Ci siamo, è arrivato il momento.
Chiudete gli occhi.
Prendete un bel respiro.
Riaprite gli occhi e, contemporaneamente, aprite le ante del vostro armadio: oggi infatti vi siete ripromessi di mettere in pratica quella svolta sostenibile a cui state meditando da qualche tempo (complici anche tutto ciò che si sente su questa tematica), e non intendete smettere fino a quando non riuscirete nel vostro intento.
In realtà, non è necessario essere così severi con sé stessi: proprio come Roma, che non fu costruita in un giorno, potrebbe volerci del tempo per arrivare al risultato sperato, ma quel che conta è iniziare, motivati dal desiderio di far parte del movimento sostenibile della moda a cominciare da un gesto quotidiano così apparentemente semplice, ovvero, il vestirsi.
Apparentemente, appunto. Perché quello che decidiamo di comprare e di indossare ha un impatto non solo su di noi, ma sul pianeta intero: ora, non serve assolutamente farsi prendere dal panico pensando di aver sbagliato tutto e commettendo l’errore di buttare via ogni singolo capo del proprio guardaroba. Per una svolta sostenibile infatti, basta prestare attenzione a degli step essenziali con la giusta consapevolezza di quello che stiamo acquistando e utilizzando: mi serve davvero? Quando l’ho messo l’ultima volta? Sono solo alcune delle domande che caratterizzano il nostro percorso per avere un guardaroba sostenibile.
Abbiamo deciso dunque di rispondere a queste domande attraverso una pratica guida su come costruire un guardaroba sostenibile e quali sono i capi must–have, senza mai dimenticare che il capo più sostenibile di tutti, è quello già presente nel nostro armadio. Iniziamo!
Il guardaroba sostenibile: analisi di quello che abbiamo già
#1 “Conosco veramente il contenuto del mio guardaroba?”
È fondamentale essere consapevoli di quello che si ha, prima di valutare eventualmente quello che manca: ecco perché bisognerebbe organizzare delle giornate decluttering nelle quali si tira fuori tutto dai propri armadi, si dividono capi e accessori per categoria e si capiscono le effettive esigenze. Così facendo magari, riscoprirete quella sciarpa che pensavate di aver perso, o addirittura, troverete un paio di jeans mai indossati, ancora con l’etichetta attaccata… Questo processo di consapevolezza, e di relativa organizzazione del guardaroba (è consigliabile avere tutto sempre a portata di mano e di tenere i capi di diverse categorie separati in modo pratico, in base anche alla frequenza di utilizzo) andrebbe fatto ad ogni cambio stagione, così da ricordarvi cosa avete per evitare acquisti (e confusione) inutili!
#2 “Questo look non mi convince più di tanto…”
Se vi state chiedendo questo mentre state fissando una gonna e una maglietta che solitamente abbinate sempre allo stesso modo, perché invece non ci abbinate quel top più particolare per dare un twist ad un look standard? È importante infatti riuscire a creare outfit diversi utilizzando i capi già presenti nel nostro guardaroba, cambiando colori, motivi e accessori in base all’occasione. Parola d’ordine: creatività! Chissà poi che, così facendo, non diate una svolta al vostro stile…
#3 “Questo non mi va più bene, dove lo metto?”
Quando riorganizzate il vostro guardaroba, provate tutto quanto, soprattutto quelle cose che non mettete da tempo: se proprio non vi stanno più o non vi piacciono, potete donarli. Donarli eh, non gettarli nella spazzatura normale, altrimenti finiranno in discarica o inceneriti e non potranno essere riciclati! Tanti negozi offrono dei cassonetti dove è possibile portare gli abiti usati che verranno poi riciclati; inoltre, si può sempre regalare il tutto ad amici, conoscenti o associazioni e comunità che possono averne bisogno. Se si tratta invece di pezzi pregiati, portateli nei negozi di lusso per farli valutare. Ma soprattutto, siamo nel 2021 e le App di moda seconda mano sono all’ordine del giorno: Vestiaire Collective, Depop, Vinted, sono solo alcune delle destinazioni dove mettere in vendita i vostri capi (in buono stato) e, con l’occasione, guadagnarci qualcosa!
#4 “Ma qui c’è un buco!”
Strappi, buchi, bottoni mancanti, orli e suole da rifare o capi da stringere/allargare: sono tutti interventi di facile riparazione che, con un piccolo investimento, donano nuova vita a quello che possediamo già. Basta portare il tutto in negozio specializzati e voilà, problema risolto. Se siete poi attratti da uncinetto e/o macchine da cucire, perché non cimentarvi voi stessi nella riparazione seguendo dei tutorial su Youtube (o ascoltando i consigli delle nonne, che sicuramente sapranno indicarvi cosa fare)?
#5 “Parliamo di lavaggio invece, cosa devo o non devo fare?”
Fermo restando che tutti i tessuti delicati andrebbero lavati a mano, quando si imposta la lavatrice bisogna prestare attenzione all’etichetta, seguendo le istruzioni di riferimento per i diversi materiali. Meglio li laviamo, e meno dovremo lavarli soprattutto: non dimentichiamo infatti che lavatrice e asciugatrice hanno un impatto sull’ambiente non indifferente. Di conseguenza, non è necessario lavare i jeans ogni giorno, anche perché così facendo si rovinano prima… Se si tratta poi di capi particolari (come elementi in pizzo o biancheria intima), utilizzate sempre gli appositi sacchetti per lavatrici: infine, stendete tutto con cura per evitare i segni delle mollette e stirate il meno possibile (molti saranno felici di saperlo, già ce lo immaginiamo).
Il guardaroba sostenibile: analisi di uno shopping ponderato
#1 “Mi serve davvero?”
Seguendo il mantra della pioniera della sostenibilità Vivienne Westwood, quando andate a fare shopping è importantissimo tenere a mente questo: comprare meno e meglio. Ora rileggetelo. Imparatelo a memoria. Ok, possiamo procedere. Innanzitutto, è bene scegliere cosa comprare e dove: ha veramente senso prendere una canottiera a 1 euro che si rovina dopo due lavaggi, che non possiamo riutilizzare l’anno prossimo perché segue una tendenza e che sicuramente è stata prodotta senza tener conto delle norme ambientali e nel rispetto dei lavoratori? No, no e ancora no. Investiamo piuttosto in capi che amiamo davvero, con materiali resistenti e che possiamo indossare a lungo nel tempo. In questo modo, faremo del bene al nostro portafoglio, alle persone e al pianeta. Ah, e non vi servono 6 magliette bianche semplici tutte uguali: va bene che è un capo essenziale, ma c’è un limite a tutto, fidatevi di noi.
#2 “Questo mi piace, ma è di qualità?”
Prima di tutto, è bene sapere dove stiamo acquistando: se si tratta di un brand di fast fashion, siamo sicuri che non adotti pratiche di greenwashing per far apparire i propri capi sostenibili quando invece sfruttano risorse e manodopera? C’è una certa trasparenza dietro il processo produttivo? L’informazione è il vero must–have quando si parla di shopping. Questo significa tenersi aggiornati sulle pratiche produttive di un brand, sull’impegno nei confronti dell’ambiente e della forza lavorativa e sulle scelte di marketing che adotta. Inoltre, è consigliabile leggere attentamente l’etichetta del capo in questione. Non è facile, ci vuole del tempo all’inizio, ma è uno step fondamentale per poter valutare al meglio cosa sia di qualità e cosa non.
#3 “Aspetta, con cosa lo abbino poi?”
Si tratta di un capo che mettereste solo una volta o solo per questa stagione? Che non sapete come abbinare con quello che già avete nel vostro guardaroba? Non siete certi di come vi stia? Allora conviene forse lasciarlo in negozio. Il vostro shopping deve essere guidato dalle vostre effettive esigenze, tenendo a mente il vostro stile e la portabilità di un vestito o accessorio, per fare in modo che duri a lungo nel tempo. Tenendo a mente che, secondo la campagna #30wear, ogni abito andrebbe indossato almeno 30 volte per essere considerato davvero sostenibile. Sembra poco, ma se ci pensate attentamente, non lo è per niente!
#4 “Ma questo è tutto sintetico e con micro-fibre…”
Il che significa che si rovinerà presto e che potrebbe addirittura causare irritazioni sulla pelle. Cercate dunque di acquistare capi realizzati con tessuti organici ed ecologici (sono segnalati sempre sulle etichette), che riconoscerete immediatamente al tatto per la loro qualità. Questi infatti sono facilmente riciclabili, mentre le microfibre contribuiscono all’inquinamento dell’oceano. Prestate inoltre attenzione che siamo cruelty–free, le alternative non mancano di certo. E poi, volete mettere la bellezza di un capo che resiste più a lungo nel tempo?
#5 “Quali negozi posso valutare che non siano sempre le solite catene?”
La risposta, nella maggior parte dei casi, è… Quelli vintage e di seconda mano! Qui infatti si possono trovare delle vere chicche senza tempo che renderanno il vostro look veramente unico, anche in termini di accessori. I negozi vintage presentano poi soluzioni per tutte le tasche, dallo short anni ’70 alla borsa di lusso limited-edition, rendendoli la destinazione di shopping perfetta. Avete mai dato un’occhiata poi ai negozi di artigiani locali e quelle piccole botteghe di quartiere? Fossimo in voi, la prossima volta ci orienteremmo su queste destinazioni! E, se siete invece amanti della tecnologia, vi rimandiamo al punto 3 del paragrafo precedente, per scoprire quelle App che rendono lo shopping di seconda mano accessibile a tutti, ma proprio tutti.
#6 “Sai che quasi quasi mi cimento con l’handmade?”
Negli ultimi tempi, complice anche la pandemia, abbiamo assistito a un ritorno in auge di attrezzi quali uncinetto, ferri per fare a maglia e macchine da cucire: moltissimi infatti si sono cimentati nella realizzazione di capi fatti a mano, proprio come una volta, consapevoli anche che questa scelta ha un ridotto impatto ambientale. I tutorial su Youtube si sprecano, così come i riferimenti sui social: se ve la sentite, questo è il momento giusto per realizzare quel bucket hair colorato che avete sempre desiderato e che potete personalizzare per renderlo ancora più unico!
Il guardaroba sostenibile: analisi dei capi must
#1 “Mi deve stare bene e mi ci devo anche sentire bene, giusto?”
Esattamente. Dopo aver valutato brand, materiali, certificazioni varie, cost per wear (ossia, il costo di un capo per ogni utilizzo) e aver appurato che sapreste come abbinarlo con qualcosa che già possedete, vi ritrovate con un capo ancora in mano che non solo è sostenibile, ma che vi piace sia per come vi fa apparire che per il sorriso che fate allo specchio quando lo indossate. Solo quegli abiti che portano a questa reazione sono quelli su cui vale veramente la pena investire: se siete convinti oggi, lo sarete ancor domani, e il giorno dopo ancora, e così via.
#2 “Ma basico è banale, lo sanno tutti…”
E allora tutti si sbagliano! I capi basici infatti sono quei capi must che durano nel tempo, con cui sentiamo a nostro agio e che rappresentano la nostra estetica. Ma soprattutto, nulla ci vieta di dare sfogo alla fantasia nello sceglierli: se siete amanti delle magliette a righe, optate per modelli con colori diversi! Se vi piacciono i vestiti bon-ton invece, allora forse non ha molto senso comprare un modello con borchie e spacchi vertiginosi, giusto?
#3 “E allora cosa non può mancare nel mio armadio?”
Fermo restando che tutto quello che è presente in un guardaroba sostenibile deve assecondare il nostro gusto e le nostre esigenze, ci sono dei capi must che non conoscono stagione o tendenza, e che possono essere facilmente adattabili ad ogni stile individuale. Ecco quali sono:
- Camicia e maglia bianca: per le occasioni formali e per tutti i giorni invece, sono entrambe abbinabili ad ogni occasione. Se di ottima fattura e qualità, resistono a lungo nel tempo e danno vita a look più causal o più strutturati: dai jeans alle gonne, dai modelli over a quelli più strutturati, con ricami in vista o non, non passano mai di moda.
- LA borsa: quella con la L maiuscola. Quella che desiderate da davvero tanto tempo e che rappresenta un investimento, che saprete che non smetterete mai di amare e che potete utilizzare in diversi momenti, anche negli anni. Spesso rappresenta un modello di lusso e in questo caso, il nostro suggerimento è quello di sbirciare nei negozi vintage, pieni di piccoli, grandi tesori che aspettano solo di essere scoperti!
- Jeans: immancabili in ogni guardaroba, optate per modelli realizzati in modo sostenibile così da essere sicuri che resistano di più in fase di lavaggio e che durino a lungo nel tempo. Nel dubbio, via di vintage e di seconda mano per l’acquisto degli intramontabili Levi’s! Lunghi o corti, aderenti o over, a vita alta o bassa, sono forse il capo più versatile in assoluto.
- Trench: ideale per le mezze stagioni e per quanto piove (pur esistendo modelli più pesanti), è un must senza tempo che si presenta in vari modelli, così da incontrare i gusti di tutti. Il riferimento per eccellenza è quello di Burberry, e anche qui, sapete già in quali negozi dirigervi per l’acquisto, giusto?
- Blazer: da indossare tutto l’anno, sia in modo casual che formale, si presenta in numerose varianti e sta bene a tutti indipendentemente da occasione o gusto personale. È anche uno di quei capi che più facilmente si può trovare nel guardaroba dei genitori o dei nonni per “prenderli in prestito”. A tempo indeterminato, chiaramente.
- Sneakers bianche: comode e pratiche, oggigiorno esistono così tanti modelli di sneaker realizzati con materiali vegani ed ecosostenibili, che non avrete più scuse per non fare un acquisto ponderato!
- Giacca in denim o chiodo in pelle: che siate più tipi da denim total look o che vi piacciano le giacche in pelle (parliamo rigorosamente di ecopelle), una o l’altra sono le soluzioni che fanno al caso vostro! Perfette per le mezze stagioni, disponibili sia in modelli semplici che creativi, sono un fashion statement senza tempo.
- Maglione over: realizzato con materiali sostenibili, che tengono caldo a lungo, un maglione over è la soluzione ideale per affrontare l’inverno in modo rilassato. Anche qui, conviene optare per un modello basico, coi colori che più vi stanno bene e facilmente abbinabili, per una sensazione di morbidezza sempre piacevole.