“L’universo è energia. Non si ferma mai, è in espansione.
I pianetisi muovono lungo orbite perpetue spinti dalla loro stessa energia. La conservano e ne generano continuamente di nuova. Noi vogliamo che lo sport funzioni nello stesso modo. Il mio sogno è che Mizuno si carichi di tutta questa energia e la liberi nel gesto sportivo”.
All’inizio degli anni ’80 il brand cercava un segno nuovo, che ne restituisse la visione universale e sostituisse la M con cui l’azienda firmava le sue scarpe dal 1906. Lo trovò nel dettaglio di un quadro di Kenjiro, uomo abituato a porsi delle domande e a cercare le risposte con la pittura. La tela rappresentava le traiettorie delle orbite planetarie. Fasci di luce curvi in movimento che si toccavano e intersecavano per poi allontanarsi di nuovo. Il Runbird prendeva forma in una sezione del quadro, tra i perimetri tangenti delle traiettorie.
Una sua rappresentazione migliore in un moto senza fine, che suggerisce una forma ma al tempo stesso ci sfugge. Il suo logo è il simbolo di un’identità dinamica, libera e universale.
Ed è proprio così che sono i protagonisti che la indossano, dinamici e liberi: vivono la città e danno il loro stile ad una scarpa che non solo è sportiva ma che è perfetta con ogni outfit e che, soprattutto si sappia fondere con il dinamismo della città in cui si vive, in questo caso Milano.
Fatta di tante luci, la città in qualche modo si fonde con l’energia e la filosofia del Brand che crea questa scarpa: perfetta per essere abbinata a tanti outfit, dai più casual a quelli un po’ più ricercati. Ideale per correre tra gli impegni di giorno e confondersi con le luci della sera.
Se davvero è possibile trovare una propria identità oggi, possiamo trovarla solo nel suo divenire, nella ricerca stessa. Nella sua energia. Il nostro è un universo cangiante, in continua espansione come le città del mondo in cui viviamo.