late Show (Emma Thompson) che fatica a tenere il passo con i tempi assume la sua prima scrittrice donna (interpretata da Mindy Kaling), rendendola l’unica donna in un team interamente al maschile.
Titolo: Late Night
Dietro e davanti la cinepresa:
Davanti alla cinepresa (letteralmente), e dietro la scrivania del suo Late Show, troviamo una frizzante Emma Thompson, più scoppiettante che mai. Thompson si immerge completamente in un ruolo che riesce a trasmettere le sue abilità nel far ridere, ma anche la sua capacità di interpretare un personaggio che mostra “due volti” diversi, passando dalla britannica e sofisticata presentatrice al boss da incubo, misogino e disinteressato, non appena la telecamera si spegne.
Eppure, Thompson riesce davvero a trasmetterci l’essenza del “late show”, avendo tutto il carisma necessario per dare tridimensionalità al ruolo e rendendolo credibile, dando così vita e consistenza al personaggio di Katherine.
Sia davanti che dietro la telecamera inoltre troviamo Mindy Kaling, al suo debutto sul grande schermo come scriptwriter e che vediamo anche nel ruolo di co-protagonista, l’inesperta Molly, impiegata in una fabbrica chimica con il sogno di lavorare per il Late Night, che si troverà a lavorare accanto all’abrasiva Katherine di Emma Thompson. Molly è un personaggio fresco, una boccata d’aria in un ambiente interamente maschile, ma, come per ogni altro cambiamento, è necessario del tempo per adattarsi.
La performance potente e genuina di Mindy nei panni di Molly ha la capacità di far affezionare il pubblico alla protagonista fin dall’inizio, poiché affronta i problemi di petto e con un senso di onestà e meraviglia che rende il suo personaggio non solo amabile, ma qualcuno con cui è possibile immedesimarsi.
La regista, Nisha Ganatra (“Chutney Popcorn”), crea una commedia incentrata sulla crescita e sul cambiamento all’interno dell’ambito lavorativo, offrendo molti spunti di riflessione e riuscendo a carpire uno screenshot del mondo dell’entertaining 2.0, dei talk show nel 2019, mostrando con una certa leggerezza la differenza tra il modello di TV classico (alcuni potrebbero dire sorpassato) e la nuova era dell’engaging, dominata da YouTube e i social media.
“Late Night” è ispirato alla esperienza di Kaling come unica sceneggiatrice donna nel team di “The Office“.
Chi Scrive:
Mindy ha una certa familiarità con le difficoltà derivate dall’essere una figura professionale femminile in un ambiente come quello della comicità, che non è sempre attento ai diritti delle donne o dove molte cose sono “così e basta”, immutabili in un mondo che è da sempre stato scritto e dominato dagli uomini. Questo film è, infatti, ispirato dalla sua esperienza come unica sceneggiatrice donna nel team di “The Office” (per il quale ha ricevuto, nel 2010, una nomination ai Primetime Emmy per la miglior sceneggiatura in una serie comica). In questo modo, Mindy ha dato un punto di vista strettamente personale riguardo un lavoro più difficile di quanto si pensi, e soprattutto non sempre inclusivo, ma di cui non si parla ancora abbastanza.
Cosa c’è da sapere (NO SPOILER):
L’iconica presentatrice Katherine Newbury (interpretata da Emma Thompson) è un gigante nel suo campo: una figura rivoluzionaria e di classe, una leader, una presentatrice di successo e dalla personalità magnetica. Katherine è l’unica donna a gestire da anni un late show di successo, ma il suo personaggio dopo poco tempo risulta chiaramente meno “iconico” di quanto possa apparire inizialmente: è capricciosa, a volte brusca fino ad essere scortese e non apprezza (per essere gentili) le donne nel suo stesso ambiente di lavoro. Il suo team di scrittori è interamente maschile, e non è che interagisca davvero con loro. Ma quando gli ascolti del suo programma precipitano e Katherine è accusata di essere una “donna che odia le donne“, la presentatrice si trova a dover considerare improvvisamente la parità di genere, ed assume bruscamente Molly Patel (Mindy Kaling), una giovane senza esperienza, a volte maldestra e spesso troppo onesta.
Molly è una donna che ha lavorato in un impianto chimico in Pennsylvania, ma il cui lavoro dei sogni è da sempre lavorare all’interno del late show di Katherine, che la assume sorprendendo lo staff, la stampa e Molly stessa.
In un ambiente dominato dagli uomini, il film non nasconde a Molly il suo ruolo di “quota rosa” e il fatto che sia un tentativo di Katherine di dimostrare di non essere così misogina come la dipingono. Questo, tuttavia, non cambia necessariamente l’atteggiamento di Katherine nei confronti del suo pubblico e del suo staff.
Cosa dicono
“La cosa più bella dello scrivere questo film è che si tratta dell’unica esperienza che ho avuto in cui mi identifico completamente con le due protagoniste, non ce n’è una che sento più vicina dell’altra nonostante abbia interpretato uno dei personaggi.
Della mia giovinezza, ho questi ricordi dell’essere l’unica donna e l’unica persona di colore a scrivere in una sitcom televisiva, ero senza esperienza, terrorizzata dal fatto che avrei potutoessere licenziata – tutte quelle cose che ho potuto facilmente trasmettere a Molly perché erano ricordi ancora vividi per me”, ha dichiarato la sceneggiatrice e co-protagonista Mindy Kaling, in particolare per quanto riguarda la sua vicinanza ad entrambi i personaggi, che si legano alla sua esperienza personale seppur su piani diversi. Inoltre, il film è estremamente aperto riguardo le assunzioni basate sulla diversità, quella “quota” che deve essere riconosciuta da Katherine così da non essere etichettata a propria volta come “una nemica delle donne“. È un argomento delicato, ma il film è adamantino a riguardo, gestendo il tema con genuinità e rispetto.
Mindy è anche molto vicina a questo argomento, che ha affrontato nella stessa intervista: “Quello che mi piace del film è che chiama il ruolo di Molly con il suo nome, ovvero una quota, un’assunzione per la diversità. E penso che ci siano situazioni in cui ci siamo imbattuti in questo tipo di assunzione. Personalmente mi sono avvicinata allo staff di ‘The Office’ come parte dell’iniziativa sulla diversità della NBC, e ricordo di essermi sentita molto in imbarazzo – grata per l’opportunità che stavo ricevendo, ma imbarazzata per le altre persone che ne erano al corrente, perché non volevo che pensassero che quella era l’unica ragione per cui ero riuscita ad ottenere il ruolo.”
“…Si tratta dell’unica esperienza che ho avuto in cui mi identifico completamente con le due protagoniste”.
“A volte, non è saggio scegliere di essere completamente vulnerabili. Quello di cui si ha bisogno è un setaccio che permetta alle cose buone di passare, mentre quelle negative rimangono fuori. Devi porre i limiti giusti, così da poter essere autentico e onesto con le persone giuste. Ma personalmente non direi a nessuno, e men che meno alle donne, di entrare in un contesto ‘completamente e assolutamente senza difese’, perché non è realistico.” Questo quello che ha commentato Emma Thompson riguardo la situazione che si trova davanti il personaggio di Molly, e come il personaggio l’affronta, collegando i temi del film alla quotidianità.
Di Cosa Avrete Bisogno:
Riderete tantissimo, ma questo film possiede senza dubbio anche la capacità di far riflettere: è adamantino sulle sfide che essere una donna comporta anche nel 2019, specie se si è un’artista o se si godedi una certa esposizione mediatica, e mostra con umorismo (ma senza cercare di indorare la pillola) cosa significa essere all’interno di un posto di lavoro non sempre positivo.
Consigliamo, per godere appieno del film, di entrare in sala senza pregiudizi o preconcetti, per apprezzare appieno i messaggi e la narrativa del film: e con una buona ciotola di popcorn, che non guasta mai.
Un’ultima cosa…
Godetevi appieno “Late Night“: le sue battute, i momenti leggeri e, soprattutto, godetevi la sua onestà, perché è quello che ci ha colpito. Siamo certi che questo film sappia parlare alla quotidianità e alle difficoltà di ciascuno, indipendentemente dall’ambito lavorativo. Godetevi gli intrecci dei personaggi, ridete, lasciate che la recitazione (sempre convincente) vi trasporti in un mondo tra realtà e social media, e lasciate che vi faccia riflettere.