Due anni dopo l’intensa interpretazione in “Jackie”, Natalie Portman torna a Venezia come pop-star in un’analisi del nostro secolo.
Dopo averlo visto in una storia romantica in “A Star is Born”, il pop viene usato come mezzo per raccontare un’evoluzione personale e sociale in “Vox Lux” di Brady Corbet, presentato in concorso alla Mostra di Venezia.
Titolo
“Vox Lux”
Dietro e Davanti alla Cinepresa
Secondo lungometraggio presentato a Venezia (e secondo in generale) per Brady Corbet, che presenta una sua analisi del nostro secolo, sfruttando la figura di Celeste, una pop star la cui carriera nasce dopo essere sopravvissuta ad una tragedia sulla falsa riga del massacro della Columbine High School del 1999, e interpretata da Natalie Portman.
Sin dai titoli di testa si percepisce lo stile personale di Corbet, cupo e crudo ma anche capace di strappare diverse risate, con un occhio critico sulla società ma senza mai scadere nella lamentela fine a se stessa.
Cosa c’è da sapere (NO SPOILER)
Forza di questo film è il riuscire a raccontare la nascita e la crescita di Celeste, sfruttando i problemi sociali di questi primi anni del secolo. L’ascesa al successo di Celeste inizia infatti con un brano scritto dopo essere sopravvissuta ad una strage perpetrata nella sua classe. Con una lunga scena piena di tensione e paura, il film presenta uno dei tanti casi accaduti negli Stati Uniti, in cui un ex studente spara su chiunque arrivi a tiro.
Celeste rimarrà ovviamente segnata a vita, sia fisicamente che mentalmente, da questa esperienza senza mai riuscire a liberarsene. In più la vita da pop star le si presenta da giovanissima e la sua immaturità diventerà protagonista del suo carattere.
Grande performance per Natalie Portman che veste i panni di pop star in tutina con il solito problema di droga, ma anche di giovane madre e sorella minore.
Molto brava anche Raffey Cassidy (“Tomorrowland – Il mondo di domani”, “Dark Shadows”) che interpreta sia la versione giovane di Celeste, sia la figlia della star, riuscendo a far emergere i lati drammatici dovuti dalle sue esperienze traumatiche.
Insieme a loro nel cast troviamo tra gli altri Jude Law e Stacy Martin (già presente a Venezia per il film Orizzonti “Amanda”).
Chi Scrive
“Vox Lux” è scritto e diretto da Brady Corbet che dà una struttura a capitoli, con due atti più un finale, che analizzano due momenti dell’inizio del secolo, i primi anni duemila e il 2017.
Di cosa avrete bisogno
Dalle stragi nelle scuole agli attacchi terroristici, “Vox Lux” riesce a toccare tutto il mondo con due singoli casi che vengono elevati ad archetipo della violenza incondizionata che abbiamo purtroppo conosciuto durante gli anni. Non serve essere americani per capire il punto di vista del regista, basta essere cittadini del mondo per comprendere l’evoluzione di Celeste.
Cosa dicono
Brady Corbet: “Celeste è una donna che soffre ancora, a distanza di 18 anni, di sindrome da stress post traumatico, non è un mostro ma una vittima della nostra epoca. Viviamo l’età dell’ansia. Penso non ci siano mai state così tante notti insonni come in questi anni. Il mio, però, non voleva essere un film neorealista, l’ho sempre pensato come un ritratto storico, ma essendo passati solo pochi anni, ho voluto dare al film un tono favolistico con una voce fuori campo.
Vengo dal Colorado, quindi ricordo bene i fatti del ’99 a Columbine. È uno degli eventi che mi ha segnato psicologicamente, accaduto a pochi chilometri da casa, ma ho deciso di non sfruttare la tragedia rimanendo sul generale.”
Natalie Portman: “Si parla dell’uso delle armi, ma non vuole mandare messaggi, è un’opera d’arte e racconta la nostra società facendo luce su quell’interstizio nascosto fra cultura pop e violenza. È un’incredibile riflessione sul momento che viviamo, spero la gente riconosca alcune problematiche e rifletta in prima persona su come la nostra società le affronta.”
Un’ultima cosa…
Mezzo di comunicazione della rabbia, della paura e della voglia di dimenticare di Celeste è la sua musica, che quindi prende un posto principale all’interno della narrazione. La colonna sonora è divisa fra le canzoni di Celeste e le musiche che accompagnano le scene, e per entrambe le parti troviamo una figura di spicco nella musica mondiale: per scrivere e comporre le canzoni originali è stata infatti ingaggiata Sia, popstar di fama internazionale e autrice di alcune delle hit migliori degli ultimi anni, mentre le musiche sono state composte da Scott Walker, cantautore americano dai mille volti.
Voto su 5 Leoni (Venice Edition)