Chi segue Joanna Spicer su Youtube da qualche tempo sa che Joanna è una grande amante dei colori, dei prodotti multitasking, dei blush rosa, della libertà di espressione e di Wizard (il suo gatto).
Nella sua libertà di pensiero ed espressione ci ha insegnato che una giornata di merda rimane tale, ma che si può anche rimediare con un po’ di makeup, che sfogarsi e parlare va bene e che la vita di nessuno è perfetta. Nel suo mostrarci la sua realtà ci ha anche parlato della sua salute mentale, di come negli anni abbia dovuto lottare contro depressione ed ansia e come ha reso l’argomento anche a noi, a coloro che la ascoltano, un qualcosa di cui parlare, in cui riconoscersi e a cui dare la giusta importanza.
Joanna rimane, prima di tutto, una grande amante del makeup (e della skincare di cui ci ha parlato qui) e ci ha fatti entrare nella sua beauty room per farci vedere la collezione di rossetti nude (che non saranno mai abbastanza), i suoi elastici per capelli vintage (che non saranno mai abbastanza), e la sua organizzazione makeup tra blush in stick e ombretti color pastello.
Qual è il tuo primo ricordo del mondo del beauty in generale?
Sono cresciuta con mia madre che andava spesso a lavoro prima che io salissi sull’autobus per andare a scuola, ed era compito di mio fratello maggiore assicurarsi che mi recassi alla fermata dell’autobus. Facevo la prima elementare credo, mi intrufolavo in camera di mia madre dopo che lei era andata al lavoro, e mi spruzzavo il suo profumo, Perry Ellis 360, che andava fortissimo negli anni ’90; mi mettevo anche il suo mascara, non mi ricordo di che marca fosse, forse Clinique o Maybelline. Mi ricordo di una volta in cui mi misi a piangere alla fermata dell’autobus per qualcosa che mi aveva fatto mio fratello e mi colò tutto il mascara sulle guance, quindi andai a scuola con strisce di mascara sulla faccia, potete immaginare quello che pensò la gente (ride), ma lo facevo molto spesso! Mia madre mi lasciava sempre sperimentare: ad esempio, si metteva la matita labbra in macchina la sera tardi, e una sera la mise anche sulle mie, insomma sono ossessionata dal makeup sin dalla nascita.
Qual è la prima cosa che fai quando ti svegli e l’ultima quando vai a letto?
Guardare il cellulare, decisamente (ride). In termini di beauty, la prima cosa che faccio è lavarmi la faccia e i denti, quando mi sveglio la mattina non riesco a fare niente se prima non mi lavo faccia e denti, voglio togliermi il pensiero, e non vado mai a letto senza prima essermi lavata la faccia, non importa quanto stanca sono. Se avessi una quantità di energia sufficiente per fare una sola cosa, la userei per struccarmi, non so perchè sia una cosa così radicata in me, forse sono semplicemente molto vanitosa, ma seguo sempre la mia skincare routine completa, anche se ho solo il tempo di lavarmi la faccia e mettere la crema idratante, almeno quello lo faccio.
L’ultima cosa prima di dormire è di sicuro usare il telefono, è la prima cosa che faccio quando mi sveglio e l’ultima che faccio, purtroppo. Per esempio, se ho appena caricato un video, allora la prima cosa che faccio è controllare i commenti, perché di solito l’uscita dei post è programmata molto presto, quindi controllo l’andamento; poi vado su Instagram, rispondo ai messaggi dei miei amici sulla chat di gruppo, guardo le mie email, e così facendo passa praticamente un’ora ed arriva il momento di alzarmi.
Ci hai mostrato la tua skincare routine: Quando compri prodotti skincare, c’è un ingrediente che cerchi in particolare?
Un prodotto che adoro è l’acido ialuronico. Anche prima di sapere della sua esistenza, lo skincare in particolare è sempre stata un’ossessione per me. Prima che nascessero i siti web e YouTube, adoravo leggere riviste ed era così che mi informavo a riguardo, per esempio leggendo Allure o Glamour. L’acido ialuronico ha cominciato a circolare più di 10 anni fa, prima lo mettevano in qualunque cosa e così mi sono messa alla ricerca: ho trovato un siero da Whole Foods, mi pare fosse acido ialuronico puro. Ancora adesso sono innamorata dell’acido ialuronico, perché non ho la pelle propriamente secca, ma è molto disidratata quindi è un prodotto fondamentale per mantenere la pelle idratata, soprattutto vivendo a Los Angeles dove l’aria è molto secca, ne ho decisamente bisogno. Adoro anche l’acido glicolico, la mia pelle risponde bene quando lo utilizzo, e adoro usare prodotti esfolianti, altrimenti la pelle si congestiona.
Qual è la tua combinazione di ingredienti preferita per una maschera oppure il tuo facial preferito?
Innanzitutto, adoro farmi fare delle pulizie del viso professionali, ma succede raramente, perché la mia pelle tende ad essere abbastanza sensibile, e spesso i prodotti mi provocano eruzioni cutanee. Per quanto mi riguarda, ciò che preferisco fare è: lavarmi la faccia con acqua calda per aprire i pori, e poi usare una maschera esfoliante; le mie preferite sono la AHA Peeling Solution di The Ordinary, oppure la Drunk Elephant Babyfacial, anche se attualmente la mia preferita è la Berry Peeling mask di Renée Rouleau, che ha l’aspetto e l’odore di marmellata di ciliegie, ma ti esfolia la pelle e la rende luminosa pur essendo abbastanza delicata, la si può usare una o due volte alla settimana; dopodiché, uso la loro maschera detox, che ha sempre un odore fantastico e la consistenza di un gel dorato, quindi è molto rinfrescante ed idratante, contiene anche olio di tea tree e funziona come gli acidi, quindi aiuta a pulire i pori. Mi piace iniziare esfoliando la pelle e poi passare al detox, in modo tale che penetri nei pori, poi procedo con l’idratazione: tonico, siero, crema idratante e infine faccio le mie estrazioni da sola, cosa che non raccomando (ride).
“Mi piace iniziare esfoliando la pelle e poi passare al detox, in modo tale che penetri nei pori, poi procedo con l’idratazione: tonico, siero, crema idratante…”
Per te, cosa significa essere a tuo agio con la tua pelle?
Domanda difficile. Sentirsi a proprio agio nella propria pelle è complicato per molte persone, credo. Il momento in cui mi sento più a mio agio è quando sono fedele a me stessa, per esempio quando indosso qualcosa che mi piace, quando mi trucco come mi piace, invece di sforzarmi di piacere agli altri, quindi quando sono onesta con me stessa; e anche quando mi prendo cura di me stessa, che sia attraverso l’esercizio fisico, o anche solo dal punto di vista mentale, emotivo, quando mangio sano, in momenti come questi che mi sento più sicura e a mio agio con me stessa.
Nei video del tuo canale YouTube parli anche di salute mentale: è stata una cosa naturale per te farlo oppure hai trovato difficile esporti su un argomento del genere?
Entrambe le cose, direi. Ho sempre lottato con la salute mentale, e durante l’adolescenza ne ero imbarazzata, mi sentivo diversa e non volevo essere diversa. Più sono cresciuta e più mi sono resa conto che si trattava di qualcosa con cui lottavano molte altre persone. Quindi ho molto da dire su questo tema, perché ho tanta esperienza e io stessa avrei tanto voluto avere qualcuno che mi dicesse, “Okay, ciò che stai provando è del tutto normale, va bene, esistono delle soluzioni”, avrei apprezzato un supporto del genere all’epoca.
Sento di avere una grande responsabilità nell’essere onesta.
Ovviamente, non serve che condivida ogni singola cosa che mi capita e infatti non condivido tutto, ma mi sento a mio agio e mi fa piacere condividere un po’ della mia esperienza, così la gente può sentirsi meno stigmatizzata relativamente ai loro problemi; penso sia importante parlarne, anche se le vecchie generazioni la pensano diversamente, invece è fondamentale, le persone hanno bisogno di risorse su cui contare. Non so come sia iniziata questa situazione della cura della salute, perché in realtà la storia che c’è dietro è tutt’altra, è terribile, perché so bene che le opportunità che ho avuto io per aiutarmi non ce le hanno tutti ed è assurdo.
“Io stessa avrei tanto voluto avere qualcuno che mi dicesse, ‘Okay, ciò che stai provando è del tutto normale, va bene, esistono delle soluzioni’….”
“Mi fa piacere condividere un po’ della mia esperienza.”
Oltre alla tua creatività, di te apprezzo molto il fatto che parli di salute mentale in maniera trasparente, perché ognuno di noi ha i propri problemi e mi ricordo che circa due anni fa hai postato un video in cui ne parlavi in modo molto candido, ma allo stesso tempo ti aprivi sulle tue lotte personali, e io ho commentato quel video dal mio profilo personale. Mi ha aiutato molto, perché anche io ho le mie battaglie da combattere, ed è bello ascoltare qualcuno che affronta questioni del genere in maniera così trasparente.
Fa meno paura quando ti rendi conto che è un problema umano e non un problema tuo. Soprattutto con i social media, oggi, penso che tutti quanti mostriamo il lato migliore di no, e questo può intimidire parecchio, io stessa a volte sono vittima di questo meccanismo, oppure penso: “Devo apparire in questo modo, perché alla gente piace vedermi solo così, quindi devo sembrare forte e tutta d’un pezzo e perfetta”, e a volte è davvero estenuante; quando attraversi momenti di depressione, spesso l’unica cosa che puoi fare è parlarne con qualcuno, perché sai che non riusciresti nemmeno a fingere in quel momento e a comportarti come se ti importasse qualcosa di qualunque cosa, perché stai male, e le persone quindi cominciano a chiederti, “Che fine hai fatto? Che succede?”, ma tu hai altre cose a cui pensare, non riesci a preoccupartene.
Cosa c’è in questo periodo nel tuo beauty case e quali sono i tuoi “sacri Graal”, quei prodotti di cui non puoi fare a meno?
Di sicuro non potrei fare a meno di Cloud Paints, ma è dura scegliere. Non sopravvivrei senza il mio mascara Lash Slick di Glossier, lo adoro, il Boy Brow e il correttore di NARS; non vivo poi senza correttore, non riuscirei mai a farmi un trucco completo senza correttore, perché è un prodotto fondamentale per me; poi il burrocacao, ora sono ossessionata con quello di Carmex.
Qual è il libro sul tuo comodino?
Ho appena finito di leggere “Tre donne” di Lisa Taddeo, racconta tre storie distinte di tre donne, parla del desiderio femminile, non saprei come spiegarlo, ma è davvero un bel libro, sembra una fiction, ma in realtà sono storie vere, lo consiglio vivamente. Il libro che ho appena iniziato a leggere invece si chiama “La donna alla finestra” di A.J. Finn, me lo sono portato dietro ovunque nella speranza di cominciare a leggerlo, e l’ho appena iniziato, è un thriller e io adoro spaventarmi. Leggo troppo, ma, davvero, adoro spaventarmi, è una cosa orribile, soprattutto per chi soffre di ansia e depressione, non so perché continuo a cercare modi per spaventarmi, e leggo roba molto dark, ma non riesco a farne a meno. Leggo molto, adoro i libri di psicologia e di auto-aiuto, ne leggo così tanti di quel genere, anche se a volte ho solo voglia di immergermi in qualche romanzo di finzione.
“Di sicuro non potrei fare a meno di Cloud Paints“.
Vasca o doccia?
Mi faccio la doccia ogni giorno, ma se potessi scegliere, sceglierei la vasca da bagno, parlo spesso di farmi un bel bagno. Ho una vasca da bagno minuscola, ma il mio sogno nella vita è quello di averne una gigante, se ne vedo una, o anche solo se ne sento parlare, mi pietrifico, e voglio riempirla di bolle e rimanerci dentro per sempre. Il mio sogno è di avere un gran bel bagno con una grande vasca da bagno e una tv (ride), potrei starci ammollo e guardare la tv con vista sulla città, magari. Quindi, adoro le vasche da bagno, ma per questioni di praticità, rispondo doccia.
Cosa ti fa ridere di più?
Non per essere banale, ma i miei amici e il mio ragazzo. Tutti i miei amici sono dei comici, mi fanno ridere tantissimo, siamo proprio stupidi insieme, ridiamo in continuazione, quindi direi loro, e anche Twitter.
La tua crema per il corpo preferita?
Ne ho più di una: adoro la Body Hero di Glossier, ha un odore buonissimo. Ne vado matta, è una appena uscita, si tratta di una crema con una texture molto leggera, amo il suo profumo; anche Nécessaire ne ha una molto buona, leggera e inodore; poi, adoro l’Olio Secco di Nuxe, ne sono ossessionata.
“Il mio sogno è di avere un gran bel bagno con una grande vasca da bagno e una TV“.
Qual è il tuo profumo preferito?
Ne ho più di uno, e tendo ad usarli a rotazione. In questo momento il mio preferito è il numero 10 Aboukir, di Maison Louis Marie, ha un odore buonissimo. Mi piacciono molto le fragranze particolari, di solito non mi piace la roba che compri da Sephora ad esempio, i profumi commerciali per intenderci. Ne ho comprato uno in una boutique di recente e ha un profumo fantastico, si chiama Mentha ed è molto pulito; e poi amo il profumo di Glossier, l’ho messo per due anni di fila, alcuni credono che sia troppo intenso ma per me sa di pelle. Non mi piace profumare come tutti gli altri, a Los Angeles indossano tutti il Le Labo Santal, quindi adesso non riesco ad usarlo, perché lo hanno tutti. Poi mi piace molto Petitgrain.
Quando vivevo nella East Coast mi piacevano le fragranze un po’ affumicate e dark, perché lì ci sono le stagioni, mentre a Los Angeles no, quindi ho sempre voglia di avere un profumo fresco e leggero.
Quale è stato il primo prodotto beauty per cui hai avuto un’ossessione?
Direi tutta la gamma MAC. È iniziata prima che Sephora diventasse famoso, mi ricordo che il negozio di Sephora si trovava solo a New York e, prima che arrivasse nel centro commerciale del mio paese, era al bancone della Mac che tutte le ragazzine ossessionate dal makup si precipitavano. Io mettevo da parte i soldi e passavo ore e ore a provare ogni singolo rossetto e ombretto, di solito avevo un budget di 20 dollari e mi prendevo tutto il tempo necessario per scegliere. È stato allora che ho iniziato a collezionare trucchi e ogni volta che mia madre si stancava di qualche prodotto me lo dava, oppure mi portava nei negozietti e io compravo cose da “ragazza di copertina”.
Credo di avere ancora alcuni prodotti di quel periodo, che ormai non uso più, ma li conservo per nostalgia, era la mia grande passione, mi sentivo bella e ricca ad avere prodotti MAC. Ora non mi capita più di fermarmi a contemplare i miei prodotti, di meravigliarmi, sono diventata insensibile, ma ne sono ancora ossessionata, come con la palette di Pat McGrath, per esempio, non so nemmeno come usarla, è così perfetta che non so cosa fare, è così bella.
“Io mettevo da parte i soldi e passavo ore e ore a provare ogni singolo rossetto e ombretto…”
C’è un prodotto beauty che è in cima alla tua wish list?
È dura, perché adoro tutto quello che desidero, ho un problema da questo punto di vista, ma dev’esserci qualcosa…
Sai cos’è, forse? Si chiama Sunnies Face, è un brand nato nelle Filippine ed è difficilissimo da trovare negli Stati Uniti, hanno appena iniziato le spedizioni qui e io ho ordinato un paio di cose, ma i prodotti più popolari erano già sold out, e sto morendo dalla voglia di provarli; hanno dei prodotti fantastici, come i blush in crema e tutto è molto naturale, un po’ come Glossier. Un altro prodotto in cima alla mia lista dei desideri è il Dyson Airwrap, muoio dalla voglia di averne uno, ma non posso spendere una cifra simile, è davvero troppo, però vorrei tanto che qualcuno lo avesse e me lo facesse provare.
Ne hai troppi di?
Gatti, candele, prodotti in serie, t-shirt, sono ossessionata dalle t-shirt a tinta unita, ne ho una per ogni colore possibile e immaginabile e al momento non riesco a chiudere il mio cassetto, quindi è un problema; non ho bisogno di così tante t-shirt a tinta unita, ma ogni volta che ne vedo una in un nuovo colore, penso: “Perché no?”. Il mio outfit ideale è t-shirt infilata nei jeans, un classico, non puoi sbagliarti. Colleziono le cose che amo, come i profumi, anche se sono diventata davvero brava con i profumi, ne ho eliminati tantissimi, possono farti sentire nostalgica, perché un odore può ricordarti un momento preciso, ma ne avevo fin troppi e mi metteva ansia questa situazione quindi li ho stipati in un cassetto e ora sto collezionando solo cose che indosso davvero, quindi ho una collezione ridotta, e senza rimpianti, è una bella sensazione dare via le proprie cose (ride).
“Colleziono le cose che amo”.
Qual è la tua cura di bellezza per il jet lag?
In-N-Out (ride). Ciò che preferisco fare quando torno da un viaggio è stare a letto in pigiama tutto il giorno e mangiare il cibo di In-N-Out, e poi seguire la mia routine di maschere per il viso; dacci dentro, senza sensi di colpa, e mangia cibo spazzatura.
Qual è la cosa più coraggiosa che tu abbia mai fatto?
Trasferirmi a Los Angeles. Ero così terrorizzata di lasciare casa e tutto ciò a cui ero abituata, e avendo lottato per tutta la vita con l’ansia, credo di aver sempre pensato cose del tipo: “Non so se sarò mai in grado di stare lontana dalla mia famiglia e dalle mie sicurezze”. È davvero difficile per me uscire dal mio elemento, ma un giorno ho deciso di rischiare, avevo compiuto 25 anni e mi ero resa conto che stavo sprecando la mia vita, ho pensato: “Non è questo che voglio fare, non è qui che voglio stare, corri il rischio e il peggio che ti può capitare è di dover tornare indietro”. Quindi mi sono messa in macchina e ho guidato fino a qui, è stata dura e avevo paura, ma è la cosa migliore che abbia mai fatto. Sono stata piuttosto coraggiosa!
Cosa ti piacerebbe invece vedere sempre di più nel mondo della moda e in quello del beauty?
Inclusività, sicuramente meno photoshop, più donne vere, una varietà più ampia di etnie e taglie, una rappresentazione del mondo realistica, vorrei che tutti quanti sentissero di avere qualcuno a cui poter fare riferimento. Mi capita molto spesso di andare sul sito di Zara, o qualunque altro sito di abbigliamento, guardare i vestiti e pensare: “Di sicuro questo su di me non sta così”. Le donne sono sempre alte e magre, mentre io sono bassa e formosa, quindi so bene come ci si sente ad essere una donna che non viene mai rappresentata. Dunque, sì, decisamente una rappresentazione più variegata in tutto il mondo.
“Inclusività, sicuramente meno photoshop, più donne vere, una varietà più ampia di etnie e taglie, vorrei che tutti quanti sentissero di avere qualcuno a cui poter fare riferimento.”
Hai mai avuto una beauty epic fail?
Forse il giorno in cui ho scoperto il bronzer. Ero piccola e mi ricordo che era un bronzer di Clinique, forse andavo alle medie e ricordo di aver chiesto a mia madre cosa fosse e lei mi disse: “è un bronzer, ti fa sembrare abbronzata”. Me lo misi letteralmente su tutta la faccia come fosse fondotinta e sembravo arancione, ma nella mia testa ero stupenda (ride); pensai: “Sembro appena tornata dalla spiaggia!” Andai a scuola e un ragazzo per cui avevo una cotta mi disse, “Perché sei arancione?” (ride) e io gli risposi, “Sono abbronzata!”
Ultima domanda: che cosa rappresenta il beauty makeup per te?
Direi, cura di sé. Per me si tratta principalmente della routine del sederti e realizzarlo, guardarti, sembra una cosa narcisista, ma è un gesto d’amore; io adoro mettere della musica e guardare il mio viso trasformarsi, mettere in risalto i miei tratti, diventare un personaggio diverso a seconda di come mi sento quel giorno.
È un po’ una forma di espressione artistica, è un’iniezione di fiducia, un rito, un bel modo per iniziare la giornata o per concluderla.
Photos & Video by Johnny Carrano.
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