“Illuminanti” e ” troppi” possono coesistere nella stessa frase? Secondo Camilla Piccardi no (e potremmo anche essere d’accordo). Camilla, junior copywriter, editor e contributor, ma soprattutto, amante del make-up, ci ha parlato dei suoi must-have beauty, delle sue personalità emo/goth e del suo amore per i colori (del rosa soprattutto). Abbiamo anche parlato della sua lenta routine per ritrovare l’equilibrio e dell’importanza dell’accettare che la pelle è per natura instabile, per imparare a convivere con questa sua transitorietà.
Tra un buon detergente e la voglia di fare colazione al mattino che la fa alzare dal letto, la parola d’ordine per Camilla è sempre e solo una: selfcare, che diventa, a sua volta, un atto di selflove.
Qual è il tuo primo ricordo legato al mondo del beauty?
Ho iniziato ad approcciarmi al beauty osservando mia madre, mentre si preparava la mattina per andare al lavoro. C’è una cosa che ricordo in modo particolare: il pennello con cui si spolverava le guance e che ancora conserva gelosamente nel suo cassetto del bagno. Non sono mai riuscita a convincerla a sostituirlo!
Qual è il primo prodotto che tocca la tua pelle la mattina?
La mia skincare routine inizia con una buona detersione. Avendo la pelle sensibile, prediligo cleanser delicati e poco schiumogeni: in questo periodo sto utilizzando quello della linea Calm di Paula’s Choice, mi piace molto perché lascia la pelle morbida e luminosa.
Che cosa ti fa rimanere a letto?
Assolutamente nulla – purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista. Sono una persona mattiniera, mi piace svegliarmi presto e iniziare la giornata con calma. Inoltre è il momento in cui mi sento più produttiva, non sopporterei l’idea di sprecarlo stando a letto.
Cosa invece ti fa alzare?
La colazione, è il pasto a cui tengo di più in assoluto e credo di essere una delle poche persone che conosco a variarla ogni mattina. Yogurt e granola, toast con burro d’arachidi e banana, porridge, pancakes e frutta fresca… mi rende proprio di buon umore.
Qual è stata la tua prima ossessione beauty?
Ho un passato emo/dark di cui pochi sono a conoscenza – e di cui restano poche testimonianze fotografiche –, quindi direi assolutamente eyeliner e ombretto nero. Ai tempi del liceo non uscivo di casa se non mi ci ero prima coperta gli occhi.
La tua texture preferita quando si parla di makeup?
Per la base prediligo texture cremose e non troppo coprenti, per ottenere un bell’effetto glow, poi adoro gli ombretti shimmer e i glitter.
L’esperimento makeup più “pazzo” che tu abbia mai fatto?
Ci ho pensato un po’, ma ammetto di non riuscire a ricordare dei look particolarmente fuori dal comune. Credo sia anche una questione di percezione personale, perché quando mi trucco l’obiettivo è divertirmi e sentirmi a mio agio, quindi quello che per me è un makeup tranquillo e portato con disinvoltura potrebbe sembrare “pazzo” a chi invece mi sta intorno. Se lo chiedeste ai miei amici o alla mia famiglia, forse saprebbero rispondere in un attimo.
“Quando mi trucco l’obiettivo è divertirmi e sentirmi a mio agio, quindi quello che per me è un makeup tranquillo e portato con disinvoltura potrebbe sembrare ‘pazzo’ a chi invece mi sta intorno”.
Cosa vuol dire per te sentirti a tuo agio con la tua pelle?
Significa accettare che la pelle è per natura instabile, cambia più spesso e più in fretta di quanto pensiamo, per questo bisogna saperla ascoltare e interpretare le sue esigenze. Ho imparato a convivere con questa transitorietà – sia quando è al meglio e mi fa sentire super confident, sia quando spunta qualche rossore o brufoletto –, questo mi aiuta a vivere i cambiamenti che attraversa più serenamente e anche, in un certo senso, a divertirmi nell’assecondare i suoi “capricci”.
Il tuo più grande epic fail beauty?
Qualche anno fa, per prepararmi a un appuntamento, decisi di farmi una maschera purificante con sola polvere di neem – decisamente sconsigliato se avete pelle sensibile… il viso mi andò a fuoco e si riempì di chiazze rosse. Come se non bastasse, decisi di coprire il tutto prima con un correttore verde e poi, sopra ancora, con il fondotinta. Ad oggi, non so se il mio date non avesse notato nulla di strano o si fosse astenuto dal fare commenti per gentilezza.
“La pelle è per natura instabile, cambia più spesso e più in fretta di quanto pensiamo, per questo bisogna saperla ascoltare e interpretare le sue esigenze”.
Qual è il tuo rapporto con il colore?
C’è un lato di me che ama molto il colore – e in modo particolare il rosa –, adora giocarci e sperimentare, che si scontra continuamente con quello tuttora influenzato dal mio passato dark. Sono un po’ le mie due personalità: a seconda di come mi sento o delle reference a cui decido di ispirarmi, emerge più l’una o l’altra.
In che modo ti prendi cura di te stessa?
Cerco di ritagliarmi del tempo ogni giorno per dedicarmi a quelle piccole attività che, in qualche modo, mi fanno sentire bene: skincare, makeup, meditazione, attività fisica e prendermi cura delle venticinque piante che popolano la mia stanza. Può sembrare che non mi riposi mai, in realtà mi aiuta molto a stabilire un equilibrio.
La tua combinazione preferita di maschere per il viso.
Polvere di rosa damascena sulle zone che necessitano di idratazione e amla dove ho bisogno di andare a purificare. Poi amo molto le maschere in tessuto di Goodal, al ginseng e all’artemisia, e quelle di Huangjisoo al tea-tree.
Qual è il tuo prodotto sul comodino?
Sapete che in realtà non ne ho nessuno? In compenso c’è sempre una bottiglia d’acqua, bevo molto per tenermi idratata.
I prodotti beauty che troviamo nella tua borsa?
Igienizzante di Permano e crema per le mani, balsamo labbra e il rossetto che ho scelto di indossare quel giorno per eventuali ritocchini.
L’ultimo prodotto al quale hai detto di sì e l’ultimo al quale hai detto di no.
Ho detto no al contorno occhi alla caffeina di The Ordinary. Ero partita con grandi aspettative perché ne sentivo parlare bene da tutti, ma su di me non ha sortito alcun effetto, né positivo né negativo. In compenso ho detto sì al balsamo solido di Shop for Gea, credevo che i miei capelli avrebbero sofferto di più la transizione e invece sono rimasti morbidi e luminosi – e poi è un’ottima soluzione zero-waste.
“Igienizzante di Permano e crema per le mani, balsamo labbra e il rossetto che ho scelto di indossare quel giorno per eventuali ritocchini”.
Quali sono i tuoi brand makeup preferiti del momento? O quelli che ti ritrovi più spesso ad usare?
Nabla è uno dei miei brand preferiti in assoluto, adoro le loro polveri viso e occhi, sono pigmentate ma si sfumano in un batter d’occhio, senza contare tutte le Brow Divine che ho consumato ai tempi in cui mi disegnavo le sopracciglia – la frangia è stata una svolta sotto questo punto di vista. Poi utilizzo spesso il Serum Foundation di The Ordinary, Glassy e il mascara di Espressoh.
Il libro sul tuo comodino.
In questo periodo sto leggendo “Il secondo sesso“, di Simone de Beauvoir. Un saggio indubbiamente impegnativo, ma estremamente interessante e attuale.
Il prodotto che è al top della tua wishlist?
Per quanto riguarda il makeup: Chromium Liquid Eyeshadow di Natasha Denona nella shade Dragonfly, sono settimane che sto aspettando torni disponibile sul sito di Sephora. Sul versante skincare, invece, sto facendo la corte ad alcuni prodotti di Abib e al Brightening Blue Oil Serum di Urang.
“Utilizzo spesso il Serum Foundation di The Ordinary, Glassy e il mascara di Espressoh”.
Ne hai troppi di…
Illuminanti. Ne ho di tutti i tipi: in polvere libera o compatta, crema, stick… sono la mia ossessione. I miei preferiti però rimangono gli Skin Glazing di Nabla, mi piace usarli anche diffusi per un effetto glass skin.
Qual è la tua routine per un relax totale?
Sveglia intorno alle 7:30, colazione con calma, doccia, maschera viso, skincare e meditazione. Poi magari guardo un film o leggo un libro, o scarabocchio sul mio bullet journal.
Il prodotto skincare di cui non puoi fare a meno?
Una buona crema idratante per pelle secca/sensibile. Tra tutte quelle provate finora, la mia preferita rimane la Moisture Cream di Pyunkang Yul.
In questo ultimo anno abbiamo avuto molto tempo per pensare: se potessi inventare un prodotto makeup non ancora sul mercato, quale sarebbe?
A dire il vero, credo che il mercato sia già abbastanza saturo di prodotti. Da un lato ne sono felice, mi piace fare ricerca e provare cose nuove, ma dall’altro è difficile riuscire a stare dietro a tutte le nuove uscite, anche solo per informarsi o tenersi aggiornati. Senza contare lo stress che può provocare in chi fatica ad orientarsi o si approccia al mondo del beauty per la prima volta.
“Illuminanti. Ne ho di tutti i tipi: in polvere libera o compatta, crema, stick… sono la mia ossessione”.
Il mondo del beauty si collega anche a quello della salute mentale. Quali sono quelle cose che vorresti cambiare?
È proprio così. Mai come in questo periodo ho capito l’importanza della selfcare per ritrovare il proprio equilibrio e ritagliarsi un momento per sé, dove sentirsi sereni e (perché no?) anche un po’ creativi. Credo che nel beauty ci sia bisogno di più onestà intellettuale. Le audience, a prescindere dalle dimensioni, andrebbero educate al fatto che la validità di un cosmetico è estremamente soggettiva. Dipende dal tipo di pelle, dagli obiettivi personali e dalle aspettative. Bisognerebbe anche dare il giusto peso alle parole che vengono utilizzate, perché non esistono prodotti miracolosi, e ricordare che è praticamente impossibile capire gli effetti di un cosmetico dopo un paio di utilizzi.
L’ultima cosa che ti ha fatto sorridere?
La mia nipotina, trasmette sempre tanta allegria e spensieratezza.
“Credo che nel beauty ci sia bisogno di più onestà intellettuale. Le audience, a prescindere dalle dimensioni, andrebbero educate al fatto che la validità di un cosmetico è estremamente soggettiva. Dipende dal tipo di pelle, dagli obiettivi personali e dalle aspettative”.
La cosa più coraggiosa che tu abbia mai fatto.
L’estate del 2018 sono partita da sola per la Corea del Sud e ho trascorso un mese a Seoul in vacanza studio. Può sembrare banale, ma da figlia di camperisti non avevo mai preso un aereo e nemmeno viaggiato per conto mio fino a quel momento, ero incredibilmente agitata ed emozionata. È stata un’esperienza meravigliosa, che mi ha permesso di mettermi alla prova in mille modi diversi, a cui ripenso sempre con tanta gioia e un po’ di malinconia. A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se non fossi tornata in Italia – la mattina del volo di ritorno ero seduta nella mia stanza valutando questa possibilità… alla fine ho caricato le valige sull’autobus per l’aeroporto e sono tornata. Credo che, a modo suo, anche quello sia stato un atto di coraggio.
Crema per il corpo preferita?
Sul corpo mi piace usare gli oli e fare lunghi massaggi rilassanti. Alle zone più critiche, come piedi e gomiti, do un boost di idratazione con la Skin Food di Weleda, una crema super ricca e multiuso – la uso anche per fare pre highlighting!
Quand’è che ti senti più sicura di te?
Banalmente, in compagnia di persone che mi fanno sentire a mio agio e con cui posso essere me stessa al 100%. Il che spesso si traduce in un makeup un po’ bold, dibattiti su temi controversi e consigli beauty non richiesti.
Photos & Video by Johnny Carrano.
Follow Camilla here.