È risaputo (purtroppo) che inserirsi nel mondo della moda è difficile, soprattutto se si è giovani, soprattutto se si è aspiranti designer che si vogliono imporre sulla scena come voci di un cambiamento.
In un settore dove chi arriva in alto sembra essersi dimenticato delle sue origini e percorso, ci si dovrebbe ricordare che “nuovo” non è sinonimo di diverso e/o sbagliato; questo termine infatti può anche presupporre un ritorno alle origini in chiave rivisitata ad esempio, o una serie di ispirazioni originali che, allo stesso tempo, rendono omaggio proprio a quei “grandi” che hanno percorso quella stessa strada prima di arrivare al successo.
Ed è proprio in questa energia creativa che risiede la forza dei nuovi brand, che reinterpretano la realtà attuale attraverso il loro stile e le loro idee, dando vita a creazioni che emozionano chi le guarda o indossa e che, più o meno volutamente, contribuiscono al cambiamento di un settore in costante movimento ed evoluzione.
Come per gli illustratori e gli artisti dunque, anche per i designer avere un proprio tratto è fondamentale: essere ben riconoscibili attraverso le proprie collezioni e fare in modo che esse rispecchino il carattere di chi le ha ideate è il primo passo per farsi strada nel mondo della moda, anche e soprattutto qui in Italia, culla di tanti stilisti passati poi alla storia.
Pur non essendo facile spiccare in questa “giungla”, ci sono dei nuovi talenti di stampo italiano che sono riusciti a spiccare con le loro idee e creazioni, meritandosi il titolo di “designer emergenti da tenere d’occhio”: ecco dunque 5 nomi che, con le loro caratteristiche uniche, stanno portando una ventata di novità nel panorama della moda. Da seguire ora, non ve ne pentirete!
NENSI DOJAKA
Nensi Dojaka nasce in Albania e si trasferisce a Londra per frequentare il London Collage of Fashion. Durante il suo ultimo anno di studio, nel 2017, fonda il suo brand di moda omonimo e, da quel momento, il suo percorso è stato contrassegnato da una crescita costante (complice anche un’uscita pubblica di Bella Hadid con uno dei suoi capi iconici). Il suo è uno stile femminile, con un’estetica che rimanda agli anni Novanta, lasciando che ad essere protagonista sia non tanto l’abito o chi lo indossa, quanto il rapporto tra i due. La designer ama giocare con i materiali, gli opposti e la decostruzione dei capi, che sono realizzati con materiali velati e di seta, suggerendo un’idea di femminilità quasi eterea anche se, al tempo stesso, le linee sono taglienti e marcate, di impatto. Un dualismo sicuramente difficile da ottenere, ma di una bellezza irresistibile. Oggi è impegnata nel nuovo progetto italiano di Alessandro Dell’Acqua (direttore creativo di N 21) e Tomorrow (società di go-to-market, sviluppo di produzione, marketing e distribuzione guidata da Stefano Martinetto) per la ricerca e sostegno dei giovani e talentosi nuovi designer. Il progetto ha debuttato durante la SS 2021: la collezione di Nensi Dojaka è ora ospitata nello show-room Garage Ventuno.
JORDANLUCA
Sembra una film, un racconto: un giovane italiano, Luca Marchetto, decide di lasciare tutte le sue certezze e di lanciarsi nel mondo della moda; dopo aver lavorato per alcuni tra i più illustri nomi del settore (come Lucio Costa, Castelbajac e Vivienne Westwood, di cui è stato assistente personale per sette anni), ad un evento conosce Jordan Bowen, un giovane inglese cresciuto con la cultura punk: tale incontro determina l’inizio di una nuova avventura per entrambi con la nascita del brand JordanLuca nel 2018. Entrambi si occupano della creazione creativa delle collezioni, pur essendo specializzati in mansioni diverse: Luca infatti è a capo della realizzazione “tecnica” del prodotto, mentre Jordan è responsabile del marketing. I tessuti che utilizzano sono partenopei o giapponesi e i designer credono molto nel “Made in Italy” e in un approccio ecosostenibile: il cashmere che utilizzano ad esempio, è riciclato da vecchi maglioni, mentre le loro zip sono in poliestere riciclato. Grazie al mix unico tra eleganza italiana e spensieratezza londinese, lavorano in sinergia per vestire una community internazionale, che non appartiene a nessun luogo.
FRANCESCO MURANO
Francesco Murano inizia i suoi studi artistici al liceo per poi dedicarsi all’ambito moda. Nel corso della sua carriera ha vinto svariati premi (tra i quali il Primo Premio e il Vogue Talent al concorso Milano Moda Graduate) facendosi notare fin da subito e, in particolare, dalla stilista personale di Beyoncé, Zerina Akers che, innamorata dei suoi abiti, se ne è fatta spedire alcuni per farli indossare alla sua cliente: il più iconico è sicuramente l’abito blazer grigio. La ricercatezza delle forme e i modelli per le sue collezioni si rifanno a motivi classici, barocchi e familiari (come ai ricordi della nonna sarta ad esempio), ispirandosi anche alle architetture storiche, oltre che gli intramontabili e iconici anni Ottanta.
ADĀMO
Classe 1984, Andrea Adamo si è fatto conoscere lavorando in alcuni dei più importanti brand di moda mondiali, da Elisabetta Franchi a Roberto Cavalli, fino a creare il proprio marchio con il suo stile, il suo essere. Il designer considera i capi come una seconda pelle, nella quale sentirsi a proprio agio e con la quale creare un legame, senza vergogna. Il suo brand gioca con il “nudo” e i suoi colori: per questo motivo infatti, utilizza il seamless, un tecnologia tessile che permette ai capi di non avere cuciture, di appoggiarsi alla pelle seguendo le sue forme in maniera armoniosa. Le sue ispirazioni nascono invece dalla società, da ciò che i suoi occhi da designer colgono. Proprio per questo, la sua collezione è libera da qualsiasi schema, evitando etichette come “femminile” o “maschile” per dar vita a indumenti genderless in cui tutti possano riconoscersi.
VALENTI
A volte le decisioni più folli sono quelle che ti portano a realizzarti al massimo delle tue potenzialità. Così Nicole Valenti, dopo due anni presso la facoltà di biotecnologie e una volta superato il test di ingresso a medicina, decide di mollare tutto e di iniziare a studiare moda. Nel febbraio 2018 lancia la prima linea del suo brand Valenti, ispirata dalle donne del Novecento e, in particolare, a quelle della sua famiglia. Anche il cinema, le canzoni, i salotti milanesi anni Ottanta e lo stile partenopeo, accuratamente mixato con quelli del momento, rientrano tra le ispirazioni della designer che, ad oggi, ha deciso di andare controtendenza, producendo capi solo su richiesta dei singoli clienti.