Vi è capitato ultimamente di incontrare persone con indosso abiti a quadretti colorati tutti i giorni, sia in vacanza che in città? Tranquilli, non state sognando, semplicemente state assistendo al ritorno in auge del motivo Vichy! Spesso associato all’ambiente domestico, ai picnic o agli abitini bon ton, il Vichy è un fashion trend che ricompare periodicamente sulle scene e che invade le strade, i guardaroba e i cuori di ogni fashion addicted: il 2018 è per l’appunto l’anno del suo ritorno e sta facendo impazzire chiunque. Le celebrità lo adorano, le blogger pure e i brand lo propongono in mille varianti, tutte colorate, originali e desiderabili! Ammettiamolo, è quel classico motivo che sta bene a chiunque, ad ogni età e in ogni occasione: come abito estivo, come gonna da abbinare a un top per una serata o come dettaglio per gli accessori.
Qual è l’origine del Vichy? Chi lo ha reso celebre? E quali sono i pezzi must have sui quali secondo noi si dovrebbe investire in questo momento? Lasciatevi trascinare dalla Vichy mania in un vortice di quadretti a prova di #Instagram!
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LA STORIA
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Prima di tutto, che cosa è il Vichy? Non è altro che il nome francese attraverso il quale è noto il gingham, un tessuto liscio in cotone tinto o filato. Originariamente importato in Europa nel XVII secolo, il gingham era un tessuto a strisce, anche se ora si distingue per il suo essere a scacchi. Il nome deriva da un aggettivo in lingua malese, “Genggang“, che significa “A strisce”. Dalla metà del XVIII secolo, quando iniziò ad essere prodotto a Manchester, si cominciò a tesserlo in modelli a scacchi o a plaid. I francesi lo chiamano “Vichy” perché ritengono che sia nato nella regione di Vichy. Principalmente si compone di 3 colori: il bianco come base, il colore prescelto, e poi il colore mescolato con il bianco. Dal XX secolo viene associato all’identità americana e britannica grazie al suo schema di colori, tradizionalmente rosso e bianco o blu e bianco, e alla sua popolarità nelle opere letterarie e cinematografiche, soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Parlando di film, quando è diventare popolare il Vichy nella storia del cinema? Il gingham fu di moda negli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale, permettendo alle persone di seguire la moda comprando abiti poco costosi. Già negli anni venti e trenta, alcune attrici indossarono dei look Vichy sul grande schermo: per esempio, il costume designer Adrian (1903-1959) per il film “Il mago di Oz” (1939), fece indossare a Judy Garland, interprete di Dorothy Gale, un ormai iconico abito blu Vichy. Ma la vera fama della stampa Vichy ebbe inizio con Katherine Hepburn in “Scandalo a Filadelfia”: l’attrice nel film indossa un abito lungo con una gonna svasata, il tutto in motivo Vichy, realizzato sempre da Adrian. Anche nel 1942, nel film “La donna del giorno”, Katherine opta per uno totale look in Vichy. Nel 1944 invece, Lauren Bacall è la protagonista femminile di “Avere e non avere”, dove indossa in maniera impeccabile un completo Vichy, elevando la stampa allo status di classico nei film polizieschi, mentre nel 1946, Ingrid Bergman recita in uno dei suoi film più famosi, “Notorious-L’amante perduta” di Alfred Hitchcock, dove indossa una giacca dal taglio maschile a scacchi Vichy.
In Francia invece, si assiste alla creazione e al successo del mito di Brigitte Bardot, consacrata come la vera dea della stampa Vichy grazie anche ad alcuni film come “Babette va in guerra”, “Un affare molto privato”, accanto a Marcello Mastroianni, o “Dio creò la donna”. Nel 1959, Brigitte Bardot sposa Jacques Charrier: per il matrimonio, indossò una veste Vichy appositamente creata per lei dal couturier Jacques Estérel. Questo evento è considerato come il momento in cui la stampa Vichy divenne popolare in tutto il mondo. Nello stesso periodo, a Parigi, Jacques Ouaki, fondatore di Tati, crea il logo del suo brand utilizzando uno schema Vichy. Il modello gingham entra così nella realtà del prêt-à-porter. Da questo momento, il Vichy inizia ad avere una doppia connotazione: rimane un tessuto per l’uso domestico, robusto ed economico, mentre dall’altro lato diventa una fonte di ispirazione per i fashion designer.
Gli anni sessanta segnarono il boom della stampa Vichy. Molte attrici lo scelsero per i loro look, sia sullo schermo che non: dalla maglietta indossata dalla giovane Lolita, Sue Lyon, nell’omonimo film cult di Kubrick del 1962, alla maglietta di Jacqueline Sassard in “L’incidente di Joseph Losey”, fino a Marilyn Monroe e alle sue camicie gingham da uomo abbinate a Jeans Levi’s da uomo. Uno dei look più iconici di questo periodo è quello di Jane Birkin in “La piscina”, dove indossa un costume da bagno Vichy mentre cerca di sedurre Alain Delon.
Negli anni settanta le camicie gingham erano popolari sia tra gli uomini che le donne, e venivano abbinate al jeans per dar vita a uno stile naturale e rilassato. Durante gli anni ottanta, questo modello apparve e scomparve periodicamente, così come negli anni ’90, dimostrando la natura intramontabile dei classici della moda. Due memorabili look Vichy di questo periodo sono quello indossati da Melanie Griffith in “Pazzi in Alabama” (1999) e la giacca Vichy indossata dalla top model Linda Evangelista sulla passerella di Versace.
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ISPIRAZIONI DAL PASSATO
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ISPIRAZIONI DAL PRESENTE
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COME INDOSSARLO
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Il Vichy è un motivo forte, che attira su di sé tutta l’attenzione, quindi il nostro suggerimento è quello di usarlo da solo, un abito ad esempio, o abbinato a pezzi monocromatici, come t-shirt bianche o nere, oppure in abbinata a sfumature simili ai colori chiave del Vichy, per creare look armoniosi e creativi. Sì a scarpe o bandane in motivo Vichy per dar vita ad accessori giocosi e sfruttabili in modo sempre nuovo. Borse in Vichy? Perché no, soprattutto se di piccole dimensioni: diventeranno così un punto focale, ma non eccessivo, del vostro outfit. E come palette di colori? In estate si può sperimentare con gli abbinamenti più diversi, sfumature color pastello in primis. I classici Vichy bianchi e neri o bianchi e rossi invece sono adatti a tutte le stagioni, anche su giacche o pantaloni informali.
Chiude il cerchio il makeup: cercate di abbinare le sfumature del Vichy al vostro makeup, ad esempio rossetto rosso con Vichy rosso, blush rosa con Vichy rosa, ombretto verde chiaro con Vichy verde… Parole d’ordine: #fantasia! Dopo tanti consigli, di seguito trovate le nostre scelte di must-have a tema Vichy con i quali dar vita ad outfit unici nella loro immortale, e sempre efficace, semplicità.
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