Grandi nomi di Hollywood ma anche film impegnati e di attualità. Questo è Venezia e il primo giorno lo ha dimostrato.
La sezione “Orizzonti” di Venezia 75 si apre con “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini, sugli ultimi tragici giorni di Stefano Cucchi, dal 12 settembre disponibile su Netflix.
Titolo
“Sulla mia pelle”
Dietro e Davanti alla Cinepresa
A raccontare la tristemente nota storia di Stefano Cucchi è Alessio Cremonini, regista che ha già avuto un passato con Venezia partecipando con un proprio corto al film ad episodi “I corti italiani” presentato nel 1997. Dopo aver girato nel 2013 “Border”, un film in arabo sulla guerra siriana, ha puntato il suo occhio documentaristico sul caso Cucchi, realizzando un film molto realistico che riesce a raccontare la vicenda senza prendere apertamente una parte ma presentando i fatti al pubblico, che viene quindi lasciato libero di leggervi quello che vuole.
Ad interpretare il protagonista troviamo Alessandro Borghi, padrino della scorsa edizione della Mostra di Venezia, che riesce a trasformarsi nel ragazzo ridandogli finalmente la voce.
Intorno a lui Jasmine Trinca nei panni della sorella Ilaria Cucchi, e ad interpretare i genitori troviamo Max Tortora e Milvia Marigliano.
Chi Scrive
Insieme a Cremonini ha partecipato alla scrittura la giovane autrice Lisa Nur Sultan, con la quale riesce a creare una narrazione diretta e cruda, che ci mette davanti l’intera vicenda senza poter più far finta di nulla.
Cosa c’è da sapere (NO SPOILER)
L’aspetto documentaristico e realistico del film permette a qualsiasi spettatore di comprendere tutto quello che è successo, ovvero la morte ancora senza un colpevole del giovane Stefano Cucchi, che dopo essere stato arrestato è deceduto durante la custodia cautelare a causa di numerosi colpi e lesioni.
Il film mostra quindi gli ultimi giorni di Cucchi, dalla sera dell’arresto al giorno del decesso, rimanendo sempre vicino al ragazzo e alla famiglia.
Di cosa avrete bisogno
Il film racconta una storia difficile da accettare, sia da estraneo che soprattutto vista dagli occhi dei protagonisti, quindi serve avere l’attenzione e il momento giusto per affrontarla.
Non serve conoscere la vicenda giudiziaria per comprendere la pellicola ma, per chi l’ha sempre seguita solo dai giornali, i dettagli la rendono forse peggiore, acquisendo la consapevolezza della realtà. Per quanto possa sembrare contraddittorio, questo film rende reale ciò che la cronaca può far sentire distante e irreale.
Cosa dicono:
Alessandro Borghi: “Tutto ciò che è raccontato è stato detto da testimoni, sono tutte ricostruzioni fedeli. Il racconto è un racconto abbastanza oggettivo dei fatti.”
Alessio Cremonini: “Abbiamo studiato 10’000 pagine di verbali, con grande umiltà e un senso quasi “francescano”, cioè di capire senza pregiudizi, per capire cos’è successo a Stefano, ricercando lo stato d’animo di una persona attraverso testimonianze. Testimonianze che fanno diventare carta carne. Una delle prove del pestaggio è indubbiamente sulla pelle di Stefano, e anche in questo senso la carta diventa carne, perché fra le prove c’è anche la sua stessa carne.
Sono e siamo stati garantisti, perché i film non sono un’aula di giustizia, i film raccontano. Nel nostro film c’è una porta che si chiude perché è giusto che non sia il film a mostrarci quello è successo, è compito dei magistrati dirci cos’è successo dietro quella porta. Il film racconta la storia di un ragazzo che ha passato dieci giorni difficilissimi, non è un’accusa alle forze dell’ordine.
Il film “accusa” la mancanza di rispetto nei confronti di Stefano, non la Giustizia.”
Un’ultima cosa…
Come già detto, “Sulla mia pelle” è molto realistico, al limite del documentario con attori, ed è questa la sua forza maggiore, dimostrando la vera potenza dell’arte e arrivando là dove la giustizia non riesce ad arrivare. Se le vie legali impediscono alla verità di uscire finché non si conosce tutta la vicenda, l’arte sfrutta la propria espressività per agire al contrario presentando tutta la vicenda sperando di raggiungere prima o poi la verità.
Voto su 5 Leoni (Venice Edition):