È stato presentato in concorso il nuovo film di Rick Alverson con Jeff Goldblum e Tye Sheridan, che ci porta a interrogarci su ciò che riteniamo vero e sano.
Abbiamo visto in anteprima internazionale alla Mostra di Venezia “The Mountain” ed ecco la nostra recensione.
Titolo
“The Mountain”
Dietro e Davanti alla Cinepresa
A dirigere questa pellicola è il regista indipendente Rick Alverson, che tra i suoi lavori annovera “Entertainment” (2015) e “The Comedy” (2012). Interessante la scelta del formato, interamente in 4:3 che si allinea perfettamente al periodo in cui si ambienta il film.
Il cast è invece composto da Tye Sheridan (“Mud”, “Ready Player One”, “X-Men Apocalypse”, “The Tree of Life”), Jeff Goldblum (“Jurassic Park”, “Independence Day”, “La Mosca”), Hannah Gross (“Mindhunter”), Udo Kier (“Don’t Worry”, “Melancholia”, “Suspiria” del 1977) e Denis Lavant, che regala una grande interpretazione per un personaggio complesso senza mai scadere nella macchietta.
Chi Scrive
Rick Alverson per questo film (come per i suoi precedenti) è regista, sceneggiatore, produttore e si è occupato del montaggio. Il suo stile iperformale in questo film è stata una scelta intenzionale, quasi dovesse essere un’esibizione del ventesimo secolo. Lui stesso ha dichiarato non essere un prodotto di largo consumo, ma spera che chi guarderà questo film possa sentirsi in qualche modo tormentato, con una sorta di conflitto interiore.
Cosa c’è da sapere (NO SPOILER)
“The Mountain” è una pellicola drammatica ambientata nel 1954 che segue le vicende del Dottor Wallace Fiennes, un neurologo famoso per aver promosso negli Stati Uniti l’intervento di lobotomia. Viene accompagnato nel suo lavoro da Andy, un ragazzo cresciuto da un padre emotivamente instabile e con la madre lobotomizzata dallo stesso Fiennes, che documenta gli interventi per mezzo di fotografie.
A rivolgersi al dottore a un certo punto è Jack, il quale vuole lobotomizzare sua figlia Susan, rinchiusa in un centro di malattia mentale: tuttavia le vere ragioni per cui l’uomo spinge per sottoporre alla ragazza questo intervento non sono quelle che sembrano…
La figura del Dottor Fiennes si ispira a Walter Freeman, medico che negli anni ’50 effettuò la lobotomia su Rosemary Kennedy, sorella del futuro presidente degli Stati Uniti.
Di Cosa Avrete Bisogno
Come detto il film ha uno stile difficile per il grande pubblico, con un montaggio sconnesso e lunghe scene, quindi necessita molta attenzione e pazienza per poterlo capire a pieno e apprezzare lo stile di Alverson.
Cosa Dicono
Durante la conferenza stampa a Venezia, Jeff Goldbum ha dichiarato: “Il mio personaggio è basato su Walter Freeman, famoso per aver promosso negli Stati Uniti l’intervento di lobotomia. La sua attività era simbolo di un’ambizione maschile e molto americana che non pensa alle conseguenze”.
Hannah Gross, interprete di Susan, ha dichiarato riguardo il suo ruolo: “Non era infrequente che un padre o un marito ricorressero alla lobotomia di una figlia o moglie dato che le volevano docili. Secondo me il mio personaggio è l’unico che sa cosa sta succedendo ma in qualche modo ha anche accettato che non ha vie di scampo”.
Il protagonista, Tye Sheridan sottolinea come questa opera possa cambiare l’esperienza di guardare un film: “Ammiro il coraggio di Rick, è un film difficile da capire, e lo dico in senso positivo. La lobotomia rappresenta una metafora molto più grande di come le persone usino altre persone. Il mio personaggio è molto silenzioso, e in qualche modo è come se vedesse il film insieme al pubblico. Quello che mi più mi è piaciuto di lui è la contemplazione dell’identità e del genere”.
Un’ultima Cosa…
“The Mountain” è molto allegorico, con innumerevoli significati leggibili. La narrazione cela un discorso sulla vera essenza umana e di come l’autenticità non si nasconde per forza dietro a ciò che è socialmente accettabile. Riprende il discorso estetico della veridicità della riproduzione, dell’immagine plasmata dall’uomo, ponendo la questione della bellezza della genuinità anche quando questa comporta comportamenti fuori dal comune.
Voto su 5 Leoni (Venice Edition):