Godersi una serie TV affascinante, avvincente e dalla trama mozzafiato non implica necessariamente un impegno di anni, con centinaia di episodi da seguire o recuperare e nuove stagioni che si susseguono anno dopo anno. Certo, gli show più longevi hanno tempo di svilupparsi, di farsi amare al punto di diventare parte della nostra routine e, proprio come un moderno Pavlov, ci hanno insegnato di aspettare pazientemente i primi segni del rinnovo della nostra serie preferita per iniziare ad essere felici e assaporare un periodo pieno di nuove puntate che non mancheranno di farci sorridere grazie ad una trama intrigante, ma anche familiare e piena di ricordi. Il bello di serie TV come “Supernatural” (con le sue 14 serie e 294 episodi), l’amatissima “Grey’s Anatomy” (con i suoi 317 episodi) e “American Horror Story” (94 episodi che aumenteranno ancora, dal momento che la serie è stata rinnovata per almeno 2 stagioni) è che sono serie che amiamo e che abbiamo la certezza che non ci lasceranno a mani (e watch-list) vuote tanto presto. Ci sono, poi, serie TV che magari sono complete, come “The OC”, “Friends”, “Gossip Girl” e “Scrubs” ma che, sebbene per ora non abbiano in programma nuove stagioni, hanno una lunga lista di episodi che ci intratterranno per almeno un paio di mesi (ovviamente, questo ammesso che non cediamo ad un binge-watching compulsivo).
Ma non tutte le serie TV sono così.
Sì, alcune serie sono la controparte televisiva di un ristorante All You Can Eat: tutto è delizioso e, anche se ci si può stancare se si eccede o lo show diventare ripetitivo con il tempo, si è certi di trovare tanto materiale e tantissimi episodi con cui sfogarci. Tuttavia, c’è tutta un’altra area del vasto mondo della serialità in cui i programmi TV sono più simili a scatole di cioccolatini: ciascuna contiene solo pochi episodi, ma di solito sono confezionati magistralmente, deliziosi e arricchiti da quella dolceamara consapevolezza che tutte le cose belle finiscono, prima o poi.
In questo caso, sicuramente prima. Quindi, se siete amanti di quelle storie gustose, quelle che concentrano una grande trama in un breve periodo di tempo ed in cui ogni singolo episodio ci dà la sensazione d’essere come un cioccolatino in una scatola, se amate la sensazione di premere “prossimo episodio” e allo stesso tempo la odiate perché, in questo caso, rappresenta un crudele -1 in un conto alla rovescia troppo beve, questa è la lista delle migliori mini-serie che fa per voi.
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Orgoglio e Pregiudizio
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Questa serie è un must assoluto per tutti gli amanti di Jane Austen perchè, in soli 6 episodi, riesce ad arricchire la storia senza mai uscire dai binari già tracciati dal romanzo originale. Fedele al libro, con personaggi ben sviluppati e profondi, “Orgoglio e Pregiudizio” rappresenta uno dei primi grandi successi che, negli anni ’90, hanno consacrato Colin Firth alla scena internazonale ed è stato riconosciuto da diversi premi, da un BAFTA per Jennifer Ehle come Miglior attrice ad un Emmy per il Costum Design. Se amate il libro e il film del 2005, questa miniserie della BBC del 1995 è sempre un’ottima scelta per immergersi brevemente nel mondo di Elizabeth Bennett.
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Band of Brothers – Fratelli al Fronte
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Vincitrice di un Emmy e di un Golden Globe, oltre che co-prodotta da Stephen Spielberg e Tom Hanks, questa mini-serie ripercorre gli eventi della Seconda Guerra Mondiale e precisamente le vicissitudini della compagnia “Easy Company“, parte del cinquecentoseiesimo reggimento di fanteria Statunitense. I 10 episodi permettono alla sceneggiatura di ripercorrere le principali battaglie della Compagnia, dagli sbarchi aerei americani in Normandia, uno dei primi atterraggi prima del grande sbarco, alla resa del Giappone. Basato su storie reali, questa serie drammatica della HBO è uno dei più costosi drama mai realizzati e non mancherà di far riflettere il pubblico sugli orribili giorni della Guerra e sulle sue conseguenze.
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Nord e Sud
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Un altro straordinario lavoro della BBC: “Nord e Sud” segue la vita di Margaret Hale, una donna del sud dell’Inghilterra che si trova a doversi trasferire a nord con la sua famiglia. Un dramma storico che in soli 4 episodi incolla il pubblico allo schermo con personaggi realistici e intriganti (Margaret in particolare, che seguiamo da vicino durante i cambiamenti della sua vita e nelle difficoltà che affronta) e si dimostra un adattamento magistrale dell’originale romanzo d’epoca Vittoriana. La serie è stata votata come una delle migliori nel 2004, nonostrante la BBC inizialmente non si aspettasse un riscontro positivo: nonostante la mancanza una pubblicizzazione adeguata della serie, il pubblico l’ha grandemente apprezzata ed è, ad oggi, una delle più amate mini-serie storiche di sempre.
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The Night Manager
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Basata sull’omonimo romanzo e diretta da Susanne Bier, “The Night Manager” è una mini serie prodotta da BBC One che vede tra i protagonisti Tom Hiddleston, Hugh Laurie e Olivia Colman. Un manager di un hotel di lusso, che viene brillantemente interpretato da Hiddleston, viene reclutato da un agente segreto per fornire informazioni riguardo un trafficante d’armi. La trama è intrigante e ricca di suspense, fatta di azione e personaggi stratificati: un piccolo capolavoro tanto breve quanto intenso. Si tratta di una di quelle serie che mette a dura prova il nostro autocontrollo, in cui ci si deve costringere a non guardare tutti gli episodi in un colpo solo. Dunque, anche se ognuno dei 6 episodi fa venire voglia di urlare allo schermo grazie a cliffhanger e momenti di coinvolgimento unici e la trama trova il giusto spazio per essere esaustivamente spiegata nel tempo filmico senza lasciare nulla in sospeso, segretamente non possiamo che desiderare qualche episodio in più.
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Guerra e Pace
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Questo adattamento in sei parti di uno dei romanzi russi più classici di Tolstoj, e che rappresenta anche uno tra i suoi lavori più amati e sofferti, è un piccolo tesoro. Fedele alla natura corale del romanzo, la serie televisiva segue la vita di giovani uomini e donne nella società russa mentre l’esercito di Napoleone avanza verso i confini e la guerra si avvicina. Tra gli altri, possiamo notare Paul Dano nei panni del dolce e un po’ goffo Pierre Bezukohv, Lily James interpreta la giovane e ingenua Natasha e un affascinante James Norton ricopre il ruolo del principe Andrei, mentre Callum Turner interpreta il subdolo principe Anatole. Una mini-serie must per chi vuole godersi questa storia maestosa e che, anche se reticente ad affrontare direttamente la prosa di Tolstoj, desidera respirare l’atmosfera della Russia imperiale.
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BBC Sherlock
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Ogni stagione di questa serie TV è composta da tre episodi che, quando si è fortunati, è pressapoco anche lo stesso numero di anni che una stagione richiede per essere prodotta. Attualmente, “Sherlock” conta 13 episodi, suddivisi in quattro serie ambientate nella Londra moderna ed un episodio speciale ambientato in una ambientazione gotico-vittoriana che richiama i romanzi originali di Arthur Conan Doyle. La rivisitazione moderna di “Sherlock” prodotta dalla BBC è stata acclamata da pubblico e critica per i dialoghi incisivi e per i suoi personaggi (innalzando Benedict Cumberbatch e Martin Freeman come una delle versioni più amate di sempre del duo Sherlock/Watson), oltre che per la bellissima regia e la trama, ma è sicuramente una mini-serie che vi consigliamo di assaporare molto lentamente.
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The Kennedys
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Una mini-serie semi-biografica che ripercorre le vite e le difficoltà di una delle famiglie americane più importanti di tutti i tempi: i Kennedy, per lo più (ma non solo) conosciuti grazie al 35 ° Presidente degli Stati Uniti, John F. Kennedy (qui interpretato da Greg Kinnear), che ha detenuto il potere per due anni prima del suo assassinio nel 1963. “The Kennedys” è una serie confezionata meravigliosamente, con una trama ricca di dramma e suspense, tra il pubblico e il privato, e personaggi che vanno ben oltre la semplice glorificazione del passato e che non accettano essere un semplice “contorno” nella vita di JFK. Sebbene non sia del tutto fedele agli accadimenti reali e manchi di esplorare alcuni momenti della vita della famiglia, “The Kennedys” è un ottimo modo per immergersi nell mood della recente storia Americana, anche grazie al makeup and hair design, vincitori agli Emmy nel 2011.
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Alias Grace
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Di produzione Canadese, questa mini-serie in 6 parti ripercorre la storia di Grace Marks, una cameriera dalle origini irlandesi che fu accusata e imprigionata a metà dell’800 per l’omicidio del suo datore di lavoro, Thomas Kinnear. La serie TV vede Edward Holcroft nei panni del Dottor Simon Jordan, uno psicologo che desidera aiutare Grace (Sarah Gadon) a recuperare i suoi ricordi di ciò che successe il giorno del delitto per poter provare l’innocenza della ragazza. Un viaggio che ci porta attraverso il passato di Grace, dal suo arrivo sul suolo canadese fino alla sua vita come domestica, e attraverso la sua mente: la trama è straziante e intrigante allo stesso tempo, creando un perfetto mix di azione e forti emozioni. Un racconto che, siamo sicuri, vi terrà incollati allo schermo.
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Maniac
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La nuova mini-serie, diretta da Cary Joji Fukunaga e basata sull’omonima serie televisiva norvegese, è stata presentata quest’anno su Netflix e ha stupito il pubblico grazie alla sua trama e alla regia visionara di Fukunaga. “Maniac” vede Emma Stone nei panni di Annie, una paziente con un disordine Borderline della personalità, e Jonathan Hill nel ruolo di Owen, un potenziale paziente schizofrenico che accetta di partecipare ad un test che, in realtà, rappresenta il motore dell’intera trama. La serie è meravigliosamente realizzata, la scatola di cioccolatini perfetta ma con quel tocco di “follia” in più e, che in soli 10 episodi, ci fa desiderare di averne di più. Speriamo ci siano altre serie TV così in arrivo!
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The Red Tent
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“The Red Tent” è una breve mini-serie che mescola tradizione, storia antica e racconti quasi mitologici. Questo dramma semi-storico in 4 parti prodotto da Lifetime segue la storia di Dinah, la figura biblica e unica figlia di Giacobbe (interpretato da Iain Glen), attraverso il percorso difficile della sua vita, una donna sola che viaggia tra Canaan e l’Egitto in un mondo impregnato di mitologia. Rebecca Ferguson interpreta la protagonist Dinah, e il pubblico può abbandonarsi alla sua voce e a quella delle sue madri (le mogli di Giacobbe, che Dinah ama in maniera eguale nonostante la sua madre naturale sia Lea), lasciando che aprano una finestra su un tempo ormai perduto in cui le donne di Canaan adoravano segretamente idoli pagani e femminili, in contrapposizione al Dio degli uomini e il Pantheon egizio.
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Patrick Melrose
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“Patrick Melrose” è un dramma intenso, interpretato da una magnifica Jennifer Jason Leigh (nei panni di una madre apparentemente insensibile e con problemi di alcolismo) e da Benedict Cumberbatch nel ruolo del protagonista Patrick Melrose, mentre Hugo Weaving è David Melrose, il padre di Patrick. Lungi dall’essere di facile interpretazione, Patrick è un personaggio che Benedict rende fragile e dall’animo danneggiato, ma non melodrammatico, in un’interpretazione brillante e al contempo straziante che guida il pubblico attraverso la storia. La trama, adattata per lo schermo da David Nicholls, segue il romanzo semi-autobiografico di Edward St. Aubyn. Pur essendo una delle migliori e più avvincenti serie del 2018, le immagini forti e i temi delicati non sono sempre facili da gestire per lo spettatore, creando un senso di disagio e alienazione a volte schiacciante; ma ne vale la pena, ve lo possiamo assicurare.