Conoscevo Jen da molto tempo. In realtà la conoscevo solo attraverso il suo lavoro, la sua scrittura, il suo profilo Instagram.
Inevitabilmente, negli anni, mi sono lasciata sempre più affascinare dalla sua creatività, dal suo modo di utilizzare il colore (e la fantasia) e dai suoi look che non erano mai qualcosa che avevo già visto, sempre diversi.
Jen Mulrow è beauty e fashion editor per Refinery29, magazine online con una community enorme e uno dei leader assoluti della sua categoria, nonché un luogo dove ci si è sempre battuti per l’uguaglianza e rappresentazione della diversità, sin dal giorno uno.
La sua creatività e il suo modo di distinguersi dai tanti mi hanno portata a scriverle una mail: “Ti vorremmo intervistare. Ci puoi far vedere come fai uno dei tuoi look colorati?”. Così, una volta a New York, siamo andati a trovarla nel suo appartamento dove abbiamo parlato della sua skincare routine, delle sue più grandi ispirazioni che vengono dal cinema e dai look più retro con una preferenza per gli anni ’70; abbiamo scoperto con lei la bellezza e la semplicità di un look color pastello sugli occhi e di come equilibrarlo a seconda della propria personalità, senza aver paura di sbagliare o di fare qualcosa di disordinato (c’è sempre tempo per sistemare un po’ di make-up sbavato).
Con lei abbiamo anche parlato di cosa vuol dire sentirsi a proprio agio con la propria pelle, di non sentirsi rappresentati dai canoni della società e di voler creare per sé stessi un proprio mondo. Nel caso di Jen è questo mondo è fatto di abiti, elementi colorati, colori pastello e un pizzico di coraggio. Perché, come dice Jen stessa, siamo tutti qui per una ragione e non dobbiamo dubitarne.
Qual è il tuo primo ricordo beauty?
Credo derivi da mia madre, aveva sempre queste palette di ombretti di Clinique con dei piccoli specchi al loro interno. La ricordo prepararsi per gli eventi realizzando dei trucchi occhi color pastello, come la lavanda, e lo fa ancora oggi. Ogni volta che vedo le palette di Clinique penso a mia mamma.
Qual è la prima cosa che fai quando ti svegli e l’ultima quando vai a letto?
La prima cosa che faccio è sciacquarmi la faccia. Penso di non avere davvero bisogno di concentrarmi troppo sulla pulizia del viso al mattino, perché faccio una doppia pulizia alla sera, quindi il mio viso è abbastanza pulito. Mi limito a sciacquarmi la faccia e poi passo al toner per il Ph, per bilanciare i livelli di Ph e assicurarmi che la pelle sia pronta per i sieri che applico dopo. E poi, prima di andare a letto, dopo aver completato la mia routine e tutto il resto, mi piace fare una maschera per le labbra, proprio come step dell’ultimo minuto, così mi sveglio al mattino con le labbra meno screpolate. Mi piace quella di Laneige, non è un segreto quanto sia incredibile.
Qual è la tua skincare routine?
Trovo che meno cosa faccio, migliore sia la mia pelle. Nel mio settore credo sia particolarmente difficile perché proviamo così tanti prodotti diversi, e fa anche parte del nostro lavoro provarli, ma cerco di mettere insieme le due cose. La mattina uso il tonico dopo aver sciacquato il viso con l’acqua, poi mi piace applicare un siero, all’acido ialuronico se devo idratare e alla vitamina C se voglio illuminare. Segue la crema idratante, mi piacciono quelle semplici e senza fragranze. Mi piacciono quelle di Embryolisse, First Aid Beauty e Weleda Skin Food, quest’ultima per la notte, essendo più corposa. Finisco con la crema solare ogni giorno, quella per me non è negoziabile. Mi piace molto quella di Supergoop o qualsiasi altra a base minerale che non sappia troppo da tipica crema solare. È incredibile come non sembri una crema solare. È invisibile. La adoro. Quindi, meno faccio, meglio è in termini di skincare: non ho troppe imperfezioni, non ho la pelle troppo grassa, quindi non mi piace stressarla. Mi piace idratarla e assicurarmi che sia sana.
Di notte faccio sempre una doppia pulizia. Amo le linee skincare di Charlotte Cho e Then I Met You: è un marchio coreano, uso il loro balsamo detergente seguito da un detergente in gel. Il balsamo elimina il trucco e la protezione solare mentre il gel, a base di tè, elimina ancor più in profondità lo sporco e il sudore. Penso che siano ottimali per pulire la pelle. Poi il siero e magari una crema notte più corposa, tipo quella di Weleda, oppure amo quella de La Prairie o La Mer. Infine, la mia maschera per le labbra conclude la routine.
Skincare: “Trovo che meno cosa faccio, migliore sia la mia pelle”.
Quando acquisti prodotti skincare, c’è un ingrediente in particolare che ricerchi?
Sì, cerco sicuramente l’acido ialuronico. Sento sempre il bisogno di idratare la mia pelle. Quando si tratta di protezione solare invece, lo zinco o degli ingredienti minerali. Poi la Vitamina C, ottima per illuminare e rendere la pelle omogenea. Questi sono gli ingredienti che cerco di solito.
Qual è il tuo facial preferito?
È difficile scegliere. Ne ho fatto uno incredibile da Clarins. Anche Joanna Vargas ha dei facial fantastici, hanno aperto una SPA qui a New York l’anno scorso. Mario Badescu offre dei buoni facial con estrazione.
Ne ho fatto uno all’European Wax Center, Cirefusion che mi è piaciuto particolarmente: è una cera calda utile per assorbire meglio i sieri che applicano sul viso e sulla pelle. Il trattamento è durato circa 20 minuti ma mi sono rilassata così tanto che mi sono addormentata. Quando hanno tolto la cera, la mia pelle era super luminosa.
Cosa significa per te sentirti a tuo agio nella tua pelle?
Penso sia quando mi sento me stessa come individuo. Quando ho consapevolezza di me stessa. Penso di riuscirci spesso con il trucco perché è una forma di espressione e ogni volta che uso un colore, questo rappresenta un’estensione della mia personalità e del mio stato d’animo. Quindi, mi sento a mio agio quando esprimo me stessa o quando faccio qualcosa di diverso per sentirmi me stessa.
Hai lavorato per Glamour, ora lavori per Refinery29 come editor beauty e moda. Quindi, sei molto dentro al mondo del beauty… ti piacerebbe vedere alcuni cambiamenti? O credi che qualcosa sia già cambiato?
Credo che stiamo iniziando. Sento che ci saranno sempre più modi di rappresentare la realtà e maggiore diversità. Penso che brand come Fenty di Rihanna stiano davvero dando l’esempio e siano leader in questo.
Stiamo facendo passi avanti, ma potremmo fare ancora molto in modo realistico; non è solo una tendenza, è una cosa seria.
“Mi sento a mio agio quando esprimo me stessa o quando faccio qualcosa di diverso per sentirmi me stessa”.
Abbini i tuoi makeup al tuo abbigliamento?
Decisamente. Sono sempre nel mio mondo dei sogni e adoro andare al cinema e trarre ispirazione da tutte le attrici e dai dipinti… e penso che tutto questo si fonda quando si tratta delle mie scelte in termini di makeup e moda. Mi piacciono i colori pastello e si nota sia nel makeup che nell’abbigliamento. I miei amici mi prendono sempre in giro. Non indosso mai jeans o pantaloni. Anche in inverno, uso sempre abiti e gonne. E tutti mi dicono: “Congelerai. Hai vissuto nella East Cost tutta la vita, come fai a non averlo ancora capito?”
Il mio percorso di studi è stato di natura artistica, quindi ero a contatto con tantissimi fotografi diversi e penso che la creatività del mondo visivo sia parte di tutto ciò che faccio.
Qual è il tuo look beauty preferito del cinema/serie TV?
Amo guardare vecchi film dal Criterion Collection quando ho una serata libera. Ho recentemente visto “Valerie and Her Week of Wonders”, un horror surrealista ceco, mi sono innamorata della grande frangia e dell’ombretto blu pastello del personaggio principale. Mi è sempre piaciuto lo stile retro, un look beauty anni ‘70 alla Sharon Tate o Jean Shrimpton.
“Mi piacciono i colori pastello e si nota sia nel makeup che nell’abbigliamento”.
Che libro hai ora sul tuo comodino?
Ne ho alcuni, ma quello che sto leggendo in questo momento è di Pico Iyer, si intitola “The Lady and the Monk”. Parla di questo autore che si trasferisce a Kyoto. Adoro il Giappone, sono stato a Kyoto all’inizio della scorsa primavera, è proprio un luogo magico; il libro tratta della sua esperienza da outsider in Giappone e di come, in qualche modo, si innamora di questa città e la descrive in modo incredibile. Mi riporta lì con la mente.
Per quanto riguarda i viaggi, hai mai viaggiato in un luogo che ti ha ispirato moltissimo anche in termini di makeup?
Penso Tokyo. Ero lì e il makeup è semplicemente incredibile. Voglio dire, tutto lì è incredibile – amo la cultura Kawaii. È tutto molto luminoso, rosa ed esagerato. Ho scritto un pezzo a riguardo su Glamour, su quanto mi identifico di più con i personaggi Anime che con le tipiche bombe sexy. Perché non ho le labbra grandi o il corpo di una bomba sexy, mentre i personaggi degli Anime hanno occhi grandi e curiosi, lineamenti esagerati… è quello con cui mi identifico di più. Tutto è così colorato, vibrante e divertente.
“Mi identifico di più con i personaggi Anime che con le tipiche bombe sexy”.
Il tuo go-to look?
Adoro il cat-eye. Ho un eyeliner di Pat McGrath che mi piace usare sempre. Non mi sento sveglia finché non ho completato il mio cat-eye nero e affusolato. Lo faccio ogni giorno, poi utilizzo una base leggera e uniforme.
Qual è il segreto della tua pelle così luminosa?
Grazie. Penso che un bel blush faccia moltissimo, la gente se ne dimentica, ma dona tantissima vitalità alla pelle. Immagino sia qualcosa che rende le persone nervose per paura di esagerare, ma è il segreto per rendere la pelle rosea e radiosa. Ce n’è uno incredibile di La Prairie, il Cellular Radiance Cream. È una tonalità pesca, si amalgama molto bene e diventa cremoso. Quando lo indosso mi sento più viva. E la mia pelle si illumina ogni volta che lo uso.
Quindi si, finire con un bel blush in crema fa davvero la differenza.
Vasca o doccia?
Doccia. Magari avessi una bella vasca.
Qual è il tuo prodotto o tool preferito per capelli?
Mi asciugo molto i capelli quindi, onestamente, il Dyson. Mi è stato regalato un po’ di tempo fa, ma penso che lo comprerei se non lo avessi perché è fantastico per i capelli. È molto silenzioso, non infastidisce la mia coinquilina e asciuga i capelli in soli 5 secondi, lo giuro. Ma per il resto non faccio molto sui miei capelli perché sono piuttosto sottili, quindi non mi piace appesantirli. Lo shampoo secco è indispensabile, adoro il Klorane con il latte d’avena. Vivo di quello.
Il tuo profumo preferito?
Amo le fragranze di Hermès, inclusa la loro storia. Mi piace il Twilly.
Qual è stata la tua prima ossessione beauty?
È divertente perché sono entrata nel mondo del beauty un po’ tardi. Non sapevo molto di beauty finché non ho cominciato a lavorare da Glamour. Ho avuto la fortuna di ottenere il mio primo lavoro li. Ho ricevuto la migliore educazione possibile sul beauty, aprivo tutte le scatole e organizzavo tutto.
Ne hai troppi di?
Rossetti rosa chiaro, ne ho così tanti, ma alla fine uso sempre gli stessi più e più volte. Sono tutti sotto il mio letto. Prima o poi li userò.
La tua cura per il jet-lag?
Maschere in tessuto. Mi piace viaggiare con loro. Di solito non le uso in aereo ma quando arrivo a destinazione mi resettano. E anche maschere per il contorno occhi.
La cosa più coraggiosa che tu abbia mai fatto?
È stato molto difficile lasciare Glamour. È stata una parte importante della mia vita. Ma sapevo di voler crescer ancora. Il salto nel vuoto fa sempre paura. Sono stata lì per quasi 4 anni e spingermi a credere in me stessa per andare oltre non è stato facile. Ho imparato molto.
Qual è il tuo motto in questo momento?
Sperimentare e giocare. Penso che si applichi bene al mondo del makeup perché puoi provare un look un giorno e poi toglierlo semplicemente a fine giornata senza alcuna pressione. C’è sempre spazio per crescere, sperimentare e giocare con la creatività. Ma non sei mai legato a niente. Quindi, puoi iniziare totalmente da capo il giorno successivo.
“Sperimentare e giocare”.
Un epic beauty fail?
Il mio problema è che mi taglio i capelli dopo essere stata dal parrucchiere. Molto strano, lo so. Mi taglio la frangia da sola ed è ok, e mi piace come li taglio io piuttosto che come lo fa il parrucchiere, persino adesso vorrei tagliarmeli. Prendo le forbici e ne taglio un po’ alla volta. Quindi si, si verifica questa cosa quando mi taglio da sola i capelli e poi me ne pento immediatamente dopo.
Che consiglio daresti alla giovane te che sta entrando nel mondo della moda e del beauty?
Di fidarsi della propria creatività ed individualità e che sei qui per un motivo. Penso che molti di noi attraversino la sindrome dell’impostore, e se ripenso a quando sono entrata in questo settore, se penso che non sapevo nulla, in realtà sapevo così tanto solo perché conoscevo chi ero e cosa mi ha portato fino a lì, mi sono fidata di quello. Quindi fidati di chi sei.
Sei qui per un motivo.
Photos & Video by Johnny Carrano.
Follow Jen here.