Entrare a far parte del mondo della moda non è così semplice: tuttavia, alcuni “eletti” sono riusciti, e riescono tutt’oggi a raggiungere il successo, entrando di diritto nella storia della moda. Spesso vediamo questi artisti come esseri “mitologici”, eppure non dobbiamo dimenticare che sono stati e sono in primis degli esseri umani, con fragilità e debolezze, paure e incertezze. E proprio come tutti noi, hanno avuto bisogno del sostegno e dell’amore di qualcuno, una figura su cui fare affidamento e da cui ricevere parole di conforto e coraggio lungo il percorso.
Ecco cinque storie di alcuni grandissimi stilisti che non sarebbero stati tali senza il supporto e l’amore di determinate persone alle loro spalle e, soprattutto, al loro fianco.
PIERRE BERGÈ
Piere Bergè, storico compagno e fidata spalla di Yves Saint Laurent, ci ha lasciati nel 2017: imprenditore di primo ordine, aveva contribuito alla fama del noto stilista non solo dal punto di vista economico e materiale, ma soprattutto da quello affettivo. I due si incontrarono ad una cena nel 1958 e da allora fu amore: un sentimento passionale e travolgente certo, ma anche difficile e travagliato; dopotutto, amare un artista non è sempre facile, soprattutto se si è di natura tranquilla come lo era Pierre, seppure questo non gli abbia mai impedito di prendere decisioni importanti non solo a livello personale, ma anche per il brand. Nel 1961, Pierre Bergè e Yves Saint Laurent fondarono insieme l’omonima casa di moda, dando inizia alla storia di una Maison tra le più celebri di tutti i tempi.
Bergè decise di seguire Yves non solo per quanto riguardava gli aspetti commerciali dell’azienda ma, soprattutto, in quelli umani, personali, proteggendolo dagli altri e soprattutto da se stesso, dai suoi abusi e dalla sua depressione. Con il suo aiuto lo stilista, diede vita a quei capi che ancora oggi conosciamo e ammiriamo. Nonostante la loro storica rottura, avvenuta nel 1976, Pierre e Yves non si lasciarono mai veramente e, come coronamento del loro rapporto, nel 2008 decisero di convogliare a nozze. Due caratteri all’opposto ma assolutamente complementari che fecero, e fanno tutt’oggi, sognare milioni di persone.
MICHÈLE LAMY
Moglie e musa: questo è quello che rappresenta Michèle Lamy dal 2006 per il designer Rick Owens. Le sue origini sono misteriose quasi quanto la sua allure; nata in Francia, si dice che discenda da una famiglia di origine algerina e che suo nonno realizzasse accessori per uno dei più grandi stilisti mondiali di sempre: Paul Poiret. Prima di trasferirsi negli Stati Uniti, si è dedicata agli studi di legge e ha girato la Francia come ballerina di cabaret. Tuttavia, ha lasciato la sua carriera per diventare designer di accessori: fu proprio nella sua azienda Lamy che incontrò il giovane Rick Owens; la loro connessione, e alloro rapporto lavorativo, ben presto si trasformò in qualcosa di più; i due si innamorarono e il brand Lamy divenne con il tempo l’ormai celebre Rick Owens. Michèle Lami è una donna dal carattere forte e ribelle e il suo stile dark si sposa perfettamente con quello del suo compagno. Oggi, lei e Rick Owens si occupano di progetti artistici e di stile, dando vita a sfilate che possono essere definite come delle vere e proprie performance dall’impatto sempre assicurato.
ROSITA MISSONI
Nel 1953 Ottavio e Rosita, due giovani italiani, decidono di sposarsi. La famiglia di lei possedeva una fabbrica di scialli e tessuti, mentre lui aveva avviato da poco un modesto laboratorio di maglieria con un amico: due storie semplici all’apparenza, ma che diedero vita a una grande storia, quella del brand Missoni. Ottavio non nascose mai il suo amore per Rosita, neanche dopo aver raggiunto il successo, né il fatto che dietro le creazioni della linea ci fossero le mani e le teste di entrambi. Stabilirono il loro quartier generale a Sumirago e, nel 1962, iniziarono ad utilizzare quella che era nata come una macchina per la lavorazione di scialli per creare di capi leggeri e colorati. Rosita era una donna tutt’altro che all’antica e decise, alla loro prima sfilata, nel 1969, di far indossare alle modelle solo le loro maglie trasparenti, senza biancheria intima, che non si abbinava ai capi. Quello che in Italia fu considerato uno scandalo, trovò invece piede negli Stati Uniti, un terreno fertile: da quel giorno, il resto è storia.
THE FENDI SISTERS
Paola, Anna, Franca, Carla e Alda Fendi: cinque nomi, cinque sorelle che, a discapito delle aspettative, riuscirono a rendere famoso e importante come non mai il piccolo negozio di pelletteria dei genitori. Come affermato dal padre Edoardo, le sorelle erano come le cinque dita di una mano, ognuna con una propria funzione, complementare alle altre: Anna si occupava delle progettazione, Paola del lato artistico, Franca dell’ufficio commerciale mentre Carla di quello stampa; infine, Alda era responsabile dell’atelier. Insieme, riuscirono a conquistare il mercato trasformando i capi Fendi in abiti modaioli indossati dalle più importanti celebrità; e fu grazie alla loro lungimiranza, e all’aiuto di un giovane Karl Lagerfeld, che negli anni ’60 diedero vita ad un concetto della lavorazione della pelle che fece la storia. E proprio l’importanza della famiglia, uno dei pilastri della cultura italiana, rese grande la maison che oggi è in mano alla figlia di Anna, Silvia Venturini Fendi, erede di un enorme patrimonio artistico con l’obiettivo di raggiungere sempre nuovi risultati e di sorprendere il pubblico, ancora e ancora.
DONATELLA VERSACE
È forse uno degli esempi principali del mondo moda quando si parla di supporto e rapporto tra fratelli. Donatella nasce nel 1955, 9 anni dopo Gianni Versace, fondatore dell’omonima casa di moda, diventando la donna su cui il celebre stilista provò i suoi primi abiti. Gianni infatti, la definì sempre una persona essenziale, se non la più importante, per le sue creazioni. “Essendo una donna lei può sentire, può indossare un vestito e può dire: mi sento così bene in questo abito”, questo ha affermato il designer parlando di sua sorella. E fu proprio di Donatella l’idea di portare le modelle che fino ad allora posavano per le campagne pubblicitarie sulle passerelle, contribuendo in questo modo alla nascita del fenomeno mediatico delle Top Model. Un’unione forte la loro che Donatella ha deciso di celebrare pubblicamente in occasione dell’anniversario della morte del fratello (assassinato nel 1977), durante la sfilata SS18, riportando in passerelle le donne più importanti del mondo Versace, quelle 5 top model che, negli anni ’90, hanno contribuito al successo del brand instaurando un rapporto di amicizia sincero sia con Dontella e Gianni: Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Carla Bruni, Cindy Crawford e Helena Christensen. “Genio, questo è per te“