Le copertine sono il biglietto da visita di una rivista. Accattivanti, controverse, polemiche o celebrative, hanno posto l’accento su personaggi e avvenimenti del nostro secolo. Hanno cambiato volto e ci hanno fatto sognare, rendendo eterni momenti di vita passati alla storia.
Molti sono i personaggi o gli avvenimenti che si sono guadagnati negli ultimi decenni la copertina di un magazine, entrando con forza nell’immaginario collettivo e lasciando un segno indelebile nel tempo. Vogliamo proporvi le 10 copertine che hanno fatto storia divenendo testimoni cartacei dei cambiamenti del mondo.
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Copertine Iconiche
Life, August 1964
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La rivista americana fondata nel 1936 da Henry Luce (già fondatore di Time e più tardi di Sports Illustrated), decide di dedicare a febbraio un servizio a 4 quattro star emergenti del panorama musicale inglese, che si trovavano in America per il primo tour internazionale: i Beatles. I redattori non diedero troppa importanza al quartetto inglese. Anzi, li snobbarono. Si dovettero ricredere qualche mese dopo, quando i Beatles tornarono in America come la band più famosa al mondo. Fu così che Life “scaraventò” in copertina il quartetto con un’immagine firmata da John Dominis, famoso fotoreporter di guerra ed eventi sportivi che la rivista aveva assunto per documentare la Guerra di Corea, l’ascesa dei Kennedy in politica e i Giochi Olimpici.
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Copertine Iconiche
Glamour, August 1968
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Katiti Kironde diviene la prima donna di colore mai apparsa sulla copertina della rivista. La ragazza, 18enne studente di Harvard e figlia di un diplomatico dell’Uganda, vince con il massimo punteggio il contest “Glamour’s top 10 Best Dressed College Girls”. Sorridente e con indosso una camicia bianca, un foulard colorato e dei raffinati orecchini di perla, la ragazza è divenuta uno dei simboli dell’integrazione razziale in America. Nessuna donna nera prima di lei era mai apparsa nelle riviste femminili di moda dell’epoca. Ancora oggi, quello di Glamour rimane uno dei numeri più venduti di tutti i tempi.
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Copertine Iconiche
Life, August 1969
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La rivista dedica un numero speciale allo sbarco sulla luna avvenuto nel Luglio del ’69: To the Moon and Back. In copertina l’astronauta Buzz Aldrin fotografato da Neil Armstrong (che compare nella foto, riflesso sul casco di Aldrin) durante la prima passeggiata lunare della missione Apollo 11. La copertina di Life rimane ancora oggi una delle più celebri. Il costo attuale di questo numero della rivista va dai 15mila ai 50mila dollari.
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Copertine Iconiche
Rolling Stones, January 1981
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Nel dicembre del 1980 la rivista americana Rolling Stones affida a Annie Leibovitz, allora capo della fotografia, l’incarico di realizzare un servizio fotografico su John Lennon e Yoko Ono. Inizialmente l’idea era quella di ritrarre solamente l’ex Beatle ma il cantante insistette molto perché comparisse anche la compagna. Fu così che a Leibovitz venne in mente di fotografare i due completamente nudi. Non trovandosi però a proprio agio, Yoko decise di rimanere vestita. A restare nudo è John che, nella foto, si rannicchia affettuosamente accanto alla compagna. L’immagine non solo fa trasparire l’amore profondo che legava i due ma sarà anche l’ultima foto di Lennon. Il cantante infatti sarà assassinato soltanto qualche ora più tardi.
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Copertine Iconiche
National Geographic, June 1985
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La ragazza afgana fotografata da Steve McCurry e pubblicata apparsa sulla copertina di National Geographic divenne il simbolo delle guerre e dei conflitti afgani di quegli anni. Scattata in uno dei campi profughi di Peshawar, la foto ritrae Sharbat Gula, una ragazzina orfana di dodici anni, i cui occhi di ghiaccio fecero il giro del mondo. L’immagine fu inizialmente scartata dall’art director della rivista. Fu il direttore Bill Garrett che, accortosi della straordinaria potenza evocativa dell’immagine, decise di pubblicarla in copertina.
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Copertine Iconiche
Vogue US, November 1988
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Anna Wintour diventa capo di Vogue America. Con lei, Vogue avrebbe cambiato faccia per sempre. I primi piani vennero eliminati dalle copertine e presero piede foto a figura intera. Testimone di questo cambiamento fu la modella israeliana Michaela Bercu che la rivista “vestì” con jeans strappati e t-shirt di Christian Lacroix. Signore e signori, benvenuti nella nuova epoca Vogue.
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Copertine Iconiche
Vanity Fair, August 1991
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Demi Moore posa in copertina nuda e con il pancione. Se fino ad allora mostrare il corpo di una donna in gravidanza era considerato un taboo, l’attrice americana ruppe tutti gli schemi, mostrando fiera i cambiamenti (meravigliosi) della gravidanza. Un’altra piccola provocazione rivolta ai benpensanti americani che già avevano gridato allo scandalo dopo “Proposta Indecente”, in cui era apparsa al fianco di Robert Redford. La foto fece il giro del mondo e cambiò il modo di vedere e rappresentare il corpo femminile, facendo passare il messaggio che si può essere sexy anche quando si è incinte. Come Demi, anche Natalie Portman apparirà sulla copertina di Vanity Fair nuda e incinta, immortalata in tutto il suo splendore da Annie Leibovitz.
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Copertine Iconiche
People, September 1997
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Il 31 agosto del 1997 Lady Diana perde la vita in un incidente stradale a Parigi assieme al compagno Dodi Al-Fayed. Il 15 settembre, la rivista People dedica alla principessa un numero speciale. In copertina Diana appare sorridente con un diadema fra i capelli che le illumina il viso. Un modo per celebrare la bellezza iconica ed eterna della donna la cui tragica morte cambiò la storia della Gran Bretagna.
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Copertine Iconiche
The New Yorker, September 2001
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Dopo il tragico attentato che colpì l’America l’11 settembre del 2001, il New Yorker esce con una copertina total black dove si intravedono appena le sagome delle due torri che quella mattina collassarono nel cuore della Grande Mela e dove persero la vita migliaia di persone. Creata da Art Spiegelman e Françoise Mouly, la “non-immagine” diviene la rappresentazione perfetta del vuoto che il terribile attentato lasciò dietro di sé e di quelle vite strappate in pochi minuti. Per il New Yorker, non c’erano fotografie che potessero esprimere il dolore di una potenza mondiale che era stata spogliata della sua umanità.
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Copertine Iconiche
Vogue US, April 2008
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Si sa, le copertine della nota rivista americana sono tra le più attese al mondo. E quando la “Bibbia” dello stile nell’aprile del 2008 annunciò che un uomo di colore (il campione NBA LeBron James) sarebbe finito in copertina per la prima volta in 116 anni di storia del magazine, figuratevi l’entusiasmo dei lettori! Ma una volta pubblicato, le critiche non sono state quelle sperate. Nella cover, LeBron fa rimbalzare la palla da basket con una mano mentre con l’altra cinge la vita della modella brasiliana Giselle Bündchen. Nonostante Giselle appaia sorridente, molti accusarono il magazine di razzismo in quanto l’immagine sembra richiamare quella di King Kong mentre stringe una terrorizzata Fay Wray nella pellicola del 1933.