Per natura, l’umanità agogna di sapere cosa c’è oltre: non è solo un concetto di limiti fisici, di superare quello che ci viene imposto per soddisfare la nostra curiosità. No, è soprattutto una questione immateriale, che ha a che fare con l’eternità. Noi, esseri “finiti”, ricerchiamo l’infinito, sempre. Abbiamo sete di leggerezza, di immortalità, di immensità. Vogliamo bere alla fonte della giovinezza, forgiare la pietra filosofale, trovare il Sacro Graal: nello sfidare quel che è divino, dimostriamo di essere così incredibilmente mortali, imperfetti e per questo, straordinari.
Non ci è bastato categorizzare gli elementi in fuoco, acqua, terra e aria e tracciare una linea, o meglio, un orizzonte tra terreno e ultraterreno. Abbiamo forgiato il concetto di quintessenza: un quinto elemento, per l’appunto, per associarlo all’essenza del mondo celeste. Lo abbiamo chiamato anche etere, per la sua “natura” eterna e immutabile. I Greci pensavano addirittura che fosse l’aria superiore che respirassero gli dèi, in contrapposizione a quella inferiore di noi umani. Ma proprio perché siamo straordinariamente mortali, anche l’etere trova una contrapposizione utile per raccontare il nostro mondo: ecco allora che diventa calore, luce, fluido e vitalità.
Ci dà quasi l’impressione di poterlo toccare, respirare.
Lo vogliamo rendere nostro, bramiamo il potere che può darci anche se non lo sappiamo descrivere veramente.
Mi piace pensare quindi che tutto quello che riesce a farci sentire così, infiniti nel nostro essere finiti, possa essere etere: che, alla fine, è quello a cui auspichiamo nella nostra quotidianità, riuscire a trovare degli elementi che ci portino altrove, senza muoverci da qui. Come i profumi: concentrati di note, ricordi e sensazioni che svaniscono nell’aria, ma che ci restano sulla pelle.
Un legame tra fisico ed etereo che, anche se immateriale, diventa concreto nel momento in cui ce lo immaginiamo. Tramite gli accordi e le emozioni che solo i profumi sanno trasmettere, anche noi ci innalziamo all’etere. Anche noi possiamo, seppur brevemente, andare oltre e scoprire nuovi mondi.
Dries Van Noten – Mystic Moss
Nell’etere, l’impossibile diventa possibile pur di amplificare le nostre sensazioni: un simile obiettivo lo persegue la fragranza Mystic Moss di Dries Van Noten, creata in collaborazione con Nicolas Bonneville.
La terra, qui, ci richiama a lei per riportarci alle origini: grazie agli accordi che combinano muschio, spezie, quercia, mandarino e patchouli, la sensorialità è primordiale. Le sfumature si fanno intense, la natura torna ad essere Madre e nuove profondità si rivelano per essere esplorate. La quintessenza è più vicina che mai.
“la natura torna ad essere Madre”
Byredo – Mojave Ghost
“S’i’ fosse foco, arderei ‘l mondo”, scriveva Cecco Angiolieri. Un ardore che divampa e coinvolge tutto ciò che ci circonda, trasportandoci lontano, in uno scenario di miraggio e infinito come il deserto.
“Un ardore che divampa e coinvolge tutto ciò che ci circonda, trasportandoci lontano, in uno scenario di miraggio e infinito come il deserto”.
E proprio dal deserto, precisamente quello del Mojave, nasce l’ispirazione per questa fragranza, che coglie i rari fiori che osano crescere in questo scenario per offrire una fragranza complessa e stratificata: viola cipriota, muschio Chantilly, ambretta muschiata e cedro risvegliano l’istinto selvaggio gelosamente custodito nel nostro cuore. E che dal nostro cuore, si sprigiona verso nuove, e non più impossibili, destinazioni.
Jo Malone – Cologne Intense Cypress & Grapevine
La capacità di lasciarsi andare non è scontata e non è da sottovalutare. Fare quel passo nel vuoto per provare il brivido dell’ignoto è sinonimo di audacia, c’è chi direbbe addirittura di Hybris, ovvero, tracotanza. Ma il prezzo da pagare per sperimentare quel piacere è troppo invitante, come gli accordi legnosi e sensuali di questa fragranza.
“La capacità di lasciarsi andare non è scontata e non è da sottovalutare”.
La freschezza aromatica del cipresso, il calore della vite e dell’ambra, sorprendono e ci attraggono verso il desiderio di cambiamento. Ci porta, in altre parole, più vicini a compiere quel passo e a scoprire che, se lo vogliamo, possiamo volare.
L’Artisan Parfumeur – Il Était Un Bois
Chiudete gli occhi. Fate un respiro profondo. Immaginate di essere in una foresta: lontani da tutto, vicini solo a voi stessi. Un nuovo potere scorre in voi: quello del ritrovare la forza che tutto è davvero possibile, anche se questo significa lasciarsi sorprendere dall’inaspettato.
“lontani da tutto, vicini solo a voi stessi”.
Proprio come l’armonia di questa fragranza, ricca di sfumature e accordi legnosi che combinano note come grano, nocciola e vetiver che rende ogni emozione straordinariamente vivida e intensa. Facendoci desiderare di vivere tutto così intensamente, ancora, ancora e ancora.
BORNTOSTANDOUT – Nanatopia
È affascinante come la nostra storia e cultura sia costellata di episodi in cui l’ignoto provoca sia paura che un senso di comfort, diventando quasi dolce. È proprio questo che spinge l’uomo a volere di più, a non accontentarsi mai, a dover trovare una spiegazione a tutto, anche quando questa è volatile come un profumo. Eppure, un lascito c’è sempre: in questo caso, la dolcezza calda e speziata della fragranza, data da rum, noce moscata, cannella, banana, caramello e fava tonka tra le altre cose, lascia un’impronta ammaliante, misteriosa e, proprio per questo, irresistibile. L’ignoto non è mai stato così magnetico.
“L’ignoto non è mai stato così magnetico”
Mani – Manipura
Fare di più, essere di più, volere di più: in altre parole, potere. Coraggio, fortuna e intraprendenza sono essenziali per diventare un Prometeo moderno, per sfidare gli dèi e condividere un cambiamento.
Basta un sussurro, per fare tutto questo, un sussurro che può essere una nuvola di profumo.
Come quello di Manipura: speziato, caldo, agrumato, con cardamomo, vaniglia, muschio e pepe nero, rassicura e rinvigorisce, dandoci la convinzione che l’impresa non è più così titanica. Il mala di perle in sandalo chiaro che avvolge la fragranza, è un ulteriore talismano per la buona riuscita: è giunto il momento.
Mani – Shamanic
È il mistero che ci chiama a sé lungo il nostro percorso, ma non c’è mistero più grande di quello che si cela dentro di noi, quello che agogniamo a risolvere per tutta la vita e che, proprio per questo, all’esistenza dà valore.
Come resistere al fascino di ciò che è considerato mistico e superiore? Non si può, e per questo abbiamo bisogno di concretizzare quel che è lontano in qualcosa di vicino. Questa fragranza, con note come alloro, resine, mirra, ambra e coriandolo, ci permette di attirare a noi tutto ciò che desideriamo (complice anche il mala con perle di rudrashka), svelando poco a poco quel grande mistero universale che è, allo stesso tempo, intrinseco nella nostra individualità.
Acne Studios di Frederic Malle
Risuona nel tempo, nel nostro essere e nel mondo la vibrante sinfonia della natura. Così forte anche quando silenziosa, così intensa anche quando delicata, sa essere sia maligna che benigna, come ci ricorda Giacomo Leopardi nella sua opera e, in particolare modo, nel “Dialogo della Natura e di un Islandese”.
Conquistarla o farsi conquistare: perché non possono convivere?
A fare da tramite della bontà della natura è questa fragranza: con aldeide fresche, pesca, vaniglia, sandalo e muschio bianco, sprigiona quel magnetismo fresco e dolce che ci porta a riallacciare il rapporto con ciò che non è umano. E che merita di essere sentito, considerato e rispettato.
“…quel magnetismo fresco e dolce che ci porta a riallacciare il rapporto con ciò che non è umano”.
Aēsop – Ouranon
Scende la notte, si apre l’immensità dell’universo. Se chiudiamo gli occhi e alziamo le dita verso il cielo, ci sembra quasi di poterle toccare le stelle.
Per un breve, ma indelebile istante, l’aria dell’etere, quella considerata superiore, e la nostra, si sfiorano, provocandoci un brivido. Siamo qui, esistiamo da prima e continueremo ad esserci dopo: in maniera quasi primordiale, seguiamo l’istinto e riscopriamo la grandezza dell’esistenza. Monolite, ambra, fieno, lavanda e incenso sono le muse di un cerimoniale dimenticato ma gelosamente custodito nell’animo, e ci aprono le porte dell’ignoto.
È tempo di riaprire gli occhi: perché l’ignoto è già qui.
“In maniera quasi primordiale, seguiamo l’istinto e riscopriamo la grandezza dell’esistenza”
Rhizome – EDP08 Exclusive x Gaudenzi
Limiti: tracciati, valicati e riscritti. Superarne uno equivale ad averne un altro da scavalcare più avanti. Non è un’immagine pessimista questa, ma consapevole della forza di volontà che ci contraddistingue a non arrenderci mai. L’impossibile diventa così un concetto fatto solo per dimostrarci che ci sbagliamo, e che il possibile è sempre in grado di sorprenderci.
Di limiti superati e contrasti che si fanno più vicini è intrisa questa fragranza: legnosa, speziata, con note di limone e ambra, avvolge e ci rende più vicini a migliorarci. Il che significa un limite in meno.
Vilhelm Parfumerie – Basilico & Fellini
“Evoè”, gridavano le Baccanti in onore di Dionisio quando si dava inizio alle celebrazioni Baccanali. Propiziatorie, afrodisiache e inebrianti, sollevavano il velo tra divino e umano per avvicinarci al concetto di immortalità.
Perse nelle sabbie del tempo come usanza, ma il cui urlo risuona ancora nelle orecchie di chi sa ascoltare, risvegliano la nostra sensualità intrinseca, che si può ritrovare anche negli elementi più inaspettati, come il basilico.
Federico Fellini infatti, credeva che il basilico avesse un effetto afrodisiaco, e per questo ne richiedeva in più ad ogni pasto: ecco quindi che le note di basilico, Pitahaya, fiene, violetta e vetiver sprigionano il desiderio e ci portano più in là. Che sia avanti o indietro non ha importanza: quel che conta è lasciarsi guidare da questo movimento. Almeno finché l’effetto non svanisce.
Video by Johnny Carrano.
Photos by Luca Ortolani.
Makeup & Hair by Sofia Caspani.
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