Sono ormai molti anni che seguo Rachel Goodwin e sono molti anni che aspettavo il momento di poterla conoscere. Più volte, nel corso del tempo, sono stata ammaliata, stregata, affascinata dai suoi makeup e dal racconto che c’era dietro ad ognuno di essi. Rachel, famosa makeup artist che vive a Los Angeles, è una persona unica: per lei i rossetti sono alla base della sua creatività, dipinge sui volti delle sue clienti (Emma Stone, Priyanka Chopra, Cindy Crawford, Julia Louis-Dreyfus, Lydia Hearst, January Jones e molti altri) per cercare una storia e adora cercare tutte quelle cose che rendono unica una persona, per evidenziarle.
L’abbiamo conosciuta a Los Angeles, e quale occasione migliore per andare a curiosare nel suo studio, tra i suoi mille prodotti e riconoscere quelli che ha utilizzato per realizzare makeup che sono entrati a far parte della storia. Ma, a proposito di storia, Rachel è anche co-founder del Makeup Museum di New York che vuole onorare e raccontare il mondo del makeup, dagli antichi greci per arrivare al presente.
Ma proprio lì, nel suo studio e piccolo paradiso di LA, abbiamo avuto una piccola finestra sul suo mondo fatto di ricordi, luce, prodotto makeup “intoccabili” e tanti, bellissimi, rossetti rossi.
Qual è il tuo primo ricordo del mondo del beauty in generale?
Il mio primo ricordo del beauty risale ai tempi in cui mia madre si preparava per andare a ballare, era così affascinante. Era l’epoca del boom delle discoteche e lei era solita prepararsi con i suoi amici, era bellissima: mi ha avuta a 17 anni quindi questi miei ricordi risalgono a quando avevo 4 o 5 anni, e lei era ancora molto giovane. Mi chiedevo: “come fa a passare dalla versione ‘normale’ di se stessa a quella di creatura magica?” Per farlo usava il makeup, ma l’ho scoperto più tardi. È così che mi sono interessata al makeup, perché vedevo questa trasformazione.
Qual è la prima cosa che fai quando ti svegli e l’ultima quando vai a letto?
La prima cosa che faccio quando mi sveglio di solito è dire ai miei figli di smettere di urlare. [ride]
Odio doverlo ammettere, ma mi svegliano ogni giorno alle 4:30 o alle 5 e mi fanno impazzire, gli chiedo di lasciarmi dormire, ma non lo fanno mai. Questo è quello che faccio come prima cosa, poi mi preparo un caffè con mio marito, ne ho un gran bisogno fin da subito.
E, l’ultima cosa che faccio prima di andare a letto la sera, è meditare, di solito pratico una forma di meditazione guidata. Mi piacciono le meditazioni guidate di Lacy Phillips, mi aiutano a concentrarmi; sento il peso delle giornate che volano e cerco di reagire in qualche modo, così la meditazione rappresenta l’unico momento prima di dormire in cui posso mettere ordine nella mia testa e tornare a meditare sui miei scopi, sui miei obiettivi. Di solito lo faccio per 20 minuti, mi aiuta a rilassarmi e a scrollarmi di dosso la giornata.
E a prepararti ad urlare di nuovo la mattina dopo. [ride]
Esatto. [ride]
“come fa a passare dalla versione ‘normale’ di se stessa a quella di creatura magica?” Per farlo usava il makeup.
Qual è la tua skincare routine?
La mia skincare routine è piuttosto semplice, basilare. Provo diversi prodotti ma sono arrivata al punto in cui non voglio più testare troppe cose perché ormai so cosa funziona e cosa no.
Sto usando Ayumi, è un’ottima linea naturale: uso prima una crema detergente per rimuovere il makeup, poi uso il loro Refining Probiotic Toner per levigare la mia pelle e infine la loro crema notte che applico proprio prima di andare a letto.
Al mattino risciacquo la pelle con acqua abbondante e poi uso In Fiore (uno dei miei brand preferiti di sempre), è un’acqua aromatica floreale. Se non ho tempo, metto una crema idratante e basta, se invece riesco uso la mia Koh Gen Do Massage Cream con uno strumento a micro corrente che è freddo e rimuove i gonfiori dal mio viso dopo la sessione di urla delle 5 di mattino, dicono che aiuti anche a far penetrare più in profondità la crema idratante.
Quando compri prodotti skincare, c’è un ingrediente che cerchi in particolare?
Non ne cerco uno specifico di solito, ma non mi piace una fragranza che non sia naturale. Se sento una fragranza innaturale me ne allontano subito, perché la mia pelle è troppo attiva e potrebbe disturbare il mio sistema endocrino: ci sono già troppe cose nell’ambiente a cui pensare e non aggiungere anche questo alla mia pelle, in aggiunta ad esempio all’inquinamento ecc.
“Uso la mia Koh Gen Do Massage Cream con uno strumento a micro corrente che è freddo e rimuove i gonfiori dal mio viso dopo la sessione di urla delle 5 di mattino”
Qual è il tuo facial preferito?
Non faccio molti facial, ma quando li faccio vado a New York da Tracie Martyn. La amo, è una delle migliori; ha una linea di suoi prodotti, è un’appassionata di bellezza naturale e della cura della pelle.
Ha un facial specifico per il red carpet che ho fatto solo 3 o 4 volte nella mia vita, ma posso assicurarvi che quando lo faccio sembro una persona diversa, non so come ma il tuo viso è visibilmente liftato. È un miracolo. È fantastica.
Per te, cosa significa essere a tuo agio con la tua pelle?
Si tratta di sapere che sto dando il mio contributo, che sto condividendo qualcosa con le persone. Quando lavoro, non lo faccio mai per me stessa, ma per dare il mio contributo a qualcosa. Altrimenti, non sarebbe soddisfacente per me in quanto persona; come artista, voglio sapere di avere fatto la differenza nella vita di qualcuno. Quindi, per me, quello che mi fa sentire a mio agio nella mia pelle, è pensare che ho fatto qualcosa per gli altri, che ho sollevato il loro spirito.
Quali sono i tuoi prodotti preferiti, quelli che porteresti su un’isola deserta?
Sono ossessionata da In Fiore, hanno una sensibilità unica: è una linea speciale, sembra che si stata realizzata in un posto magico; adoro il messaggio, la manodopera e gli ingredienti, sembrano prodotti “stregati”. Parlando di incarnato invece, ho iniziato a collaborare con Koh Gen Do perché sono una loro grande fan. Si concentrano solo sui prodotti per la carnagione, sulla sensibilità giapponese, sulle metodologie e sono fattori importanti per una donna come me che ha avuto problemi con la propria pelle, come acne e simili. Uso il loro correttore, il loro fondotinta idratante e le loro polveri. Tutto sembra sensoriale, bello e pensato.
E poi, per quanto riguarda i rossetti, adoro i rossetti matte di Pat McGrath, sono bellissimi; e anche quelli di Lisa Eldridge, amo i suoi rossetti.
… amo i suoi rossetti“.
“…per quanto riguarda i rossetti, adoro i rossetti matte di Pat McGrath, sono bellissimi; e anche quelli di Lisa Eldridge…
Non ne ho mai comprato uno perché sono sempre sold-out.
Lo so, quando li mostro la gente esclama: “uuuh“, è molto emozionate per ogni donna quando li tiro fuori dalla mia borsa. Sono belli non solo in termini di colore, ma anche di packaging. Apprezzo che sia una grande appassionata e che non faccia troppe cose, ma che si focalizzi solo su un prodotto. Questo è il genere di cose che amo, sono super autentici e ben fatti.
Recentemente ho ricevuto la linea di Victoria Beckham ed è ottima. Il packaging è stupendo e i prodotti sono buoni, anche in questo caso la sensibilità è specifica e non è una gamma completa, è molto ben pensata, mi sono piaciute molto la semplicità e le texture.
E poi amo gli specchi Riki, ne ho vari: quello che ho nella mia beauty room è il più grande, ne ho poi uno nel mio kit che è circa la metà di quello, e infine ne ho sempre uno in borsa.
Qual è il libro sul tuo comodino?
C’è questo sito che si chiama “Spirit Daughter“, lo ha creato Jill Wintersteen dove pubblica dei manuali sulla luna piena; sono delle guide sull’analisi degli obiettivi e delle cose, di come esse ruotino intorno a questo tipo di energia e di come la si possa usare per evolvere e crescere, prestando attenzione a degli schemi in cui non ti eri accorta di sentirti a tuo agio. La amo, è incredibile, mi ha mandato un paio di questi manuali e li sto leggendo in questo momento.
Sembra fantastico, amo questo tipo di letture.
Ok, quindi mi capisci. Le persone pensano che io sia pazza. [ride]
Qual è il tuo go-to look?
Quello che vedete in questo momento: sono una ragazza da rossetto rosso, a volte quando non mi sento pronta per qualcosa metto del rossetto rosso sulle labbra per darmi la carica. Per me è una certezza quando si tratta di migliorare il mio umore, lo posso garantire. Quando indosso altri colori, posso sentirmi nuova, a mio agio o semplice, ma quando metto il rosso mi sento potente, mi sento nel mio elemento, quindi ogni volta che sono nel dubbio, applico il rossetto rosso.
Anche io.
Ti sta proprio bene.
Grazie, spero di averlo applicato correttamente!
Lo hai fatto! Tutte le mie eroine indossano il rossetto rosso, quindi mi piace anche per quello.
Vasca o doccia?
Questa è difficile, perché devo fare la doccia quasi tutti i giorni dal momento che non ho tempo per farmi un bagno, ma se ne ho la possibilità, allora scelgo la vasca. Ogni volta che viaggio, richiedo una stanza con vasca da bagno perché rappresenta il momento che dedico a me stessa. Quindi, se voglio dedicare del tempo a me stessa, la risposta è vasca, se invece devo essere pratica nella vita di tutti i giorni, allora è la doccia.
Fare un bagno è una coccola totale a cui vorrei dedicare più tempo.
“…quando metto il rosso mi sento potente, mi sento nel mio elemento“.
Il tuo prodotto preferito per i capelli?
I miei capelli sono così, non ho molte opzioni, devo solo accettarli per quello che sono. Sono nata con questi capelli. Amo Living Proof, hanno una maschera fantastica che si chiama Night Cup, si applica la notte quando si va a dormire e la si sciacqua via la mattina dopo. I miei capelli sono sani, non posso usare un balsamo pesante ma per qualche motivo, questa maschera idrata i miei capelli senza appesantirli. Adoro i loro prodotti.
Il tuo profumo preferito?
Sono un’amante dei profumi. Recentemente sono stata a Grasse per assistere alla raccolta dei fiori, era un mio sogno fin da quando avevo 21 anni, quando lessi un libro intitolato “Profumo”. Continuavo a ripetere a me stessa: ‘Un giorno andrò a Grasse”, e ci sono riuscita dopo 20 anni. Sono così affascinata dalla produzione dei profumi e adoro diverse fragranze, ma quelle a cui torno bene o male sono abbastanza semplici, chimicamente parlando. Quello che indosso di più è Santal Blush di Tom Ford. Di recente, ho avuto la fortuna di ricevere una fragranza realizzata per me da Douglas Little, il fondatore di Heretic Parfum; eravamo entrambi a Londra e mi ha scritto in privato su Instagram per incontrarci, al che io ho risposto: “A che ora?” [ride]. Mi ha fatto annusare diversi ingredienti a cui io avrei dovuto assegnare un voto da 1 a 10; abbiamo svolto questo processo davvero interessante e poi ho avuto modo di creare la mia prima fragranza in assoluto, o meglio, l’ha fatta lui ma io gli ho indicato gli ingredienti da cui ero attratta maggiormente.
Ho avuto 2 maschi, ma pensavo che avrei avuto una femmina e così ho scelto un nome femminile, Fable, ma non ho mai avuto una bambina, di conseguenza ho dato questo nome al mio profumo. [ride] In questo modo, ho potuto usare il nome che mi piaceva e ricevere un nuovo profumo.
Quale è stato il primo prodotto beauty per cui hai avuto un’ossessione?
Mia madre aveva delle ciglia davvero grandi, negli anni ‘70 si metteva parecchio mascara e da bambina, quando la ritraevo, le disegnavo sempre queste ciglia enormi. [ride] Quindi penso che la mia prima ossessione sia stata il mascara, poi invece sono stata ossessionata dai Lip Smacker del brand Bonne Bell, lo hanno fatto in tutti i gusti; profumavano di caramelle, ne ero ossessionata.
Viaggi molto, qual è la tua cura di bellezza per il jet lag?
La mia cura di bellezza per il jet lag è non bere mai alcool sull’aereo, non lo faccio più, lo facevo e mi stava rovinando perché quando arrivavo a destinazione mi sentivo malissimo. Quindi, aspetto di bere finché non arrivo a destinazione. [ride] Ma bevo molta acqua in aereo. Poi la mia cosa preferita da portare sull’aereo, insieme ad una mascherina per gli occhi, è l’Altitude Oil, basta tenerlo sotto il naso o metterlo sugli asciugamani che ti portano o sui polsi e poi inspirarlo profondamente un paio di volte, aiuta davvero. Appena scendo invece vado ovunque ci sia la possibilità di fare una passeggiata, come al parco o simili, dove posso togliermi le scarpe e camminare scalza sull’erba perché aiuta a connettersi direttamente con la Terra.
Qual è la cosa più coraggiosa che tu abbia mai fatto?
La cosa più coraggiosa che abbia mai fatto è stata diventare madre e partorire i miei due bambini qui in casa: ho deciso di non andare all’ospedale, volevo stare a casa e avere i miei figli naturalmente. Per tutta la vita ho pensato che non avrei mai fatto una cosa del genere e poi, per qualche motivo, quando ero circa al settimo mese, ho deciso che era quello che volevo fare per davvero e che volevo vivere appieno la nascita, che era la cosa che mi spaventava di più, con gli aerei. [ride] Non so come mi sia venuto in mente, non avrei mai pensato di fare una scelta simile.
“La mia cosa preferita da portare sull’aereo, insieme ad una mascherina per gli occhi, è l’Altitude Oil, basta tenerlo sotto il naso o metterlo sugli asciugamani che ti portano o sui polsi e poi inspirarlo profondamente un paio di volte, aiuta davvero“.
Cosa ti piacerebbe vedere sempre di più nel mondo del beauty?
Vorrei vedere sempre più autenticità, e so che questa parola è fin troppo utilizzata; penso che si stia iniziando a vedere maggiore individualità, eccentricità, voci uniche nel beauty e meno modelli di bellezza impostata o idee di vincoli di bellezza, ci sono meno donne che dicono a altre donne: “questo è il modo in cui dovete apparire per essere considerate sexy, belle o interessanti”.
Ho avuto la fortuna crescere in un tempo in cui il makeup veniva usato essenzialmente come forma d’espressione: sono cresciuta negli anni ’80 quando c’erano Boy George, Annie Lennox e David Bowie, e c’erano così tante possibilità per esprimersi, il makeup non era inteso come qualcosa di restrittivo in termini di genere o simili. Bisogna allontanarsi da questa idea che ci sia una sola versione della bellezza e che sia perfetta, la perfezione per me è l’idea che meno si avvicina al concetto di bellezza. Trovo le stranezze delle persone molto interessanti: di solito, la cosa che amo di più sul viso di una persona che sto truccando è quella che lei/lui odia. [ride]
“La perfezione per me è l’idea che meno si avvicina al concetto di bellezza. Trovo le stranezze delle persone molto interessanti…”
Parlando di creatività, ho amato il makeup che hai realizzato su Emma Stone per il video di Paul McCartney.
Grazie, è stata un’esperienza fantastica e molto divertente!
Eri libera di fare quello che volevi?
Non si è mai liberi al 100%, avevamo un’idea che ci diceva quello che doveva essere il risultato. Tutto doveva essere in bianco e nero. È una specie di video ambientato nel subconscio di Emma: la vediamo nello studio del suo terapista che la ipnotizza, in questo modo lei entra nel suo subconscio dove tutto è in bianco e nero. Emma è l’unico elemento su cui si era in dubbio se dovesse essere a colori, perché rappresenta il “centro” di questo concetto. Così, una volta che ci hanno dato il via libera per usare il colore, ho avuto un’idea vivida di quello che volevo creare: l’ho disegnato, l’ho mostrato al regista, abbiamo fatto degli aggiustamenti insieme e poi mi hanno dato il via libera.
Il processo creativo è una questione di collaborazione e, in quanto artista, la cosa più spaventosa che qualcuno possa dirmi è: “fai quello che vuoi” perché questo scatena mille idee nel mio cervello, c’è così tanto a cui pensare e se non mi danno un’indicazione spesso rimango paralizzata da questo turbinio di idee, così quando mi hanno dato le informazioni ho pensato di poter realizzare qualcosa di unico. Emma mi ha lasciato dipingere le sue sopracciglia, anche lei è un’artista e si sente molto a suo agio nel perdere sé stessa in un personaggio; per i servizi fotografici, quando si suppone che sia lei stessa, non le piace molto essere sé stessa, ovviamente ama la sua personalità non sto dicendo questo, ma per un servizio fotografico le piace creare un personaggio specifico per quell’occasione.
Anche quando ti occupi dei suoi makeup per un red carpet cerchi sempre di raccontare una storia, amo questo aspetto.
Questa è la nostra “cosa”. Penso che ci sia sempre un tema con me, mi piace il trucco come mezzo per raccontare una storia; è un altro modo utile per trasmettere un linguaggio. Voglio dire, tu che sei Italiana e vedi questa storia, non hai bisogno di una traduzione nella tua lingua per capirla. E questa è la bellezza del trucco per me, è un linguaggio visivo che tutti parliamo e che scavalca ogni barriera. Quando mi collego con il messaggio, con la storia, non si tratta solo di fare apparire belli gli altri o di realizzare qualcosa di bello, anche se spero di suscitare una reazione nelle persone perché la bellezza è uno shock che attraversa il tuo corpo, proprio come quando vedi un dipinto, una fotografia o simili, la bellezza è duratura, cerco sempre di ottenere una sorta di risposta emotiva, indipendentemente da chi ho davanti: si tratta dei colori, delle forme, dei sentimenti, il makeup è una sorta di alimentatore di emozioni che senti e capisci indipendentemente da dove vieni.
Hai mai avuto un beauty epic fail?
Io personalmente, ne ho avuto centinaia. Ho avuto i capelli di tutti i colori dell’arcobaleno, ho sperimentato ogni tipo di trucco che si possa immaginare e andavo a scuola con il rossetto spalmato sul viso perché volevo assomigliare a Robert Smith ma probabilmente non era un look così ben riuscito. [ride]
Qual è il tuo motto?
“Se non è un si deciso, allora è un no”.
Che consigli daresti a te stessa quando sulla tua carriera e sull’avere fiducia in sé stessi?
La prima cosa a cui ho pensato è di “non prendere le cose sul personale”, ma non sono in grado di farlo. Vorrei farlo, ci ho provato con tutta me stessa. È una domanda difficile perché ero così sicura di quello che volevo fare e non ho mai messo in dubbio il mio percorso, ero completamente sicura di questo.
Ma credo che quello che vorrei avrei imparato prima è che va bene non piacere a tutti, va bene essere te stessa. Ci sono state delle volte in cui volevo davvero lavorare con una certa persona ma poi quando l’ho incontrata ho sentito che non eravamo in sintonia. [ride] Mi piaceva vederle sullo schermo e apprezzavo la loro interpretazione, ma questo non significava che fossi destinata a lavorare con loro. Quindi, vorrei solo dire a me stessa di circondarmi delle persone giuste, di quelle che sono lì per tirar fuori il meglio di te e di non sforzarmi per piacere a tutti.
Hai un look beauty del cinema o delle serie tv preferito?
Sono ossessionata da “Schitt’s Creek“, fino al punto in cui sembro una strana stalker. [ride] Ad Halloween ero nei luoghi in cui è ambientata la serie per immergermi nella storia, giusto per farvi capire quanto ne sono ossessionata.
Vado pazza per i film, sono cresciuta guardando i film della vecchia Hollywood, mi hanno convinta ulteriormente a voler diventare una makeup artist. Non avrei mai pensato di vivere a Los Angeles e che questa sarebbe stata la mia vita, ma ora è così e penso che tutto abbia avuto iniziato con la mia ossessione per i film dell’epoca d’oro, quelli degli anni ’30: Carole Lombard, Jean Harlow, quei tipi di donne che sembravano provenire da un altro pianeta in termini di bellezza ma che erano comunque molto cazzute. Penso che i capelli e il trucco dagli anni ’30 fino agli anni ’50 siano quelli a cui mi sento più vicina dal punto di vista cinematografico.
Photos and Video by Johnny Carrano.
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