Le vostre menti stanno per esplodere, quindi allacciate le cinture e preparatevi per “Mother!”.
Non lasciatevi sviare dalle recensioni: andate a vederlo, osservate e poi pensateci su senza pregiudizi.
Come ha detto il regista Darren Aronofsky: “Guardare Mother! è un giro sulle montagne russe” emozionale e deve essere scoperto e guardato più volte per svelarne tutti gli strati. Presentato alla 74. Edizione della Mostra del Cinema di Venezia, il film ha decisamente sconvolto tutti, nel bene e nel male.
E forse era proprio questo l’intento di Aronofsky: di svegliare un po’ l’audience, di dare una scossa e, anche per questo, l’abbiamo amato. Non andremo troppo nei dettagli, ma è bene sapere come è stato creato questo film e come gli attori si sono approcciati ai loro ruoli, difficili ed intensi.
Il regista è famoso per essere uno che “si prende il suo tempo” per scrivere un film, tanto che gli sono serviti 10 anni per terminare “Black Swan”, mentre “Mother!” è stato scritto nell’urgenza del momento, in soli 5 giorni, come un flusso di coscienza di ispirazione Joyciana: “Penso che questo progetto sia frutto del vedere e vivere ciò che sta accadendo nel mondo e non poterci fare nulla. Avevo molta rabbia dentro di me, e volevo solo canalizzarle in una sola emozione, in una sola sensazione.”
Aronofsky non si nasconde, entro la fine di Mother! mostra il bisogno, l’urgenza di condividere le cose con gli altri. Pur sapendo che molti non l’avrebbero accettato, e a ragione, riguardo l’obiezione che il film fosse troppo disturbante ha risposto “leggete i giornali, leggeteli davvero e capite cosa sta succedendo”.
Due vincitori di Oscar, Javier Bardem e Jennifer Lawrence, Lui e Madre (Notare: non hanno dei “veri” nomi) si sono immediatamente uniti al progetto, addentrandosi, come hanno detto entrambi, nell’esperienza nuova di creare un film con un film; ad esempio hanno passato 3 mesi a provare chiusi in una casa a Brooklyn. Così hanno assimilato ogni singolo dettaglio dei loro personaggi e “coreografato” i movimenti con una telecamera.
Sul suo personaggio metaforico, Jennifer ha detto: “Era qualcosa di completamente diverso rispetto a ciò che ho fatto in passato, ma era anche un lato di me stessa con cui non ero in contatto e ancora non conoscevo davvero. Abbiamo speso 3 mesi per le prove ed ho scoperto una parte di me con cui Darren mi ha aiutato a mettermi in contatto. Sì, è stato difficile, è stato il ruolo in cui più ho dovuto mettere alla prova i miei limiti”.
Per quel che riguarda l’attore spagnolo, Javier ha commentato riguardo il suo personaggio “Ci sono molte letture del film, si può prendere quella che preferiamo, quella che più ci è vicina”.
La performance dei due attori è brillante, anche se non ci sorprende, così brillante che ad un certo punto ci si dimentica di loro come persone, vedendo solo ciò che rappresentano. Se dovessimo dire qualcosa, diremmo di prestare attenzione ad ogni dettaglio sin dall’inizio del film, nonostante alcune cose siano chiare solo dopo la seconda parte.
Dunque prendetevi il vostro tempo, guardatelo, sicuramente pensateci su poiché possiamo assicurarvi che qualsiasi persona ci vede qualcosa di diverso, e poi riguardatelo.