È mai veramente troppo tardi per innamorarsi? Per innamorarsi ancora una volta, l’ultima, e sentirsi vivi come se si avesse ancora tutta la vita davanti a sé? Jane Fonda e Robert Redford, sia come attori che come protagonisti del nuovo film di produzione Netflix “Our Souls at Night”, diretto da Ritesh Batra e tratto dal romanzo di Kent Haruf, ci insegnano che non si è mai vecchi abbastanza per provare emozioni uniche e bellissime, grazie alle quali si è ancora capaci di sperare. E di credere che tutto sia possibile.
“Our Souls at Night” narra la storia di Addie e Louis, due vicini di casa che, nonostante vivano a pochi passi l’uno dall’altra da molti anni, non si sono mai conosciuti in maniera profonda; fino al momento in cui Addie non decide di prendere l’iniziativa e di chiedere al suo silenzioso e riservato vicino di andare a dormire da lei per superare la notte, che si rivela essere difficile per entrambi a causa dei ricordi e della solitudine. I figli sono ormai grandi, lontani. Come se la loro solitudine potesse unirsi per trovare conforto reciproco.
Da una richiesta così semplice, seppur vista male dagli abitanti del Paese e dal figlio di Addie, nasce un sentimento di affetto profondo, reso tale anche grazie a Jamie, il nipote di Addie che, a causa di problemi in famiglia, viene portato dal padre a casa della nonna per qualche tempo. Con lui Addie e Louis sono capaci di intrecciare una relazione lontana dalle tecnologie e vicina invece al passato, come montare modellini di treno, giocare a baseball e andare in campeggio.
Addie e Louis affrontano insieme i rispettivi traumi, quel che gli hanno segnati, vivono speranze nuove e momenti che pensavano fosse ormai troppo tardi poter creare e condividere; come ha infatti dichiarato Jane Fonda in conferenza stampa :“L’amore migliora e aumenta invecchiando, perché si è più coraggiosi non avendo nulla da perdere o paura di chiedere. È stato molto interessante affrontare questo sentimento dal punto di vista di una donna anziana.”
Robert e Jane, che la sera della presentazione di “Our Souls at Night” alla Mostra del Cinema di Venezia hanno ritirato commossi il Leone d’Oro alla Carriera, hanno alle spalle tre film insieme ed entrambi ci tenevano a farne un ultimo prima delle fine della loro carriera: “Tra di noi c’è stata un’unione immediata, il nostro rapporto segue un ritmo naturale che non richiede parole o discussioni, ed è una sensazione che è rimasta tale in tutti i nostri film.” Ha dichiarato Robert guardando Jane con affetto e ammirazione.
Oltre all’amore, c’è spazio anche per altri discorsi: la capacità di sperare, sopratutto per i nuovi giovani che necessitano di occasioni di sviluppo (una di questa occasioni per i registi e produttori in erba è rappresentata dal Sundance, afferma Robert Redford) e di credere che sia possibile attuare dei cambiamenti, anche a livello politico e ambientale, partendo dalla necessità imprescindibile di educare i propri figli: è pensando a loro che dobbiamo agire con responsabilità e concederci come genitori delle seconde chance per amarli, perché nonostante tutto hanno sempre bisogno di una famiglia pronta a mettere da parte tutto per il loro bene.
Amore verso un uomo o una donna, verso i figli e i nipoti, verso gli amici di sempre e verso sé stessi: ogni sfaccettatura viene affrontata in questo film con una gran partecipazione emotiva da parte dei due attori protagonisti, che ci insegnano come si debba cogliere l’opportunità sempre, indipendentemente dall’età o dai pregiudizi, se questa ci si pone davanti: perché d’altronde, cos’altro è l’amore se non avere qualcuno a cui raccontare la propria giornata prima di andare a letto e con cui discutere di tutto, persino del tempo?